Perché gli italiani si lamentano dell’Italia?

di Enza Petruzziello

Si dice che dopo il calcio sia lo sport nazionale dell’Italia: lamentarsi dell’Italia. Criticare tutto ciò che viene fatto e non fatto. Tutto ciò che si dice e che non si dice. In una spirale continua che spesso ci culla e ci conforta. Perché si sa, per noi italiani lamentarci è uno sfogo mono o dialogico per l’impazienza che deriva dal vedere che niente va come dovrebbe, giorno dopo giorno.

Una delle domande che più spesso si fanno gli stranieri che vengono a vivere in Italia è perché gli italiani si lamentano sempre. Perché continuano a criticare le cose brutte del loro paese invece di essere orgogliosi di quelle buone.

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Apprezziamo l’Italia ma ci piace criticarla

Eppure noi apprezziamo il nostro Paese. Amiamo i nostri paesaggi, la bellezza delle nostre città, il cibo incredibile, il mare e l’arte. Ma quando si vive in ​​un luogo per molto tempo, e si ha a che fare con politica, burocrazia, tasse e tutti gli aspetti di una città, che non è solo la bella parte turistica, si è portati a lamentarsi sempre di qualcosa. Perché nessuno può accontentare tutti. E la macchina organizzativa italiana è sempre stata piuttosto farraginosa, ammettiamolo.

Il problema è che spesso non facciamo assolutamente nulla per cambiare le situazioni che non ci piacciono. Dobbiamo anche dire che siamo molto autocritici: quando si verificano dei progressi, non siamo in grado di vederli, ma questa è l’altra faccia della medaglia.

Di cosa si lamentano gli italiani

È un dato di fatto: gli italiani si lamentano sempre. Di solito si inizia al mattino. Potrebbe essere un autobus che non arriva (e poi arriva così pieno da non poterci entrare), oppure una lunga coda davanti allo sportello delle Poste. Cose banali ma che ci spingono lo stesso a lamentarci. Oppure possono esserci ragioni più complesse. Come un annuncio per un altro, imbarazzante, “lavoro gratuito”, l’ossimoro del nuovo millennio.

La lamentele continuano nel pomeriggio, quando andiamo in Comune a presentare la domanda per ottenere finanziamenti per l’apertura di una nuova attività e per tutta risposta ci dicono: “Bella idea, ma non puoi farlo perché non è previsto”. Ma forse proprio per questo è nuova! E ti accorgi così che le nuove idee non sempre sono apprezzate.

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Si finisce la sera quando qualcuno in una piazza si lamenta della totale incuria con bottiglie vuote, bicchieri e quant’altro sparsi e abbandonati sui gradini di una vecchia fontana. Mentre qualcun altro ha appena visto la sua casa o il suo negozio distrutto da un’alluvione o da un terremoto.

In tutto questo le persone vanno avanti a denti stretti, sentendosi sempre più abbandonate.

Tutta colpa della Pubblica Amministrazione!”

Tra le lamentele preferite dagli italiani c’è, ovviamente, la critica verso la Pubblica Amministrazione. Negli scorsi anni il dilagare dei fenomeni corruttivi all’interno degli enti pubblici non ha certo contribuito a rafforzare la fiducia dei cittadini nei confronti della macchina amministrativa.

E nonostante una maggiore trasparenza, una legge anticorruzione, e lo sforzo teso a rendere imparziale l’accesso al pubblico impiego attraverso concorsi, la percezione degli italiani nei confronti della pubblica amministrazione sembra non essere cambiata. A ciò si aggiunge una classe politica sempre in lotta, dove i vari schieramenti e partiti ogni giorno si imputano colpe a vicenda.

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Emigrati che criticano l’Italia

La corruzione, la burocrazia kafkiana, un sistema fiscale inefficiente, i trasporti pubblici disastrosi e la difficoltà nel poter ambire a quei posti di lavoro per cui si è tanto faticato e studiato hanno inesorabilmente accresciuto il fenomeno degli italiani in fuga.

Quante volte abbiamo sentito dire che i primi a parlare male dell’Italia sono gli italiani all’estero. Gli expat non smettono di essere italiani solo perché vivono altrove. Nonostante tutti siano concordi nel provare una profonda nostalgia per l’Italia, gli italiani nel mondo continuano a lamentarsi di ciò che non va in Italia: mancanza di lavoro, di meritocrazia, di opportunità, tasse troppe alte ecc.

Tutto il mondo è paese

In realtà, volgendo proprio lo sguardo all’estero scopriamo che gli italiani non sono gli unici a criticare il loro Paese, soprattutto quando vanno a vivere in un altro posto. È lo stesso per i francesi (che però sono uniti da un forte spirito nazionalista e che alla lamentela fanno seguire una protesta, i gilet gialli su tutti), l’inglese e lo scozzese, l’irlandese, il romeno, l’indiano. Sembra poi che gli spagnoli siano addirittura più duri di noi nel rimuginare e nello struggersi sui problemi del loro paese.

Unica eccezione, forse, gli Stati Uniti che, nonostante siano pieni di contraddizioni, puntano molto ad educare sul senso di “essere americano”, di far parte di una grande nazione, di portare con onore qualcosa che rappresenti il loro paese. Tutto questo vale sia per un repubblicano che per un democratico.

Lamentarsi dell'Italia

Il paradosso italiano: alla fine ci si lamenta di noi stessi

Certo, gli italiani hanno tanti e diversi motivi per lamentarsi. Ragioni quasi quotidiane, ripetute, che farebbero impazzire chiunque. Ma è nella ripetizione di ciò che è sbagliato che la lamentela cresce e prospera. Trasformare ragioni reali in chiacchiere stereotipate, per finire con un inesorabile “in Italia tutto fa schifo”. Ma è qui è che scatta il paradosso.

Gli italiani si lamentano perché altri italiani non sanno gestire nulla. Quindi ci lamentiamo costantemente di noi stessi. Ma senza fare nulla per cambiare. Un circolo vizioso che sembra imprigionare l’Italia nell’apatia e nella paranoia.

Conclusioni

Secondo alcuni uno dei motivi che spiega il perché agli italiani piace lamentarsi è la mancanza di “appartenenza” che ormai non ci viene più insegnata, se non quando si tratta di tifare la nazionale ai mondiali.

Per altri, invece, il lamentarsi continuamente è dovuto all’insoddisfazione che si prova per la differenza percepita tra le promesse in genere e la realtà vissuta. Questa genera frustrazione soprattutto se le delusioni si susseguono senza soluzione di continuità.

Ma forse gli italiani criticano e si lamentano così tanto dell’Italia proprio per l’amore che provano nei confronti della loro patria, che vorrebbero fosse davvero la migliore del mondo.

E voi cosa ne pensate?