Coronavirus e viaggi all’estero: dove si può andare dall’Italia?

Anno decisamente atipico per quanto riguarda i viaggi all’estero, il 2020: a causa della pandemia di coronavirus, molti turisti hanno dovuto rinunciare a viaggi già prenotati o riprogrammare le loro vacanze all’estero in base alle restrizioni attuate dai vari Paesi del mondo per far fronte all’emergenza. Ancora oggi, nel mese di novembre, chi deve o vuole viaggiare all’estero si trova spesso di fronte a un enorme dilemma: partire o non partire?

Ogni Paese infatti adotta differenti provvedimenti, che in molti casi cambiano velocemente, anche di giorno in giorno, in base all’evolversi della curva dei contagi. È quindi davvero difficile avere una panoramica aggiornata sugli stati che hanno già aperto totalmente i loro confini, quelli che prevedono restrizioni per i viaggiatori e quelli ancora chiusi.

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Inoltre, di recente l’Italia ha introdotto nuove regole per il rientro degli italiani da alcune nazioni estere (le vedremo in seguito nello specifico), che prevedono l’obbligatorietà del tampone e dell’isolamento domiciliare fino al risultato.

In questa guida, che manterremo costantemente aggiornata (fate riferimento alla data di pubblicazione a fine pagina), risponderemo a tutte le vostre domande e dubbi:

  • Dove si può viaggiare nel mese di novembre 2020?
  • Quali voli si possono prenotare dall’Italia?
  • Bisogna fare la quarantena o il tampone, all’arrivo o al rientro in Italia dall’estero?

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Viaggi all’estero e coronavirus: le mappe interattive

Per consultare velocemente tutte le informazioni su restrizioni e blocchi dovuti al coronavirus nei vari Paesi del mondo, ci vengono in soccorso alcune mappe e guide interattive create appositamente per l’occasione.

Una delle più affidabili è sicuramente la mappa creata da IATA, associazione che raggruppa le principali compagnie aeree del mondo. Non soltanto offre una panoramica “veloce” sui Paesi con confini aperti, semiaperti e chiusi (contrassegnandoli con un colore differente), ma cliccando su ciascun Paese potrete anche consultare la lista di restrizioni attive in termini di circolazione, ovvero tutte le nazioni dalle quali è possibile viaggiare verso quel territorio e le condizioni (tampone prima della partenza, quarantena all’arrivo, eccetera).

Potete vedere la mappa (aggiornata al 2 novembre) con la legenda dei colori qui sotto:

coronavirus viaggi all'estero restrizioni

Un altro strumento davvero utilissimo e dall’aspetto accattivante è la guida interattiva di Tripsguard: inserendo il Paese verso il quale si vuole viaggiare, si otterranno informazioni sullo stato dei confini (aperti, semiaperti o chiusi), l’uso della mascherina, l’obbligatorietà del tampone o della quarantena per chi arriva dall’estero e persino le restrizioni applicate a ristoranti e trasporti pubblici. Per chi sta pensando a delle vacanze all’estero, si può anche filtrare per paesi aperti, chiusi e semichiusi e visualizzare la lista completa per ciascuna delle categorie.

Cliccando sul riquadro informativo, inoltre, si potrà accedere a una scheda con ulteriori informazioni sul Paese in questione, come ad esempio la lista di stati dai quali è possibile viaggiare senza essere sottoposti a tampone o isolamento.

Per finire, un’altra mappa interattiva molto utile e semplice da usare è quella di Covidcontrols.co. Questo strumento fornisce informazioni sui Paesi verso i quali si può viaggiare (dividendoli in “allowed”, “partially allowed” e “banned”) e permette di filtrare in base al territorio di provenienza: basta dunque selezionare l’Italia nella lista per avere una visione completa degli Stati che permettono l’ingresso, sia sulla mappa che nella lista laterale, divisa per continenti (come possiamo vedere sotto).

mappa covidcontrols - restrizioni circolazione coronavirus

Inoltre permette di visualizzare altri dati relativi alla pandemia di coronavirus nel mondo (filtro “Visualize by”), come il numero di casi per milione di abitanti, le misure di lockdown attive, il tasso di mortalità, eccetera.

