Valentino Cavallin, dalla scorsa primavera, vive da pensionato a Cacilhas. Un luogo pittoresco che si trova sulla riva sinistra del Tago (Tejo), esattamente di fronte a Lisbona, situata sulla riva destra. La scelta di Lisbona non è stata premeditata per Valentino, ma obbligata. Infatti nell’autunno nel 2015 era partito per andare a Madeira, ma alcuni ostacoli lo hanno indotto a fermarsi a Lisbona.

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Valentino, ci racconti qualcosa del percorso che l’ha portato a scegliere Lisbona come meta per vivere l’età pensionistica. Conosceva già il posto o ha dovuto fare dei sopralluoghi preventivi?

Conoscevo bene il Portogallo, infatti anni prima con mia moglie avevamo preso in considerazione per un trasferimento Faro, capoluogo dell’Algarve. Successivamente Madeira dove, durante il capodanno 2011/12 era scoppiato l’amore, con l’isola intendo. Non avevo mai pensato di venire a vivere a Lisbona, anche se ora posso dire che me ne sono innamorato.

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Così avete deciso di trasferirvi sul posto. Per la ricerca di una casa, per le pratiche burocratiche avete fatto tutto da soli o vi siete affidati a qualche agenzia?

Sinceramente se non mi fossi affidato ad un’agenzia forse starei ancora brancolando nel buio, come mi era già successo a Madeira, dove mi ero praticamente impantanato. Avevo preso infatti, contatti con immobiliari locali, con l’ambasciata italiana a Lisbona, con un’agenzia che operava in Algarve, e non riuscivo a tirare il famoso ragno dal buco. Così decisi di affidarmi all’agenzia Nuova Vita (www.nuova-vita.com) e Carlo e Luca, titolari dell’agenzia, furono subito molto chiari: “A Madeira non possiamo aiutarti, a Lisbona sì”. Così è stato. Sono stato seguito passo dopo passo da un legale di lingua italiana che mi ha aiutato a conseguire lo stauts di “residente nao habitual” e da un architetto, sempre di lingua italiana, che mi ha aiutato a trovare casa.

Da quando ha deciso di trasferirsi al momento in cui ha messo piede a Lisbona quanto tempo è passato?

Circa otto mesi dal tentativo di trovare casa a Madeira all’effettiva firma del contratto di affitto a Cacilhas.

Se dovesse valutare la qualità della vita di Lisbona, quale sarebbe il suo giudizio?

Con un periodo di soggiorno così breve non me la sento di dare un giudizio completo sulla qualità di vita a Lisbona, di certo però mi trovo molto bene. Pur essendo una capitale europea, non noto tutto quel caos che c’è da noi, non solo nella capitale ma anche in altre medie e grandi città italiane, dove l’educazione delle persone è pari a zero e dove anche il rispetto della privacy è un’utopia. Qui invece è tutto diverso, la sicurezza la si può toccare con mano e l’integrazione delle diverse popolazioni qui presenti è visibile quotidianamente.

Valentino Cavallin

Ci racconti qualcosa di Lisbona riguardo al costo della vita, servizi, sanità, ecc…

Il costo della vita è vario; i generi di prima necessità (pesce, carne, latte, frutta e verdura) costano decisamente poco; un caffè costa 60 centesimi e una birra piccola solo un euro. I trasporti pubblici sono molto efficienti, infatti mi muovo solo con quelli (i biglietti hanno un costo che oscilla tra 1.20 e 1.40 di euro). Con un abbonamento da 40 o da 50 euro mensili, si può girare sempre e dovunque. Diversi sono i prezzi dei generi che vanno dal detersivo alle automobili, qui costano di più probabilmente perchè c’è meno concorrenza e perchè su alcuni articoli l’iva arriva anche al 23%. I taxi costano poco e consumare un pasto fuori casa non è assolutamente proibitivo, con una qualità decisamente superiore a quella italiana. Sulla sanità non sono in grado di esprimermi e spero di non poterlo fare ancora per molti anni. Mi sembra comunque che funzioni, ci sono infatti moltissime strutture e mi sembra che lo Stato non lesini i finanziamenti per questo settore.

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Le manca qualcosa dell’Italia?

Scontato rispondere amici e parenti, anche se devo dire che in qualche modo ero già abituato. Infatti già a partire dalla maturità, avevo lavorato a Pisa, Asiago, Milano, Forlì, Chieti, ecc.. e di amici, di volta in volta, ne avevo trovati parecchi qua e là. Certo, gli amici storici e i parenti non si possono sostituire, ma con le nuove tecnologie e i voli low cost possiamo continuare a rimanere vicini.

Com’era la sua vita da pensionato in Italia e come e in cosa è cambiata da quando si è traferito?

Il discorso è molto ampio, perchè in Italia non ho mai fatto il pensionato a tempo pieno anche se ero in pensione dal 1 luglio 2010, poichè ho continuando ad essere legato alla mia attività dalla quale mi sono definitivamente sganciato lo scorso 29 febbraio. A Lisbona non è solo cambiato il luogo delle mie azioni quotidiane ma sono cambiate le azioni stesse. Questa sì che è una seconda vita, altro che reincarnazione

Concludo augurandovi in portoghese: Cumprimentos, Parabéns e bom trabalho! Ossia saluti, auguri e buon lavoro.

A cura di Nicole Cascione