Aprire un’agenzia immobiliare a Phuket: la storia di Salvatore

Una scelta inusuale quella di Salvatore Parisi, aprire una filiale dell’agenzia immobiliare Tecnocasa a Phuket in Thailandia, “la Terra dei liberi, il Paese del Sorriso, il Paese delle 1000 contraddizioni, la Terra dove il tempo non ha tempo”. Una scelta scaturita dal desiderio di vivere una vita privata e professionale, più serena, più a misura d’uomo.

Da cosa è nata l’idea di aprire un’agenzia immobiliare a Phuket?

Le idee nascono quasi sempre per delle necessità proprie, specialmente quando una persona vive in un Paese estero. Sono quasi 3 anni che vivo e lavoro in Thailandia, il primo anno mi è servito per capire e studiare il mercato immobiliare, mi sono reso conto che quello che mancava in Thailandia non erano le agenzie immobiliari, bensì un’Agenzia dove il cliente potesse trovare un marchio a lui conosciuto.

Entrai in Tecnocasa nel 1995, dove frequentai la scuola di formazione per diventare professionista e i relativi corsi d’obbligo per svolgere l’attività. Tecnocasa oggi, con oltre 25 anni di esperienza nel settore immobiliare, è presente in 12 Nazioni con 3.500 uffici, compresa la Thailandia. E’ il primo network immobiliare in Europa.

Quale è la tua città natale?

Sono a nato in Sicilia, precisamente a Catania, ho frequentato la scuola dell’obbligo e poi, mi sono diplomato a Torino.

E perché sei andato via?

Ho deciso di andare via dall’Italia per diverse ragioni, principalmente per una scelta di vita, secondariamente perché ritengo che, in Italia, non ci siano più possibilità per un imprenditore, di svolgere la propria attività serenamente, c’è da combattere con la crisi del mercato e soprattutto con la crisi che i governi ci creano. Senza considerare che devi lavorare 6 mesi per lo stato e 6 mesi per te stesso.

Praticamente apri una società imprenditoriale con lo stato italiano, assumendoti tu tutti i rischi.

Prima di approdare a Phuket, hai vissuto in altri Paesi?

Per lavoro conosco diversi Paesi Esteri: Brasile (Rio), Russia (Mosca) e Cina (Pechino Shangai) .

E quale realtà ti è piaciuta maggiormente e perché?

Ogni Paese è diverso e bello per le caratteristiche che lo contraddistinguono, proprio come ogni essere umano, sta a noi trovare il Paese che più si adatta a noi per il clima, per la mentalità, per la sua cultura, ect…

Per le mie caratteristiche personali, quello che più mi si adatta è la Thailandia, perché qui, anche se ci sono delle leggi molto severe e molto restrittive per gli stranieri residenti e per chi vuole svolgere un’attività, riesci comunque a sentirti una persona libera.

Il nome stesso “Thai” vuol dire liberi, la Thailandia viene chiamata la Terra dei liberi, il Paese del Sorriso, il Paese delle 1000 contraddizioni, la Terra dove il tempo non ha tempo… tutti nomi dati negli anni, da persone che l’hanno conosciuta.

C’è mercato in Thailandia, per aprire un’agenzia immobiliare?

Come in quasi tutti i posti turistici al mondo, esiste un mercato immobiliare. In alcune regioni della Thailandia esiste un mercato immobiliare molto più attivo che in altre zone, quindi, è il posto giusto per aprire un’agenzia dove proporre appartamenti, ville in affitto/vendita, attività commerciali, ristoranti, bar e Guesthouse.

I clienti sono del posto o sono stranieri?

Esiste un mercato immobiliare sia interno che esterno, quello interno riguarda i clienti Thailandesi, che puoi arrivare a trattare solo sei hai dello staff thailandese e questo, vale sia per una questione di fiducia tra di loro sia per una questione di lingua.

Quello esterno, invece, riguarda clienti stranieri provenienti da tutto il mondo, gente che viene in vacanza da queste parti e decide di investire, affascinata dalle bellezze di questa terra meravigliosa.

Come si vive a Patong Beach?

La vita a Patong Beach è completamente diversa da tutte le altre località di Phuket, Patong Beach è la località più viva di tutta l’isola, puoi trovare centri commerciali, locali notturni, quello che più desideri. In pochi minuti ti ritrovi in posti tranquilli, da solo a contatto con la natura e in pochi minuti sei immerso nel caos.

er il resto, con un semplice motorino puoi fare il giro di tutto Patong, mare e monti in soli 20 minuti.

Cosa puoi dirci della situazione lavorativa? Ci sono possibilità di lavoro per chi intende trasferirsi in Thailandia?

La situazione lavorativa in Thailandia non è semplice, soprattutto per chi vorrebbe trovare un lavoro da dipendente.

E’ sicuramente più facile trovare qualcosa a Bangkok, la capitale, in quanto ci sono le più grandi aziende di vari settori, a cui puoi inviare il tuo curriculum se sei uno specialista nel settore. In altre realtà della Thailandia invece, se vuoi lavorare devi lanciarti con un’attività imprenditoriale. Il problema di chi si trasferisce in Thailandia per lavoro, è il non capire che qui, non è il lavoro che manca, ma le idee e soprattutto i soldi.