In quali paesi si può viaggiare dall’Italia a Novembre 2020: la lista 

Cerchiamo dunque di fare il punto della situazione sulle regole attualmente vigenti per gli spostamenti dall’Italia in epoca di coronavirus. Dal 3 giugno sono consentiti gli spostamenti per qualsiasi ragione verso e da alcuni Stati, ovvero:

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  • Stati membri dell’Unione Europea (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna e Svezia);
  • Stati non membri dell’UE ma facenti parte dell’area Schengen (Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera).
  • Altri territori della stessa area geografica, ovvero Andorra, Regno Unito, Irlanda del Nord, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Città del Vaticano.

Viaggi in Europa – Paesi non UE

Attualmente (e almeno fino al 24 novembre) non sono permessi gli spostamenti per turismo dei cittadini italiani da/per Ucraina, Albania, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Macedonia del Nord, Kosovo, Moldavia, Bielorussia e Serbia. Sono consentiti solo i viaggi per “valide motivazioni” di studio, lavoro, salute o estrema necessità.

Il DPCM del 3 novembre 

Il DPCM del 3 novembre definisce nuove restrizioni e regole per il territorio italiano e conferma quelle già vigenti per quanto riguarda i viaggi da e verso l’Italia. È in vigore dal 5 novembre fino al 3 dicembre. 

Spostamenti in Italia

Il decreto divide l’Italia in zone rosse (alto rischio epidemiologico), arancioni (medio rischio epidemiologico) e gialle (basso rischio epidemiologico). Ecco un riassunto delle restrizioni per ciascuna delle zone:

  • Zone rosse (Lombardia, Piemonte, Calabria, Valle D’Aosta): vietato ogni spostamento in entrata e in uscita dai confini territoriali (anche all’interno della propria regione), salvo che per comprovate esigenze lavorative, di salute o situazioni di necessità. Necessaria autocertificazione per gli spostamenti nel comune di residenza. Didattica a distanza a partire dalla seconda media. Resteranno chiusi bar, ristoranti e tutti i negozi e attività che non vendono beni essenziali (eccetto servizi di cura della persona e industrie). Consentita la ristorazione con consegna a domicilio e asporto.
  • Zone arancioni (Sicilia, Puglia): chiusura per bar, ristoranti e tutte le attività che non vendono beni essenziali (esclusi servizi di cura della persona come estetisti, parrucchieri, ecc.). Consentito asporto e domicilio per i ristoranti. Non si potrà uscire dal comune di residenza se non per comprovate necessità. Non é necessaria autocertificazione per muoversi nel proprio comune.
  • Zone gialle (tutte le altre regioni): sono le zone con le restrizioni meno rigide, dove le regole rimangono quasi invariate rispetto a quelle precedentemente applicate, ma tenendo conto delle restrizioni definite dal DPCM a livello nazionale (che vediamo in seguito). Consentiti gli spostamenti in altre regioni dello stesso colore senza motivazione valida.

Si aggiungono anche alcune restrizioni valide su tutto il territorio nazionale, ovvero: 50% di capienza sui mezzi pubblicididattica a distanza integrale per le scuole superiori (escluse zone rosse, dove si parte dalla seconda media); chiusura per musei, mostre e sale bingo; coprifuoco dalle 22 alle 5 (sarà vietato uscire di casa, salvo per motivi di salute, lavoro o necessità).

Viaggi all’estero

Le regole riguardano anche il rientro degli italiani dall’estero e l’obbligatorietà di sottoporsi al tampone e/o di rispettare l’isolamento domiciliare di ritorno dai territori considerati più a rischio.

Inoltre, se si desidera viaggiare verso o da uno degli Stati senza restrizioni in vigore, bisognerà comunque tenere in considerazione altri fattori:

  • transito in altri Paesi con restrizioni nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Italia (in quel caso, si dovranno considerare le restrizioni applicate al Paese di transito).
  • restrizioni di circolazione applicate dalle autorità locali di ciascun Paese per i viaggiatori provenienti da altri Stati (compresa l’Italia).
  • le singole Regioni potrebbero adottare ulteriori misure nei confronti dei viaggiatori provenienti da alcuni territori (si consiglia di consultare i siti web delle Regioni: trovate la lista completa qui).

Farnesina: sconsigliato viaggiare all’estero 

Dal 26 ottobre, inoltre, la Farnesina raccomanda a tutti i connazionali di evitare viaggi all’estero se non per ragioni di reale necessità. Bisogna sottolineare anche che, considerato l’alto numero dei contagi in molti Paesi europei, non si possono escludere future ulteriori restrizioni agli spostamenti, che potrebbero comportare problemi nel caso di un eventuale rientro in Italia.

