Tenerife è tutto meno che un paradiso”

Dopo aver trascorso diversi anni a Valencia, Daniele ha scelto di stabilirsi definitivamente nella splendida isola di Tenerife, dove da oltre 12 anni conduce la sua attività come coach personale e consulente aziendale. In questa intervista, esploreremo i motivi dietro questa decisione e le sfide che ha affrontato lungo il percorso. Scopriremo anche come Daniele applica le sue competenze professionali alle esigenze del contesto delle Canarie e quali consigli preziosi ha da offrire a coloro che credono che vivere su un’isola sia un “paradiso”.

Di Enza Petruzziello

«Tenerife è tutto meno che un paradiso». A dirlo è Daniele che da ben 12 anni vive e lavora nella bellissima isola delle Canarie.

Coach personale e consulente aziendale, Daniele vanta ben 39 anni di esperienza nel marketing, nella gestione del team di vendita e viaggi incentive, nel Team Building e nella Motivazione. Nato in Venezuela 62 anni fa, i suoi genitori all’età di 10 anni lo mandano in Italia, più precisamente a Ravenna, per studiare. Qui cresce e si forma. Separato, con una figlia e una nipote stupende, per diversi anni ha vissuto a Valencia fino a quando non ha deciso di stabilirsi definitivamente a Tenerife.

«Chi dice che la burocrazia in Spagna è più agile, oppure che i prezzi di affitto sono più bassi che in Italia, non sta dicendo effettivamente il vero – spiega Daniele -. Sono commenti, com’è normale, di persone che come i nuotatori stanno a galla sul mare, e non come i sub che conoscono appieno il mare e i suoi fondali. Determinate informazioni non fanno bene a quanti scelgono di fare un salto, totalmente impreparati o alla mercé di gente che si attiva commercialmente senza sapere cosa fa o cosa far fare».

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Ma allora come si vive davvero a Tenerife? Ecco cosa ci ha detto.

DANIELE CECCARELLO TENERIFE

Daniele, come mai la scelta di lasciare l’Italia? Che cosa non ti piaceva della tua vecchia vita e perché hai optato proprio per quest’isola delle Canarie?

«Erano anni che mi torturavo dentro, insoddisfatto del mio intorno, fisicamente minato da un clima che a Ravenna incide parecchio sulle persone. E di indole sono un “viaggiatore”, fisicamente e mentalmente. Quindi non mi piacciono molto i limiti. Lo stato di apatia, ho poi scoperto con il tempo, è uno stato “interiore” e non esterno a noi. Ho scelto le Canarie, Tenerife nel dettaglio, per il clima e perché volevo un cambio radicale di vita. Ci sono venuto 2 volte prima di decidere: la prima per un’analisi del territorio e mi piacque la possibilità di passare da 30º in spiaggia a 12º in montagna in 30 minuti e avere, in poco spazio e tempo da percorrere, ogni tipo di ambiente naturale. La seconda volta feci un’analisi delle possibilità economiche, tasse, ecc».

Visitate ogni anno da milioni di turisti, le Canarie piacciono per il loro paesaggio, le distese di sabbia e il mare cristallino. Ma com’è vivere qui da residente?

«Ecco, in questo mi aiuta l’esperienza di viaggiatore. Ciò che spiego sempre è che una cosa è fare una vacanza o “vivere galleggiando” a Tenerife, e un’altra è immergersi nel tessuto vero, le situazioni reali. E anche questo, seppur reale, è sempre soggettivo. Questa è un’isola “turismo-dipendente”, e si é vista la sua nuditá economica e sociale durante la pandemia. Tutto si è spento rapidamente, nel momento in cui c’è stato il lockdown. La spiegazione degli imprenditori é sempre stata: “Cosa dobbiamo studiare e modificare se abbiamo un mercato che cambia ogni settimana? Perché migliorare qualcosa che solo un 5% proverá la seconda volta?”… Ecco questo è il riassunto del perché tutto in quest’isola non cambia mai. La professionalitá é relativa, specie nel settore alberghiero e della ristorazione (tranne qualche eccezione) e nella costruzione. Esiste un prima e un dopo. Ma cercheró di essere più preciso e parlare di oggi, che è quello che conta. Sì, abbiamo uno dei tre migliori climi al mondo, dovuti ad una posizione che i venti gratificano e premiamo da sempre. Allo stesso tempo, le strutture di purificazione dei mari non sono proprio delle migliori, anzi. Colpa anche dei campi da golf, i cui trattamenti vengono versati direttamente a mare. Il Teide continua tutto l’anno a fare uscire zolfo e altri gas, in quantità limitate certo, ma costanti. Gli incendi sono regolari, ogni anno, tra giugno e agosto e piú o meno pericolosi: quello che abbiamo adesso dura da 10 giorni ed è il piú pericoloso degli ultimi 50 anni».

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E per quanto riguarda i costi e i divertimenti?

