Una nuova vita più salubre in Costa del Sol – Spagna

Il desiderio di una vita più salubre per i propri figli e una forte esasperazione verso un Paese discriminante nei confronti dei suoi stessi cittadini, questi sono solo alcuni dei motivi che hanno portato Alberto e sua moglie alla decisione di un trasferimento definitivo. Dottore commercialista lui e fiscalista lei, si sono rimessi in gioco in Spagna, nella regione costiera di Costa del Sol. Alberto ha fondato una società con altri connazionali, con l’obiettivo di sviluppare relazioni commerciali tra aziende italiane e spagnole e viceversa, così da promuovere il tema dell’internazionalizzazione d’impresa. Sua moglie invece ha aperto un ufficio periferico di CAF italiano in loco, per prestare consulenza agli italiani residenti, avendo titolo di gestire in maniera diretta e senza altri intermediari i rapporti con gli enti fiscali e contributivi presenti nella madrepatria.

Alberto, quando è arrivata la decisione di lasciare l’Italia in modo definitivo?

La decisione definitiva di lasciare l’Italia è nata a fine 2013, a seguito di vicissitudini personali, lavorative e familiari intervenute nella nostra vita, che ci hanno condotto a questa scelta, non particolarmente sofferta, anche se il trasferimento effettivo l’abbiamo concretizzato nell’agosto del 2015. Negli ultimi periodi la voglia di cambiare vita è aumentata a causa di problematiche di natura sociale, scaturite dall’incontrollata immigrazione nella nostra città, ma anche per esigenze di una vita più salubre per i nostri figli gemelli, nati prematuri e di salute cagionevole, considerato il livello di inquinamento della provincia di Milano, da cui proveniamo. Ma i motivi reali non finiscono qui, eravamo stanchi di vivere in un Paese, l’Italia, che discrimina i suoi cittadini e li vessa in continuazione, portandoli all’esasperazione.

Di cosa vi occupavate in Italia? Ed ora di cosa vi occupate?

In Italia io ero dottore commercialista e mi dedicavo a prestare consulenza alle imprese, mentre mia moglie era fiscalista e lavorava per conto di un CAF, occupandosi di adempiere pratiche fiscali e contributive di persone fisiche. In Costa del Sol ho fondato una società con altri connazionali, con l’obiettivo (piuttosto ambizioso) di sviluppare relazioni commerciali tra aziende italiane e spagnole, e viceversa, quindi promuovere il tema dell’internazionalizzazione d’impresa. Mia moglie ha aperto un ufficio periferico di CAF italiano in loco per prestare consulenza agli italiani qui residenti, avendo titolo di gestire in maniera diretta e senza altri intermediari i rapporti con gli enti fiscali e contributivi presenti nella madrepatria.

Alberto Cozzi

Quando è nata l’idea di offrire consulenza agli italiani che desiderano trasferirsi in Spagna?

L’idea di prestare consulenza agli italiani che desiderano trasferirsi a vivere in Costa del Sol è nata un po’ per caso un paio di mesi fa, perché l’obiettivo iniziale (che riguardava solo mia moglie) era limitato a coloro che già vivevano qui. Poi con il passare del tempo entrambi, pur percorrendo strade diverse, abbiamo appurato la scarsa serietà dei professionisti locali, che prestano assistenza agli stranieri che desiderano avviare qui una nuova realtà imprenditoriale, grande o piccola che sia. Abbiamo così raccolto alcune richieste di aiuto che ci sono pervenute da altre famiglie di italiani conosciute sui vari blog o social ed abbiamo così deciso di estendere la nostra consulenza anche a coloro che vogliono trasferirsi qui per aprire una propria attività commerciale, memori delle nostre esperienze passate, poiché senza un appoggio in loco e/o senza essere direttamente sul posto è molto difficile persino trovare una semplice abitazione, figuriamoci un locale commerciale.

Sono molti gli italiani che vi si rivolgono?

Al momento ancora non sono molti perché stiamo implementando l’attività, abbiamo necessità di farci conoscere sul territorio da coloro che già vivono qui, ma anche in Italia dalle famiglie che intendano compiere il passo che abbiamo fatto noi. Il nostro obiettivo è quello di far capire a queste persone che la Spagna, seppur possa sembrare molto affine all’Italia, in realtà non lo è, e l’errore che sovente si commette è quello di sottovalutare questo aspetto: non basta essere italiani per pensare di esportare qui un modello di business già testato, uno o più prodotti alimentari tipici italiani o la nostra creatività in cucina, tanto per fare degli esempi banali. E’ necessario partire con competenze specifiche, non improvvisarsi ristoratori o barman, gelatai o “piadinari”; bisogna conoscere in primis il mestiere, poi fare una ricerca di mercato per uno specifico prodotto, capire quali potenziali clienti ci sono sul territorio, a quale target ci si vuole rivolgere, i costumi e le abitudini di queste persone, insomma vanno esaminati moltissimi fattori, oltre alla semplice ubicazione dell’attività, che pure ricopre un ruolo determinante per ottenere successo. In questi lunghi mesi abbiamo raccolto informazioni, toccato con mano successi e fallimenti, compreso quali sono le difficoltà più comuni. Insomma bisognerebbe poter vivere qui un “tot” di tempo per capire come ci si deve muovere.