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L’elenco dei Paesi individuati dal DPCM

Nei prossimi paragrafi cercheremo di dare un quadro esaustivo della situazione, facendo riferimento ai 6 gruppi di Stati individuati dal DPCM 24 ottobre 2020, valido fino al 24 novembre 2020. Questo Decreto, riprendendo e in parte modificando quanto previsto dalla normativa precedente, individua alcuni elenchi di Paesi, per i quali sono previste differenti limitazioni:

  • Gruppo A: San Marino e Città del Vaticano.
  • Gruppo B: tutti i Paesi UE (esclusi quelli del gruppo C), tutti i Paesi dell’area Schengen, Andorra, e Principato di Monaco.
  • Gruppo C: Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda del Nord.
  • Gruppo D: Australia, Canada, Georgia, Giappone, Nuova Zelanda, Romania, Ruanda, Repubblica di Corea, Tailandia, Tunisia, Uruguay.
  • Gruppo E: Resto del mondo.
  • Gruppo F: Armenia, Bahrein, Bangladesh, Bosnia Erzegovina, Brasile, Cile, Kuwait, Macedonia del Nord, Moldavia, Oman, Panama, Perù, Repubblica Dominicana, Kosovo, Montenegro, Colombia.

Di seguito, troverete un elenco con tutte le informazioni aggiornate per viaggiare da e per l’Italia. Classificheremo i Paesi, in base alle restrizioni attive, in tre gruppi:

  1. Paesi senza restrizioni, ovvero verso i quali si può viaggiare, in aereo o con altro mezzo, senza specificare la motivazione e senza obbligo di tampone o quarantena per chi rientra dall’estero. Specificheremo anche le eventuali misure in vigore per chi arriva dall’Italia (quarantena, tampone, autocertificazione), visto che molti Stati stanno cominciando ad applicare nuove restrizioni nei confronti dell’Italia.
  2. Paesi aperti con restrizioni riguardanti la partenza dall’Italia e/o il rientro. Anche in questo caso specificheremo le misure in vigore all’arrivo, ove presenti.
  3. Paesi “chiusi”, verso i quali non si può assolutamente viaggiare dall’Italia e viceversa, se non per motivi comprovati o per effettuare il rientro dall’estero nel Paese di residenza.

1. Paesi senza restrizioni

Corrispondono ai Paesi dei gruppi A e B individuati dal DPCM, ovvero: San Marino, Città del Vaticano, Paesi UE (esclusi Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda del Nord), Paesi dell’area Schengen, Andorra e Principato di Monaco.

Gli spostamenti da e per questi territori sono consentiti senza necessità di motivazione, quindi anche per turismo, e senza obbligo di isolamento o tampone al rientro in Italia.

L’unico obbligo in vigore al rientro rimane quello di compilare un’autodichiarazione (che spesso viene fornita dalle stesse compagnie aeree durante il volo).

A questo punto vi starete sicuramente chiedendo: cosa succede, invece, all’arrivo in questi Paesi? C’è obbligo di quarantena o auto-isolamento per gli italiani? In effetti, attualmente alcuni Stati stanno chiudendo le proprie frontiere a chi non ha una motivazione valida per viaggiare, come ad esempio la Danimarca.

Di seguito troverete un elenco dei Paesi dei gruppi A e B che applicano misure particolari o restrizioni all’ingresso.

Danimarca

A partire dal 17 ottobre non è ammesso l’ingresso in Danimarca di viaggiatori provenienti dall’Italia non in possesso di un “valido motivo”. Tra i motivi validi previsti ci sono lavoro, studio (iscrizione o test d’ingresso per corsi), visite mediche, proprietà di una casa in Danimarca, eccetera.

A partire dal 26 ottobre inoltre i viaggiatori provenienti dall’Italia, oltre ad un valido motivo, dovranno anche presentare il certificato COVID-19 negativo (test non prima delle 72 ore antecedenti all’ingresso). Qui trovate un form da compilare, che dovrete accompagnare al certificato. Il transito attraverso la Danimarca è consentito solo se inevitabile in base all’itinerario, e deve avvenire nel minor tempo possibile.

