La cultura del caffè in Marocco

Perché si chiama caffè marocchino se non viene dal Marocco? Alzi la mano chi almeno una volta non si è fatto questa domanda. In tanti, probabilmente, andando al bar e sentendo per la prima volta ordinare un caffè marocchino, hanno pensato subito al paese africano. Eppure la storia di questa buonissima bevanda è tutta italiana, nonostante i paesi arabi vantino un’arte del caffè di tutto rispetto, tanto da essere conosciuto anche come il “vino d’Arabia”.

In particolare è in Marocco che il caffè viene considerato un rito irrinunciabile al pari di una tazza di tè caldo. Il Paese ha una cultura del caffè che ricorda quella dell’Europa. Gli amici (principalmente maschi) siedono fuori per ore sorseggiando il loro caffè mentre si scambiano storie o si impegnano in una partita amichevole di sciarade o backgammon.

Il caffè in Marocco viene spesso preparato con lo scopo di concludere un affare, contrattare o accogliere qualcuno nella propria casa. Ad eccezione del tè alla menta, il caffè è considerato la bevanda nazionale del Marocco. Allo stesso modo del tè, c’è un processo rigoroso che bisogna seguire per ottenere una tazza di caffè perfetta.

Come si prepara il caffè in Marocco?

Simile all’espresso in termini di forza, il caffè del Marocco ha sapori unici grazie alle spezie che utilizzano. I produttori di caffè arabi insistono sul fatto che, per ottenere i migliori risultati, il caffè dovrebbe essere acquistato nella sua forma in grani rispetto alla versione macinata.

In Marocco, infatti, tradizionalmente i chicchi di caffè arabi vengono arrostiti su un fuoco di carbone e macinati in un mortaio. Uno dei segreti della preparazione del caffè arabo è di arrostire il caffè e in pochi minuti, facendolo fermentare. In questo modo si migliora il suo sapore.

I bevitori di caffè più puri non aggiungono mai latte o zucchero al loro caffè, e solo raramente il caffè si arricchisce con semi di cardamomo. Bere il caffè in Marocco vi permetterà di apprezzare ancora di più questo Paese e avere un’esperienza di viaggio completa.

Ma attenzione: non credete di andare in Marocco e trovare il caffè marocchino come lo conosciamo in Italia. Spesso, infatti, si tende ad associare erroneamente al Marocco questo particolare modo di preparare l’espresso italiano.

 

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marocco

Caffè marocchino: origini e preparazione

E allora cos’è il “Marocchino”? E perché se è stato inventato in Italia si chiama così? Le origini del caffè marocchino sono piemontesi. Nata in un bar di Alessandria, per poi diffondersi nel resto della penisola, questa preparazione trae ispirazione dal bicerin di Cavour, una storica bevanda calda torinese che a sua volta si ispirava alla più antica bavareisa settecentesca, a base di caffè, cioccolato e crema di latte, servita in grossi bicchieri di vetro tondeggianti.

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Il nome “marocchino” sembra sia dovuto alla sua colorazione, un marroncino molto simile a un tipo di cuoio pregiato usato negli anni 30 e ottenuto dalla lavorazione di pelli di capre e montoni, che si chiama per l’appunto Marocchino.

Tutto ha inizio nello storico bar Carpano, situato di fronte alla fabbrica dei famosi cappelli Borsalino, e quindi frequentato dagli operai della stessa. Si racconta che un giorno uno di questi, mentre era al bancone del Carpano, di fronte a un caffè macchiato esclamò in dialetto: “U smea in maruchën“, cioè “Sembra marocchino“, riferendosi alla striscia di pelle marocchino che veniva inserita all’interno dei cappelli. Ecco dunque che da quel giorno si iniziò usare il nome marocchino.

La ricetta del caffè marocchino

Caffè, latte e cacao: tre semplici ingredienti per una ricetta che ancora oggi è tra le preferite dai bevitori di caffè. I tre ingredienti devono essere sapientemente miscelati per dar vita a una bevanda dal sapore intenso e dalla consistenza cremosa.

Più simile a un cappuccino, il marocchino è però differente dal caffè macchiato, perché oltre al latte ha anche il cacao. Alla stessa maniera, è molto diverso dal mocaccino. La differenza tra marocchino e mocaccino sta nel modo di usare il cacao. Nel mocaccino il cioccolato è parte integrante della bevanda, utilizzato in scaglie e poi sciolto sul fondo; il marocchino, invece, nella sua ricetta originale presenta una spolverata di cacao fondente, ma è composto nella sua base da crema di latte e caffè.

Come si fa il caffè marocchino

Veniamo ora alla preparazione del caffè marocchino, così da poterlo gustare proprio come al bar. E tranquilli, per quanto goloso non rovinerà la vostra linea: ci sono solo 43 calorie in un caffè marocchino.

Gli ingredienti che vi occorrono per fare il caffè marocchino sono:

  1. Caffè;
  2. Latte intero;
  3. Cacao.

Per prima cosa vi servirà una macchina con beccuccio erogatore di vapore, così da scaldare il latte e formare la famosa “schiuma”. Importantissima è anche la presentazione. Dimenticate le classiche tazze: il caffè deve essere rigorosamente versato e servito in un bicchierino di vetro, perché si devono vedere dall’esterno i tre strati in cui vengono disposti gli ingredienti, che saranno mescolati solo successivamente da chi lo beve. I bicchieri del caffè marocchino devono inoltre essere tiepidi, affinché il caffè conservi la sua cremosità.

A questo punto si passa alla preparazione dell’espresso, che potrete fare direttamente nel bicchiere oppure versare dopo. Una volta pronto il caffè, montate il latte fino a formare una crema: perché venga morbido e schiumoso come al bar, bisogna utilizzarlo freddo. Aggiungete dunque la crema di latte alla tazzina di caffè, e spolverate con abbondante polvere di cacao.

La ricetta originale li dispone proprio in quest’ordine: prima il caffè, poi la schiuma di latte e infine il cioccolato fondente in polvere. Ecco che ha preso vita il vostro caffè marocchino a tre strati, ognuno visibile e ognuno di colore diverso.

Le altre versioni del marocchino

Esistono diverse versioni e composizioni del marocchino: molto dipende dai vostri gusti. Potete, ad esempio, aggiungere la panna montata per un caffè marocchino decorato e più goloso, oppure cambiare la composizione degli strati: prima la schiuma di latte e poi tutto il resto.

C’è anche chi ci aggiunge la cioccolata calda oppure particolari spezie, come il peperoncino, e chi al posto della schiuma mette la crema di latte.

In conclusione

Da non confondere con il caffè del Marocco, che comunque vanta una lunga tradizione, il caffè marocchino continua a piacere per la semplicità degli ingredienti e la maestria nella preparazione. Tra le bevande preferite dagli italiani al bar, dove in media costa 1 euro, è una vera gioia per gli occhi e per il palato.