Le cose da sapere se volete investire negli USA

Sognando l’America. Quella terra promessa che nel passato ha dato così tanto ai nostri connazionali. Ma può ancora considerarsi così? Secondo i dati che analizzano i trasferimenti degli italiani all’estero, la risposta è sì.

Certo, in misura minore rispetto al secolo scorso ma pur sempre massiccia. Se infatti 2,5 milioni di nostri connazionali espatriano in Europa, oltre 1,9 milioni vive proprio in America, in particolare negli Stati Uniti.

Attraversare l’Oceano per trasferirsi nel Paese a stelle e strisce rimane il desiderio ancora per molte persone, in cerca soprattutto di fortuna. D’altronde gli USA sono per antonomasia il luogo simbolo del “self-made man”, di quanti riescono a farcela con le proprie forze e talento.

Se poi queste forze e talento sono aiutate anche da un budget iniziale, con cui magari investire, aprendo un’attività oppure comprando casa, allora tanto meglio. Se anche tu stai pensando di investire negli Stati Uniti i tuoi risparmi, non ti resta che leggere la nostra guida.

Investire negli Stati Uniti nel 2020

Gli Stati Uniti sono tra i Paesi migliori per le start-up, dove investire e fare impresa conviene davvero. Presente nella top ten della Doing Business 2019 della Banca Mondiale, che ogni anno stila la classifica delle nazioni in cui è più facile investire all’estero, gli Stati Uniti continuano ad attrarre imprenditori e giovani talentuosi desiderosi di avere un’opportunità.

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Ma perché investire proprio negli USA? Dall’accesso al credito alla registrazione delle proprietà, passando per le tasse e il rispetto dei contratti, sono diversi i fattori che incidono sulla facilità di fare impresa.

Senza dimenticare la facilità burocratica di apertura di un’attività e la concessione di permessi edilizi di costruzione. Tra le ragioni più importanti, certamente, c’è anche la vivacità di un’economia tra le più grandi al mondo e accordi di libero scambio con tantissimi Paesi.

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mappa stati uniti

Secondo InfoMercati, per le imprese straniere gli Stati Uniti rappresentano una grande opportunità per acquisire visibilità a livello internazionale e, di conseguenza, conquistare nuovi mercati. Gli Stati Uniti, con una quota del 8,8% (2017), sono il terzo mercato di sbocco per le merci italiane.

Non stupisce, dunque, se gli USA continuano ad essere considerati ancora come la terra delle opportunità.

Come ottenere il visto di ingresso

Quella di investire in America è inoltre una possibilità per ottenere un visto di ingresso. Data, infatti, la difficoltà sempre crescente di avere un visto di lavoro, in molti scelgono di trasferirsi negli Stati Uniti con un visto da investitori.

Vengono messi a disposizione dalla legge sull’immigrazione americana per quegli investitori che cercano di entrare negli USA, con lo scopo di dedicarsi a nuove (o esistenti) imprese commerciali che ne incrementino l’economia tramite la creazione di nuovi posti di lavoro e di ingenti investimenti di capitali. Si tratta infatti di uno dei modi più veloci di ottenere una Green Card. Dopo 5 anni si può chiedere la cittadinanza americana.

I visti per investire in America non sono soggetti a quote annuali, e non richiedono la sponsorizzazione da parte di un cittadino o azienda americana, inoltre altro aspetto da non sottovalutare: l’investitore può portare con sé i propri familiari (moglie e figli minori di 21 anni).

Le leggi degli Stati Uniti permettono agli investitori stranieri di vivere e lavorare per un periodo limitato o in modo stabile nel paese. Tuttavia, i soldi devono provenire direttamente dall’investitore, e non da terze parti, come ad esempio finanziatori, investitori passivi, sponsor. In altre parole, il denaro da investire non può provenire da un prestito, a meno che questo sia garantito dai propri beni, come ad esempio un terreno o un immobile.

Su cosa investire in America: i settori

Quali sono i settori dove conviene investire negli USA oggi?

