Daniela: insegno musica in Marocco

A cura di Maricla Pannocchia

Da sempre appassionata di musica, Daniela – concertista, musicista e didatta – adesso vive e lavora a Meknès, in Marocco. La donna ha lasciato l’Italia dopo aver incontrato colui che sarebbe diventato suo marito, il francese Alain. Con la famiglia, e quindi anche con i due figli, Daniela ha vissuto in Germania e in Oman.

Adesso che vive a Meknès, Daniela ci racconta di una città meno viva di Marrakech o Casablanca, ma che comunque ha molto da offrire. Integrarsi con la gente del posto è facile, anche perché le persone sono accoglienti e ci si aiuta a vicenda. Un aspetto negativo, specialmente per i locals ma anche per gli stranieri senza una buona assicurazione, è la sanità.

Chiedendole se il Marocco è un Paese sicuro per le donne che viaggiano in solitaria, Daniela risponde di sì, “non bisogna fare più attenzione che in altri posti del mondo”. Fra i progetti futuri ci sono concerti e masterclasses come musicista per continuare a emozionarsi ed emozionare con la sua grande passione, la musica.

Ciao Daniela, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Daniela Pisano, musicista (precisamente flautista), concertista e didatta. Sono nata a Milano, dove ho vissuto fino ai miei 28 anni, facendo parte dell’Orchestra della “Fondazione i Pomeriggi musicali”.

Come mai hai deciso di lasciare l’Italia?

Ho lasciato l’Italia dopo che ho conosciuto Alain, francese. Per un po’ abbiamo fatto avanti e indietro tra Italia e Francia e poi abbiamo deciso di sposarci ma prima di trasferirmi ho cercato lavoro, trovandolo al “ConservatoireEuropéen de Musique de Paris” e al “Conservatoire russe S. Rachmaninov”, sempre a Parigi.

Adesso vivi in Marocco ma prima hai vissuto in Francia, Germania e Oman. Come mai questi Paesi?

Come dicevo prima, mi sono trasferita in Francia in seguito al matrimonio, poi ci siamo trasferiti in Germania, ad Amburgo, con il nostro primo figlio Maxime e lì è nato Alexandre. Ad Amburgo ho insegnato flauto alla Musikkuntuschule.

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L’Oman invece è arrivato per caso, ho passato il concorso come docente di flauto presso la prestigiosa “Sultan QaboosUniversity” di Muscat e come professore tutor presso le due orchestre fondate dal Sultan Qaboos (la Royal Omani Symphonic Orchestra e la MuscatRoyalPhilarmonic Orchestra) per la Royal Guard omanita.

Cos’hai imparato da quelle esperienze di vita?

In ogni Paese in cui ho abitato, due europei e uno del Medio Oriente, ho imparato il rispetto verso tutti i popoli, accettando le loro diversità, i loro difetti e i loro pregi, come loro hanno accettato i miei, trasmettendo la mia arte, la mia esperienza e la mia passione per la musica.

Come sei arrivata in Marocco?

Anche in Marocco ci sono arrivata per caso. Alla morte del Sultan Qaboos nel gennaio 2020, c’è stato un cambio di gestione nel Paese, mettendo gli omaniti al posto degli expats, quindi nel luglio 2020 ho dovuto cercarmi un lavoro. Volevo rimanere sempre all’estero, anche se la casa di famiglia era situata in Francia, avvicinandomi pero di più all’Europa, con meno ore di viaggio, per intenderci, avendo un figlio in Germania e uno in Francia. Una mia amica, anch’essa partita dall’Oman, ha trovato lavoro in una scuola ad Al Jadida, in Marocco, e ha visto su Internet che cercavano un professore di musica a Meknès, ho fatto domanda, un colloquio online ed eccomi qui!

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alle tue scelte?

Le mie scelte sono state sempre ben accette da tutti, ho sempre viaggiato fin da ragazza per concerti e per il piacere dei viaggi spinta dalla curiosità di conoscere il mondo.

Dove abiti precisamente e di cosa ti occupi?

Abito a Meknès, lavoro come professoressa di musica, corale e atelier di musica d’insieme alla scuola francese “Lycée Paul Valery”.