Quali sono i servizi che fornite?

Noi ci proponiamo di aiutare a realizzare ed impiantare progetti concreti, siamo gli occhi e le mani delle persone che a noi si affidano, poiché non si trovano direttamente sul posto e non hanno tempo o voglia di dedicare qualche settimana o mese per studiare preventivamente il nuovo ambiente di vita, oppure molto semplicemente non conoscono normative, usi e consuetudini locali. Certo l’idea più comune (e certamente condivisibile) è quella, una volta fatto il trasferimento in autonomia, di affidarsi a professionisti del luogo per tutte le pratiche necessarie. Ottima decisione, se ci fosse la competenza ma soprattutto la qualità a cui, almeno noi, siamo abituati. I servizi che forniamo non riguardano solo le pratiche commerciali per avviare l’attività, compresa la selezione e la consulenza sui locali più adeguati, ma aiutiamo a ricercare immobili ad uso residenziale confacenti alle proprie esigenze familiari, un tema molto delicato qui in Costa del Sol, tutt’altro che scontato; oltre ciò, assistiamo i nuovi arrivati in tutte le pratiche amministrative e burocratiche che possono riguardarli, compresa la collocazione dei figli a scuola. Ovviamente poi i servizi forniti riguardano anche la gestione di tutte le pratiche fiscali, contributive e pensionistiche che i nostri connazionali possono avere necessità di adempiere da qui una volta che si sono stabiliti, senza doversi preoccupare della distanza con l’Italia.

Ci sono dei costi da sostenere?

Certamente, il nostro lavoro non è gratuito e ciò è indice di serietà, disponiamo di competenze, esperienze e titoli che ci consentono di svolgere con professionalità questo tipo di attività, a differenza di alcuni connazionali (e non) che si improvvisano “tuttologi” e si fanno in quattro per aiutare le persone a trasferirsi qui, con piani e progetti di business o di investimento immobiliare che si rivelavano presto un flop. Dietro una ostentata cordialità e spesso millantata gratuità dei loro servigi, si cela di frequente la mera volontà di approfittare di chi è oggettivamente un po’ sprovveduto e spaesato in un nuovo ambiente. Questo accade da sempre ed è un fenomeno antipatico che non riguarda solo gli italiani, purtroppo o per fortuna. L’amicone che promette aiuto in cambio di poco o niente nasconde spesso brutte sorprese; discrezione e giusto prezzo sono invece un buon biglietto da visita.

Internazionalizzare la propria azienda a Malaga: pro e contro.

Sicuramente è una bella ed entusiasmante sfida. Aprirsi a nuovi mercati per le aziende italiane a mio avviso non è più una possibilità, ormai è diventato un obbligo, se vogliamo sopravvivere ai mercati globali e alla crisi economica che ancora imperversa. Internazionalizzare a Malaga significa approcciarsi potenzialmente ad un mercato ancora vergine e molto ampio, perché costituito non solo da una regione, quella Andalusa, decisamente meno sviluppata commercialmente rispetto al nord della Spagna, ma soprattutto ad un vero e proprio “hub” per creare ponti commerciali con il Sudamerica e con il vicinissimo Marocco, terra africana particolarmente ambita dalle aziende europee. Malaga costituisce un approdo molto importante a livello di comunicazioni navali ed aeroportuali, è dotata di infrastrutture moderne e funzionali (alcune ancora in via di sviluppo), inoltre accoglie la cosiddetta “Malaga Valley”, una zona geograficamente estesa dalla fortissima connotazione tecnologica, ove sono installate multinazionali importanti che operano soprattutto nel campo della comunicazione e dell’informatica; è anche un parco tecnologico che funge da incubatore di nuove iniziative innovatrici che rendono Malaga una vera e propria città “intelligente”. Il sistema di governo, da quello regionale a quello comunale, spinge moltissimo sulla realizzazione di nuovi progetti, sulla nascita di nuove realtà imprenditoriali che consentano di creare posti di lavoro, il vero dramma di questo paese. Pertanto i progetti meritevoli riescono veramente ad avere accesso a fondi europei per il tramite della Junta de Andalucia o altri enti preposti allo scopo. I “contro”? Purtroppo la storia e la mentalità della Costa del Sol: qui non esiste tessuto e cultura imprenditoriale, lo sviluppo è avvenuto interamente dagli anni ‘70 in poi e quasi esclusivamente nel settore turistico con il suo indotto, non esistono le manifatture a cui noi siamo abituati in Italia e il governo locale sta premendo affinché le nuove generazioni vengano aiutate ad acquisire una mentalità imprenditoriale e capacità manageriali. Frequento convegni, fiere, eventi, incontri tra imprenditori, una miriade di uffici pubblici e mi rendo conto che c’è ancora moltissimo da fare, perché questo territorio è ancora troppo legato e dipendente dal turismo, la sua indiscussa fonte primaria di sostentamento e, per chi non lavora, da sussidi e sovvenzioni statali. Inoltre manca troppo spesso l’attenzione al cliente e la cultura del lavoro, non è solo una questione di tempi dilatati o della intoccabile e caratteristica “siesta”, qui ci troviamo nell’Italia di 30 e più anni addietro per certi versi e bisogna adattarsi in qualche modo. Io però non lo trovo un aspetto così negativo, perché dimostra come spazio per crescere e lavorare bene ce ne sia, senza peraltro l’oppressione di un regime fiscale invasivo come quello italiano, almeno per ora.

