Donne che vogliono partire: le professioni più ricercate all’estero

Partire come occasione di riscatto, come opportunità, come unica chance per poter finalmente essere apprezzata. Sono sempre di più le donne italiane che scelgono di mollare tutto e andare all’estero alla ricerca di un lavoro. Secondo una recente ricerca per uno straniero che arriva nel nostro paese, due italiani scappano alla ricerca di nuove opportunità. E negli ultimi anni è aumentata la percentuale delle donne che partono, colpa delle poche tutele e della disparità che ancora caratterizza l’Italia nonostante alcuni passi avanti siano stati fatti.

Le mete preferite per chi decide di trasferirsi per motivi professionali restano quelle europee (55,3%) e statunitensi (39,3%). Per una donna intenzionata a partire, ad esempio, le nazioni ideali sono Islanda, Finlandia, Norvegia, Svezia, Irlanda, Nuova Zelanda, Danimarca. Qui, infatti, esiste il minore differenziale tra maschi e femmine come sottolinea il “Global gender Gap report” che analizza tematiche di disuguaglianza in 135 Paesi riguardo a salari, accesso a lavori qualificati, livello di istruzione, potere politico, sanità. Maggiore occupazione in campo femminile, nella fascia d’età fino ai 24 anni rispetto al totale delle residenti, si registra poi in: Olanda, Islanda, Svizzera, Danimarca, Norvegia, Austria, Regno Unito.

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Certo non sempre lavorare fuori dai confini nazionali è una scelta obbligata, per molte rappresenta anche il sogno di emanciparsi e finalmente avere successo. Per riuscirci bisogna innanzitutto avere le idee chiare, essere determinate e naturalmente avere un forte spirito di volontà. Ecco perché partire sapendo già su quali competenze puntare diventa fondamentale. Oltre a un buon curriculum vitae (scritto rigorosamente in un ottimo inglese) bisogna infatti sapersi muovere e districarsi tra i vari annunci sul web senza cadere in truffe e false promesse. Meglio sarebbe quindi rivolgersi prima a delle grandi aziende, abituate a gestire persone che arrivano da Paesi stranieri. Un’altra alternativa è consultare società italiane che operano anche all’estero.

Ma quali sono i lavori più richiesti per le donne all’estero? Diversi, in effetti: si va dalla ristorazione alla moda passando per l’insegnamento e la carriera di ricercatrice. Secondo una recente ricerca i settori nei quali vi è la maggiore richiesta di forza lavoro sono servizi (11%), marketing (8%) e formazione (6,2%), con un “podio” monopolizzato dal terziario. Leggermente distanziati sono l’informatica (4,7%), l’ingegneria (4%), le vendite (3,8%) e il management (2,6%). Con percentuali inferiori sono presenti anche offerte di lavoro in amministrazione, ristorazione, sicurezza, turismo, bancario, logistica, moda, sanitario, legale.

Vediamoli nel dettaglio.

Ricerca. Non solo dottoressa o biologa, ma anche chimica e geologa. Sono migliaia le ricercatrici italiane che “conquistano” fondi per la ricerca, ma che finiscono in atenei stranieri dove riescono a esprimere il proprio talento. Secondo alcune stime attualmente sarebbero 12mila i ricercatori italiani all’estero che potrebbero diventare 30mila entro il 2020. Anche l’Istat conferma questa fuga. Nel Rapporto annuale 2015 gli esperti dell’Istituto di statistica spiegano che 3mila dottori di ricerca (pari al 12,9 per cento) che hanno conseguito nel 2008 e nel 2010 il titolo in Italia vivono all’estero stabilmente. Una percentuale in rapida crescita rispetto a quattro anni prima.

Insegnamento lingua madre. Cresce il numero di persone interessate a conoscere la nostra storia e, i numerosi centri di cultura italiana sparsi per il mondo ne sono la dimostrazione. Alcuni sono attivissimi, per esempio quelli presenti in Paesi in cui vivono figli o nipoti di immigrati partiti dall’Italia tanti anni fa e che vogliono mantenere un filo conduttore con le loro origini. E’ importante attivarsi già in periodo universitario per capire quali siano gli esami richiesti per poter insegnare all’estero. Insomma, non lasciare niente al caso e prepararsi per tempo.

Giornalismo. È uno dei mestieri più belli e affascinanti, e lavorare come inviata da un Paese straniero è il sogno di molte donne che operano in questo ambito. Fondamentale la conoscenza della lingua che si parla nella nazione in cui ci si trova. Alle volte non basta l’inglese, spesso infatti è richiesta anche una seconda lingua per comunicare con le persone, utile per entrare in contatto con la popolazione del posto. Questo permetterà di produrre contenuti originali e non scontati. Possibile inoltre lavorare come free lance anche per diverse testate.

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Ristorazione. Quando si parte da giovanissime tra i lavori più gettonati all’estero è proprio quello all’interno di pub, ristoranti e bar. Si può iniziare come semplice cameriera per poi diventare manager con il compito di organizzare, addestrare e assumere personale. Oltre a questo deve organizzare gli ordini, tenere un inventario, fare tutta l’amministrazione e stare dentro il budget. Deve anche conoscere e osservare la legislazione per quanto riguarda la sicurezza, i diritti dei lavoratori e altro.

Moda. Molte le donne italiane esperte del settore che hanno fatto fortuna all’estero, dove c’è grande ammirazione per lo stile italiano. Un esempio fra tutti: Chiara Ferragni. Ecco perché tra i mestieri con più possibilità di successo c’è la fashion blogger e stylist. Chi sceglie la prima carriera deve essere costante e innovativa, pronta a condividere con i suoi followers tutti gli aspetti della sua vita quotidiana, mantenendo sempre un look impeccabile. La stylist deve invece scegliere gli abbinamenti di capi e accessori per i servizi fotografici delle modelle o starlette, le location, deve coordinare fotografo, truccatore e parrucchiere per far sì che tutto sia perfetto.

Naturalmente questi sono solo alcuni dei lavori che una donna che decide di trasferirsi, può facilmente fare. Sta poi alle proprie capacità e conoscenze trovare il lavoro più adatto e, perché no, tornare un giorno nel proprio paese più sicure e forti di prima.

Di Enza Petruzziello