Una nuova vita in Croazia: le cose da sapere
Piccola, eppure una star. E già perché la Croazia può considerarsi a tutti gli effetti la vera regina dell’estate 2018. Merito della sua squadra di calcio che ha portato la nazionale croata, per la prima volta nella sua storia, a una finale della Coppa del Mondo FIFA, diventando la seconda nazione più piccola ad averne mai disputato una.
Il numero di abitanti della Croazia è, infatti, poco più di 4 milioni e solo l’Uruguay — vincitore nel 1930 e nel 1950 — all’epoca ne aveva di meno: circa 2,5 milioni.
Per settimane, giornali e TV di tutto il Mondo hanno tenuto puntati i loro riflettori su questo piccolo Paese, conosciuto principalmente per le sue spiagge prese d’assalto in estate dai turisti di tutto il Mondo. Merito del basso costo della vita e di numerose attrazioni che nulla hanno da invidiare a luoghi più esotici e lontani.
- Cenni storici, geografici e linguistici sulla Croazia
- Trasferirsi in Croazia e prendere la residenza
- Costo della vita in Croazia
- Comprare casa: costi per l’acquisto di un appartamento in Croazia
- Economia ed opportunità di investimento
- Investire in Croazia
- Come aprire un’attività in Croazia
- Lavorare in Croazia
- Vivere in Croazia da pensionato
- Sanità in Croazia
Cenni storici, geografici e linguistici sulla Croazia
Bagnata dal Mar Mediterraneo, la sua capitale è Zagabria. Il Paese ha complessivamente una superficie territoriale di 56mila km² e confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l’Ungheria, ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia ed Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico.
Il clima della Croazia è leggermente più freddo rispetto all’Italia – soprattutto in inverno con abbondanti nevicate e temperature sotto lo zero – ma vivibile in larga parte.
Se vi state chiedendo poi che lingua si parla in Croazia, visto che il suo territorio era una volta la ex-Jugoslavia, la risposta è molto semplice: il croato, ovvero la lingua ufficiale. È altresì vero che, nella regione istriana, si adotta ufficialmente il bilinguismo che comprende il croato e l’italiano.
Numerosa, infatti, è la comunità degli italiani in Croazia, formata prevalentemente da autoctoni (specie nell’Istria croata), e da una numerica piuttosto consistente di espatriati ed italiani all’estero che, però, prediligono le città di Zagabria, Fiume, Pola e Ragusa. Molte sono infatti anche le scuole di lingua italiana presenti in Istria.
La storia di questo Paese non è stata facile, costellata da guerre interne e dominazioni. Dal 1991 è infatti una nazione indipendente, dopo aver fatto parte, per oltre 70 anni, dell’ex Jugoslavia. Oggi, la forma di governo della Croazia è quello della Repubblica parlamentare di tipo semi-presidenziale.
Ventottesimo Stato membro ad aderire all’Unione Europea il 1 luglio 2013, la Croazia è stato il primo Paese dei Balcani occidentali a far parte dell’UE e, dopo la Slovenia, il secondo paese dell’ex Jugoslavia con un’esperienza recente di guerra e una transizione dal conflitto degli anni Novanta.
Trasferirsi in Croazia e prendere la residenza
I documenti per vivere in Croazia non sono molti e, anzi, trasferirsi a vivere e prendere la residenza potrà essere molto più semplice di quanto possiate immaginare.
Per prima cosa, infatti, la Croazia – facendo parte dell’Unione Europea – non richiede nessun visto particolare, ma solo di possedere la carta di identità o il passaporto valido. Non è quindi necessario un visto (che sia d’affari o di tipo turistico), ma il limite di soggiorno (ogni sei mesi) è di massimo 90 giorni.
Se si passerà questo periodo sarà quindi necessario iniziare le pratiche di soggiorno oppure andarsene.
Nel caso in cui si svolga un impiego o si decida di avviare un’attività, allora, di importanza determinante è il codice fiscale croato, chiamato OIB, (senza non si può aprire un conto in banca, avviare le pratiche di soggiorno, lavorare e molto altro).
Questo documento diventa molto importante anche nel momento in cui si vorrà richiedere la residenza.
Anche prendere la residenza in Croazia, infatti, non è molto complicato e, una volta in possesso dell’OIB, sarà possibile avviare le pratiche per la richiesta e, contestualmente, anche quelle per l’iscrizione all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’estero). La residenza croata dura un anno e va rinnovata alla sua scadenza. Dopo sei anni di residenza in Croazia, sarà possibile richiedere una residenza permanente e, dopo otto anni, la cittadinanza.
Per maggiori informazioni, collegati al sito ufficiale del Ministero della Finanza croato.
