Trovare lavoro all’estero: il curriculum ideale

Sarà perché trovare lavoro in Italia sembra sempre di più una chimera, un traguardo irraggiungibile, sarà per la maggiore apertura mentale e la maggiore capacità di adattamento sviluppate dai giovani d’oggi, il lavoro all’estero sembra rappresentare l’unica chance per tutti i volenterosi che non vogliono scendere a compromessi con il fenomeno dilagante della disoccupazione.

Il mercato del lavoro è divenuto sempre più stringente ed esigente: se così è in Italia, immaginiamo come possano stare le cose all’Estero. In America, ad esempio, non si scherza e, tanto per iniziare, possiamo letteralmente toglierci dalla testa l’dea di poter utilizzare il curriculum vitae del quale ci avvaliamo abitualmente nel nostro paese. Che le opportunità di lavoro all’Estero siano maggiori non significa affatto che possa rivelarsi sufficiente approntare un curriculum con leggerezza.

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Ecco alcuni suggerimenti utili a stilare un curriculum perfetto, in grado di sortire l’effetto desiderato, ossia acquisire una data posizione lavorativa.

1. Tipologia e lunghezza da utilizzare

E’ bene, per la realizzazione del curriculum ideale per trovare lavoro all’Estero, mettere al bando il modello europeo, troppo lungo, articolato, nel quale a volte, ammettiamolo, non sono pochi coloro che trovano fatica a reperire le informazioni rilevanti. La tipologia più adatta è di certo quella cronologica, che illustra le esperienze di lavoro e di formazione dalla più recente alla più datata. È fondamentale che, chi ne prenda visione, possa scorgere a colpo d’occhio la carriera e le qualità del candidato: a tal fine è buona regola evitare di superare le due facciate di un foglio A4 onde evitare che, con tutta probabilità, il documento venga ad essere cestinato.

2. Curriculum specifico per la mansione desiderata

La candidatura deve essere assolutamente coerente con la posizione proposta: chi vuole ottenere un lavoro all’Estero farà bene ad evitare di destinare lo stesso identico curriculum all’occupazione di posizioni anche molto differenti tra loro. Meglio perdere qualche minuto in più, ma predisporre il curriculum in modo da rendere evidente che si è idonei per il posto offerto. Un inoltro indifferenziato, possiamo starne certi, non sortirà nessun risultato sperato.

3. Aggiunta di una presentazione a corredo

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L’errore più grave che si possa commettere è quello di ritenere che si possa trovare lavoro all’Estero inoltrando in maniera automatica centinaia di mail con annesso curriculum senza la necessità di badare al testo.  La quantità non è garanzia di buona riuscita del proprio proposito, ad esserlo è solo la qualità.  Chi abbia maturato l’iniziativa di trovare lavoro all’Estero farà bene a curare ogni singola offerta di lavoro, provvedendo a dettagliare con cura ogni singola candidatura. Ottima idea, a tale proposito, è quella di porre a corredo del proprio curriculum una buona lettera di presentazione. Essa catturerà di certo l’attenzione del destinatario, il quale, colpito in prima persona per l’interesse dimostrato dal candidato, nutrirà di certo qualche remora in più a cestinare il documento sottoposto alla sua attenzione. Questa presentazione può essere scritta nel corpo della mail con allegato il CV vero e proprio, come accade nella stragrande maggioranza dei casi, ma nulla vieta che la breve introduzione venga suggellata nello stesso documento precedendo la descrizione della propria carriera.

Attenzione dunque al curriculum, e questo non solo per cercare una posizione lavorativa in Italia, ma ancor più se si cerca lavoro all’Estero.