Paesi dove trovare lavoro in Europa

 

Secondo un recente articolo de The Indipendent, il Regno Unito, è uno dei migliori Paesi dove trovare una opportunità lavorativa e quindi provare a costruire una nuova vita è (ancora) assolutamente possibile.

C’è chi dice che il mercato del lavoro inglese sia saturo e troppo concorrenziale, però, secondo una recente ricerca, questa Nazione ha ancora moltissimo da offrire insieme ad altre due Nazioni – forse meno inflazionate per gli expat europei – Estonia (al primo posto!) e Norvegia (al secondo posto).

Infatti, uno studio del Glassdoor Economic Research, ha dimostrato che il Regno Unito è il terzo miglior Paese per trovare lavoro su sedici Paesi selezionati ed investigati.

☞ Curiosità: la Classifica dei Paesi dove si vive meglio in Europa

L’Inghilterra, insieme ad Estonia, Norvegia, Austria e Danimarca, secondo Glassdoor, è quindi tra i Paesi che offre le migliori prospettive.

La ricerca, basata su indicatori chiave relativi al lavoro (tassi di disoccupazione, lavoro par-time involontario e divario occupazionale), confronta le percentuali di occupazione attuali e quelli pre-crisi finanziaria dell’Europa, portando quindi questi cinque Paesi ad occupare i gradini più alti di un podio relativo ad una classifica che purtroppo vede Spagna, Italia e Grecia occupare le ultimissime posizioni.

Il mercato del lavoro, in questi Paesi, gode infatti di alcuni evidenti vantaggi: alti livelli di istruzione e formazione e bassi livelli di lavoro temporaneo e disoccupazione (specialmente giovanile). Al contrario, Grecia e Spagna risentono di altissimi tassi di disoccupazione che colpiscono, ancora oggi, circa il 25 per cento della forza lavoro. Al contrario i cinque Paesi in testa alla classifica si trovano in una Posizione decisamente migliore e con un tasso di disoccupazione da gravita intorno al 6% (con picchi più o meno bassi).

▶ Approfondimento: scopri le classifiche sulla pressione fiscale in Europa

Altre due componenti, il lavoro temporaneo oppure la bassa retribuzione, sono poco presenti in Inghilterra, Norvegia ed Estonia, specialmente quest’ultima che riscontra anche uno dei tassi più bassi di lavoro temporaneo (3%), una percentuale che, invece, in Paesi come Spagna, Paesi Bassi e Portogallo colpisce anche più di due impiegati su dieci.

Fonte: The Indipendent

Anna Scirè Calabrisotto