Costo della vita in Croazia
Quanto costa vivere in Croazia? Poco. Si tratta infatti di un Paese economico dove è possibile affittare un appartamento a prezzo più basso di un suo corrispettivo italiano e, tra l’altro, trovare un buon appartamento non è affatto un problema grazie al Web.
Fare la spesa con poco è infatti ancora altamente possibile in Croazia dove anche i generi alimentari hanno un prezzo più contenuto di circa il 10 % rispetto a quanto si riscontra abitualmente in Italia.
In linea di massima, vivere in Croazia con 1000 euro al mese è totalmente possibile poiché il costo mensile medio si aggira tra i 700 ed i mille euro. Tutto dipende dalla zona scelta e dal tipo di sistemazione che si preferisce. Questa cifra copre anche le spese per il cibo, i servizi ed i trasporti, lasciando anche qualche extra per i divertimenti, numerosi e davvero convenienti. Se poi il vostro stile di vita e le vostre necessità lo consentiranno, non sarà improbabile persino riuscire a vivere in Croazia con 500 euro o poco più.
Per fare qualche esempio, quanto costa mangiare in Croazia? Oppure, quanto costa bere un caffè o acquistare il pane? In generale, un buon pasto può arrivare a costare persino 5 o 7 euro o comunque mai più di 10, mentre il pane meno di 70 centesimi come anche un caffè espresso.
Comprare casa: costi per l’acquisto di un appartamento in Croazia
Parlando invece di mercato immobiliare, quanto costa una casa in Croazia?
Per chiunque sia interessato a comprare casa all’estero, acquistare una casa in Croazia è, soprattutto oggi, un ottimo investimento e – oltre tutto – una spesa decisamente abbordabile. Un’altra cosa interessante sull’acquisto di una casa in Croazia è che, da diversi anni, per l’acquisto di un immobile in questo Paese non è più necessario possedere la residenza croata ma qualunque cittadino europeo può farlo senza problemi.
Ad ogni modo, tornando ai costi generali per l’acquisto di una casa, nonostante i prezzi (a differenza degli ultimi cinque o sei anni) abbiano ricominciato a salire leggermente, è ancora possibile acquistare un buon immobile a 1000-1200 euro al metro quadrato, per arrivare ad un massimo di circa 2500 euro al metro quadrato per località blasonate o immobili di prestigio. Prezzi dunque più bassi di quelli italiani, soprattutto se li paragoniamo a quelli delle località costiere o turistiche d’Italia.
Infine, dove andare a vivere in Croazia e quindi in quale località acquistare casa? La risposta a questa domanda è piuttosto varia in effetti, poiché molto dipenderà dal vostro lavoro o attività e se preferite un clima quasi sempre mite, ossia come quello sulla costa, oppure no. In questo ultimo caso, le località consigliate e, comunque, più ambite sono certamente quelle dell’Istria, di Dubrovnik e della Dalmazia.
Economia ed opportunità di investimento
Lasciata alle spalle la lunga guerra, oggi l’economia della Croazia risulta essere una delle più avanzate nella zona sud orientale dell’Europa. Impostata su un sistema di tipo liberista, si cimenta con buoni risultati in tutti i settori, eccellendo in particolar modo nella produzione industriale che rappresenta il 20% del PIL e il 25% dell’occupazione.
I settori dell’economia in Croazia vedono, tra quelli privilegiati, il siderurgico, il metallurgico e, soprattutto, la molto affermata industria cantieristica navale, specialmente attiva nelle zone costiere.
I prodotti industriali costituiscono inoltre ben il 95% dell’esportazione internazionale. Anche l’agricoltura e la pesca hanno la loro rilevanza, tant’è che riescono a coprire quasi l’intero fabbisogno nazionale.
Di sostanziale importanza per il sostentamento dell’economia croata rimane inoltre il settore terziario.
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Se quindi si desidera trovare lavoro all’estero, proprio per questo suo dinamismo a livello economico, la Croazia è una meta abbastanza ambita sia da giovani sia da imprenditori che vedono in questa terra una serie di opportunità occupazionali e di investimento.
A differenza dell’Italia, tra l’altro, il governo della Croazia opera al ribasso della pressione fiscale sugli imprenditori, favorendo così la crescita delle piccole e medie imprese.
Parlando di tassazione, in Croazia – per promuovere lo sviluppo di alcuni territori, sono state istituite svariate zone franche con condizioni particolarmente vantaggiose per determinate attività economiche.
Inoltre, anche dal punto di vista degli incentivi fiscali, tralasciando il fatto che le importazioni e le esportazioni non sono soggette ad alcuna restrizione e sono esenti da dazi doganali, decidere di aprire una società in Croazia è – ancora oggi – una ottima decisione di investimento. Vediamo perché.
