Vivere in una casetta in Irlanda a due passi dall’Oceano Atlantico

Di Nicole Cascione

In questi 4 anni la mia vita è cambiata completamente. Sono arrivata qui senza niente e senza nessuno, solo per amore di un luogo. Ora ho un buon lavoro a tempo indeterminato, vivo nella città che amo, posso permettermi l’affitto di una casa con un giardino, in cui vivo con le mie due gatte, e sono innamoratissima del mio Mr J”. Serena è nata a Latina e ha frequentato l’università a Urbino. Questa è stata la prima scusa che le ha permesso di andar via dalla città in cui è nata e a cui non ha mai sentito di appartenere. Successivamente, nel 2010, è andata in Erasmus in Irlanda, a Galway, un luogo che non aveva mai sentito nominare prima.

E le si è aperto un mondo. Nel 2013 ha deciso di tornare in quella terra che le era rimasta nel cuore. Si è fermata a Dublino per un anno, ma ha capito che non era il posto per lei. Così, a marzo 2015, è tornata a Galway, dove ha trovato lavoro quasi subito in una multinazionale. Qui ha incontrato anche il suo compagno, irlandese. Ora Serena vive in una casetta a due passi dall’Atlantico con le sue due gatte e tra le sue passioni ci sono la scrittura e la creazione di gioielli.

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Serena, cosa ti ha fatto innamorare del posto 4 anni fa, tanto da indurti a restare?

I luoghi, la storia, le persone.

Appena arrivata, sono stata ospitata per qualche settimana da un’amica di una mia cugina che viveva a Dublino da anni. Il secondo giorno, ero appena uscita di casa di prima mattina per iniziare a esplorare le strade del quartiere, quando un uomo in bicicletta mi ha salutata con la mano passando, urlandomi un “Have a good day!”. Ho subito capito che c’era qualcosa di speciale nell’aria.

Hai affermato di aver trovato quasi subito lavoro in una multinazionale. Quali, secondo la tua opinione, sono gli aspetti più importanti che un italiano deve curare per trovare lavoro in Irlanda? Ma soprattutto, più in generale, quali pensi che siano gli aspetti che più possono mettere in difficoltà all’inizio?

In Irlanda ci sono tante multinazionali e gli irlandesi parlano raramente lingue straniere. Il vantaggio che abbiamo noi è quello di conoscere almeno due lingue, l’inglese e l’italiano. Se poi se ne conoscono altre è anche meglio ovviamente. Tra gli aspetti che possono mettere in difficoltà c’è proprio il livello di conoscenza dell’inglese, che deve essere medio-alto per qualsiasi tipo di lavoro.

Dal punto di vista professionale, quali differenze hai potuto notare rispetto all’Italia?

Personalmente non ho mai lavorato in Italia. Non ho nemmeno mai cercato lavoro, perché non ero interessata a restare. Sono uno dei rari esempi di chi non se ne va per necessità materiali, ma psicologiche, diciamo così. Ciò che credo sia difficile fare in Italia è negoziare con il datore di lavoro, anche discutere con il proprio manager per far capire che non ci piace un aspetto del nostro lavoro, che magari vogliamo cambiare e abbiamo bisogno del suo sostegno. A me è successo proprio la settimana scorsa. Il primo lavoro che ho trovato a Dublino l’ho odiato e, quando ho detto di no al rinnovo del contratto, mi sono quasi sentita in colpa, ingrata. Avevo un lavoro e l’ho lasciato perchè non mi piaceva. Un lusso che in Italia non avrei potuto permettermi.

Quali sono i pro e i contro del vivere a Galway?

Galway è una città universitaria e con la presenza di diverse multinazionali. Questo vuol dire che c’è un numero sproporzionato di nazionalità diverse che convivono integrandosi con gli irlandesi locali. Questa è un aspetto che invece non avevo trovato in una città grande come Dublino. Le persone del luogo sono aperte e sinceramente interessate a conoscere l’altro. Mi stupisce sempre il modo semplice e spontaneo con cui nasce una conversazione davanti a un drink. Tra i contro c’è forse la pioggia e il vento gelido dall’Atlantico, e l’acqua del mare gelata in ogni momento dell’anno. Ma forse io sono di parte. Amo troppo questa città e non mi piace il caldo, quindi per me il freddo non è un lato negativo.

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Secondo la tua personale esperienza, quali caratteristiche sono necessarie per affrontare al meglio un cambiamento di vita come il tuo?

Voglia di adattarsi e scoprire. Non sai quanti italiani ho sentito lamentarsi in continuazione per ogni singola cosa. Quasi fossero stati costretti a trasferirsi qui contro il loro volere. Capisco che per molti di loro sia stata una scelta presa per necessità, ma questo atteggiamento è autodistruttivo e anche stressante per chi sta intorno. A proposito di questo, credo si debba evitare di cercare gruppi di connazionali sul luogo. Un errore che ho fatto a Dublino e non ho ripetuto a Galway. Ora ho tanti amici italiani che ho conosciuto per caso, senza cercarli, e va bene così.

Cosa ti piace di più di questa città dal punto di vista del modo di vivere e quali sono gli angoli che ami particolarmente?

Amo la rilassatezza degli irlandesi e il fatto che pensino a godersi l’oggi piuttosto che a fare progetti e a sacrificarsi per astratti progetti futuri. Per questo li trovi sempre nei pub a bere, a far musica, a parlare con sconosciuti e a raccontare storie. Un altro aspetto sono proprio le storie. Ogni irlandese è capace di fare due cose: cantare e raccontare aneddoti. Anche gli episodi più banali nella loro mente si trasformano in leggende epiche. Tra i luoghi della città che amo di più c’è la Prom, la passeggiata sul mare, bellissima anche in pieno inverno. E amo il mio quartiere, il West End, uno degli angoli più autentici e meno turistici della città.

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In cosa credi che l’Irlanda ti abbia costretto a metterti in gioco, sia in ambito personale sia in ambito lavorativo?

In ambito personale vivere in Irlanda mi ha fatto capire che non sono timida. Ho sempre avuto paura a relazionarmi con altre persone a causa di esperienze personali negative vissute crescendo in Italia. Qui sono felicemente costretta a conoscere qualche estraneo e a raccontarci a vicenda la nostra storia quasi ogni giorno. In ambito lavorativo, come raccontavo prima, il poter scegliere di fare ciò che mi piace fare, o almeno di poter dire la mia se c’è qualcosa che non va. Questo può essere difficile in grandi multinazionali e proprio ciò mi ha insegnato ad essere persistente.

Come è cambiata la tua vita in questi 4 anni e quali sono i tuoi progetti futuri?

In questi 4 anni la mia vita è cambiata completamente. Sono arrivata qui senza niente e senza nessuno, solo per amore di un luogo. Ora ho un buon lavoro a tempo indeterminato, vivo nella città che amo, posso permettermi l’affitto di una casa con un giardino, in cui vivo con le mie due gatte, e sono innamoratissima del mio Mr J. Per quanto riguarda i miei progetti futuri, c’è quello di continuare gli studi per un cambiamento di carriera a cui sto lavorando, viaggiare tanto, scrivere molto di più. Per il resto, la prendo con la filosofia irlandese: mi godo il presente e non faccio progetti troppo astratti.

serena.maccotta@gmail.com