La nuova vita di Giulia Petruzzelli a Monaco di Baviera

Di Enza Petruzziello

Romana, ma cittadina del mondo, Giulia Petruzzelli incarna lo spirito intraprendente e determinato di molti giovani italiani che cercano opportunità oltre i confini nazionali. Ventotto anni, laureata in lingue e interpretariato, da due anni vive a Monaco di Baviera. Qui non solo trova un ambiente di lavoro fertile e meritocratico, ma anche l’amore!

Cresciuta tra le strade del centro storico di Roma, Giulia ha l’opportunità di esplorare nuovi posti sin da giovane, trascorrendo dopo il liceo un periodo a Los Angeles per perfezionare la lingua inglese e successivamente dedicandosi agli studi universitari. Il suo viaggio verso nuove esperienze prende forma quando ottiene un’opportunità professionale ad Abu Dhabi, dove lavora in un resort di lusso nel deserto del Liwa. Dopo due anni negli Emirati Arabi, però, sente il richiamo dell’Europa e si trasferisce a Monaco di Baviera, attratta dalla sua eleganza, dalla cultura bavarese e dal fascino dei suoi antichi palazzi barocchi. Poco dopo il suo arrivo incontra Alex, il suo attuale fidanzato.

In questa intervista, Giulia ci parla della sua vita a Monaco, delle sfide iniziali che ha affrontato, dei vantaggi e degli svantaggi di vivere nella capitale bavarese e delle sue prospettive future, condividendo con noi le sue esperienze lavorative, tutte le opportunità disponibili per gli espatriati italiani e i suoi progetti futuri che includono il consolidamento della sua carriera nell’aviazione privata e il sogno di acquistare una casa nella vivace città bavarese.

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Giulia Petruzzelli a Monaco di Baviera

Giulia, partiamo dall’inizio. Cosa facevi prima di trasferirti a Monaco? 

«Dopo l’università ho trovato subito lavoro a Roma in un Hotel di lusso come hostess. In realtà non ho studiato niente in relazione al turismo, è capitato perché ero fresca di laurea e volevo iniziare a lavorare. Dopo il periodo di stage in due Hotel a Roma, ho ottenuto un contratto vero e proprio ad Abu Dhabi in un resort a cinque stelle nel deserto del Liwa. Esperienza senz’altro molto formativa ed emozionante, ero al Guest Experience e mi prendevo cura solo degli ospiti che affittavano le ville con le piscine, le camere più costose da mille ed una notte. Capisco presto che gli Emirati Arabi non fanno per me, troppe restrizioni ed una cultura che non combacia con la mia, dopo due anni ne avevo abbastanza. Lavoravo per 7/10 giorni consecutivi con un giorno solo libero, non esistevano i giorni di malattia se non quelli certificati dal medico dell’ospedale. In pratica eri di riposo solo se era un giorno tranquillo e non c’erano troppi clienti».

Perché a un certo punto hai deciso di lasciare tutto e trasferirti all’estero?

«Mi sono trasferita a Monaco di Baviera perché l’ho visitata nel 2019 e l’ho trovata una città elegante e pulita, con una cultura propria che è quella bavarese e un centro storico con dei palazzi antichi, un po’ barocchi proprio come piacciono a me. A Berlino la situazione è differente, è stata completamente distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ed interamente ricostruita. Quando ero ad Abu Dhabi, sognavo un paese freddo come la Germania per colpa di quel torrido caldo e Monaco l’ho sentita subito la mia città. Avendo esperienze nel settore Hotellerie, ho mandato diverse candidature in molti Hotel a Monaco di Baviera, anche se non parlavo per nulla il tedesco! Mi sono buttata! Ottenni un posto ad una famosa catena di Hotel anche se non parlavo una parola di tedesco ed ero al settimo cielo. Arrivai a Monaco in una fredda giornata di dicembre 2022 con 30 cm di neve e ho conosciuto il mio attuale fidanzato pochi mesi dopo, ad inizio marzo. Si chiama Alex ed è un ragazzo baverese della mia età».