«I costi degli appartamenti, locali, affitti, sono più alti che in Italia o Valencia stessa, dove ho vissuto per 2 anni abbondanti. Rispetto alla pre-pandemia, i costi di ristoranti sono aumentati del 40-50%, sono piú cari che in ristoranti italiani a Valencia. Qui fino a 4/5 anni fa si poteva mangiare tipico canario a 10-15€ facendo un pranzo o cena di alto livello sia come qualità che quantità. Adesso no… Mi ricordo il primo anno in un Guachinche al Nord dell’isola a Natale pagammo per 7 portate diverse con dolce acqua e vino e bibite, in 7 persone la “atrocitá” di 62€…i miei amici impallidirono! Oggi mi costerebbe, nello stesso guachinche, la bellezza di 250-280€ minimo.

Per quanto riguarda i divertimenti questo é un parco giochi, e parlo del Sud dell’isola, quindi ogni tipo di attività dai parchi acquatici, ai noleggi di ogni tipo in spiaggia, ai parchi zoo ecc. sono alla portata di tutti. Ci sono escursioni “naturali” con la spiaggia di Garachico che per me è la piú emblematica dell’isola insieme al paesino, in cui si mangia molto bene il pesce ovunque vi fermiate. Il Nord è diverso dal SUD: le persone fanno la differenza. Nel Nord vivono i Canari, la popolazione che mantiene tradizioni, gentilezza e la disponibilitá. Il Sud è un campo di battaglia per soldi, capitali, affitti che crescono a dismisura, e proporzionalmente i servizi sono molto piú scadenti del prezzo richiesto».

Qual è dunque il vero valore di Tenerife?

«Ecco, io dico sempre che il vero valore dell’isola sta nel clima e nelle agevolazioni fiscali per le aziende che vogliono trasferirsi o stabilire la sede alle Canarie. Sono parecchie e interessanti, anche se con regole molto precise… e so per certo che molti CEO italiani a certe regole non vogliono stare. Ma vengono comunque. Diciamo che per certi versi Tenerife, in particolare il sud, è come un Far West un pó piú controllato. La gente viene qui e compra case, ville, attività ma… lo sapete che per esempio, nel comune di Arona, il 50-60% delle case è registrata con accuratezza nel catasto? E che quindi il restante si trascina sempre problemi e documentazione non sempre completa? E lo stesso vale per le attivitá? E sapete che qui per essere un agente immobiliare professionista non devi fare alcun esame e conoscere assolutamente nulla della legislazione? Apri e poi con il tempo impari e quindi siamo alla mercé di.. ditelo voi… Sì, ci sono seri professionisti, pochi però ci sono. Sono coloro che svolgevano lo stesso lavoro in Italia, e quindi da professionisti si aggiornano sulle leggi Canarie».

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Che cosa offre l’isola che in Italia non è possibile trovare?

«L’unica cosa é che in 30 minuti possiamo passare da 30º in spiaggia a 12º del Teide. Molte delle spiagge di Tenerife sono “costruite” in particolare al Sud, per quello dico sempre agli amici e ai conoscenti di fare vacanze al Nord, conoscere la “vera” Tenerife. E i veri canari».

Coach personale e consulente aziendale, hai ben 39 anni di esperienza nel Marketing, nella gestione del team di vendita, nel Team Building e nella Motivazione. Di che cosa ti occupi precisamente a Tenerife?

«In termini generali sono un project e fractional manager, ovvero prendo un’idea, creo un progetto e accompagno il professionista o l’azienda alla sua realizzazione. Solo il tempo necessario alla sua indipendenza. A livello personale, faccio fare un esercizio solo, sul quale lavoro per il resto del tempo necessario. Mi rivolgo sia a semplici persone che dirigenti. Il 90% scappa prima di terminare l’esercizio, non sono pronti davvero al cambio. E questo lo faccio ovunque io sia. Non solo a Tenerife».

Le Canarie sono conosciute anche per essere uno dei paradisi fiscali europei. Quali sono i vantaggi per chi vuole fare impresa qui? E quali invece gli svantaggi?

«Riprendo quanto detto prima: la possibilitá di aprire qui un canale commerciale o servizi, usando Tenerife come rampa di lancio per entrare nel mercato spagnolo o solo per ridurre la tassazione e dare migliori prestazioni ai propri dipendenti, da punto di vista economico, è molto ma molto interessante. Uno dei due punti, insieme al clima, che fa di Tenerife un luogo appetibile. Ci sono varie tipologie di aziende e molte possibilitá, in tutte le isole Canarie. Unica cosa: io ho girato e rigirato l’isola per trovare commercialisti in gamba e ai quali non dovessi suggerire costantemente quello che dovevano fare. Ce ne sono, ma vanno cercati e bisogna fargli molte domande specifiche. O avere un contatto diretto».

Hai menzionato che le percezioni delle persone sulla burocrazia e sui costi delle Canarie potrebbero non essere del tutto accurate. Puoi spiegarci quali sono state le tue esperienze personali e professionali in merito?

«La burocrazia è piú agile, per certi versi, perché tutti i settori della tua vita sono digitalizzati e comunicano tra di loro. Quindi gli operatori hanno tutti a disposizione le tue informazioni, dalla salute alle multe. Altra cosa, invece, é che anche le persone siano agili: questo dipende dai giorni e dalle persone, ma non credo di dire qualcosa di nuovo nemmeno per l’Italia. Nei momenti di difficoltà, vedi pandemia, sono andati tutti nel pallone e non vi racconto che cose si sono fatte. Mah!»