costa del sol

Cosa offre in più la Spagna rispetto all’Italia?

Per quella che è la nostra esperienza attuale e passata e per la zona in cui viviamo ora rispetto alla Lombardia da cui proveniamo, due aspetti mi preme evidenziare: la sicurezza, che per una famiglia con bambini piccoli è imprescindibile, e il clima, semplicemente meraviglioso. Chi viene in Andalusia si ricorda sempre delle grate alle finestre, ma io vorrei sfatare questo tabù: qui le forze dell’ordine sono molto più temute e rispettate che in Italia, soprattutto dagli spagnoli stessi, e presidiano il territorio in qualsiasi ora del giorno e della notte, infondendo serenità a chi vive da queste parti. Crimini di sangue sono rari, sfogliando le pagine dei periodici locali difficilmente si incontrano articoli di cronaca nera, rispetto alle abitudini dei quotidiani nostrani. Io vivo nella costa occidentale di Malaga, quella cosmopolita e piena di stranieri di tutte le etnie, ma la maggior parte sono persone regolarmente integrate nella società. Non parlo dei soliti argomenti di risparmio del costo della vita, perché seppur esista concretamente, chi viene qui a vivere non lo fa solo per risparmiare denari, quanto per garantire a sè e ai propri figli una qualità migliore di vita, che non dipende solo da fattori economici. Ci sono altre zone della Spagna dove si vive con meno, ma ovviamente si paga lo scotto della carenza di servizi, è una questione di scelte. La Costa del Sol inoltre gode di un microclima particolare che la colloca tra i dieci posti con il miglior clima al mondo, misto mediterraneo-subtropicale, quindi il secondo aspetto, quello climatico, per me è stato determinante nella decisione di partire, ma lo è anche per moltissime famiglie di pensionati (e non) che qui scelgono di stabilirsi a vivere, non solo per trascorrere le vacanze.

Quali sono i vostri progetti futuri?

Per quanto riguarda la mia attività di consulente d’impresa ho l’ambizione di creare una rete, un networking tra aziende italiane e spagnole, come del resto esprime il nome che abbiamo dato alla nostra società – affinché queste relazioni si possano espandere come fossero radici e rami di un albero in un paese che offre ampi margini di crescita, come quello spagnolo. Del resto occorre vivere qui o comunque fuori dall’Italia per capire veramente a fondo cosa significa essere italiani e mi sovviene un aforisma letto tempo fa e che recita più o meno così: “Ciò che per un italiano è normale, per gli altri è straordinario…”. Ebbene se un imprenditore italiano avesse partecipato insieme a me anche solo all’ultima fiera qui a Malaga, avrebbe probabilmente affermato: “Hanno scoperto l’acqua calda? In Italia sono anni che esiste questo prodotto”. Ciò per rendere l’idea della qualità che le imprese italiane potrebbero apportare a questo territorio, se solo avessero il coraggio di investire ed aprirsi a nuovi mercati. Per l’attività di assistenza agli italiani che desiderano trasferirsi in Costa del Sol ci dedicheremo a sviluppare il nostro blog appena nato da mani “ignoranti” di informatica perché costruito artigianalmente da noi con passione quotidiana ed alimentato in base a quelle che sono le nostre esperienze di vita vissuta e le conoscenze acquisite sul campo, al fine di fornire un quadro il più veritiero ed oggettivo possibile della situazione attuale in cui versa la Costa del Sol e delle opportunità che offre per vivere e lavorare. Personalmente riteniamo che la corretta e preventiva informazione sia un elemento determinante per orientare la scelta di chi vuole trasferirsi all’estero, da soli o con famiglia al seguito, qualunque sia la destinazione, onde ridurre il rischio di errore e non crearsi aspettative che poi, di fronte alla realtà, possano portare a pentirsi della scelta fatta.

Suerte!

Alberto

 

Di Nicole Cascione