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C’era qualcosa che non ti piaceva della tua vecchia vita al punto da decidere di andare via da Roma?

«In realtà adoravo la mia vita a Roma, penso di essere una delle poche persone che non voleva intenzionalmente andarsene per sempre, ma per un breve periodo di due o tre anni per arricchire il mio cv e fare delle esperienze, per poi tornare. In realtà quando mi presero ad Abu Dhabi, lavoravo in un Hotel a Roma e mi trovavo molto bene. La difficoltà maggiore di vivere a Roma è senza dubbio quella di non poter mettere dei soldi da parte per il futuro o probabilmente gli stipendi non proporzionati al costo della vita. Lavorare all’estero mi ha dato la possibilità di andarmene di casa a 24 anni, per la media italiana anche abbastanza presto. Fortunatamente i miei genitori non mi hanno fatto mancare nulla e non ero costretta a mantenermi mentre studiavo, tuttavia forse se non fossi partita, non avrei potuto avere l’indipendenza troppo presto».

Giulia Petruzzelli a Monaco di Baviera

Sei partita giovanissima. Quali sono stati i problemi iniziali che hai dovuto affrontare quando sei arrivata in Germania?

«Non troppo giovanissima, avevo 26 anni, conosco molti ragazzi italiani che vengono luì a 18/19 anni, per lavorare soprattutto nel settore della ristorazione. Sono stata molto fortunata perché quando sono arrivata, ero già stata assunta e avevo firmato il contratto, in più l’Hotel dove lavoravo al tempo, mi aveva gentilmente offerto una stanza mentre cercavo una casa. A Monaco il costo delle case è alle stelle e c’è poca offerta, per cui una stanza costa tra gli 800 e 1200 euro. La lingua può essere un altro problema, il tedesco è estremamente difficile per noi italiani. Per impararlo ci vogliono molti anni. Diciamo che sapevo qualche parola e frasi molto elementari, ma non di più. A lavoro parlavo inglese e tutt’ora parlo inglese nella mia azienda, ma sono una rara eccezione: in Germania per avere un lavoro ben retribuito, devi parlare un buon livello di tedesco. Le persone sono gentili, molto introverse e timide, ma gentili».

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Famosa per il suo Oktoberfest ma anche per le sue tante attrazioni, come i suoi meravigliosi castelli, Monaco di Baviera è la terza città più popolosa della Germania, con 1,5 milioni di abitanti. Com’è vivere qui da residente?

«Monaco è la capitale della Baviera, la regione più ricca della Germania e con una qualità della vita molto alta. Qui ci sono aeree molto verdi e sono circondata dalle Alpi austriache. Un sogno per chi ama come me l’inverno e un clima secco! È  la terza città più grande della Germania ma allo stesso tempo non è una metropoli dispersiva, vi sono molte opzioni e non serve la macchina. La città ha un costo della vita alto, per certi aspetti il doppio di quello di Roma, per altri aspetti non molto di più, forse un 20/25%. Gli stipendi sono più alti, in particolare in Baviera, più di altre regioni, sicuramente proporzionati al costo della vita. Vivere qui è un sogno per chi ama l’inverno, capitano delle giornate con tantissima neve ed è come trovarsi in una fiaba. Sotto il periodo natalizio, tantissime luci, mercatini, profumi di castagne…  Ecco, un altro aspetto eccellente sono i mezzi pubblici, c’è una fitta rete metropolitana che arriva quasi dappertutto. A Monaco c’è un’altra mentalità: scoraggiano di prendere le auto per questioni ambientali, difatti gli abitanti vanno in bici praticamente sempre, con qualsiasi temperatura! È una cosa che non riesco a fare, sono troppo romana per usare la bici, un concetto a Roma che è utopia. La sanità è ottima, puoi andare da qualsiasi medico di base senza per forza registrarti ad uno in particolare, ed è completamente gratuita. Addirittura ci sono alcune cliniche semi-private che sono sovvenzionate dallo Stato. Il welfare in Germania in generale funziona molto bene, anche se si pagano tantissime tasse, anche qualcosa in più rispetto all’Italia».