  • Immobiliare: è uno dei settori in cui investire in America con rendita garantita. Gli investimenti immobiliari negli Stati Uniti sono tra le forme di investimento preferite dagli italiani che decidono di comprare casa all’estero. Merito della vivacità del settore e della propensione degli americani a vivere in affitto.
  • Hi-tech e telecomunicazioni. Un altro ambito che va sempre forte è la tecnologia, soprattutto nella costa meridionale del Paese. Se avete un’idea vincente in questo settore il consiglio è di trasferirsi in California. In crescita anche Seattle, nello Stato di Washington, dove intorno a giganti come Microsoft, Amazon e Google si è sviluppato un nucleo di piccole imprese ad alto tasso di innovazione.
  • Aprire un’attività: in particolare nella ristorazione e nell’alimentare. Se c’è una cosa in cui noi italiani siamo imbattibili, e di cui gli americani vanno pazzi è la cucina. Tanti gli expat che hanno deciso di aprire un ristorante all’estero. Certo, forse nella grandi realtà, come New York, il mercato è un po’ saturo, ma si potrebbe pensare di aprire un’attività del genere in città meno turistiche e gettonate oppure optare per uno street food.

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Aprire un’attività negli USA: come fare

Iniziamo col dire che chiunque, per legge, può fare impresa negli Stati Uniti, anche senza cittadinanza. Trasferirsi e aprire un’attività commerciale in America, come altrove, ha però le sue regole che vanno rispettate. A partire dalle licenze, che devono essere richieste presso gli enti preposti, suddivisi a seconda delle varie categorie: tabacco, alcolici, alimentare, solo per citarne alcune.

Come aprire una società: i passaggi da seguire

Indispensabile ai fini legali, per aprire una società negli Stati Uniti, è dare il nome all’impresa, decidere la struttura legale e notificare da quanti elementi è composta questa attività, e se il ruolo che occupiamo al suo interno è di proprietario o semplicemente di collaboratore.

La scelta della corretta dimensione societaria è indispensabile. Le più diffuse tipologie sono:

  1. Le Corporation, equiparabili ad una società per azioni.
  2. Le Limited Liability Company, molto simili alle nostre Srl.

La costituzione della società avviene in tempi molto brevi rispetto a quanto accade in Italia e con costi ridotti. Di solito si parla di una cifra vicina ai 2000 dollari. La registrazione dell’azienda vera e propria costa intorno ai 150 dollari.

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Prima di avviare definitivamente l’attività bisogna richiedere al fisco americano l’Internal Revenue Service, quello che in Italia corrisponde al codice identificativo dell’azienda.

Una volta aperta la ditta o società più conveniente per le proprie esigenze, si potrà ottenere l’Employer Identification Number, che permetterà tra l’altro di poter aprire anche il conto corrente bancario. Non è indispensabile assumere personale per l’attività.

Quale attività aprire

  • Ristorante o pizzeria. Di ristoranti italiani gli americani non ne hanno mai abbastanza. Solo a New York si contano decine e decine di ristoranti. Stesso discorso vale per le pizzerie. Se anche voi volete aprirne uno, dovrete ottenere una licenza. Successivamente, si dovranno stilare delle polizze assicurative sugli immobili e sulla salvaguardia del lavoratore. Devono essere richiesti ed esposti obbligatoriamente all’interno dei locali i cartelli informativi in caso di eventi pericolosi.
  • Negozio di abbigliamento. Anche in questo settore il made in Italy è sempre molto apprezzato. Si potrebbe pensare ad esempio a un negozio di abbigliamento con capi italiani particolari e lontani dalle solite griffe.
  • Franchising. Un altro ottimo modo per fare business negli USA, che peraltro risulta particolarmente vantaggioso, consiste nell’aprire un franchising. Negli States infatti, operano numerose e note catene commerciali specie nel settore gastronomico, per cui affiliarsi ad una di esse significa ottenere l’allestimento del locale con loghi e suppellettili identificativi, oltre che particolari condizioni di rimborso. Queste ultime infatti non sono nemmeno esose, visto che il coefficiente si aggira intorno al 10% del volume d’affari. Anche in questo caso, basta fare delle ricerche online per verificare quali sono le società del settore preposte alla collaborazione in franchising.