Finlandia

Dal 19 settembre la Finlandia ha introdotto misure restrittive anche nei confronti dell’Italia. Sono consentiti solo ingressi per lavoro, motivi essenziali e per il ritorno in caso di residenza, con obbligo di isolamento fiduciario di 10 giorni o, in alternativa, doppio test negativo. Sono esclusi dall’obbligo di quarantena e/o di secondo tampone coloro che viaggiano per lavoro o motivi essenziali e permangono nel Paese per un periodo inferiore alle 72 ore.

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Cipro

Occorre presentare un certificato COVID-19 negativo rilasciato non più di 72 ore prima della partenza. A partire dal 23 luglio, per i passeggeri provenienti dall’Italia vi è la possibilità di effettuare il tampone all’arrivo a Cipro (il costo è di 60 euro). Bisognerà poi attendere l’esito del test in isolamento presso il proprio domicilio (di solito i risultati sono disponibili dopo 24 ore).

Bisognerà inoltre compilare online un’autodichiarazione, il “Cyprus Flight Pass”, nelle 24 ore precedenti all’inizio del viaggio. Basta registrarsi sul portale cyprusflightpass.gov.cy e, una volta ricevuta l’autorizzazione via mail, il pass dovrà essere stampato ed esibito in aeroporto al momento della partenza. I cittadini di età superiore ai 65 anni possono, in alternativa, scaricare questo formulario, compilarlo, stamparlo e presentarlo direttamente in aeroporto.

Islanda

A partire dal 19 agosto 2020, tutti i passeggeri in arrivo in Islanda, turisti e residenti, indipendentemente dalla durata del soggiorno o dallo scopo della visita, possono scegliere se osservare una quarantena di 14 giorni oppure effettuare una procedura di doppio screening, che comprende due tamponi ed una quarantena di 5-6 giorni nell’intervallo tra i due campioni.

Il primo tampone è a carico del viaggiatore e costa 9.000 ISK (se effettuato alla registrazione del viaggio) o 11.000 ISK (se effettuato all’arrivo in Islanda), circa 60-80 euro. Il secondo tampone è gratis. Coloro che risultano negativi al secondo tampone non sono più tenuti a prendere precauzioni particolari; coloro che risultano positivi devono auto-isolarsi.

I minori nati a partire dal 2005 sono esentati dalla procedura di doppio screening, così come i passeggeri in arrivo che abbiano soggiornato almeno per 14 giorni in aree definite a basso rischio: Groenlandia, Isole Faroe, Danimarca, Norvegia, Finlandia e Germania.

Prima della partenza per l’Islanda, i viaggiatori dovranno compilare un’autocertificazione disponibile su questa pagina. Per i turisti è inoltre consigliato scaricare l’app di tracciamento Rakning C-19.

Portogallo

L’ingresso in Portogallo è consentito senza restrizioni ai viaggiatori provenienti dall’Italia, con alcune eccezioni.

Di fatto, devono presentare la prova di un test PCR negativo per il COVID-19, effettuato nelle 72 ore precedenti alla partenza, i viaggiatori che vogliono raggiungere le isole di Madeira. Per coloro che viaggiano verso le Azzorre, invece, si può scegliere tra le seguenti opzioni:

  1. Presentare la prova del test fino a 72 ore prima della partenza;
  2. Eseguire il test all’arrivo e rimanere in isolamento preventivo fino al risultato;
  3. Eseguire la quarantena volontaria per un periodo di 14 giorni in un hotel indicato per lo scopo.

Estonia

Per l’ingresso in Estonia viene imposto l’obbligo di isolamento per 14 giorni a tutti coloro che provengono da paesi con tasso di contagio superiore a 16 su 100.000 abitanti. Dal 31 agosto, quest’obbligo si applica anche anche ai viaggiatori che provengono dall’Italia. È comunque possibile scegliere di effettuare il test in sostituzione dell’auto-isolamento.

Lettonia

È obbligatorio l’auto-isolamento di 14 giorni per i viaggiatori provenienti dai Paesi contrassegnati in rosso e giallo nell’elenco pubblicato dal Centro per la prevenzione ed il controllo delle malattie. L’Italia è stata inserita tra i Paesi contrassegnati in rosso: pertanto, i viaggiatori che provengono dall’Italia dovranno osservare i 14 giorni di isolamento.

Dal 12 ottobre inoltre è obbligatorio, per tutti i viaggiatori che entrano o escono dalla Lettonia, compilare un questionario elettronico non prima delle 48 ore precedenti l’attraversamento della frontiera. Dopo aver compilato il modulo si riceverà un codice QR, tramite il quale le autorità potranno contattare la persona e verificare il rispetto dell’isolamento fiduciario. La registrazione è obbligatoria anche per i viaggiatori in transito.

