La nuova vita di Claudio alle Maldive

A cura di Maricla Pannocchia

Da sempre abituato a trascorrere lunghi periodi lavorativi lontano dall’Italia, adesso Claudio vive alle Maldive dove, insieme alla compagna, gestisce una guest house e un Centro Diving 5 stelle. Claudio si è innamorato delle Maldive nel 1979, dopo esserci andato in vacanza. “Le Maldive sono ancora un paradiso” racconta l’uomo, “tuttavia, la costruzione di strutture dedicate all’ospitalità nelle isole abitate, senza una vera normativa, le trasformerà in un luogo da turismo di massa, con tutti i problemi del caso.

” Vivere alle Maldive non è tutto rose e fiori, come spesso crede chi ci va in vacanza. Bisogna essere capaci di adattarsi ma, se si lavora nell’ambito del turismo o del diving, ci sono tante opportunità. “I locals sono persone tranquille”, dice Claudio, “ma non tutte sono felici di vedere degli stranieri che vengono a lavorare qui, un po’ come succede da noi. Integrarsi, quindi, non è sempre facile.”

Data la sua grande passione per il mare, fra i progetti futuri di Claudio c’è quello di ospitare studenti e tirocinanti da tutto il mondo grazie a un progetto, in collaborazione con l’università di Padova, sulla ricrescita del corallo.

Centro Diving e Gust House: la nuova vita di Claudio alle Maldive

Ciao Claudio, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono nato a Vicenza e sono sempre stato un imprenditore da quando avevo 20 anni in poi, prima nel campo odontotecnico, poi nel turismo legato alla subacquea, poi nella nautica da diporto e, infine, qui alle Maldive, nell’ospitalità e nella subacquea.

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Alla vita in Italia ho sempre alternato lunghi periodi di lavoro all’estero e questo è l’ultimo, più stabile degli altri. Il tutto è cominciato molto tempo fa qui alle Maldive quando, nel 1979, durante un viaggio di piacere, questo mare si è insinuato nella mia vita per poi diventare una professione a tempo pieno.

Adesso vivi alle Maldive. Cosa ti ha portato lì?

Mi ha portato qui la passione per il mare e il primo contatto con la subacquea, attività principale qui alle Maldive.

Di cosa ti occupi?

La mia compagna Michela ed io gestiamo una guest house e un Diving Center 5 stelle, Padi Resort.

Com’è la tua vita quotidiana?

Scandita dagli orari dell’isola. Ci si alza alle 5.30, come gran parte degli isolani, e si comincia subito con la preparazione della casa per la giornata. Accudiamo anche una comunità di splendidi gatti e la colazione per loro è la prima cosa a cui mi dedico, poi penso all’organizzazione delle escursioni, del diving eccetera. Al rientro dalle varie attività, si pranza in compagnia degli ospiti, poi una piccola pausa pomeridiana e ci si prepara per la cena. Alla sera, con tutti i presenti, si organizzano le attività del giorno dopo e poi si va a riposare presto, almeno nel mio caso.

Le Maldive sono spesso considerate un paradiso terrestre, sei d’accordo?

Sono ancora in parte un paradiso, ma purtroppo la costruzione ingente e senza normativa di strutture di ospitalità nelle isole abitate, le sta trasformando in una località per il turismo di massa, con tutti i problemi legati a questo.

Quali sono, secondo te, i pro e i contro del vivere lì?

I pro sono legati alla passione per questi luoghi e soprattutto per la vita marina, una delle più belle al mondo da scoprire. I contro dipendono da cosa cerchi: se non sei abituato a vivere in posti sperduti e molto semplici, diventa tutto difficile.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Come dicevo, ho sempre lavorato per lunghi periodi all’estero in molte parti del mondo, quindi non è stata una novità.

Come ti sei organizzato nel preparare il trasferimento?

È stato facile perché non ho lasciato le cose che ho in Italia, vado sempre a passare le vacanze a casa mia ed è stato semplice.

Come funziona, a livello burocratico, per vivere e lavorare alle Maldive?

Se vuoi vivere qui o hai un impiego in una società locale che ti fornisce il permesso di lavoro o devi registrarne una con un socio locale, che poi ti permette di stare e lavorare alle Maldive. Non ci sono altre possibilità.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro lì?

Ci sono molte possibilità riguardanti il settore alberghiero e il turismo. Ci sono quasi 160 resorts e altrettante barche safari, quindi, chi ha un lavoro specializzato in questi settori, può trovare un impiego.

Come funziona, invece, per la questione alloggi? È facile trovarli? Quali sono i costi medi?

Solitamente chi offre il lavoro dà anche l’alloggio comprensivo nel contratto. Per chi, invece, deve alloggiare nella capitale, gli affitti sono alti e difficili da trovare, sempre seguendo i nostri standard. Direi che 1000 USD al mese è il minimo che devi mettere in conto.

Centro Diving e Gust House: la nuova vita di Claudio alle Maldive

Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita?

Vivere qui ora costa molto, dopo l’impennata dei prezzi dei carburanti sono lievitati sensibilmente tutti i costi. Direi che, comunque, dipende da come sei abituato e da come vuoi condurre la tua vita. Se, per esempio, vuoi mangiare con gli standard qualitativi italiani, è molto costoso.

Cosa si fa, alle Maldive, in ambito ricreativo, artistico e culturale?

Difficile dirlo perché solo chi vive nella capitale ha modo di frequentare eventi ricreativi. Chi lavora nei resorts o nelle isole locali ha solo la possibilità di seguire eventuali meeting ricreativi locali. La cultura è difficilmente presente.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

I maldiviani sono persone molto tranquille e disponibili, certi sono cordiali con chi viene a lavorare qui, altri sono contrari, un po’ come a casa nostra. Non è facile.

Che consigli daresti a chi sta pianificando il primo viaggio alle Maldive?

Oggi a livello social si trova di tutto, blog di consigli e via dicendo. Io suggerisco, come prima cosa, di mettere a fuoco le proprie necessità in vacanza, se voglio avere tutti gli agi senza restrizioni scelgo il resort, se sono un po’ più avventuroso e voglio stare nelle isole locali, devo sottostare alle regole dalla legge musulmana, no alcol e non andare in giro per l’isola in costume da bagno, ma solo nelle aree dedicate ai turisti. Noi italiani siamo abituati a un cibo vario e saporito quindi attenti anche a questo punto, una vacanza senza il cibo appropriato non è vacanza.

E quali a chi, invece, sogna di trasferirsi lì?

Bisogna avere ben chiara la vita che si può condurre qui, siamo in mezzo all’ oceano in piccole isole di pochi km quando va bene. Come si suol dire, non è oro tutto quello che luccica.

Cos’hai imparato, finora, vivendo alle Maldive?

La vita nell’ isola insegna molte cose. Nel mio caso ho imparato a fare di tutto, dal campo delle costruzioni, degli impianti, della manutenzione fino alle cura delle piante. Qui, tra l’altro, s’impara a non buttare via niente, ogni cosa può tornare utile.

Progetti per il futuro?

In Italia prima mi occupavo di nautica e stiamo cercando di portare qui un catamarano di 60 piedi per iniziare delle crociere per gli atolli. Abbiamo anche una collaborazione con l’università di Padova riguardo il progetto per la ricrescita del corallo per ospitare tirocinanti e studenti da tutto il mondo.

Per seguire e contattare Claudio:

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