Le professioni più richieste dalle aziende

A cura di Gianluca Ricci

C’è un dato, da poco elaborato dalla Manpower Group nell’ambito dell’inchiesta denominata “Talent Shortage Survey”, che lascia a dir poco esterrefatti. E cioè che nel mondo il 40% delle aziende fatica ad individuare professionalità adeguate alle loro esigenze. Significa cioè che quasi un’azienda su due è in difficoltà quando deve assumere persone che rispondano ad un preciso identikit.

Al punto tale che il numero di aziende che provvede a formare e preparare adeguatamente personale già presente all’interno dell’organigramma è più che raddoppiato nel giro di un anno.

Sintomi di un malessere, dunque, al quale ci si può aggrappare se si pensa che espatriare possa rappresentare la soluzione alle proprie difficoltà di carattere lavorativo, anche se la medesima ricerca avverte che in Italia il numero di aziende in difficoltà nel momento di cercare lavoratori in possesso di competenze adeguate è pari al 30% circa.

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Certo, si tratta di non fare i difficili e accettare offerte ad ampio spettro, anche se sono i profili specializzati, ovviamente, a risultare i più ambiti. Tuttavia basta dare un’occhiata ai lavori piú richiesti per capire che non servono anni e anni di studi alle spalle, quanto piuttosto la capacità di adeguarsi alle mutate esigenze. Oggi i lavoratori più difficili da trovare in quasi tutti i Paesi del pianeta sono elettricisti, carpentieri, falegnami, saldatori, muratori, stuccatori e idraulici: chi l’avrebbe mai pensato?

Si tratta dunque di provare ad accarezzare l’idea di sacrificarsi per qualche anno svolgendo attività che evidentemente sempre meno persone sono intenzionate a svolgere per poi affidarsi alle proprie specifiche abilità e puntare a migliorare la propria posizione. A seguire, nella speciale graduatoria delle professionalità più ricercate al mondo, ci sono programmatori e sviluppatori informatici, responsabili di vendita, ingegneri e autisti in genere. Quindi analisti finanziari, operatori di macchinari speciali e assistenti amministrativi.

Niente astronauti, dunque, né fisici quantistici: nulla di tutto questo, ma professioni tutto sommato alla portata di chiunque abbia la volontà di spendere qualche anno in formazione per poi investirlo adeguatamente. Prima di partire, però, è bene sapere quali sarebbero i motivi per cui le aziende fanno fatica a reclutare buoni dipendenti: sempre secondo quanto scoperto da Manpower Group, il motivo principale è legato semplicemente alla banale mancanza di candidati. Nel 24% dei casi in cui si cerca una delle professionalità di cui sopra, non si forma la coda davanti all’ufficio; anzi, non si presenta proprio nessuno. Quei pochi che si presentano poi risultano privi delle competenze e delle esperienze necessarie e solo in minima parte chi risponde all’appello se ne va sdegnato per l’offerta economica.

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I Paesi in cui tale fenomeno è particolarmente sviluppato? Primo in assoluto della particolare classifica è il Giappone, dove nell’86% dei casi le offerte di lavoro vanno deserte o non riescono a trovare adeguata copertura; in seconda posizione la vicina Taiwan, con il 73%, e in terza la Romania, 72%. Quindi Hong Kong, Turchia, Bulgaria, Argentina, Grecia, Ungheria e Israele. Sono questi i veri paradisi per chi è alla ricerca di un impiego fra quelli sopra elencati. Chi è a caccia di opportunità può fare una breve ricerca per verificare se luogo dei propri sogni e possesso di competenze adeguate coincidono e poi iniziare a fare qualche compromesso con se stesso.

I consigli sono sempre quelli, ovvero provare a trasferirsi temporaneamente in loco e verificare di persona come e dove, capire se si tratta di località in sintonia con le proprie aspettative, intuire quante e quali difficoltà si potrebbero incontrare con lingua e abitudini locali e ampliare lo sguardo fin dove possibile.

L’unico errore da non commettere è questionare sull’offerta economica: in quel caso si rischierebbe di fare la fine di un aspirante locale qualsiasi e di ingrossare ulteriormente le statistiche…