Le tasse in Croazia
Vediamo, brevemente, come funziona la tassazione in Croazia e perché, rispetto all’Italia, potrebbe essere notevolmente vantaggiosa.
Parlando di persone fisiche, esse vengono normalmente assoggettate all’imposta statale sui redditi (Income Tax) e alle imposte locali. L’equivalente dei comuni croati possono, infatti, applicare delle addizionali all’imposta sui redditi con aliquota compresa tra il 10 e il 30%, a seconda del numero degli abitanti.
Il periodo fiscale corrisponde all’anno solare e le aliquote di tassazione presenti in Croazia sono:
- 24% sui redditi complessivi (imponibili) fino a circa 28.000 euro l’anno;
- 36% sulla parte di reddito che supera le 210.000 kune all’anno, ovvero lo scaglione di 28.000 euro.
Passando invece alle Società che operano in Croazia, le aliquote relative alle imposte sul reddito vengono così applicate e suddivise:
- 12% se nel periodo di imposta è stato realizzato un fatturato inferiore ai 3.000.000 kune (circa € 400.000). Inoltre, per coloro che rientrano in questo scaglione, esiste la possibilità di pagare l’imposta sull’utile effettivamente incassato (principio di cassa) oppure sui redditi di competenza;
- 18% se nel periodo di imposta è stato realizzato un fatturato superiore ai 3.000.001 kune.
Infine, anche in Croazia, già dal 2009, è operativo l’accordo con l’Italia per evitare la doppia tassazione.
Investire in Croazia
Per chi decide di avviare una nuova attività in questo Paese, è possibile sfruttare una serie di interessanti incentivi all’imprenditorialità come, ad esempio:
- gli incentivi fiscali che consentono l’esenzione parziale o totale dalle imposte sui redditi per un periodo fino a 10 anni;
- gli incentivi per nuovi posti di lavoro, che possono ammontare fino a 4.500 euro per un posto di lavoro;
- esenzioni fiscali, approvate fino all’80%, per i costi di formazione dei lavoratori;
- incentivi fiscali per i microimprenditori, ossia coloro che hanno meno di 10 dipendenti ed un fatturato annuo inferiore a 2 milioni di kune (circa 270.000 euro);
- gli incentivi legati ad investimenti di almeno 50.000,00 euro e per cui viene concessa l’applicazione dell’imposta sul reddito del 10% per un periodo massimo di 5 anni dall’inizio dell’investimento. Un incentivo che viene concesso a condizione che siano creati almeno tre nuovi posti di lavoro entro un anno dall’inizio dell’investimento o del progetto di rinnovamento;
- agevolazioni fiscali relative alla riduzione delle imposte sul reddito al 10% per un periodo massimo di 10 anni per tutte quelle imprese che avvallano progetti di investimento superiori a 1 milione di euro e che creeranno almeno cinque nuovi posti di lavoro;
- esenzione del pagamento del dazio doganale per l’importazione di attrezzature e macchinari che rappresentano le spese relative ad un progetto di investimento.
Tutto ciò rende la Croazia un terreno fertile per gli investimenti di ogni genere. Infatti, se si vuole aprire una attività all’estero, decidere di farlo in Croazia è sicuramente un’ottima opportunità, specialmente nella zona di Zagabria. La capitale croata è, infatti, un importante centro economico e finanziario ed offre numerose opportunità di lavoro e di affari.
Come aprire un’attività in Croazia
Tante sono già le aziende italiane in Croazia che hanno deciso di sfruttare il terreno fertile di investimenti. Come fare quindi per aprire anche tu una Società in Croazia?
La prima cosa da fare è scegliere attentamente la tipologia di azienda che si vuole avviare e avere a disposizione almeno un capitale minimo di investimento di circa 2.500 euro.
La seconda cosa da mettere in pratica per avviare un’attività in Croazia è la ricerca di uno studio legale-notarile in loco, che possa fornire supporto durante tutte le fasi di apertura e registrazione della società, richiesta di eventuali incentivi, etc. L’ottimo è trovare uno studio legale esperto in affari societari e che abbia all’interno del suo personale dipendenti che parlino inglese o italiano correttamente. Diversamente, è consigliato mettersi in contatto con un traduttore e/o interprete.
Lavorare in Croazia
Il turismo, decisivo per il sistema economico del Paese, è uno dei settori su cui puntare per investire e trovare un lavoro in Croazia.
Con 4000 chilometri di costa che si affaccia sull’Adriatico e più di mille isole, la Croazia attira ogni anno, concentrati nel periodo estivo, circa 10 milioni di turisti. Ad amarla sono i velisti di tutto il Mondo, grazie ai suoi servizi nautici tra i più efficienti. Trascorrere le vacanze in Croazia significa inoltre godere di un litorale molto variegato e affascinante, fatto di insenature, calette, spiagge, bellissime città affacciate sul Mar Mediterraneo e una quantità incredibile di isole e isolotti.
