I consigli di Ramona per chi vuole trasferirsi in Provenza (Francia)

A cura di Maricla Pannocchia

Originaria del Sud Italia Ramona, illustratrice di libri per ragazzi, nonché receptionist part-time in un albergo, ha sempre saputo che avrebbe dovuto lasciare la sua città di origine. “Ho vissuto a Firenze e Roma e pensavo che mi sarei stabilita in una di queste città”, racconta la donna, “Ma, quando il mio ragazzo di allora, che oggi è mio marito, ha ricevuto una proposta lavorativa in Francia, abbiamo deciso di trasferirci.”

Arrivata ad Aix-en-Provence, la donna è stata vittima della sindrome dell’impostore. “Sentivo di non meritare tutto ciò” racconta Ramona, “perché non ero arrivata lì da sola ma grazie al lavoro del mio ragazzo. Quando ho cambiato mentalità e ho iniziato ad accogliere le opportunità che la città offre, tutto è cambiato per il meglio.”

Ramona descrive Aix-en-Provence come una città che non somiglia a quelle francesi dell’immaginario collettivo, molto ricca in termini di eventi e attività da fare, ma anche con una natura spettacolare, uno stile di vita rilassato e adatta alle famiglie. “Diciamo che gli aspetti negativi sono i costi delle case e la difficoltà a trovare parcheggio”, dice la donna.

Ramona Bruno Aix-en-Provence Francia

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Ciao Ramona, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Ramona, vengo da Salerno e mi sono trasferita in Francia nel luglio del 2018. Faccio l’illustratrice di libri per ragazzi e ho un lavoro part-time nel settore alberghiero.

Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Quando vieni dal Sud Italia, l’idea di dover andar via dalla tua città per trovare una sicurezza economica è sempre presente. Immaginavo di trasferirmi a Firenze o a Roma, due città che amo moltissimo e in cui ho vissuto, poi, però, nel 2017, capitò che contattarono il mio ragazzo (attuale marito) per un posto di lavoro a Sophia-Antipolis, vicino ad Antibes. Il colloquio andò bene e lui mi chiese di raggiungerlo. La Francia era il mio sogno nel cassetto in quanto artista ma non conoscevo la lingua. Mi armai di tutto il coraggio che avevo, terminai il master in illustrazione che stavo seguendo a Roma e lo raggiunsi.

Ora vivi ad Aix-en-Provence, in Francia. Cosa ti ha spinta a scegliere proprio questa città?

All’inizio abitavamo ad Antibes, una località di mare stupenda e vicina al polo tecnologico di Sophia-Antipolis ma, dopo qualche anno, abbiamo capito che gli sbocchi lavorativi erano pochi e circoscritti al settore informatico. Mio marito accettò un posto di lavoro a Marsiglia, visitammo Aix-en-Provence e decidemmo di trasferirci qui nel dicembre 2019, poco prima dell’inizio della pandemia da Covid-19. La città era bellissima, sempre viva e piena di bar, musei, ristoranti, eventi culturali e mercatini. L’abbiamo sempre considerata il giusto compromesso tra città e paesino. Se vivi alla giusta distanza dal centro ti puoi spostare a piedi o in bici.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Devo dire che hanno reagito tutti molto bene, certo, c’era un po’ di tristezza dovuta alla distanza, ma diciamo che la mia cerchia di amici e parenti sapeva benissimo che prima o poi sarei andata via.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Ho speso tutti i soldi che mi restavano per il trasloco da Roma ad Antibes, dove mio marito aveva trovato uno studio piccolino ed economico a pochi passi dal mare. Arrivata ad Antibes ho messo su il mio portfolio, il sito e ho iniziato a contattare clienti e case editrici di tutto il mondo. Dopo i primi sei mesi, era giunto il momento di capire se volevamo restare o meno e, dopo l’iscrizione all’AIRE, ho fatto le pratiche per aprire il mio Siret da Artiste/Autrice.

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Cos’hai provato appena arrivata in città?

Quella che non ho paura a definire come una vera e propria sindrome dell’impostore. D’altronde non ero li per “merito” mio, ma grazie al lavoro del mio, allora, ragazzo. Con il tempo, ho capito che mi era stata data un’occasione e dovevo coglierla.

Puoi parlarci meglio del tuo lavoro?

Io lavoro come illustratrice per l’editoria per ragazzi per U.S.A., Francia, Italia e Regno Unito. Ho un Siret francese, sono iscritta all’Urssaf per artisti/autori e ho basato tutta la mia attività in Francia. Da qualche tempo ho iniziato a cercare un impiego part-time che mi garantisse un fisso mensile e, dopo una ricerca spasmodica, l’ho trovato. Praticamente faccio due lavori.

Quali sono le principali differenze tra l’ambiente lavorativo francese e quello italiano?

In Francia ci sono molto più rispetto e distanza nelle relazioni sul lavoro, di base i francesi sono sempre molto cortesi per educazione, non per indole. Qui ad Aix sono abituati agli stranieri, non ci vedono come una minaccia. C’è da dire, però, che a lavoro trovi tantissimi expats e francesi di seconda e terza generazione e con loro c’è più empatia perché abbiamo un vissuto comune.