Se non l’idea di partire da zero vi spaventa, ci sono diverse attività in vendita negli Stati Uniti da poter valutare per l’acquisto.

Quanto costa aprire un’attività in America

Non è possibile quantificare l’investimento. Volendo prendere come esempio New York, possiamo dirvi che aprire un ristorante nella Grande Mela tra permessi, affitto del locale, pratiche burocratiche, acquisto delle materie prime, lavori di manutenzione e retribuzione del personale, si aggira intorno ai 150.000 euro.

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L’idea di vivere a New York è troppo allettante per rinunciarvi? Niente paura: esistono dei finanziamenti per aprire un’attività in America. La U.S. Small Business Administration è un’agenzia governativa ufficiale che fornisce assistenza ai proprietari di piccole imprese e che aiuta a trovare anche i finanziamenti giusti.

Visto per aprire un’attività negli USA

I visti più comuni che vengono richiesti dagli espatriati per avviare un’impresa negli Stati Uniti sono:

  • E1. Questo tipo di visto è adatto ai professionisti che operano nel settore del commercio internazionale. Permette loro di entrare negli Stati Uniti e continuare ad operare in campo commerciale. In questo caso, per “commercio” si intendono transazioni commerciali che interessano beni o servizi come banche, assicurazioni, turismo o consulenza.
  • E2. È il visto che consente agli expat di iniziare una nuova attività o di acquistarne una già esistente. Il visto E2 per gli investitori in America dura 5 anni ed è rinnovabile. Per l’ottenimento di questi tipo di visto occorre preparare un business plan dettagliato, che copra almeno cinque anni di attività. In seguito, vanno compilati due form di richiesta distinti, che vengono presentati al Consolato Americano a Roma. L’ultimo passo per il rilascio del visto E2 è un colloquio presso il Consolato Americano a Roma.
  • EB5. Questo visto è adatto ad imprenditori che hanno una grande quantità di capitale da investire in una nuova attività o in una già esistente. L’investimento minimo deve essere di 500.000 dollari per le aree rurali o di 1.000.000 dollari per le aree urbane. È necessario dimostrare che i fondi provengono da una fonte legittima e che l’investimento porterà alla creazione di almeno dieci posti di lavoro a tempo pieno. Con questo visto per gli investitori, è possibile ottenere la carta verde per la residenza permanente.

Il consiglio, come sempre, è di fare un viaggio esplorativo per capire bene dove si vuole investire e se conviene davvero. In questo caso basterà l’ESTA (o Electronic System for Travel Authorization), che serve per entrare negli Stati Uniti per un periodo inferiore ai 90 giorni.

In caso vogliate rimanere più a lungo, allora sarà indispensabile chiedere il visto B1 Business, pensato e rilasciato a quanti vogliono approfondire possibilità di investimento negli Stati Uniti. Esso permette di rimanere continuativamente in America per periodi di sei mesi alla volta.

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Per averlo è necessario presentare un piccolo piano del vostro business, con informazioni specifiche sull’attività che si intende aprire nel Paese. Con questo visto non c’è bisogno di avere già una società.

Comprare casa in America

Wall Street? Un lontano ricordo. Secondo quanto emerge da un sondaggio condotto negli Stati Uniti da Bankrate e SSRS (luglio 2019) le azioni non sono più l’investimento di lungo termine preferito dagli americani. Gli investitori ora preferiscono gli immobili, che rappresentano l’investimento di lungo termine più amato in questo momento negli Usa. Il real estate ha preso il posto proprio delle azioni, al vertice della classifica fino allo scorso anno.

Al primo posto, dunque, troviamo proprio gli immobili con il 31% a cui seguono le azioni (20%), gli investimenti monetari 19%, l’oro e i metalli (11%), le obbligazioni (7%).

Secondo molti, comprare casa negli States rappresenta uno dei migliori investimenti in assoluto. Gli USA d’altronde sono un mercato abbastanza sicuro, grazie a un sistema giuridico che protegge la proprietà privata e a rendimenti dalle locazioni molto interessanti. Basti pensare che negli scorsi mesi le vendite di immobili sono aumentate del 14,5%, uno dei dati migliori degli ultimi dieci anni.

