Andrea: vivere a Cuba
A cura di Maricla Pannocchia
Da sempre innamorato di Cuba, tanto da aver anche frequentato l’Università de L’Avana, quando, nel 2022, Andrea si è trasferito lì, gli amici e i parenti non si sono sorpresi e lo hanno incoraggiato. “Una delle ragioni per cui mi sono trasferito è il popolo cubano”, spiega Andrea, “Non dico che Cuba sia il paradiso perché i problemi ci sono, ma è possibile risolverli. Inoltre, se avrai solo amicizie superficiali, dipenderà da chi sei. I turisti che pensano di poter comprare tutto perché hanno l’Euro in tasca, ad esempio, raramente avranno dei rapporti sinceri con i locals.”
Fra i problemi del Paese, Andrea segnala i trasporti pubblici obsoleti, “Ma a Cuba ci reinventiamo e ci diamo da fare per risolvere i problemi quindi potrete usare “mezzi pubblici” come la macchina di un privato che vi darà un passaggio in cambio di una mancia” ma il Paese non ha i problemi di sicurezza di cui sentiamo spesso parlare, tanto che Andrea dice, “Io non mi sono mai sentito in pericolo”.
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Ciao Andrea, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao, sono Andrea, originario di Campi Bisenzio, un comune della provincia di Firenze dove mi sono occupato da sempre di lavorare e dedicarmi al sociale e all’organizzazione di manifestazioni culturali.
Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?
Purtroppo ho vissuto il declino della nostra società italiana ed europea che ci ha colpito lentamente dagli anni ’90 in poi, un declino che ha intaccato tutti i settori, dalla sanità all’educazione, dal lavoro alla cultura, quindi – fin dai primi anni ’00 – a soli 20 anni, ho deciso di crearmi un futuro in un Paese che fosse in linea con miei sogni di società e al tempo stesso volevo lottare per un cambio del mio Paese. La scelta definitiva di lasciare l’Italia l’ho fatta dopo che la cooperativa per cui lavoravo da 9 anni, nel 2007, ha perso l’appalto e mi ha lasciato senza lavoro.
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Vivi a Cuba, precisamente a l’Havana. Come sei arrivato lì e cosa ti ha spinto a decidere di trasferirti?
Sono arrivato a Cuba dopo anni di cooperazione internazionale a vari livelli e dopo aver fatto l’Università dell’Avana dal 2007 al 2009, dove mi sono laureato in storia della cultura cubana. Quello che mi ha spinto a vivere a Cuba è la società cubana, i cubani per me rappresentano il punto più alto dell’essere umano nel mondo.
Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua decisione?
Mi hanno tutti sostenuto, in primis perché sono molto legato alle mie radici e mantengo relazioni stabili sul territorio dove sono cresciuto e secondo mi hanno sostenuto perché sanno che la mia vita era ed è legata a Cuba.
Come ti sei organizzato prima della partenza?
Come detto in precedenza, il mio è stato un percorso costruito in anni di rapporti, contatti ed esperienze formative, quindi quando, nel 2022, ho deciso di trasferirmi definitivamente a Cuba, il tutto è stato molto semplice.
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Ricordi che cos’hai provato durante i primi giorni nel Paese?
Libertà, libertà di potermi finalmente realizzare come persona dentro a una società umana che considera l’Uomo al centro della società e non le merci, il profitto e il consumo.
Di cosa ti occupi?
Collaboro con un’agenzia di viaggi, organizzo tour personalizzati e sono traduttore per un importante periodico cubano.
Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?
A Cuba non funziona così, le leggi del modello capitalista qui non hanno alcun senso. Qui la qualità della vita non ha alcun costo se per qualità della vita intendiamo salute, casa, rapporti umani, sport e cultura. Ci sono invece grossi problemi legati ai beni di consumo e alla reperibilità degli alimenti purtroppo dovuti ad un anacronistico blocco economico, commerciale e finanziario che gli USA ci fanno da 64 anni e che non permette alla nostra economia di svilupparsi.
È facile trovare un alloggio lì? Quali sono i costi medi?
