La Partita IVA per e-commerce

Che si tratti di rifornire la dispensa, rinnovare l’armadio, acquistare nuovi prodotti elettronici: lo shopping online ha rivoluzionato le nostre abitudini di consumo, in tutte le sue varianti. Complice anche il Covid-19, che ha costretto milioni di italiani a rimanere a casa e limitare gli spostamenti, abbiamo assistito a un vero e proprio boom di vendite online.

Anche i negozi fisici si sono adeguati aprendo uno store virtuale per continuare a vendere i propri prodotti in tempi di chiusura.  Del resto un sito di e-commerce apre una gamma assolutamente ampia di nuove opportunità e in tanti stanno pensando di aprirne uno.

Certo, l’avvio di un’attività di e-commerce da zero può spaventare. Prima di crearne uno, ci sono molte cose che devi prendere in considerazione. Primo fra tutti se serve aprire la Partita IVA in Italia.

Per aprire un e-commerce serve la Partita IVA? 

È questa una delle domande più comuni per chi si accinge ad avviare un e-commerce. In Italia, il settore degli e-commerce è regolamentato dal Decreto Bersani (D.Lgs. 114/98). L’Art. 21 del D.Lgs, equipara la vendita online alle altre forme di vendita a distanza, compresa quella degli e-commerce.

Chi vuole aprire un sito di e-commerce, insomma, sarà assoggettato alle regole fiscali che riguardano la vendita di prodotti. Lo stesso vale anche nel caso di quanti intendono affiliarsi ad e-commerce più grandi, come Amazon.

Aprire un e-commerce senza Partita IVA

È possibile avere un e-commerce senza Partita IVA? La risposta è sì. Ci sono, infatti, casi in cui si può aprire un sito di e-commerce senza Partita IVA.

Può ad esempio succedere di vendere un oggetto su internet in via occasionale. In questo caso non si è costretti ad aprire la Partita IVA per Ecommerce: sarà possibile rilasciare una semplice ricevuta, indicando l’importo ricevuto, il prodotto venduto e i propri dati.

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Obbligo di Partita IVA per e-commerce 

L’obbligo di aprire una Partita IVA per e-commerce subentra quando:

  • L’attività di vendita online diventa regolare e continuativa, a prescindere dal reddito.
  • C’è un’organizzazione stabile,
  • L’attività è professionale.

Se si registra un sito web, dunque, o si sottoscrive un servizio con un altro portale, non si può più parlare di vendita occasionale: sarà, pertanto, necessario procedere con l’apertura della Partita IVA per e-commerce per essere in regola con il fisco.

Come aprire una Partita IVA per e-commerce 

Per aprire una Partita IVA per e-commerce c’è un percorso burocratico preciso. Fortunatamente è possibile farlo in maniera telematica.

Basterà rivolgersi ad un “assistente fiscale 2.0”. Tra i migliori c’è Fiscozen che ti permette di aprire una Partita IVA online per e-commerce e ti offre assistenza durante tutti i passaggi e nei successivi adempimenti relativi alla Partita IVA per e-commerce.

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Durante questa prima fase, dovrai scegliere:

1. Codice ATECO per e-commerce

Definisce il tipo di attività svolta e il settore cui si fa riferimento. Nel caso di e-commerce si utilizza il codice ATECO 47.91.10, ovvero “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet”

2.  Regime fiscale per e-commerce

Per chi non ha un volume d’affari molto elevato, la soluzione più conveniente è il regime forfettario a cui si può accedere se non si supera la soglia massima di reddito di 65.000 euro annui.

La Partita IVA forfettaria presenta numerosi vantaggi:

  • Tassazione al 5% per i primi 5 anni, poi si passa al 15% sul reddito imponibile (pari al 40% del fatturato);
  • Esenzione IVA: potrai, vendere i tuoi prodotti ad un prezzo non maggiorato;
  • Esonero da esterometro: documento per la comunicazione dei dati delle operazioni transfrontaliere, cioè fatture attive e passive verso o provenienti dall’estero.
  • Esonero da fatturazione elettronica.

Altri passaggi per aprire una Partita IVA e-commerce 

Dopo aver scelto il codice ATECO corretto e il regime fiscale, gli altri adempimenti da svolgere prevedono:

  • Presentazione SCIA: devi compilare il modulo per la Segnalazione Certificata di Inizio Attività e presentarla al tuo Comune di residenza. Per l’e-commerce, di solito, non esiste una vera e propria sede fisica e quindi dovrai indicare il tuo indirizzo di casa o il luogo presso cui lavori. Se hai già un negozio, potrai utilizzare l’indirizzo di questo come sede.
  • Iscrizione al Registro Imprese: la vendita di beni, anche online, necessita dell’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio. Il costo, tra bolli e istruttoria, è di circa 130-150 euro.
  • Iscrizione alla Gestione Separata INPS: sezione Commercianti, per versare i contributi previdenziali.

I costi della Partita IVA per e-commerce 

Veniamo ad uno degli argomenti più caldi, ovvero quanto costa aprire una Partita IVA per e-commerce. Per quanto riguarda i costi burocratici, si va da poche decine di euro per il pagamento dei diritti di segreteria al Comune dove si presenta la SCIA, ad un centinaio di euro per l’apertura della Partita IVA e per il diritto annuale della Camera di Commercio. 

Se ti rivolgi a dei professionisti, il costo per l’apertura della Partita IVA può essere piuttosto alto e far crescere di molto la cifra iniziale. Meglio affidarsi ad un commercialista online per poter risparmiare.

A questi costi, si deve aggiungere inoltre quello per la realizzazione di un sito web (compreso l’acquisto del servizio di hosting, la prestazione di programmatori e web designer, le spese per hardware e software) e quello per i contributi all’INPS in forma sia fissa che a percentuale. I contributi fissi ammontano a circa 3.600 euro, da versare in 4 rate annuali, a prescindere dal fatturato; mentre i contributi a percentuale si calcolano con aliquota al 24% sul reddito imponibile.

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Conclusioni: ultime cose da sapere 

Un e-commerce è un’attività commerciale a tutti gli effetti che richiede l’apertura di una Partita IVA. Soltanto se la vendita è occasione è possibile un e-commerce senza Partita IVA.

Quando apri il tuo negozio online ti ricordiamo che occorre comunicare all’Agenzia delle Entrate l’indirizzo del sito Web, i dati identificativi dell’Internet Service Provider, l’indirizzo di posta elettronica, il numero di telefono e di fax.