Informazioni per comprare casa negli USA

Comprare casa in America senza cittadinanza è possibile. Basterà entrare nel Paese con un visto turistico o un Esta, acquistare l’immobile e viverci per soggiorni che non superino i 90 giorni. L’acquisto di una proprietà sul suolo americano non comporta infatti l’ottenimento del permesso di soggiorno permanente, della cittadinanza o della Green Card.

Quindi, se vi state chiedendo se comprando casa negli USA otterrete la cittadinanza, purtroppo la risposta è no. Potete viverci, ma fino a quando non scade il visto per il quale avete fatto richiesta.

I documenti

La procedura per comprare una casa in America è piuttosto semplice. Le principali cose che serviranno sono:

  1. Conto Bancario americano. La prima cosa di cui avrai bisogno per acquistare casa in America è un conto bancario statunitense. Chiunque, consegnando la documentazione richiesta, può aprire un conto in una qualsiasi banca americana. Tutti i pagamenti riguardanti l’acquisto della proprietà dovranno infatti essere effettuati con il conto americano.
  2. Sottoscrivere il compromesso. Una volta scelta la casa che si intende comprare, va sottoscritto un compromesso di acquisto (Sale and Purchase Agreement), che identifica il bene oggetto della compravendita e riporta le condizioni di acquisto e di pagamento. Il venditore può accettarlo o rilanciare. Non appena il compromesso è firmato da entrambe le parti, il contratto diventa effettivo.
  3. Avere un’identificazione fiscale. Ciò solo se decidete di mettere a reddito la proprietà, quindi di comprare casa e affittarla. Per fare questo avrete bisogno di un ITIN (Individual Taxpayer Identification Number), numero di nove cifre assegnato dall’IRS (Internal Revenue Service). Si tratta di una sorta di codice fiscale, e per ottenerlo potrebbero essere necessarie fino a 8 settimane.

Case in America: quanto costano

I prezzi per comprare casa negli States dipendono dalla città, dalla zona dove si intende comprare, dallo Stato, dai materiali con cui è costruita, dall’anno di costruzione ecc. Ciò che fa crescere il valore è soprattutto il design e la zona in cui si trovano.

Ecco come fare per andare a vivere in America: i documenti necessari e molto altro!

Insomma, sono troppe le variabili da considerare per darvi una stima precisa. Ci sono però dei siti interessanti, come Zillow, che offrono la possibilità di verificare i costi medi delle case nei quartieri, o persino di stimare il valore di ciascuna casa, anche quelle non in vendita.

Nel budget, comunque, vanno calcolati anche dei costi aggiuntivi di “quartiere”: alcuni sobborghi si autotassano, facendo capo alla locale homeowner association per il mantenimento di strade private o altri servizi per rendere la zona gradevole, e quindi mantenere alto il valore delle case in caso di rivendita.

Comprare casa a poco prezzo

Ci sono tuttavia dei modi per risparmiare e comprare casa spendendo poco. Si può ad esempio pensare di acquistare casa negli States all’asta, ultima risorsa per una banca che vuole sbarazzarsi di un immobile pignorato o in vendita allo scoperto. In questo caso, la proprietà in questione soffre spesso di pesanti debiti, o richiede molti interventi di ristrutturazione. Pertanto, è meglio stare attenti.

Un altro escamotage per risparmiare sull’acquisto di una casa è la cosiddetta “short sale”, l’ultimo tentativo da parte del proprietario dell’immobile di evitare il pignoramento da parte della banca/società che gli ha concesso il mutuo. Durante una short sale il venditore è ancora il proprietario dell’immobile. La proprietà in short sale viene venduta quasi sempre ad un prezzo inferiore a quello originario.

