Sara Galleani da 4 anni a Barcellona

Di Enza Petruzziello

«Mi ritengo una persona poco convenzionale. Adoro viaggiare, cucinare, conoscere culture diverse; mi piacciono i tatuaggi, il rock, il calcio (da sempre tifosa dell’AC Milan), e i colori di capelli sobri!».

E in effetti Sara Galleani – 41enne di Graffignana, un piccolo paese della provincia di Lodi – di convenzionale non ha quasi nulla. Sempre in movimento, Sara si sposta da una città e l’altra dell’Italia, prima per studio e poi per lavoro, fino a quando nel settembre del 2018 coglie l’occasione al volo e si trasferisce a Barcellona.

Manager per la Nike, a distanza di 4 anni Sara sente la capitale della Catalogna come una seconda casa, nonostante gli inizi con la lingua non proprio facilissimi. L’abbiamo incontrata al suo ritorno da una vacanza a Minorca, ecco cosa ci ha detto.

Sara Galleani da 4 anni a Barcellona

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Sara hai vissuto in diverse città italiane: Venezia, Milano e Bologna. Che tipo di esperienze sono state?

«Alla fine del liceo, ho scelto una facoltà al tempo poco conosciuta (e poco frequentata!): Lingue e Civiltà Orientali presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia. Primo trasferimento fuori di casa: sono andata a vivere a Venezia. Corso di studi meraviglioso, focalizzato sul giapponese come prima lingua (e il cinese come seconda), su storia, culture e religioni dell’Oriente: un mondo che mi ha sempre affascinato. Questa tappa mi ha aiutato molto ad aprire la mente e a non pensare “eurocentrico”.

Alla fine del corso di studi, sono rientrata a casa, per intraprendere un Master in Marketing nei settori moda, bellezza e lusso, a Milano, e grazie a questo ho trovato il mio primo lavoro in Swatch Group, dove ho lavorato per quasi 7 anni per il Brand Tissot.

La tappa successiva mi ha portato a Casalecchio di Reno (Bologna), a lavorare per Nike, a fine 2011. Sono passata dal Marketing alle Vendite, e ho avuto modo di imparare da persone fantastiche che mi hanno accompagnato in un mondo per me nuovo. Nel 2015 ci siamo trasferiti a Milano, città che sento mia da sempre e fino al 2018 ho avuto modo di godermela poi è arrivata quell’occasione, a ciel sereno, di trasferirmi a Barcellona, ed eccomi qui, 4 anni dopo. Ora parlo spagnolo con il mio “leggero” accento italiano, conosco meglio un Paese tanto simile quanto diverso dal mio, and still enjoying the ride!!».

Come tanti giovani, anche tu ad un certo punto della tua vita hai deciso di lasciare l’Italia e trasferirti all’estero. Come mai la scelta di lasciare tutto per vivere a Barcellona?

«Mi sono spostata varie volte all’interno dell’Italia, ma l’idea di andare a vivere all’estero è sempre stata parcheggiata nella mia mente, forse in attesa di avere il coraggio, o anche solo dell’occasione giusta. Nel mio caso, è stata più l’occasione: nel 2018, in azienda, si è aperta una nuova posizione che mi sarebbe piaciuta molto, basata a Barcellona. Mi avrebbe dato la possibilità di lavorare per una delle mie passioni, il calcio, e con delle persone fantastiche. Mi sono candidata basandomi su questo, e quasi senza pensare al fatto che se mi avessero scelta avrei dovuto cambiare vita e trasferirmi in un altro paese da sola. A fine processo di selezione mi dicono che potrei essere la persona e lì la mia vita è ufficialmente cambiata. A inizio luglio mi hanno comunicato la decisione e il primo di settembre ho preso un volo di sola andata per Barcellona!».

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Sara Galleani da 4 anni a Barcellona

Conoscevi già la Spagna e la città, oppure sei partita all’avventura?

«Conoscevo la Spagna da turista: ho avuto la possibilità di visitare zone come Madrid, i Paesi Baschi, l’Andalusia e, ovviamente, Barcellona, e mi aveva sempre affascinato vedere quanto diverso questo paese fosse da Nord a Sud, un po’ come l’Italia. Barcellona poi, nello specifico, era la sede di uno degli HQ dell’azienda; quindi, avevo già avuto modo di viverla, ora direi da “Guiri” (da turista ndr). Paella alla Barceloneta, patatas bravas in qualche posto turistico, giro nel Gotico o sulla Rambla, insomma cose così».

Anche se in una città viva e cosmopolita come Barcellona, non deve essere stato semplice trasferirsi lasciando amici e famiglia. Come sono stati gli inizi?

