Giulia: a più di 60 anni sono andata a vivere a Zante
A cura di Maricla Pannocchia
Nata in Brasile ma cresciuta in Italia, dopo aver conosciuto un uomo di Zante a Verona, e aver accettato la sua offerta di lavoro, Giulia si è trasferita sull’isola con il figlio adolescente. Lì, la donna ha fatto amicizia con Piero, proprietario di una gelateria “Piero’s gelateria italiana”, suo attuale marito.
Quando le cose, al lavoro, non sono andate bene, Giulia è andata da Piero per salutarlo prima di tornare in Italia, ma questo le ha offerto un lavoro alla gelateria e, come si suol dire, “il resto è storia.”
“Quando io sono arrivata qui, il costo della vita era molto più basso di adesso, avviare un’impresa o trovare un alloggio era relativamente facile,” racconta la donna, “Adesso, i lavoratori faticano a trovare un posto in cui abitare perché molti proprietari affittano i loro alloggi ai turisti. Inoltre, il costo della vita si è alzata di molto, specialmente nell’ultimo anno, mentre gli stipendi sono aumentati di poco.”
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Fra i progetti futuri di Giulia, c’è quello di godersi Zante. “Molta gente pensa che io, qui, sia in vacanza perenne, ma, semmai, è vero il contrario”, racconta la donna, “Piero ed io lavoriamo duramente per 7 mesi l’anno e vi giuro che è stancante. Una volta in cui smetteremo di lavorare, spero di potermi godere un po’ del meraviglioso mare dell’isola.”
Ciao Giulia, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao, sono Giulia, ho 62 anni e vivo a Zante da 19 anni. Sono nata in Brasile ma ho sempre vissuto in Italia. Dire da dove vengo mi risulta sempre molto complicato. Non sono nemmeno particolarmente affezionata a un solo posto, mi piacciono tutti i luoghi dove ho vissuto cioè Taranto, Verona e Zante.
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Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?
Dopo essermi separata dal mio primo marito, nel Sud d’Italia, ho deciso di trasferirmi a Verona con mio figlio adolescente. Ho rispolverato il mio diploma di tecnico commerciale e ho trovato un lavoro con una durata di due anni. Era il mese di maggio e il contratto di lavoro scadde. Nel frattempo, a Verona ho conosciuto uno zacintese che aveva un albergo a Zante e cercava personale italiano per la stagione estiva e non ho esitato ad accettare quel lavoro. Anche il fatto di cambiare aria mi andava bene. Non avevo mai sentito parlare dell’isola di Zante, quindi ho aperto Google e mi sono incantata davanti a quei colori, a quel mare azzurro che sembrava artefatto. Ho caricato la mia Fiat Uno e sono partita con mio figlio. Ogni volta che ci ripenso mi convinco sempre di più che, se una persona non ha una buona dose di spirito avventuriero e un pizzico d’incoscienza, non decide di affrontare un’esperienza del genere. L’isola e’ affascinante, colpisce tutti e ti entra dentro.
Come ti sei organizzata per il trasferimento?
Il primo periodo a Zante è servito per orientarmi e capire dove andare. Fu allora che ho conosciuto Piero, mio attuale marito, che aveva aperto da poco una gelateria, Piero’s Gelateria Italiana, in una località turistica sul mare. Era simpatico e ci siamo trovati bene insieme sin da subito. Il mio lavoro in albergo non è durato tutta la stagione, perché, dopo circa un mese, ho litigato con i colleghi e mi sono licenziata. Amareggiata di com’era andata la faccenda, sono andata a salutare Piero, in quanto avevo l’intenzione di tornare in Italia. Invece, il destino ci ha messo lo zampino e Piero non ci ha pensato due volte a offrirmi un lavoro in gelateria, che ho accettato immediatamente. La stagione è volata e, alla chiusura, abbiamo deciso di trasferire la gelateria in città per poter lavorare più mesi all’anno e trasferirci quindi a Zante. Ho dovuto sbaraccare la mia casa a Verona e abbiamo trovato casa in affitto a Zante. Ho venduto anche l’automobile. Così è incominciata, per me, una nuova vita, sia dal punto di vista lavorativo sia da quello sentimentale.
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Come vi siete mossi per aprire la vostra attività?
All’epoca non era molto difficile aprire un’attività, in sei mesi avevamo in mano la licenza. Purtroppo la lingua greca era per me sconosciuta e ho dovuto cominciare a studiarla facendo le paginette come in prima elementare. Se dovessi dare un consiglio spassionato a chi volesse trasferirsi in Grecia, è quello di studiare la lingua in anticipo.
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Piero ed io siamo stati fortunati perché abbiamo trovato persone del luogo che ci hanno aiutato moltissimo per il disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie come documenti personali, apertura di conti correnti e certificati vari per l’attività.
Come ti sei mossa, invece, per trovare un alloggio?
Abbiamo trovato casa con molta facilità perché, all’epoca, le abitazioni non erano b&b, ce n’erano tante a disposizione sugli annunci economici. Ora è tutto molto più complicato, perché i proprietari degli immobili li hanno adibiti soprattutto ad alloggi turistici. Per i lavoratori, oggi, il problema dell’alloggio è serio.
Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?
Per vivere qui bisogna avere un certificato di soggiorno che rilascia la polizia e un indirizzo abitativo certificato ovvero una casa in affitto con il contratto oppure un amico o parente che ti ospita, dichiarandolo e documentandolo.
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Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?
Fino a qualche anno fa la vita qui era molto economica. Tutti i prezzi erano accessibili: case, benzina, divertimenti ecc. Lo stipendio (che in Grecia è medio -basso) bastava a vivere bene. Ora la situazione è cambiata, soprattutto nell’ultimo anno. Le case disponibili sono poche e a prezzi alti, la benzina costa più che in Italia come pure i divertimenti, mentre gli stipendi non sono aumentati tanto. Non so se, allo stato attuale, ci sia un posto dove si spende poco per vivere. Nell’entroterra greco penso che la situazione sia migliore però l’entroterra, come il Peloponneso, non offre quasi nulla.
Come sei stata accolta dalla gente del posto?
Gli italiani sono ben visti in Grecia e a Zante sono stata accolta con simpatia dai locali. Tra l’altro erano tutti contenti della nostra attività in quanto una gelateria artigianale sull’isola era una novità.
Come si vive, a Zante, durante l’inverno?
La stagione turistica dura da maggio a settembre. La nostra da marzo a settembre. Quando le attività stagionali chiudono gli addetti ai lavori finalmente si riposano. Noi lavoriamo 7 giorni su 7 anche 18 ore al giorno per 7 mesi. Posso assicurare che, alla fine, siamo sfiniti. Durante i mesi autunnali e invernali Zante vive la raccolta delle olive per produrre un olio fantastico. Ci sono alberi di olive ovunque.
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Che consigli daresti a chi volesse aprire un’attività lì?
A chi vorrebbe trasferirsi qui per aprire un’attività darei il consiglio d’imparare la lingua e, poi, di avere idee nuove. Ancora, se possibile, suggerirei di venire in coppia, che è meglio. Ci sono anche diversi pensionati che decidono di trasferirsi, in quando lo Stato greco dà agevolazioni fiscali. In questo caso è sufficiente trovare un’abitazione. Chi viene in vacanza ha solo il problema di ripartire, perché Zante ti fa innamorare ed è sempre difficile separarsi da lei.
Che cambiamenti hai notato a Zante, da quando sei arrivata lì ad oggi?
Quando sono arrivata a Zante non c’era Internet, l’isola era veramente selvaggia e poco conosciuta. Poi Internet ha cambiato le cose. La notorietà dell’isola e la sua bellezza hanno portato a un turismo di massa che ogni anno aumenta, grazie anche al fatto che in estate è collegata con voli a tante città italiane e altrettante straniere. Oggi non esistono posti sconosciuti e, anche se ne conoscessi uno, non lo direi.
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Quali sono le caratteristiche del vivere su un’isola?
Vivere su un’isola è bello, ma proprio perché sei su un’isola ci sono problematiche che sulla terraferma non esistono. Ti devi accontentare di ciò che trovi a Zante sia per le cose banali sia per le cose importanti, tipo un intervento ospedaliero o una visita più specializzata. In tal caso, devi andare, come minimo, a Patrasso o ad Atene, mettendo in conto viaggio, tempo, costi ecc. e, quando c’é maltempo, i collegamenti marittimi sono fermi. Dopo la stagione turistica Zante è collegata con voli solo con Atene. Il viaggio per l’Italia con il traghetto dura quasi due giorni.
Cosa significa, per te, vivere a Zante?
Vivere a Zante per me significa rispettare i greci come padroni di casa perché, non dimentichiamolo, noi siamo sempre ospiti. Ho imparato a conoscere il loro modo di vivere, la loro psicologia. Ho imparato che, davanti a un problema, molte volte basta aspettare che la soluzione arrivi, basta avere calma. Quello greco è un popolo unito e altruista, tutti si aiutano a vicenda in qualunque occasione. Durante la grande crisi greca molte persone sono riuscite ad andare avanti grazie agli aiuti.
Progetti futuri?
Dal punto di vista lavorativo, dopo quasi 20 anni di attività, Piero ed io siamo consci che non potremo lavorare ancora molto. Mi piacerebbe vendere la nostra attività a una persona italiana che continui a produrre il nostro identico gelato. È un lavoro impegnativo, sacrificante, ma al tempo stesso molto soddisfacente. Stare a contatto con i clienti che apprezzano i nostri prodotti ti ricompensa di tutto. Lavorare in gelateria a Zante vuol dire non godersi Zante. Molti pensano che io sia in ferie perenne, senza sapere che al mare non ci vado mai.
Probabilmente, magari, poi potrò fare anch’io qualche settimana di pieno relax estivo al mare. Chissà…
Per seguire e contattare Giulia:
E-mail: bordignongiuliana@gmail.com
Sito web: pierosgelateriaitaliana@weebly.com