La storia di Gianluigi Dellaccio

Di Matteo Melani

“Cucinare è come amare, o ci si abbandona completamente o si rinuncia”. Così la scrittrice americana Harriet Van Horne descriveva lo spirito dell’arte culinaria. La storia di Gianluigi Dellaccio, imprenditore italiano che con la sua impresa Dolci Gelati delizia i palati Oltreoceano, dimostra che la passione unita ad un forte impegno porta a risultati eccellenti.

Originario di Napoli, cresce con il gelato quasi tutti giorni. Non solo in estate, ma anche in inverno per provare sapori diversi. Se col il gelato soddisfa il suo gusto, con la pallanuoto forma il suo corpo e la sua mente. Arruolato dalla squadra Canottieri Napoli, a soli 15 anni debutta in serie A e a 18 vince lo scudetto. “A 21 anni decisi di investire le mie energie che fino a quel momento avevo impiegato nello sport nella cucina”, ricorda Gianluigi Dellaccio.

“Così -continua- seguii mio cugino a Bonn per lavorare nella sua gelateria”. Lontano dal sole e dalle vie partenopee impara la professionalità gelatiera a tutto campo: processi produttivi, strategie per l’allestimento, tecniche di vendita. Proporre pietanze ai tedeschi non è come proporle agli italiani, dato che fra i due popoli esistono differenze di lingua, di gusti e di abitudini.

dellaccio dolci gelati

Ma Gianluigi affronta l’esperienza con lo spirito giusto e appena tornato in Italia entra a lavorare al pastificio Scaturchio, tempio della tradizione pasticcera napoletana nei cui laboratori è nata la sfogliatella. Ormai i dolci fanno parte della vita di Gianluigi che ha toccato con mano la qualità della cucina di casa nostra.

Siamo nel 2000 e, se il mondo vive un clima di cambiamento, anche Gianluigi Dellaccio decide di dare una svolta alla sua vita. Dalla sua Napoli prepara le valigie e vola a Washington con l’idea di esportare il suo know-how all’estero. E ci riesce, tanto che entra come cuoco al Ritz Carton della capitale americana e poi come chef al ristorante Il Galileo che prima della chiusura è stato fra i 5 migliori ristoranti al mondo.

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Serve i suoi piatti a personaggi come Condoleezza Rice, John Travolta e la Regina di Rania di Giordania. Il momento è quello giusto per andare oltre il lavoro sottoposto e nel 2006 Dellaccio apre la sua impresa, Dolci Gelati. “All’inizio non conoscevo la gente, cioè quella che sarebbe diventata la mia clientela. Così mi sono fatto un po’ di pubblicità”, dice. Con il suo marchio inizia a fornire i grossisti fino ad aprire una gelateria tutta sua.

dolci gelati

“Oltre che un’attività commerciale è un luogo per educare gli americani al gelato vero e proprio. Non sopportavo che fossero persone non italiane a realizzare e vendere un prodotto tutto Made in Italy”, spiega. Adesso Dolci Gelati produce 450 gusti fra tradizionali e nuovi e ha ottenuto grande successo sia di vendite che nel nome. Infatti allo stadio di baseball di Washington si può prendere un gelato nel loro punto vendita e sui canali televisivi statunitensi tra un tg e un film si vedono i loro spo

“Rispetto ai gelati americani ricchi di calorie, i nostri sono più leggeri e salutari con un massimo del 7% di grassi”.

Con Gianluigi Dellaccio lavorano 10 persone e da qualche anno insegna la sua arte ai gelatieri del domani.

A Washington è diventato uno dei simboli dell’italianità e lo scorso anno ha vinto il titolo di Ambasciatore mondiale del gelato indetto da Associazione italiana gelatieri. Con un prestigio professionale guadagnato sul campo e l’affetto della famiglia (sposato con Anastasia che per Dolci Gelati è la social media-manager e due figli), Gianluigi intende proseguire la sua attività con un’altra delizia del nostro patrimonio enogastronomico: la mozzarella. “A settembre comincerò con fiordilatte, burrata e scamorza e mi piacerebbe esportare anche in America latina”, conclude.

Il sito di Dolci Gelati: www.dolcigelati.net