Mirko: a Londra è importante avere la mentalità giusta
A cura di Maricla Pannocchia
Mirko, che lavora nel settore della ristorazione, è arrivato a Londra nel 2016 per dedicarsi alla vendita dei vini. Adesso, per via della Brexit, Londra non è più facilmente accessibile come un tempo ma Mirko ci racconta di come ci sia una carenza di personale un po’ in tutti i settori, fattore che ha portato a un innalzamento degli stipendi di circa il 20%. “Basta pensare che nel mio settore, la ristorazione, ci sono diverse attività che chiudono ogni giorno proprio per questo motivo” racconta Mirko.
Trovare un alloggio nella capitale inglese non è difficile e, grazie all’apertura dell’Elisabeth Line, è possibile alloggiare fuori dal centro e spendere una cifra giusta per l’affitto di una tipica casa inglese con giardino. Londra, naturalmente, ha molto da offrire, dai pubs ai parchi passando per i musei (molti dei quali a ingresso gratuito), ma Mirko raccomanda di andarci con la giusta mentalità, ovvero con tanta umiltà ma anche con le idee chiare, altrimenti lo sconforto e il fallimento sono dietro l’angolo.
Ciao Mirko. Come sei finito a vivere proprio nella capitale inglese?
Ciao! Sono finito ad abitare a Londra per dare una svolta alla nostra attività, in quanto vendendo vini da collezione e investimento l’Italia non era il posto adatto e, siccome a Londra c’era e c’e’ una concentrazione di ricchezza abbastanza importante, oltre a esserci la mentalità adatta a fare questo tipo d’investimenti, abbiamo scelto proprio questa città.
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Chi era il Mirko che viveva in Italia?
Mirko commerciava oreficeria, gioielleria e orologeria. Quando, nel 2005, mi sono separato dalla mia ex moglie, che mi aiutava nella gestione, ho continuato ancora per qualche anno ma poi, anche per colpa di una crisi importante dell’oreficeria in generale e, avendo conosciuto la mia attuale socia Nadia Iacovelli a un evento di “Gioielli Arte e Vino”, mi sono incuriosito in quanto io ero praticamente astemio ma con la mentalità giusta per poter valutare altre opportunità. Ho abbandonato i gioielli (che mi sono rimasti nel cuore) e mi sono dedicato a capire questo mercato.
Come mai hai deciso di lasciare il tuo Paese natale?
Non avendo clienti privati ma solo fondi d’investimento e grandi commercianti volevamo aprire un attività a Londra per cercare clienti privati che potessero apprezzare i nostri grandi sforzi nel recuperare bottiglie tra le più importanti e rare del mondo. Io ero quello più libero da legami e quindi mi sono trasferito a Londra nel 2016.
Si dice spesso che Londra sia la città ideale per chi ama darsi daffare, perché prima o poi verrà ricompensato. Sei d’accordo?
Sono d’accordo. Londra offre/offriva tante possibilità e, soprattutto, valuta attentamente le potenzialità delle persone e, se queste sono predisposte, investe molto nella loro formazione e crescita.
Di cosa ti occupi nello specifico?
Io mi occupo dell’acquisto di vini, tratto spesso con i produttori con i quali riesco ad avere delle buone relazioni al fine di ottenere migliori condizioni economiche e assegnazioni, in quanto molti vini che trattiamo sono di piccole produzioni.
Che consigli daresti a chi è appena arrivato a Londra e spera di rimanerci a vivere?
Di non scoraggiarsi se all’inizio non riesce ad adattarsi e mi rivolgo soprattutto alle persone single dai 45 anni in su. Londra è una città molto giovane, quindi, sopra i 45 anni si fa un po’ di fatica a integrarsi e bisogna partire consci di questo, a meno che non si arrivi con la famiglia. Ovviamente al momento è complicato trasferirsi se non si ha uno sponsor.
È facile trovare un alloggio? Quali sono i costi medi?
Trovare un alloggio è relativamente facile. I costi per un alloggio/camera stanno salendo sempre di più e in maniera inspiegabile. Ad oggi, per avere una camera che sia al limite della decenza in una seconda zona, con un bagno in condivisione e con almeno 4 persone nella casa, il costo è di circa 700£ al mese mentre, per una camera con bagno esclusivo, occorrono almeno 900/1000£ al mese. I contratti solitamente sono annuali ed è molto semplice cambiare casa e spostarsi da una parte all’altra di Londra, a seconda delle esigenze lavorative
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Puoi consigliare dei quartieri in cui alloggiare dignitosamente senza spendere tantissimo?
