Lisbona, una scelta economica e di vita

Perchè ci siamo trasferiti a Lisbona? È stata una scelta essenzialmente economica, ma anche di vita. Arriva un momento in cui, quando si raggiunge una certa età (fra due mesi saranno 71 anni) ci si pone una domanda: “Come vuoi trascorrere il futuro? Che sia di pochi mesi o di pochi anni o, a Dio piacendo, ancora di più?” Personalmente l’idea di passare le giornate in un bar o in un circolo per anziani a giocare a briscola o a tressette non mi garbava per nulla.

Mi piace cercare nuovi stimoli e nuove esperienze. Per questo avevo bisogno di un Paese che potesse darmi questa opportunità. Il Portogallo me l’ha data. Prima di andare in pensione sono stato un commerciante. Ho avuto una edicola cartolibreria. Prima ancora, assieme ad alcuni soci, ho gestito una logistica di distribuzione di prodotti editoriali.

Poi, purtroppo, con il 2008 è arrivata la crisi economica. Gli ultimi anni sono stati duri e difficili, a stento sono riuscito a salvare la pensione. Però ci sono riuscito, anche se con una certa amarezza ed un certo rancore verso la politica e certe istituzioni. Ho visto un’Italia sempre più degradata, dove spesso l’onesto passa per disonesto e la legge è incapace di tutelare i cittadini più vulnerabili. Da qui la decisione di andare via. Ovviamente lasciare l’Italia significa dover abbandonare diverse cose. Non ci si può portare appresso tutto; devi scegliere cosa è importante e cosa lo è di meno. Alle persone care e agli amici dico sempre che il mio non è un addio, anche perchè con due ore e mezza di volo ci si incontra nuovamente. In fondo non esiste scelta senza rinuncia.

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Per il mio trasferimento non ho avuto grosse difficoltà, più che altro le problematiche più comuni sono derivate dall’iter burocratico italiano.

Sin dal princicpio ho avuto un’ottima impressione: mi sono stati dati suggerimenti preziosi, un elenco dettagliato di quanto occorreva ed il consiglio di effettuare prima un viaggio esplorativo nel Paese da me scelto. Così ho fatto e, arrivato a Lisbona con l’aiuto dei collaboratori dell’agenzia, ho potuto constatare che il Portogallo era LA soluzione. Inoltre sempre con l’aiuto, in questo caso dell’architetto italiano che ci ha seguito, ho trovato l’appartamento adatto a me.

in pensione a lisbona

Una volta presa la decisione sono partito e fin dall’arrivo in aeroporto a Lisbona, sono praticamente stato preso per mano dal nostro consulente e, con l’aiuto professionale dell’avvocato della società, sono state affrontate tutte le fasi burocratiche del caso. Non solo, sono stato supportato anche negli spostamenti e nelle normali necessità del caso: residenza, certificato fiscale, acquisti per la casa. Sempre con Matteo, con cui si è instaurato un rapporto di amicizia, ho aperto un conto in banca. A tal proposito, sono rimasto sorpreso dal fatto che qui le banche non hanno sistemi anti rapina. In tutto il Portogallo esiste un sistema chiamato multi banco, dove si possono prelevare soldi con carte di credito o bancomat o fare operazioni tipo bonifici, pagamenti e altro ancora. Questi bancomat sono presenti ovunque, specialmente nei supermercati. Ho trovato poi un appartamento in affitto fuori Lisbona.

Ho preferito una località a pochi chilometri. Si trova a Costacaparica sull’Oceano. Percorro dieci minuti di cammino attraverso un grande parco attrezzato per picnic con bei giochi per bimbi e mi ritrovo in una linea di spiaggia di venti chilometri circa ed ecco l’Oceano, dove si pratica il surfing quasi in maniera maniacale.

I portoghesi hanno un rapporto meraviglioso con il mare. Per quel che riguarda il tenore di vita per un pensionato italiano, posso affermare che è certamente conveniente. Il costo della vita per i generi essenziali è di circa il 20% in meno. Non manca nulla. I mercati del pesce e della frutta e verdura sono economici rispetto all’Italia e specialmente quelli del pesce sono particolarmente invitanti. Ovviamente alcuni prodotti cari a noi italiani come il grana, non sempre si trovano facilmente e quando li trovi costano un po’ di più, ma si possono trovare tante altre cose, non è un problema. Un discorso a parte merita il servizio trasporti di Lisbona. Si tratta di un servizio che funziona benissimo: metropolitana, ferrovie cittadine, tram (come la mitica linea 28), tutto con costi molto bassi.

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Dal centro di Lisbona all’aeroporto, un tragitto di circa 40 minuti, si spendono con la metro un euro e venti circa. La città è culturalmente vivace: musica, arte, musei, letteratura, sono ovunque. Un mese fa, per una settimana, in alcune sale cinematografiche sono stati proiettati film italiani d’autore. Non mancano anche i divertimenti per i giovani. Mangiare a Lisbona poi non è un problema, i ristoranti sono numerosi e in molti di questi con prezzi bassi fai un buon pasto, magari accompagnato da musica Fado, che qui è una vera istituzione. Anche qui ci sono i pro e i contro, ovviamente non ci si può aspettare che tutto vada bene o che tutto sia perfetto. Si tratta di un Paese che sta cercando di uscire da una certa crisi. Un Paese che per certi versi è un po’ accantonato in Europa, ingiustamente direi, poichè si tratta di un popolo fiero con un bel passato che merita una certa attenzione.

Le strade e le autostrade sono tenute benissimo, la nota dolente sono i marciapiedi nelle zone periferiche che sono in pessimo stato. Penso a quelli che hanno problemi di deambulazione, ma ho letto che il problema è stato recepito e si affronterà. I rapporti con la gente del posto sono buoni, il carattere del portoghese è riservato ma gentile. Personalmente quando dico di essere italiano mi sorridono cordialmente. A tutti coloro che pensano di trasferirsi qui in Portogallo il mio consiglio è quello di valutare bene le proprie intenzioni, perchè penso che per affrontare questo cambio di vita non si possa essere dei turisti per caso o dei fai da te. Si deve avere dentro lo stimolo del viaggiatore. Il desiderio di confrontarsi, di avere nuovi stimoli e …perchè no? Di pensare al futuro a prescindere dall’età, che è solo un dato anagrafico. Certo bisogna avere un minimo di buona salute anche se qui la sanità funziona. Concludo dicendo che è importante che questa scelta sia supportata da un’agenzia, poiché è impensabile far tutto da soli e, per quel che riguarda il viaggio esplorativo, è preferibile che duri almeno quindici giorni.