Fari e torri in gestione: è online il bando di gara

 

Ci siamo. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana il bando di gara 2016 del progetto Valore Paese FARI. Come vi avevamo anticipato qualche mese fa, si tratta del secondo bando di gara per la concessione fino a un massimo di cinquanta anni di 20 beni di proprietà dello Stato. Da nord a sud lungo tutta la penisola, fari, torri e edifici costieri di pregio storico e culturale sono oggetto della nuova gara promossa dall’Agenzia del Demanio e da Difesa Servizi. Obiettivo: regalare una nuova vita ai tesori del nostro Bel Paese trasformandoli in dimore per un turismo all’insegna della natura, della cultura e dell’ambiente.

Entro il 19 dicembre cittadini, associazioni e imprese potranno presentare un progetto di recupero e riuso, attraverso un’offerta libera, e partecipare così alla gara per la concessione fino ad un massimo di 50 anni di questi beni dal grande valore storico e paesaggistico. I beni saranno così valorizzati e sottratti al degrado attraverso la realizzazione di idee imprenditoriali sostenibili, di qualità, e capaci di creare valore economico e sociale con ricadute occupazionali per tutto il territorio. Anche per questa edizione sarà inoltre possibile presentare offerte per più di un bene. Nella valutazione delle offerte verranno considerati maggiormente gli aspetti qualitativi, per un peso complessivo del 60%, rispetto agli elementi economici che avranno invece un peso pari al 40%. I tesori costieri italiani potranno così essere riqualificati con i progetti imprenditoriali giudicati più innovativi e sostenibili, ossia quelli che verranno ritenuti più capaci di accogliere attività turistiche e ricettive sul modello della lighthouse accomodation, o iniziative ed eventi di tipo culturale, sociale, sportivo.

Il portafoglio immobiliare distribuito lungo le coste del nostro Paese interessa ben 8 Regioni. Protagonista di questa edizione è la Sicilia con 9 beni: il Padiglione Punta del Pero a Siracusa, lo Stand Florio a Palermo, il Faro di Capo Zafferano a Santa Flavia (PA), il Faro di Riposto a Riposto (CT), il Faro di Capo Mulini ad Acireale (CT), il Faro di Punta Libeccio nell’Isola di Marettimo (TP), il Faro di Punta Spadillo a Pantelleria (TP), il Faro di Capo Milazzo a Milazzo e il Faro di Capo Faro a S. Maria di Salina – Isola di Salina, entrambi in provincia di Messina. Segue la Puglia con 4 immobili: la Torre Castelluccia Bosco Caggioni a Pulsano (TA), il Convento S. Domenico Maggiore Monteoliveto e la Torre d’Ayala a Taranto e il Faro di Torre Preposti a Vieste, in provincia di Foggia. Due le opportunità in Toscana con i fari di Punta Polveraia a Marciana nell’Isola d’Elba (LI) e il Faro Formiche nell’isolotto Formica Grande (GR). In Campania andrà a bando Torre Angellara a Salerno, in Calabria il Faro di Capo Rizzuto a Isola di Capo Rizzuto (KR) e nel Lazio il Faro della Guardia a Ponza (LT). Salendo a nord, infine, la proposta riguarda il Faro del Po di Goro a Goro (FE), in Emilia Romagna e il Faro Spignon sull’isola di Spignon a Venezia, in Veneto.

Intanto proseguono le giornate #Openlighthouse organizzate dall’Agenzia del Demanio, in collaborazione con il Touring Club e il Wwf, che consentono a cittadini, operatori e investitori di visitare le strutture in offerta e capire come trasformare questi gioielli sparsi per l’Italia in bed&breakfast, ristoranti, hotel ed ostelli per presentare così il progetto migliore. Contemporaneamente, nelle regioni interessate è iniziata l’attività di promozione con gli incontri territoriali rivolti a associazioni, operatori del settore e privati per far conoscere le opportunità offerte dall’iniziativa.