Ungheria

Anche se fa parte dei Paesi UE e quindi rientra a pieno titolo nel gruppo A, l’Ungheria ha annunciato la chiusura delle frontiere a partire dall’1 settembre. Le restrizioni riguardano tutti i cittadini stranieri. I cittadini ungheresi che tornano in patria saranno soggetti ad auto-isolamento obbligatorio o, in alternativa, dovranno presentare due PCR con risultato negativo.

Croazia

A partire dall’1 luglio si può andare in Croazia senza una motivazione specifica e senza restrizioni per i cittadini italiani. È però raccomandato comunicare l’intenzione di recarsi nel Paese prima della partenza compilando un modulo online, al fine di agevolare il monitoraggio di un’eventuale diffusione dei contagi.

Grecia

A partire dall’1 luglio, le Autorità greche si riservano la possibilità di sottoporre i passeggeri in arrivo al tampone. I test vengono somministrati a campione e in base a criteri casuali, quindi non è possibile sapere prima se si verrà sottoposti al tampone o no.

Inoltre, le Autorità greche si riservano la possibilità di sottoporre a tampone anche chi è in possesso di un test sierologico negativo, effettuato nei giorni precedenti all’arrivo. Coloro che verranno sottoposti al tampone potranno proseguire verso la propria destinazione finale, avendo cura di praticare per 24 ore il distanziamento sociale e di monitorare le proprie condizioni di salute.

Si viene contattati dalle Autorità solo in caso di positività. In questo caso, bisogna osservare un periodo di quarantena obbligatorio di 14 giorni.

Per finire, per tutti i viaggiatori è obbligatorio compilare un modulo online, al fine di fornire informazioni sul luogo di provenienza, sulla durata dei soggiorni precedenti in altri paesi e sull’indirizzo del proprio soggiorno in Grecia.

Malta

Dall’1 luglio, i viaggiatori in arrivo a Malta dall’Italia sono soggetti a screening termici per misurare la temperatura. Inoltre dovranno compilare un documento all’arrivo, fornendo informazioni sui loro spostamenti nei 30 giorni precedenti e confermando di non essersi recati in nessuna nazione “a rischio” (le trovate indicate su questa pagina). In caso contrario, dovranno effettuare un periodo di isolamento di 14 giorni a proprie spese.

Germania

A partire dal 2 novembre sono vietati i pernottamenti per turismo in tutto il territorio della Germania. Le autorità raccomandano anche di rinunciare agli spostamenti non necessari.

Il governo tedesco ha disposto l’obbligo di presentare un tampone negativo (effettuato non oltre 48 ore prima dell’entrata nel Paese), oppure di sottoporsi al test al momento dell’ingresso, per tutti coloro che abbiano soggiornato nei 14 giorni precedenti  in una delle aree considerate “a rischio” (trovate la lista qui).

In tale lista è inclusa tutta l’Italia ad eccezione della Calabria. Fino al momento in cui si ottiene il risultato negativo del tampone, è obbligatorio restare in isolamento domiciliare.

Irlanda

Tutti i viaggiatori in arrivo in Irlanda sono obbligati a mettersi in autoisolamento per 14 giorni. All’ingresso è prevista la compilazione di un modulo che il servizio sanitario potrà utilizzare per eventuali controlli. Sono esentati dall’obbligo di autoisolamento i viaggiatori provenienti dai paesi compresi in un apposito elenco, che viene rivisto settimanalmente; a partire dal 12 ottobre e fino a nuovo aggiornamento, nessun Paese è incluso nella lista verde.

Lituania

Dal 26 ottobre l’Italia è considerata territorio a rischio. I viaggiatori provenienti dall’Italia (esclusa la Calabria) dovranno presentare il tampone con esito negativo effettuato 48 ore prima dell’arrivo in Lituania, oppure osservare un isolamento di 10 giorni. Il tampone può essere effettuato anche in Lituania.

Inoltre chi arriva in Lituania dovrà fornire i propri dati al Centro Nazionale per la salute tramite un form. Ciò significa che prima di imbarcarsi qualsiasi mezzo di trasporto, si dovrà presentare il codice QR ottenuto dalla compilazione del form.