Con l’apertura della nuova linea Elisabeth Line, si riesce a vivere leggermente fuori Londra, trovando casa vicino alla stazione, e a essere in centro con 30/40 minuti al massimo. Questo permette di avere una casa decente a costi contenuti, intorno alle 1500/2000£ al mese per una classica casa inglese con giardino.
Suggerisci dei luoghi gratuiti ma bellissimi da visitare a Londra…
I parchi sono meravigliosi e ben tenuti, come i musei, che sono per la maggior parte gratuiti. Suggerisco anche i vari mercati rionali, come quello dei fiori a Columbia road e Portobello Road dove, tutti i sabati, ci sono le bancarelle con articoli d antiquariato. E poi Camden Town, Carnaby Street, le vie dello shopping con vetrine molto curate…
Cosa si fa, nella capitale inglese, per divertirsi?
L’abitudine è recarsi nei classici pub e dove si fa musica dal vivo di ogni genere. Uno molto famoso a Londra è il Ronnie Scott’s, locale Jazz tra i più conosciuti al mondo, mentre si può andare tranquillamente in zone dove si concentra la movida, un esempio su tutti è Soho (quartiere gay ma ormai da decenni centro di movida per tutti). Anche Shoereditch è in voga da diversi anni. Brike Lane è molto turistica mentre Brixton e Hackney sono in forte ascesa . Diciamo che, a seconda della classe sociale, dell’età, dell’orientamento sessuale e religioso, ci sono tantissimi posti e zone per divertirsi.
Come sei stato accolto dai londinesi?
Diciamo che i londinesi si curano poco dell’accoglienza delle persone, quindi sono stati abbastanza indifferenti. Sono rimasto invece colpito da come lo Stato inglese ci abbia aiutati e tutelati durante tutto il periodo della pandemia. Io, personalmente, con la mia attività di ristorante-enoteca, ho avuto tanta paura di fallire, essendo nella city. La quasi totalità degli uffici ha chiuso per lavorare da casa, anche ora tanti uffici lavorano 3 giorni in ufficio e 2 da casa, ma lo Stato ci ha dato tanti soldi, molti a fondo perduto per tamponare le perdite, e questo ha fatto sì che noi siamo riusciti a sopravvivere, anche con soddisfazioni visto che il Gambero Rosso ci ha premiati con due forchette e abbiamo una carta dei vini tra le più importanti di Londra.
Com’è vivere in una metropoli così multiculturale?
È piacevole perché nessuno si formalizza o ti giudica basandosi su come ti vesti, sul diverso colore della pelle o su una diversa religione, come siamo abituati a fare in Italia. A Londra siamo tutti ospiti.
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Quali sono, secondo te, le principali difficoltà in cui s’imbatte un italiano che vive a Londra?
La mentalità, ed io ne sono un esempio vivente. Sono arrivato a Londra con la supponenza di chi sa ed è stato un fallimento. A Londra bisogna essere molto umili ma con le idee chiare altrimenti il fallimento e lo sconforto sono dietro l’angolo. Tanta gente arriva con molta voglia di fare ma dopo qualche anno torna in Italia perché non riesce ad allinearsi con la mentalità Inglese. Per molti di noi l’attività di famiglia viene gestita come attività famigliare, ma qua no. Un’attività, anche la più semplice, va gestita come una grande azienda e dev’essere scalabile.
Per via della Brexit, secondo te è ancora possibile sognare un trasferimento nel Regno Unito?
È diventato sicuramente più complicato di prima in quanto non si può più arrivare nel Regno Unito e lavorare ma bisogna avere uno sponsor come succede in America, Australia, ecc. Al momento c’é un’imbarazzante carenza di personale in tutti i settori.
Nel mio settore (ristorazione) ogni giorno delle attività chiudono per carenza di personale e questo ha causato l’innalzamento degli stipendi di almeno un 20%. Al momento, per chi avesse le carte in regola per venire a Londra, potrebbe guadagnare cifre importanti.
C’è un posto di Londra che ti ha rubato il cuore?
Carnaby Street, con le sue luminarie e la sua vibe.
Progetti futuri?
Vorremmo aprire degli altri punti vendita sia a Londra sia in Italia, non appena si stabilizzerà la situazione del personale.
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