Dove e come investire all’estero

Qualche giorno fa un nostro lettore ci ha chiesto di avere informazioni riguardo la possibilità di ricevere sovvenzioni o finanziamenti per fare impresa all’estero. Purtroppo il nostro amico non ha specificato se c’è un paese, in particolare, su cui vorrebbe avere notizie.

Così abbiamo deciso di concentrare l’attenzione su alcuni paesi europei in cui investire, ben consapevoli della parzialità di questo lavoro. Del resto ogni paese ha regole a sé e citarle tutte in un solo articolo è impossibile.

Cominciamo con quello che si può fare con i finanziamenti della Comunità Europea.

【 Scopri i nostri consigli su come investire 10.000 euro

Ecco, immaginiamo già qualche commento del tipo: “Eh, già i soldi li danno solo a chi ha conoscenze.” oppure “Figuriamoci, con la crisi che c’è i soldi non li danno più.” Allora diciamo subito che continuare a lamentarsi, dando per scontato che le cose non funzioneranno, non è esattamente il modo migliore per cercare di dare una svolta alla propria vita.

Ma, al di là di queste considerazioni diciamo che non mancano gli esempi di persone che hanno costruito qualcosa, anche di piccolo, proprio grazie ad alcuni finanziamenti e ad alcuni fondi messi a disposizione della Comunità Europea. Al sito www.europa.eu vi sono molte pagine dedicate all’argomento che spiegano in maniera, precisa e dettagliata, come accedere ai finanziamenti.

Anche grazie all’Enterprise Europe Network una rete di supporto per incentivare la cooperazione tra imprese ma anche per dare consulenza proprio su come ottenere i finanziamenti.

Sempre nello stesso sito, cercando “Politica regionale UE” si entra in una pagina dedicata interamente all’argomento Fondi.

Qui si viene guidati passo passo in un percorso che spiega chi può accedere ai finanziamenti, i criteri di ammissione dei diversi progetti e a chi rivolgersi. Ulteriori informazioni, sempre nello stesso sito sono reperibili nella pagina ” Accesso ai finanziamenti – Imprese e industria.”

Diciamo quindi che almeno le fonti informative non mancano.

E, contrariamente a quanto pensano molti, un paese che sta facendo davvero sforzi enormi per dare impulso e ossigeno alle attività imprenditoriali è l’Irlanda.

Non stiamo certo dicendo che l’Isola di Smeraldo abbia superato tutte le sue difficoltà, tutt’altro. Ma molti sono i fattori di attrazione del capitale straniero: primo fra tutti il sistema impositivo. La testata online ProntoProfessionista.it dedica un articolo proprio a questo argomento.

Con alcuni provvedimenti risalenti alla finanziaria del 2000-2001 l’aliquota ordinaria sulle società è passata dal 24% al 12,5%. Un argomento questo che, all’epoca, aveva suscitato non poche proteste che consideravano questa aliquota come una sorta di concorrenza sleale. Sono state dette molte cose al riguardo e si è tentato in ogni modo di rendere non applicabile questa aliquota, ma non c’è stato nulla da fare.

Ma vi sono altri fattori che, sempre secondo lo studio riportato da questa testata, rendono interessante fare impresa in Irlanda: l’ottimo settore delle telecomunicazioni, manodopera altamente qualificata e livello delle infrastrutture.

Un altro elemento positivo per chi vuole fare impresa in Irlanda è il così detto “Tax ruling” cioè la possibilità di chiedere una sorta di preventivo riguardo la tassazione sopra specifiche operazioni imprenditoriali e finanziarie.

E non è poco. E elementi positivi emergono anche da un’intervista (la cui lettura consigliamo caldamente) rilasciata da Patrick Hennessy, Ambasciatore d’Irlanda in Italia per la rivista Tribuna Economica.

Proprio in questa intervista l’Ambasciatore parla, giusto per fare un esempio, del fondo da 10 milioni di euro per incoraggiare l’insediamento di start up straniere nel paese più i fondi stanziati per far lavorare importanti agenzie di sviluppo (ai cui siti è possibile trovare informazioni) come IDA Ireland e Enterprise Ireland.

Passiamo ora al Regno Unito dove esiste la Regional Selective Assistence , una forma di finanziamento regionale per le aziende estere che aprono nuove sedi o ampliano quelle già esistenti nel paese. Possono essere sovvenzioni o prestiti e la loro negoziazione parte comunque dalla valutazione del minimo necessario a far partire un’impresa.

☛ Investire all'estero? Scopri tutto quello che devi sapere per evitare l'esterovestizione societaria

Particolarmente aiutate e incentivate le aziende, anche piccole, che si occupano di ricerca e sviluppo. Anche qui sono previste agevolazioni fiscali e detrazioni.

Altri siti utili sono www.businesslink.gov.uk e, per le idee innovative www.dti.gov.uk/innovative-idea. Per aziende un po’ più grosse un aiuto può arrivare da UK Trade &Investment: si tratta di un’organizzazione governativa che offre consulenza e servizi alle aziende che vogliono aprire una sede in Inghilterra.

Il suo sito è www.uktradeinvest.gov.uk.
E ora andiamo in Olanda. Informazioni utili le abbiamo trovate sul sito Franchising-net.org.

Sembrano esserci alcuni utili accordi per chi volesse iniziare un’impresa qui utilizzando la formula del franchising. Pur non esistendo finanziamenti specifici ci sono molti accordi che è possibile fare tra franchisor e banche. Solitamente con 20.000-25.000 euro di garanzia è possibile ottenere un prestito di circa 110.000 euro.

È importante sapere che il governo olandese da assistenza proprio a quelle banche che prestano soldi ai piccoli imprenditori. Incredibile vero? Ma non per l’Olanda.

Il governo olandese ha diversi programmi di sovvenzione e finanziamento per i piccoli imprenditori. Se si parla di piccole imprese le sovvenzioni possono arrivare a coprire il 50% dell’investimento richiesto. Molte informazioni sono rintracciabili sul sito del Ministero dell’Economia www.government.nl/ministries/ez.

Sempre congiuntamente al ministero dell’Economia lavora l’agenzia Senternovem: la sua mission è quella di seguire le pratiche e di regolamentare le diverse azioni nell’ambito dei sussidi, dei crediti e del fisco. Info al sito www.senternovem.nl. Qui si trovano anche informazioni sul Besluit Borstelling MKB Kreditien: un gruppo di banche che, attraverso la collaborazione con il governo, possono sovvenzionare l’imprenditore.

Per ulteriori informazioni consultare sul sito Franchising-net.org l’articolo “Il finanziamento dei sistemi di franchising in Olanda”

E anche in Olanda uno dei motivi di particolare interesse è dato dal sistema fiscale che cerca di rendere attraente, per gli imprenditori stranieri, fare impresa qui.

Uno dei maggiori vantaggi è, simile all’Irlanda, la possibilità di avere una consulenza fiscale preventiva e cioè la possibilità di sapere prima quali conseguenze fiscali avrà una certa attività. Questi accordi preventivi, una volta approvati, sono vincolanti per le autorità olandesi.

Per avere ulteriori informazioni al riguardo consigliamo di leggere l’articolo “Incentivi fiscali olandesi per le imprese” pubblicato in rete dal sito FIRSTonline.

Per info sui singoli paesi:

www.mollaretutto.com

A cura di Geraldine Meyer