Norvegia

Alcuni dei paesi dell’area UE , tra i quali è compresa l’Italia, sono considerati ad alto rischio in base ai criteri fissati dalle autorità norvegesi. I viaggiatori in arrivo devono osservare l’obbligo di quarantena di 10 giorni, che non è sostituibile dal tampone ad esito negativo.

Slovenia

La Slovenia considera tre liste di Paesi a seconda del rischio epidemiologico (verde, arancione e rossa). Dal 24 ottobre alcune regioni italiane (Abruzzo, Valle d’Aosta, Campania, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana, Veneto, Lazio, Umbria, Sardegna e la Provincia di Bolzano) sono state inserite nella lista rossa, mentre le altre regioni restano in quella arancione. Chi proviene dalle regioni “rosse” dovrà osservare 10 giorni di autoisolamento oppure presentare un test negativo (effettuato massimo 48 ore prima dell’ingresso).

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2. Paesi aperti con restrizioni

Il DPCM del 24 ottobre stabilisce che chi rientra da Belgio, Francia, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Spagna, Regno Unito e Irlanda del Nord (soggiorno o transito) deve:

  • Presentare un certificato COVID-19 negativo dopo essersi sottoposto a tampone, nelle 72 ore antecedenti all’arrivo.
  • In alternativa, sottoporsi al tampone al momento dell’arrivo in aeroporto, porto o luogo di confine o entro 48 ore dall’ingresso in Italia, presso l’ASL di riferimento. Fino al risultato del tampone si dovrà permanere in auto-isolamento.

Le persone che hanno soggiornato o transitato nei suddetti Paesi, nei 14 giorni precedenti all’arrivo in Italia, devono anche comunicare il loro ingresso nel Paese all’ASL competente. Inoltre, non si possono spostare tramite i mezzi pubblici dall’aeroporto al proprio domicilio in Italia.

È necessario anche compilare l’autodichiarazione e comunicare l’insorgenza di eventuali sintomi nei giorni successivi all’arrivo, sottoponendosi a isolamento fiduciario fino a risultato negativo del tampone.

Anche per questi Paesi, si può incappare in alcune restrizioni e limitazioni all’arrivo. Vediamo insieme le principali.

Belgio

A partire dall’1 agosto, chiunque entri in Belgio dall’estero dovrà riempire un formulario on line (lo trovate a questa pagina) nelle 48 ore precedenti all’arrivo, escludendo i casi di entrata/uscita per via terrestre di durata inferiore alle 48 ore.

Inoltre il Governo ha adottato un sistema che si basa su una cartina dell’Europa a colori in costante aggiornamento, nella quale le regioni dei diversi Paesi vengono categorizzate a seconda del rischio epidemiologico e sono indicate le eventuali restrizioni all’accesso.

Per quanto riguarda l’Italia, tutte le regioni sono zone “rosse” tranne le Marche, il Molise, la Puglia, la Basilicata, la Calabria e la Sicilia. Per le zone rosse, e dunque per molte regioni d’Italia, vige l’obbligo di effettuare il tampone all’accesso (gratuito).

Spagna

Chiunque arrivi in Spagna è sottoposto a un controllo sanitario all’entrata, con lo screening della temperatura corporea, il controllo dei documenti e sullo stato di salute del passeggero.

I passeggeri in arrivo dall’estero dovranno anche compilare, prima del viaggio, un formulario attraverso il sito internet Spain Travel Health o l’app Spain Travel Health-SPTH. Si otterrà dunque un codice QR, da presentare su dispositivo mobile o stampato al proprio arrivo. In alternativa, è possibile compilare il questionario in formato cartaceo fornito dalle compagnie di trasporto.

Per le sole Isole Canarie, ai fini dell’accesso alle strutture alberghiere, viene richiesto un test negativo realizzato nelle 72 ore antecedenti l’arrivo.

Francia

A partire dal 30 ottobre e fino all’1 dicembre, in Francia si applica un nuovo lockdown. Anche se nei fatti si può andare in Francia senza una motivazione valida, si potrà uscire di casa solo per lavoro, scuola, acquisti essenziali, motivi di salute e passeggiare per massimo un’ora entro 1 km dalla propria abitazione.

Ai viaggiatori italiani è richiesta la presentazione di certificato Covid-19 negativo realizzato nelle 72 ore antecedenti l’ingresso. In mancanza, si potrà effettuare anche all’arrivo nel Paese.