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vivere a Monaco? Le principali differenze con Roma e in generale con l’Italia?

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«I mezzi di trasporto sono la prima differenza che ho notato rispetto al sistema di Roma. Ci sono molte linee metro e gli autobus passano più o meno puntuali. C’è anche da dire che Roma è una città molto antica e non è possibile costruire molto per via di reperti antichi. In generale essendo una città più piccola, Monaco è organizzata meglio, anche in termini di pulizia e la raccolta dei rifiuti, un problema di Roma piuttosto importante oggi giorno. Uno svantaggio di vivere a Monaco è sicuramente la mancanza di iodio e del mare vicino.. ma per quello si va in Italia ogni estate. Ammetto che un’altra cosa per cui non riesco ancora ad adattarmi, è la chiusura completa dei negozi e dei supermercati la domenica. Non sono una consumista incallita, tuttavia penso che i negozi che vendono beni di prima necessità, come i supermercati, dovrebbero essere aperti anche la domenica perché il 99% delle persone lavora tutta la settimana e il sabato è l’unico giorno libero dove le persone possono essere più rilassate ed acquistare qualcosa. La Germania sotto questo punto di vista è un po’ indietro, anche se rispetto il loro sistema che rispecchia il concetto che la domenica è una giornata per riposarsi e dedicarsi alla famiglia o all’aria aperta».

Di cosa ti occupi adesso a Monaco?

«Lavoro in un’azienda americana di aviazione privata, in particolare sono una sales consultant in Italia per la vendita dei nostri aerei. Prima lavoravo nell’Hospitality e non avevo mai studiato nulla a riguardo ed ora ho cambiato settore. Con un po’ di fortuna e se trovi persone che credono nelle tue capacità, è possibile lavorare in settori non necessariamente correlati ai tuoi studi. Mi piace moltissimo quello che faccio perché l’aviazione privata è un mondo a parte e c’è tanto da imparare».

Com’è la situazione a Monaco per quanto riguarda la ricerca di un lavoro? 

«Qui a Monaco abbiamo un detto che dice “È più facile trovare lavoro che trovare casa”. La frase va contestualizzata ovviamente, ma il settore occupazionale è molto dinamico, soprattutto se si è molto specializzati. Anche chi non è laureato ma ha dell’esperienza in un determinato ambito, può sicuramente trovare lavoro abbastanza facilmente. L’unico scoglio è la lingua, a Monaco ci sono alcune aziende internazionali che non richiedono la lingua tedesca, ma in generale serve un buon livello, altrimenti diventa difficile trovare qualcosa».

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Giulia Petruzzelli a Monaco di Baviera

Da sempre la Germania è una terra di immigrazione italiana. Nel Paese c’è una grande comunità di nostri connazionali, sia di vecchia che di nuova generazione.Hai rapporti con loro?

«Ho sentito dire che a Monaco nei paesi limitrofi ci sono circa 30 mila italiani, sia di vecchia che di nuova generazione. Molti lavorano nella ristorazione, un settore molto amato dai tedeschi. Una cosa splendida di Monaco è che essendoci molti ristoranti italiani e bar, la mancanza della nostra cucina la sento poco. Frequento molto un bar storico italiano nel centro di Monaco e sono molto affezionata a loro, ci vado da circa due anni quasi tutte le mattine prima di andare in ufficio. Pian piano vorrei allargare le conoscenze nella comunità italiana di Monaco, il mio fidanzato è tedesco e i suoi amici anche, tuttavia mi piacerebbe mantenere i contatti con gli italiani di Monaco per poi organizzare qualche uscita. È sicuramente più facile socializzare con italiani per me, i tedeschi si aprono poco all’inizio e lavorando in un contesto internazionale, non ne frequento molti, solo un paio di colleghe».