Com’è la tua vita quotidiana?

I miei orari a Paul Valery sono ottimi, alterno le lezioni a scuola con la pratica dello strumento in preparazione dei miei concerti, non avendo abbandonato la mia carriera flautistica. Ho anche formato un gruppo Fusion – Contamination tra musica classica occidentale e musica tradizionale con musicisti del luogo. Il mix funziona molto bene.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Molto bene, la gente è molto cordiale e sorridente.

Come funziona, a livello burocratico, per vivere e lavorare in Marocco?

Per me è stata una situazione piuttosto speciale, la scuola francese si è occupata di tutto, ho un contratto fino al 2026. Per i documenti la prassi e l’attesa sono un po’ lunghe, devi comunque trovare un appartamento con regolare contratto per poter aprire il conto in banca. Nel mio caso, nella banca dove la scuola trasferisce lo stipendio, pagato in Diram.

Quali lingue si parlano in Marocco? È necessario saperle bene prima di trasferirsi?

Le lingue sono il francese e la darija, il dialetto marocchino. Io sono bilingue italiano-francese e quindi non ho avuto problemi. Per quanto riguarda il dialetto purtroppo faccio ancora fatica, avevo qualche nozione dell’arabo parlato in Oman, ma la darija è completamente diversa. In ogni caso non ho mai avuto difficoltà in nessun Paese in quanto parlo anche inglese e tedesco.

Daniela Pisano Marocco

È facile trovare un alloggio? Quali sono i prezzi medi?

Trovare un alloggio è facile, i prezzi variano a seconda dei metri quadri come da noi e della zona in cui si vuole abitare. Io ho trovato subito un appartamento non ammobiliato vicino al lavoro con una bellissima terrazza per 3000 diram, circa 300 Euro, il mese.

Come valuteresti il rapporto qualità/costo della vita?

Il costo della vita è basso per i prodotti locali e più importante per i prodotti importati. È un piacere fare la spesa al mercato perdendosi tra le bancarelle, lasciandosi attirare dai colori e dai profumi della frutta e della verdura di stagione.

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E come, invece, servizi come mezzi pubblici e sanità?

Qui i mezzi pubblici sono i taxi, “les petits taxis”, che sono di colore diverso a seconda della città, qui da noi sono azzurri. Il prezzo varia dai 70 DH ai 10 DH o 15 DH, a seconda della distanza. Poi per uscire dalla città ci sono i “grands taxis” di colore grigio, sono taxi da condividere con altri passeggeri per un prezzo irrisorio. Ci si sposta anche facilmente in treno e in bus, che servono gran parte del territorio. Puoi viaggiare in prima classe a un prezzo decisamente basso rispetto ai nostri.

Per la sanità la cosa è più complicata: per gli stranieri con una buona assicurazione sanitaria ci sono le cliniche o gli ospedali e i medici privati. Per la gente del luogo senza assicurazione sanitaria è molto difficile curarsi degnamente.

Cosa si fa, a Meknès, per divertirsi e in ambito artistico e culturale?

Meknes non è una città viva e turistica come possono esserlo Marrakesh o Casablanca ma per fortuna ci sono comunque attività culturali come l’institut français o cinema e la sala comunale detta la “boule verte” con spettacoli e musica.

Spesso le persone pensano che il Marocco non sia un Paese sicuro per le donne. Commenti al riguardo?

Avendo girato parecchio in diversi Paesi, devo essere sincera, una donna può viaggiare tranquillamente da sola, ovviamente sempre facendo attenzione, come dappertutto. Io prendo tranquillamente il treno in prima classe e non ho mai avuto problemi.

Daniela Pisano Marocco

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho imparato che per vivere non c’è bisogno del gran lusso, la gente ti trasmette la gioia di vivere, l’aiuto reciproco anche tra le persone più bisognose.

Progetti per il futuro?

Continuare la mia carriera da musicista, far concerti e tenere master classes, trasmettendo la mia arte e la mia grande passione e il mio amore: la musica!

Per seguire e contattare Daniela:

Facebook: Daniela Pisano

Instagram: daniela.pisano14

YouTube: Daniela Pisano flute

E-mail: daniela.pisano14@yahoo.it