La maggior parte della gente pensa che, in Thailandia, con 10.000 euro ci si può creare una realtà lavorativa. In effetti, ci sono delle attività che possono essere rilevate con quella somma, ma tale è l’investimento, tale è il profitto, soprattutto se si apre un’attività senza alcuna esperienza lavorativa precedente nel settore.

E della situazione sanitaria?

La situazione sanitaria, intesa come struttura ospedaliera, è all’avanguardia. Comunque, è impensabile vivere in Thailandia senza avere una polizza assicurativa, perché le strutture ospedaliere sono molto care, paragonate al costo della vita. Invece, alcuni settori, come quello della chirurgia plastica e odontoiatrica, hanno costi nettamente inferiori rispetto a quelli italiani.

A livello economico cosa puoi dirci riguardo il costo degli affitti, del cibo e della vita in generale?

La vita in Thailandia costa pochissimo. Per quanto riguarda il cibo, se mangi thailandese, puoi trovare piatti che vanno da 40 baht (1 euro) in su, dipende da cosa si vuole mangiare. Ovviamente se vuoi mangiare tutti i giorni italiano, ti viene a costare molto più che in Italia, poiché molti prodotti sono d’importazione, come il caffè espresso che arriva a costare minimo 50 bht, cioè 1.20 euro.

Per quanto riguarda il settore degli affitti, il costo varia in base al periodo di permanenza. Lo stesso appartamento, in bassa stagione puoi trovarlo a 20.000 bht, in alta stagione passa a 45.000. Tutto il resto, tranne la merce importata, costa molto poco.

Perché hai scelto proprio Patong Beach e non un altro posto del mondo?

Ho scelto la Thailandia e Patong, in quanto ritengo che sia il Paese con tutte le caratteristiche che cercavo: isole con spiagge paradisiache, un clima che ti permette di stare tutto l’anno con l’infradito e magliettina, il costo delle vita basso, tranquillità di girare per le strade senza paura di essere aggredito a qualsiasi ora del giorno e della notte e una religione prevalentemente Buddista.

A livello burocratico è stato difficile aprire la tua agenzia?

A livello burocratico, è molto più semplice aprire un’attività in Thailandia che in Italia. E’ tutto molto più veloce, c’è meno burocrazia. Qui ci sono poche leggi, che però devono essere assolutamente rispettate. Qui le tasse si pagano, non esiste il “pagherò”.. qui paghi subito, altrimenti non apri l’attività, oppure la chiudi.

E a livello fiscale, i thailandesi sono “pressati” come qui in Italia?

Assolutamente no! Una cosa che non fa parte del DNA thailandese, è il sentirsi pressati. Per noi italiani, ogni minima cosa, ogni piccolo problema è fonte di stress, per i thailandesi, invece non sussistono questi problemi.

Qui si vive bene, non abbiamo il terrore di uscire da un bar o da un ristorante senza lo scontrino fiscale, non c’è nessuno nascosto davanti alla tua attività che aspetta che esca il cliente per chiedergli lo scontrino fiscale. Non esistono vigili urbani che si nascondono dietro gli angoli, aspettando che ti scada l’orario di parcheggio per farti la multa.

Queste, sono tante piccole cose che, messe insieme, ti fanno prendere la decisione di andare a vivere in un altro Paese.

E’ bello vivere a Patong Beach? Lo consiglieresti? E perché?

E’ bello vivere in Thailandia più che a Patong, io vivo a Patong per una questione di comodità per la mia attività, ma se potessi scegliere vivrei fuori Patong. Per un turista o per un single, sicuramente Patong è più adatto, mentre, per una coppia o per persone di mezza età, ci sono altre località più tranquille e meno caotiche.

A chi intendesse trasferirsi a Phuket, per ricominciare una nuova vita, che consiglio daresti?

Il consiglio che darei è quello di venire dapprima in vacanza, per un periodo abbastanza lungo, poiché non bastano 15 giorni oppure un mese per rendersi conto di come si vive in Thailandia e soprattutto perché, la vita da turista, non rispecchia la realtà della vita quotidiana.

E quali sono le difficoltà che si troverebbe ad affrontare?

Le difficoltà che si incontrano, quando una persona decide di trasferirsi all’estero, sono solo quelle personali, le nostre.

Ogni essere umano, ogni popolo ha la propria cultura e le proprie abitudini, se le persone decidono di andare in altri Paesi, sono tenuti a rispettare la cultura e le tradizioni altrui, è impensabile cambiare anni di storia e mentalità solo per far piacere a noi stessi. Il problema principale è solo questo.

Ci si trova davanti ad altri pensieri e modi di vedere la vita e, spesso, non riusciamo ad accettarli solo perché differenti da quelli che ci hanno inculcato fin da piccoli.

Se riusciremo ad accettare tutto ciò, saremo liberi di decidere dove e come vivere.

Il sito del’agenzia: 

www.tecnocasathailand.com 

A cura di Nicole Cascione