Le tasse

Le principali tasse quando acquistiamo una proprietà negli Stati Uniti sono tre:

  1. La Real Estate Tax: paragonabile alla nostra IMU, si aggira in media attorno al 2% del valore dell’immobile, con lievi variazioni annuali. Pur essendo rivisto ogni anno, il valore su cui questa tassa viene calcolata non può aumentare per legge più del 10% all’anno per i proprietari non residenti (3% per i proprietari residenti).
  2. Federal Income Tax: l’imposta federale uguale per tutti gli stati americani, sia per le società che per le persone fisiche. Può arrivare ad un’aliquota massima del 39% per redditi superiori ai 400.000 dollari.
  3. State Tax: ogni stato ha una propria imposta statale, che però è deducibile dall’imposta federale. Anche qui le imposte variano da Stato a Stato. Per esempio, in Florida sono dello 0% per le persone fisiche e del 5,5% per le società.

Altro fattore importante da tenere in considerazione è la FIRPTA (Foreign Investment Real Property Tax Act), legge varata nel 1980, alla quale è soggetto ogni cittadino straniero, non residente negli USA, che investa in immobili o in quote societarie statunitensi.

In caso di vendita di una proprietà, il cittadino straniero è soggetto a un’imposta di circa il 10%, calcolata sul prezzo di vendita dell’immobile e trattenuta direttamente dalla title company (ossia dall’avvocato che esegue la procedura per il trasferimento di proprietà).

Qualora, invece, il proprietario straniero non residente affitti una casa, è tenuto a versare circa il 30% dell’ammontare dell’affitto.

Dove comprare casa in USA

Il consiglio prima di tutto è di visitare i diversi Stati, per farvi un’idea di persona di dove vi piacerebbe investire.

Ma se non sapete da che parte iniziare, una classifica interessante è fornita da Zillow, il portale immobiliare numero 1 negli USA, che nel “2019 Best Markets for First-Time Buyers Analysis” traccia un interessante report sul mercato abitativo nazionale.

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Per Zillow comprare casa a Los Angeles è molto più impegnativo che comprarla in Florida, dove invece sono favoriti gli acquisti di case da mettere a reddito. La Florida è il secondo mercato immobiliare negli Stati Uniti, ha costi molto accessibili e un clima fantastico. In particolare è la città di Tampa ad occupare il primo posto della top ten dei mercati migliori per gli acquirenti di case negli USA.

Ecco la classifica completa di dove conviene comprare casa negli Stati Uniti:

  1. Tampa, FL
  2. Las Vegas, NV
  3. Fenice, AZ
  4. Atlanta, GA
  5. Orlando, FL
  6. Miami, FL
  7. Detroit, MI
  8. Dallas, TX
  9. Nashville, TN
  10. Charlotte, NC

Secondo il magazine economico Forbes, inoltre, le migliori città su cui investire nel settore immobiliare sono Fort Worth e Dallas in Texas. Il prezzo medio delle abitazioni è di circa 180.000 dollari, cifra che è del 20% al di sotto del valore reale degli immobili.

Siti per comprare casa

Gli Stati Uniti sono un Paese enorme, e non sarà facile la ricerca di una casa. Sul web esistono numerosi siti per comprare casa in America, e molte sono anche le agenzie immobiliari americane che lavorano con investitori stranieri. Di seguito un elenco dei più affidabili.

  • Zillow, portale immobiliare più importante degli States.
  • Engel & Völkers, è una società leader a livello mondiale nell’intermediazione di immobili residenziali e commerciali.
  • Open Door: è una delle imprese digital più innovative di base a San Francisco, che compra e vende case tramite il sito coprendo oltre dodici città, da Atlanta, Las Vegas, passando per Orlando e San Antonio.
  • Immobiliare.it: tra i portali più importanti in Italia, ha anche una sezione dedicata agli immobili all’estero, dove poter cercare annunci di case in vendita negli USA.

In conclusione

Qualunque sia la ragione che vi spinge ad investire in America, è molto importante prendere tutte le precauzioni necessarie prima di farlo. Informarsi e studiare, e naturalmente affidarsi a professionisti seri e onesti che possano aiutarvi ad aprire un’attività o a comprare casa negli States. Il sogno americano potrebbe essere più vicino di quanto pensiate.