Credi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro ad Aix-en-Provence?

Se si hanno tutti i documenti in regola, come carte vitale, carte d’identité e un buon curriculum, penso di sì. L’importante è poter dimostrare di avere un’esperienza pregressa nel settore in cui si cerca lavoro. Le lauree non francesi contano poco o nulla.

In quali settori è più facile essere assunti?

Il settore informatico, turistico e alberghiero sono sempre in movimento ad Aix-en-Provence. Bisogna conoscere il francese ed è molto richiesta una conoscenza base dell’inglese.

È indispensabile, quindi, saper parlare il francese sin da subito?

Purtroppo sì ma la bella notizia è che anche una conoscenza scolastica va più che bene.

Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?

Bisogna risiedere fiscalmente in Francia. Per il resto, servono gli stessi documenti che richiedono in ogni Paese.

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Qual è, secondo te, l’entrata minima da avere mensilmente per vivere bene ad Aix-en-Provence?

Per una coppia potrei dirvi che, con una cifra tra i 3000 e i 3500 Euro al mese, si riesce anche a metter qualcosa da parte. Penso che, se si hanno figli, bisogna ragionare su una base mensile di almeno 4000 Euro.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Molto bene, i locals amano il mio accento italiano e sono contenti di vedere che cerco d’inserirmi. Ho anche ricevuto diversi riconoscimenti per la mia attività d’illustratrice.

Hai fatto qualche incontro che ricorderai per sempre?

La maggior parte dei miei amici l’ho conosciuta qui in Francia quindi posso dire che ognuna delle persone che ho incontrato qui è un pezzo di cuore.

Com’è una tua giornata tipo?

La mattina e il pomeriggio lavoro ai miei libri, contatto i clienti e lavoro sul portfolio. La sera, tre volte a settimana, lavoro in un albergo come receptionist. Cerco di organizzare le uscite con amici e partner nei weekend e nei giorni meno carichi d’impegni. Le sere d’estate spesso ci s’incontra nei parchi o ai baretti nelle piazze.

Come descriveresti, invece, la vita dei locals?

Identica alla mia. Questa è una città di studenti oltre che una meta turistica. Sono tutti molto aperti e sempre pronti a rilassarsi con gli amici all’aperto.

Quali sono i pro e i contro del vivere lì?

Tra i pro ci sono la tranquillità e la semplicità della vita. I contro sono la distanza dai parenti e amici in Italia e il costo delle case.

C’è qualcosa che ti ha stupita della vita ad Aix-en-Provence?

Sì, non sembra la tipica città francese. Aix è una città viva, culturalmente sempre accattivante e piena di cose da fare. Un’altra cosa che mi ha stupito molto in positivo è la qualità della sanità. Ho avuto e ho ancora problemi di salute e sono sempre molto seguita in ogni aspetto. Un lato negativo è che ad Aix è difficilissimo trovare parcheggio e d’inverno, dopo la mezzanotte, è quasi tutto chiuso. I vicini di casa francesi delle vecchie generazioni sono un po’ burberi ma è tutta scena.

Cosa si fa, lì, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

Ci sono moltissimi musei, mete naturalistiche e si organizzano tantissimi eventi culturali. Ci sono un sacco di teatri, piccoli o grandi, con compagnie teatrali, di danza o di prosa, che, a rotazione, ne calcano i palcoscenici.

Pensi che gli stipendi siano rapportati al costo della vita?

Prima del Covid-19 avrei risposto di sì, adesso, con l’inflazione galoppante, penso che dovrebbero essere rivisti.

Puoi dirci il prezzo di alcuni beni e servizi di uso comune?

I prezzi variano molto. Posso dire che per una spesa bisettimanale in un grosso discount si riesce a spendere meno di 200€. Una cena in un ristorante costa sulle 80€ a coppia, in pizzeria sulle 60€ a coppia.

A chi suggeriresti di trasferirsi proprio ad Aix-en-Provence?

A chi ama la Francia ma anche la natura e la vita lenta. Aix è una città a misura di famiglia.

Quali consigli hai per chi, invece, vorrebbe andare a vivere in Francia in generale?

Consiglierei di avere un po’ di soldi da parte, di non partire senza un contratto già firmato e, una volta qui, dopo che tutta la parte burocratica è stata sistemata, di guardarsi intorno e vedrete che troverete molte occasioni.

E quali per chi vorrebbe andarci in vacanza?

Il sud della Francia è bellissimo, la Provenza ha un fascino meraviglioso. Di solito si consiglia di visitarla tra giugno e settembre ma posso dirvi che anche l’autunno e il Natale sono magici. Si mangia bene, la natura è veramente spettacolare e ci sono tante tradizioni e feste di paese a cui partecipare. Il mare è fantastico, alcune località sono più costose di altre ma ne vale la pena. Del resto, è la Costa Azzurra.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

Forse non prenderei una laurea magistrale in architettura ma almeno fa scena nella cornice.

Ogni quanto torni in Italia?

Adesso meno di due volte all’anno.

Progetti futuri?

Comprare casa qui.

Per seguire e contattare Ramona:

Sito web: https://ramonabruno.com/

Instagram: @ramaflowers

ramona bruno