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Come coach personale e consulente aziendale, qual è il tuo approccio nel supportare le persone e le aziende?

«Ho un team di professionisti collaudati su cui appoggiare le persone e le aziende».

Lavorare su un’isola può presentare sfide uniche. Quali sono i consigli che daresti a chiunque desideri investire a Tenerife? Quali sono gli aspetti più importanti da considerare?

«Esatto, un’isola è un’isola: spazi e tempi ridotti e limitati. Tutto puó succedere e cambiare in un momento. Quindi scegliere gli investimenti con accuratezza per esempio immobiliari da monetizzare, o cambio di sede per abbassare la tassazione e aumentare la liquiditá per mantenere a galla l’azienda o farla decollare in altri mercati, usando Tenerife come rampa di lancio a costi inferiori. I costi sono portuali, eludibili se si fa partire la merce da fuori Tenerife e arriva a destinazione senza passare dall’isola. Le categorie per realizzare società a bassa tassazione, sono visibili su dei listati specifici. E non sono tutte le categorie commerciali o servizi».

Scelte dai pensionati come buen retiro, le Canarie attraggono però anche molti giovani. Ci sono opportunità lavorative per i ragazzi italiani?

«Sì, sono tutte o quasi nell’ambito del lavoro alberghiero, ristorazione e homeworking. Di fatto molti alberghi hanno creato tariffe e tempistiche di soggiorno specifiche per i giovani lavoratori da “casa” e che viaggiano per il mondo».

Per chi sta pensando di trasferirsi alle Canarie in cerca di occasioni imprenditoriali, di un nuovo lavoro e in generale di una vita nuova, quali consigli e precauzioni daresti?

«Di parlare con seri professionisti, fare molte domande, anche quelle che si pensa siano scontate: qui non vi è nulla di scontato. Fare piccoli test, chiedere a molti italiani che sono a Tenerife e ci lavorano, e domandare anche a loro cose “scomode”… vi risponderanno. Non fidatevi solo di una dichiarazione, ampliate il vostro parco richieste!».

Hai vissuto per diversi anni anche a Valencia. Che tipo di esperienza è stata? Hai notato delle differenze significative tra la vita e il lavoro a Valencia rispetto alle Canarie?

«É stata un’esperienza temporale, con poche soddisfazioni. Il mercato lavorativo in Spagna, tranne alcune realtà, è di media potenzialitá. Ottimo come ricettore di novità di mercato con merci e servizi dall’estero, tutto quello che é italiano viene ben visto. Quando parlo che ho lavorato con Olivetti per anni e formato in Italia, sgranano tutti gli occhi, qui è come un’entità stellare, l’Olivetti. Ma poi lavorare all’interno é difficile, un altro mondo, altre abitudini. Dall’orario di lavoro, dei pasti, delle pause, delle feste… troppe feste!! Non so quante centinaia di vergini ci sono nel calendario spagnolo! I valenciani sono piú chiusi, mentre i canari piú aperti, ecco questo è un vantaggio delle Canarie. A prescindere, gli spagnoli mangiano sempre, e non solo nei locali, ma anche camminando, guidando, appena possono! L’unico vantaggio è che vivi in una penisola, i dintorni di Valencia sono bellissimi, come tutta la costa e la collina della Comunitá Valenciana e quindi ogni WE cose molto belle da vedere e fare».

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In tanti pensano che per cambiare vita e trasferirsi su un’isola bisogna avere i soldi. Cosa ne pensi al riguardo?

«Avere soldi è necessario sempre, che non vi dicano che venire qui costa poco. Affitti che partono da 600€ più spese uno studio di 40m2 e con servizi.. .beh. Il Mercadona (come la nostra COOP de é di Valencia) costa il 15-20% in più a Tenerife che un qualsiasi altro Mercadona della penisola. Aprire un’attività adesso é piú caro, se si lavora da casa é conveniente. Mare, sole e temperatura stupenda 12 mesi all’anno. E un sacco di agevolazioni fiscali e finanziamenti per le start-up e prodotti digitali come SW, pagine E-commerce, ecc.».

Come è cambiata la tua vita da quando sei andato via dall’Italia?

«La salute ne ha guadagnato dal punto di vista fisico, dal punto di vista mentale… ho perso un pó di luciditá, focus, tutto intorno a te lavora per non mantenerti in posizione. Di fatto lavoro con attività italiane e con il mio team di professionisti scelti, fornendo consulenza e servizi online».

Progetti per il futuro?

«Sono in una fase di “osservazione”, ho un’età che non mi pesa, ho una visione del mondo, non dell’isola o dell’Italia e questo non mi pone limiti. Tornare in Italia? Si, prima o poi, per qualità professionale e familiare. Almeno per un periodo di pace e serenità per ripartire. Chissá che non trovi da qualche parte un posto con il mio nome».

Per contattare Daniele ecco i suoi recapiti:

Sito web: https://dcbusinessagency.com

Email: direct@dcbusinessagency.com