«Il trasferirsi da soli può essere estremamente “facile”, nel senso che coordinare lo spostamento di una persona è meno complicato di muovere una famiglia, ma altrettanto complicato. Ti trovi in un posto che non conosci, con una lingua che parli molto molto poco, e con tante cose da fare: la casa, la burocrazia, il sistema sanitario, senza dimenticare che hai un nuovo lavoro da fare! Ho avuto la fortuna di essere aiutata per la parte burocratica e di ricerca della casa, il che è molto; per quanto riguarda l’impatto con la gente, direi che ci ho messo un po’ a ingranare: forse perché mi vergognavo di parlare male spagnolo, o forse perché non sono miss socialità di mio. Sta di fatto che, con l’aiuto del mio meraviglioso insegnante di spagnolo Alejandro, ho superato il blocco iniziale e ho deciso di buttarmi. E le cose sono migliorate. Essere italiana aiuta: sarà una mia impressione, ma le persone sono spesso affascinate dal Bel Paese e da chi ne è cittadino».

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Sei Manager Nike Partner Fútbol Emotion, in cosa consiste esattamente il tuo lavoro?

«Lavoro nella funzione commerciale dell’Azienda, e, insieme ai miei colleghi, seguiamo un Partner spagnolo che opera nel mondo del calcio (Fútbol Emotion, appunto). Il mio lavoro consiste nel gestire la relazione commerciale, lavorare in partnership con il Team europeo, che siede in Olanda, e con il Partner per servire i consumatori calcio (spagnoli e non) nella migliore maniera possibile. Da un lato, offrendo il prodotto che usano dentro e fuori dal campo, e dall’altro creando contenuti ed esperienze che vadano al di là della pura transazione commerciale».

Seconda città della Spagna, visitata ogni anno da milioni di turisti, Barcellona è conosciuta per la sua ricchezza artistica e culturale, la vivace vita notturna ma anche per essere sede di importanti Università. Molti gli italiani che decidono di trasferirsi qui, per studio, per lavoro e aprire nuove attività imprenditoriali. Ma come è vivere e lavorare qui? Penso alla qualità della vita, ai costi, ai servizi, alle infrastrutture, divertimenti ecc.

«In generale, la qualità della vita è buona. Per quanto da un lato gli affitti siano decisamente cari, ci sono molti altri aspetti (le bollette per esempio) dove ho notato dei costi più bassi. Sicuramente, in quanto città grande e destinazione turistica, la vita sarà più cara che nel resto di Spagna, ma rispetto ad altri Paesi i costi mi sembrano più contenuti. Nella mia esperienza, trovo la burocrazia piuttosto efficiente (processo NIE escluso), i trasporti pubblici (treni, AVE, trasporti urbani) puntuali e ben mantenuti, e la sanità molto buona».

Sara Galleani da 4 anni a Barcellona

Che cosa ti piace di più di Barcellona e quali sono i luoghi che consiglieresti di visitare?

«Mi piace molto il modernismo che caratterizza la città, e a parte le note attrazioni turistiche, si può vedere passeggiando per la città negli edifici che puoi vedere nelle strade principali e non. Nella giornata giusta, molte delle cose si possono vedere passeggiando!

Must see: classici Sagrada Familia, Parc Guell, le case di Gaudi (Batlló, Milá, Vicens), Palau Guell, cattedrale, Catedral del Mar, Plaça Sant Felip Neri. Camp Nou se vi piace il calcio.

Passeggiate: Gracia; Passeig de Sant Joan fino al Parc de la Ciutadela e il Porto Olimpico; Barcellona dall’altro sulla Carretera de las Aigues».

Dove vivi e in generale in Spagna ci sono opportunità lavorative per i giovani che come te vogliono trasferirsi all’estero? E se sì, quali?

«Credo che la situazione stia migliorando molto dopo l’uscita dalla pandemia. Per come la vedo, Barcellona vive molto di turismo, e negli scorsi due anni tutto l’indotto è stato molto penalizzato dalla mancanza di mobilità internazionale. Spero che la situazione migliori, anche se la situazione macroeconomica non promette bene per i prossimi mesi».

A chi consigliereste Barcellona come città per una nuova vita?

«A chiunque! Barcellona offre cultura, gastronomia, sport, divertimento e dintorni meravigliosi».

Come è cambiata la tua vita da quando vivi a Barcellona? Torneresti in Italia?

«Sono lombarda, e vivere praticamente al mare è una cosa che non avevo mai provato e capito. Apprezzo l’unicità di Barcellona nell’offrire mare e montagna nella stessa città. La mattina puoi andare a fare un trekking nel parco di Collserola, e poi scendere e bagno al mare. È davvero qualcosa di unico. Mi godo di più il mare e gioco a Padel (male, ma ci provo!). Però non riuscirò mai a mangiare alle 15!

In Italia tornerò, sì. Magari non domani, ma fra un anno, o dieci. La pandemia mi ha insegnato a vivere il momento e a non pianificare troppo a lungo termine (anche se è difficile per una serial planner come me!). Quindi mi godo Barcellona e la Spagna».

Per contattare Sara Galleani ecco i suoi recapiti social:

Facebook: Sara Galleani

Instagram: @smallhiedi