Massimo Mauro si racconta

A cura di Nicole Cascione

“Vivo a Denia, una cittadina a circa novanta chilometri da Alicante, ai confini con la provincia di Valencia. Siamo cinquantamila abitanti in maggioranza pensionati, soprattutto del Nord Europa.

L’idea di trasferirmi è nata alla fine del primo decennio degli anni duemila. La scelta è ricaduta sulla Spagna prima di tutto perché la frequentavo da un decennio e già mi piaceva molto, inoltre non ho più nessuno in Italia e alla mia compagna Margarita, spagnola, piaceva tornare nella sua terra.

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All’epoca ero un libero professionista e la mia compagna invece aveva lavorato in Italia per 35 anni. Facendo due conti, abbiamo notato che vendendo tutto in Italia, senza figli e debiti si poteva vivere molto bene in Spagna, dove i servizi offerti sono qualitativamente molto alti, i costi sono bassi e la vita è a misura d’uomo.

Così Margarita è riuscita ad anticipare la pensione e siamo partiti”. Era il 2016 quando Massimo raccontava l’esperienza del suo trasferimento in Spagna ai lettori di Voglio Vivere Così.

Massimo Mauro

Ed oggi a distanza di otto anni, ha voluto renderci partecipi degli ulteriori cambiamenti avvenuti nella sua vita. Ecco cosa ci racconta.

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Il 2 luglio del 2024 saranno dieci anni dal giorno in cui uscimmo dal notaio e con le chiavi in mano aprimmo la nostra nuova casa a Denia, Costa Blanca della Comunitad Valenciana.

Come si dice, in questi anni tanta acqua è passata sotto i ponti, in questo caso, avendo il mare sotto casa praticamente, tante onde. Nel frattempo ci siamo sposati nel Castello di Denia nel 2017 e quest’anno festeggiamo anche 20 anni insieme, non poco. Grazie a mia moglie Margarita, spagnola di Zaragozza, ma vissuta 35 anni in Italia, ci siamo accompagnati in questo lungo viaggio che ci ha portati a prendere la decisione di lasciare Torino.

Da un anno personalmente ho ottenuto la cittadinanza spagnola, ci sono voluti due anni e mezzo di studio e pratiche burocratiche, ma è una bella soddisfazione.

A Denia abbiamo trovato il nostro habitat, città cosmopolita e internazionale, il fatto di parlare più lingue ci aiuta molto ovviamente; lontani sicuramente dal conformismo stereotipato italico, viviamo una vita semplice e a misura d’uomo. Io ho continuato a scrivere, sono all’undicesimo romanzo, di cui tre li pubblicherò in spagnolo, la mia nuova lingua.

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Ho avuto modo anche di lavorare per un periodo in un piccolo e carinissimo ristorantino italiano, dove ho trovato persone magnifiche, mentre Margarita oltre a fare sport e cultura, si è aggiunta ad una associazione, Matrias, che si occupa di violenza sulle donne. Denia offre una svariata gamma di attività culturali, sportive, teatrali, ecc; una città che ha deciso da decenni di occuparsi dei pensionati, soprattutto del nord Europa, anche se sono presenti più di cento razze ed etnie.

Città UNESCO per la gastronomia, Denia è oramai famosa in tutto il mondo per i suoi chef stellati e le migliorie urbanistiche fatte alla città nell’ultimo decennio hanno aumentato, non solo la popolazione straniera, ma anche la qualità dei servizi. Insomma, a otto anni da quella prima intervista con Voglio Vivere così, non posso che essere stra-soddisfatto della scelta fatta, manca solo la ciliegina della pensione tra circa due anni, poi speriamo in una “vecchiaia” salubre.

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Ho avuto la fortuna di vivere un’Italia magnifica nell’infanzia e nell’adolescenza e anche dopo la mia maturità fino a metà degli anni ’90 è stata veramente bella. Ho sofferto 20 anni, lo ammetto, prima di decidere di andarmene e con tutto il rispetto per chi è rimasto, non ho rimpianti di nulla, anzi.

Fermo restando che ognuno fa il proprio percorso di vita, consiglio a tutti i lettori di scegliere il posto in cui trasferirsi col cuore prima di tutto, di imparare già la lingua un po’ prima, almeno le basi e di farsi un giro per vedere come stanno le cose. Lo dico come cittadino del mondo che sempre ha avuto la valigia in mano e di questo ringrazio i miei genitori.

Soprattutto bisogna avere una visione della vita aperta e ottimistica, non lamentarsi di tutto e tutti, non essere sciovinisti, certo che ci si lascia dietro magari un bagaglio di ricordi e affetti, ma bisogna essere pronti ad avere gli occhi aperti sul futuro, sempre, anche da “vecchi”.

Massimo Mauro

www.massimomauro.jimdofree.com