La sua costa si caratterizza per la verdeggiante macchia mediterranea ed è intervallata da splendide città d’arte che ancora brillano del loro passato. Un territorio multietnico dove si uniscono le culture mitteleuropea e mediterranea, l’oriente e l’occidente.
Le offerte di lavoro in Croazia per gli italiani non mancano assolutamente, specialmente nel settore del turismo. Infatti, gli italiani sono senz’altro avvantaggiati proprio perché, essendoci molti turisti del Bel Paese, torna utile avere dei lavorati che conoscano alla perfezione la lingua. In questa pagina potete consultare le offerte di lavoro aggiornate.
Ovviamente, lo stipendio medio in Croazia è più basso rispetto a quello italiano (in media circa 700-800 euro al mese) ma molto dipende dal tipo di lavoro (se stagionale o meno) e dalla località in cui lo si trova. Inoltre, non è da sottovalutare il costo della vita inferiore rispetto all’Italia ed a molti altri Paesi d’Europa.
Vivere in Croazia da pensionato
La Croazia è, ad oggi, ancora uno di quei Paesi dove la vita costa poco o potenzialmente meno rispetto a tante città italiane. Il basso costo della vita in Croazia rende questo Paese una meta perfetta anche per moltissimi pensionati di casa nostra, stretti nella morsa delle tasse italiane.
Secondo quanto elaborato dall’Eurostat, infatti, il Paese che oggi permette a chi decide di trasferirsi di fare “la bella vita” è proprio la Croazia. Se le tasse non sono esenti per i primi dieci anni di residenza, come ad esempio succede in Portogallo, tuttavia le quote rimangono piuttosto basse, entro una forbice che va dal 12 al 25%.
La tassazione della pensione italiana in Croazia è meno drastica e, di conseguenza, anche la somma percepita dal contribuente risulterà maggiore. Se a questo si aggiunge il minor costo della vita, alla fine ci si può addirittura permettere il lusso di decidere dove andare a trascorrere gli ultimi anni della propria esistenza.
Ricevere la pensione e non pagare le tasse in Italia. Un sogno che diventa una concreta realtà. Trasferirsi in Croazia da pensionati significa perciò godere anche di una maggiore qualità della vita.
Ma come si vive in Croazia da pensionato?
Scegliere di vivere in Croazia da pensionati vuol dire optare per una meta che propone sia un costo della vita basso, come abbiamo visto, sia una situazione sanitaria di ottimo livello – specialmente per quello che riguarda le cure odontoiatriche – ed un livello di sicurezza generalmente simile a quello dell’Italia.
Inoltre, vivere in Croazia da pensionato dà adito ad una serie di altri interessanti vantaggi come, ad esempio, vivere vicino a fantastici paesaggi, stupende montagne, foreste maestose e prati verdi, un patrimonio architettonico incredibile, una cultura accattivante quanto storicamente interessante, un clima abbastanza mite (specialmente sulla costa), delle spiagge semplicemente meravigliose, in cui fare il bagno fino ai primi giorni di ottobre, e una gastronomia ricca, come tutte quelle del Mediterraneo.
La Croazia è sì un Paese dei balcani capace però di mantenere una sua identità molto forte, nonostante le influenze occidentali. Non per nulla, la Croazia offre uno stile di vita molto occidentale ma con una propria cultura, la quale risulta essere una eccellente combinazione di esuberanza mediterranea e calore dell’Europa centrale.
Sanità in Croazia
La Croazia possiede un buon livello sanitario complessivo. Il servizio è controllato e gestito dal governo centrale, attraverso gli ospedali e i centri medici. Il finanziamento del sistema sanitario croato è attuato attraverso diverse forme contributive.
È presente, ad esempio, un sistema assicurativo obbligatorio per tutti i cittadini lavoratori e per i loro datori di lavoro. Figli e persone a carico nella famiglia sono coperti dai contributi pagati dai familiari occupati. Pensionati e persone a basso reddito o disoccupati sono invece esenti dal pagamento dei contributi.
In generale per le cure mediche i costi non sono elevatissimi, basti pensare al cosiddetto fenomeno del “turismo dentale in Croazia” che spinge sempre più italiani a partire per la Croazia per curarsi e al contempo godere di una piccola vacanza.
Tanti sono gli imprenditori, giovani e pensionati italiani in Croazia, perché non lo fai anche tu?
E se non sai come fare, c’è una agenzia specializzata che ti può aiutare ► REFRAMED CROAZIA.
Infine, se sei interessato ad altri Paesi dove poter fare impresa oppure dove poter vivere con 500 euro al mese, scopri di più su Slovenia e Romania.