Secondo te perché a distanza di anni la Germania continua ad essere una delle mete predilette degli expat italiani? Qual è il segreto di questo successo?

«Il mercato del lavoro sicuramente, lo metto al primo posto. Stipendi più adeguati, più controlli e molto meno lavoro in nero. In generale, tutto è più regolarizzato e meritocratico. La maggior parte degli italiani a Monaco viene dal sud Italia ed è molto dura lasciare terre con un mare meraviglioso e l’alta qualità del cibo per venire in Germania. Tuttavia, se ci sono possibilità molto limitate per trovare un buon lavoro, allora si emigra. Ogni storia è a sé, ci sono anche italiani che semplicemente fanno l’Erasmus a Monaco o un dottorato e scelgono di restare per altre ragioni».

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Tanti i giovani che vogliono dare una svolta alla loro vita, proprio come hai fatto tu. Ci sono opportunità lavorative per loro?

«Assolutamente sì! Dico sempre, non si può avere tutto dalla vita, e se la vita non soddisfa ci vuole un cambiamento! Non bisogna avere paura, buttatevi anche se non avete molte esperienze o non conoscete la lingua. Ho conosciuto italiani molto più tenaci di me che hanno studiato da soli la lingua in Italia prima di venire. La Germania ti dà molte soddisfazioni a livello lavorativo, chi è tenace, andrà lontano sicuramente e aprono tutte le porte»

Hai vissuto anche negli Emirati Arabi, ad Abu Dhabi. Che esperienza è stata?

«Un’esperienza bellissima e unica, gli Emirati Arabi sono una cultura molto diversa dalla nostra che può piacere o non piacere. Ho avuto modo di lavorare due anni in Hotel meravigliosi ed essere a contatto con la cultura Araba e tante altre culture asiatiche. Tuttavia, il clima era insopportabile e il costo della vita anche, si paga tutto 3/4 volte di più di una città Europea. Era arrivato il momento di tornare in Europa per me».

Ormai sei a Monaco di Baveria da due anni. Come è cambiata la tua vita da quando vivi qui?

«La mia vita è cambiata molto al livello personale e sentimentale. Quando vivevo negli Emirati, e anche prima, ero single e focalizzata molto sul lavoro, avevo anche poco tempo a disposizione. Da quando sono a Monaco, ho l’intero weekend da dedicare a me stessa e per il tempo libero e molti giorni di vacanza. Ho iniziato una relazione molto stabile con successiva convivenza , dicendo addio alla mia casa in condivisione con la mia coinquilina. Molte cose sono cambiate, ma sia a Roma che a Monaco prendo lo stesso espresso al bar tutte le mattine, compro cibo italiano e cucino italiano. Certe abitudini, credo, non cambieranno mai».

Ti manca l’Italia e ci torneresti?

«Tantissimo! Anche se ogni 3/4 mesi ho la fortuna di prendere l’aereo ed andare a Roma qualche giorno, specialmente a Pasqua e Natale. Durante l’estate io e Alex andiamo spesso in Costa Smeralda, quindi ci godiamo il mare e l’Italia più che possiamo e abbiamo modo di respirare lo iodio. Qualche volta i miei genitori vengono a trovarmi a Monaco, mi fanno sentire più a casa».

Progetti per il futuro?

«Vorrei continuare a lavorare nell’azienda in cui mi trovo, ho tante soddisfazioni ed è un bell’ambiente di lavoro. Forse mi piacerebbe comprare una casa, anche se a Monaco è veramente molto dispendioso».

Per contattare Giulia potete trovarla sul suo account Instagram: @giuliapetruzzelli.