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Sì, è facile, ci sono molte possibilità, a seconda delle esigenze. I costi medi sono di circa 200/250 euro mensili.
Come reputeresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?
Ho passato tutta la pandemia a Cuba e devo dire che il sistema sanitario cubano è eccellente. La burocrazia cubana è l’inferno per molti imprenditori stranieri ma s’impara a conviverci. I mezzi pubblici sono uno dei grandi problemi endemici di Cuba, dettati dal blocco economico. La linea ferroviaria è obsoleta, gli autobus sono efficienti nella sola Avana città, ma a Cuba ci s’inventa di tutto e quindi qui i mezzi di trasporto pubblici si chiamano anche “macchine di privati che ti danno un passaggio per una mancia”, carretti con cavalli, bici-taxi e molto altro.
Come sei stato accolto dalla gente del posto?
Molto bene. La loro accoglienza è stata uno dei principali motivi che mi ha spinto a decidere di vivere a Cuba. Credo che l’accoglienza qui vada proporzionatamente e soggettivamente al tipo di persona che ognuno di noi è. Mi spiego meglio, se sei un turista che crede che con l’Euro in tasca si possa comprare tutto, ciò che riceverai saranno false amicizie e falsi rapporti sociali mentre se sei una persona di buoni valori etici e morali allora questo è il tuo paradiso terrestre.
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È facile integrarsi?
Per l’esperienza che ho in decenni di contatti con italiani che vivono qui e con cubani che vivono in Italia posso affermare con sicurezza che tra cubani e italiani ci sono molte cose in comune. La società cubana, inoltre, aiuta molto nell’integrazione e non nella ghettizzazione e questo è un grosso acceleratore per l’integrazione stessa.
Cos’è necessario fare, a livello burocratico, per vivere e lavorare a Cuba?
Per vivere a Cuba ci sono due possibilità, avere una residenza temporale data da studi o lavoro oppure una residenza permanente che si ottiene con il matrimonio con un/una residente permanente a Cuba.
Molte persone pensano che Cuba sia un Paese poco sicuro. Qual è la tua opinione in merito?
La mia opinione è che sia una sciocchezza dettata dalla disinformazione mediatica che si fa contro Cuba, in realtà anche nell’ultima FIT (Feria Internazione del Turismo) Cuba è il primo Paese turistico al mondo per sicurezza, cosa di cui i cubani vanno molto fieri e orgogliosi. Attenzione, questo non vuol dire che a Cuba esiste un regime stile Saudita, i piccoli furtarelli ci sono anche qui, ma c’è una forza degli abitanti stessi che parte dal quartiere nel mantenere la sicurezza nelle strade a tutela di tutti.
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Ti sei mai sentito in pericolo?
No, mai.
È facile, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa lì?
Trovare lavoro è difficile, ci vogliono competenze richieste. Per avviare un’impresa ci sono moltissime possibilità in tanti settori.
Quali sono, secondo te, gli errori più comuni commessi da chi si è appena trasferito?
Continuare a mantenere dinamiche di pensiero occidentali, ad esempio fare i furbetti per raggirare la legge…
Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio a Cuba?
Quando vado a prendere i miei clienti al loro arrivo in aeroporto dico sempre: “ Benvenuti a Cuba, non viviamo in un paradiso ci sono e ci saranno problemi, ma con calma e pazienza tutto si risolve, siete in vacanza nella Perla dei Caraibi, rilassatevi e godetevi questo meraviglioso popolo”. Un altro consiglio che posso dare è di perdersi dentro Cuba senza pianificare al dettaglio le proprie giornate.
Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?
Che si può vivere senza essere costretti ai ricatti di un padrone o società e senza un consumismo eccessivo e anche che i rapporti umani sono la vera ricchezza dei popoli.
Progetti per il futuro?
Spero di creare una comunità italiana all’Avana composta da persone che hanno voglia di apportare migliorie alla comunità dove viviamo senza dinamiche come protagonismo e gelosie di cui siamo pieni in Italia.
Per seguire e contattare Andrea:
Facebook: https://www.facebook.com/andrea.paolieri
E-mail: andreacubanito78@gmail.com