Regno Unito 

Dal 18 ottobre, i viaggiatori in arrivo dall’Italia o che vi abbiano soggiornato o transitato nei precedenti 14 giorni, dovranno osservare un periodo di isolamento fiduciario di 14 giorni presso hotel o indirizzo privato (qui trovate le istruzioni per l’auto-isolamento del governo britannico).

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Repubblica Ceca

Dal 23 ottobre sono autorizzati ad entrare in Repubblica Ceca solo coloro che vi si recano per “validi motivi” (lavoro, salute, gravi motivi familiari, matrimoni e funerali). Turismo e visite agli amici non sono consentiti.

Paesi del gruppo D

Per quanto riguarda invece i Paesi classificati nel gruppo D, per l’ingresso in Italia si dovrà osservare autoisolamento di 14 giorni, mentre i viaggi dal nostro Paese sono spesso sottoposti a restrizioni più dure. Vediamole nello specifico:

  • Georgia: disposta la riapertura delle frontiere aeree per viaggiatori provenienti da vari Paesi, tra cui l’Italia. Una volta giunti nel Paese, si dovrà osservare una quarantena di 8 giorni a proprie spese presso una struttura indicata dalle autorità georgiane. Alla fine degli 8 giorni, sarà effettuato sempre a proprie spese un test PCR, che permetterà di allontanarsi dalla struttura di quarantena se il risultato è negativo. Sarà anche obbligatorio effettuare un ulteriore test il 12º giorno dall’ingresso, che in presenza di esito negativo comporterà la fine del periodo di osservazione.
  • Tunisia: obbligo di presentazione del certificato COVID-19 negativo (tampone effettuato nelle 72 ore precedenti al primo imbarco).
  • Ruanda: ai viaggiatori in arrivo è richiesta la presentazione di un test COVID-19 negativo, nonché di sottoporsi ad un nuovo test all’arrivo e di soggiornare, a proprie spese, in strutture apposite in attesa di ricevere i risultati.
  • Giappone: vietato l’ingresso a tutti i cittadini italiani (con respingimento alla frontiera).
  • Corea del Sud: tutti i viaggiatori provenienti dall’estero vengono sottoposti a quarantena di 14 giorni. Coloro che non hanno una residenza in Corea dovranno auto-isolarsi nelle strutture indicate dalle autorità di immigrazione, al costo totale prestabilito di 1.400.000 Won coreani (circa 1042 euro).
  • Tailandia: chiusura delle frontiere aeree e terrestri ancora attiva (prorogato lo stato di emergenza nazionale). È consentito il rientro ai soli cittadini tailandesi e ai residenti.
  • Australia: permane il divieto di ingresso per i viaggiatori provenienti da qualsiasi paese estero, tranne che per gli australiani, gli stranieri residenti permanenti ed alcune categorie autorizzate.
  • Nuova Zelanda: divieto di ingresso per i viaggiatori stranieri. È consentito solamente il rientro dei cittadini neozelandesi e dei residenti.
  • Canada: ingresso consentito ai soli cittadini canadesi, ai residenti permanenti e ai loro familiari stretti.
  • Uruguay: permane il divieto di ingresso nel Paese per gli stranieri, ad eccezione di quelli residenti nel Paese e di alcune categorie autorizzate.

Paesi “chiusi”

Di quest’ultimo gruppo fanno parte tutti i Paesi dei gruppi E ed F. I viaggi in questi territori potranno essere effettuati soltanto per motivi di lavoro, studio, salute, assoluta necessità o rientro al domicilio, residenza o abitazione.

Per i cittadini dei Paesi del gruppo F vige ancora il divieto assoluto di viaggiare in Italia, con l’eccezione dei cittadini italiani e UE che possiedono la residenza anagrafica in Italia da prima del 9 luglio 2020.

Infine, sia per i residenti che rientrano in Italia da Paesi del gruppo F che per chi proviene da Paesi del gruppo E, vige l’obbligo di auto-isolamento e di sorveglianza sanitaria per 14 giorni, e si può raggiungere la propria destinazione finale in Italia solo con mezzo privato.

In conclusione, vi consigliamo di consultare il sito Viaggiare Sicuri realizzato dall’Unità di Crisi della Farnesina, dove troverete informazioni aggiornate in tempo reale e tutte le disposizioni specifiche adottate da vari Stati del mondo. Potete anche scaricare l’app Unità di Crisi (disponibile per iPhone e Android), per avere i dati sempre a portata di mano sul vostro cellulare.

Buone vacanze!