Emigrare in Australia: la storia di Jonathan

Questo non e’ un “diario di un viaggio” con destinazioni e mete da raggiungere e luoghi e itinerari da non perdersi… E’ invece il racconto di un’altra possibilità di vita in un altro paese. A Febbraio 2009 ho deciso di emigrare in Australia con un visto studente di 4 mesi. Sono partito, stanco di un’Italia che non sapeva darmi meritate opportunita’ professionali.

Sono fuggito da una situazione politica nauseante e imbarazzante.

Sono fuggito dalla rassegnazione a vivere una qualità della vita appena sopra il livello di dignità e sopravvivenza: lavorare per arrivare alla fine del mese, senza ne’ ambizioni, ne’ prospettive.

Sono partito con la ‘scusa’ di frequentare un corso di inglese in Australia… in realtà sono partito per fare un sopralluogo ed esplorare nuove opportunità di vita… e il sopralluogo e’ andato bene.

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Nelle 12 settimane di corso di inglese a Sydney ho provato diverse volte a cercare uno ‘sponsor’, in altre parole, qualcuno che mi desse la possibilità di lavorare da dipendente.

Cercavo lavoro nel mio campo… fare il cameriere o cercarsi qualsiasi altro lavoro poco qualificato sarebbe stato facile e lavorare in Australia, anche con un ‘casual job’ ti permette sempre di cavartela piuttosto bene… ma non sarebbe stato certo un ‘avanzamento’ nella mia ‘carriera’ o nel mio progetto di vita!

Ancora a fine Maggio non sapevo se sarei dovuto tornare in Italia, alla mia vecchia routine, al mio vecchio lavoro o meno.

Poi finalmente trovo un’agenzia che mi propone di lavorare per loro: non come dipendente ma come freelance.

La proposta aveva i suoi pro e i suoi contro: da dipendente, con una sponsorship, non avrei avuto più problemi di visto, avrei avuto il diritto di stare in Australia e lavorare fino alla fine della durata del rapporto di lavoro.

Come Freelancer invece… avrei realizzato quello che era stato il mio progetto in Italia, la libera professione appunto, ma avrei dovuto trovare altri sistemi per stare in Australia e avere il diritto di lavorare (un visto studente).

Ad ogni modo da li’ ho iniziato: prima a lavorare come freelance con loro, poi con altri clienti… e nel corso dei mesi mi sono ritrovato e vedere realizzato quel progetto che in Italia aveva abbandonato: un po’ per le tasse, un po’ per un mercato forse non troppo maturo (faccio il SEO e lavoro nel campo dell’Internet Marketing), un po’ per una qualità e un costo della vita che a vedere da fuori sono piuttosto proibitivi: mettermi in proprio!.

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Ecco quindi la mia ‘recensione’ sulla vita in Australia…

Lavoro: ben pagato, in generale, molto più che in Italia, secondo me tra il doppio e il triplo.

Costo della vita: conveniente a parte trasporti pubblici, affitti (paragonabili forse a quelli di Roma o Milano) e sigarette… l’affitto merita un approfondimento: e’ caro perché abito a Sydney e nello specifico a Bondi, una delle spiagge più belle del mondo. In altre aree e in altre città le cose cambiano.

Burocrazia: qui il punto dolente se vogliamo; come accennato sopra per stare in Australia e avere diritto di lavorare ho una Student Visa (ma chi ha meno di 30 anni può farsi una Working Holiday Visa che dura un anno e da’ il diritto a lavorare full time); c’ho messo un po’ ma alla fine ho trovato una bella soluzione con la scuola di fitness; ora vado a scuola 2 giorni alla settimana e lavoro 3, sto bene e mi tengo in forma… a fine Novembre 2011 (quando mi finisce la scuola di fitness) si vedrà…

Amicizie: questo e’ forse l’aspetto più sorprendente; con gli australiani sento ancora diverse barriere linguistiche e forse culturali da superare; il bello viene con tutti gli altri (e di non australiani se ne incontrano proprio tanti a Sydney), studenti come me, avventurieri, gente nella mia stessa situazione, con amici e parenti a migliaia e migliaia di kilometri di distanza e con sogni e aspirazioni spesso simili: europei, giapponesi, koreani, thailandesi, colombiani, brasiliani… Tra noi si crea una comunione di progetti (stare in Australia il più a lungo possibile) ed una solidarietà a volte commuovente. C’e’ spesso chi viene e chi va e spesso e’ straziante dire addio a persone con cui si e’ stati bene. Ma c’e’ anche chi rimane… e chi rimane contribuisce a creare questa affascinante comunità multietnica che risulta difficile da abbandonare: una ricchezza che sa regalare rare esperienze e che solo qui e in poche altre città del mondo si può trovare.

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Conclusione: se anche tu senti a volte il desiderio di scappare in un altro paese o sperimentare altre possibilità di vita forse il mio piano (non proprio quello che ho seguito io ma quello che suggerirei io col senno di poi) potra’ esserti di ispirazione:

1) Metti da parte i soldi per il viaggio, la tariffa per un corso di inglese e per campare tre, quattro mesi senza lavorare o lavorando il minimo; io ad esempio sono partito con viaggio A/R (ma il ritorno non l’ho più utilizzato), scuola pagata e 4000 euro per i primi mesi.

2) Vieni in Australia con un visto turistico (o con uno Student Visa se intendi lavorare) e inizia a seguire un corso di inglese: puoi tranquillamente affidarti ad una agenzia (Go Study Australia) per scegliere il corso di inglese perché non hanno costi e spesso hanno qualche dritta da darti.

3) Fatto il tuo corso di inglese o appena ti senti a tuo agio con la lingua, inizia a cercarti un lavoro nel tuo settore.

4) Se non trovi lavoro nel tuo settore e i soldi che avevi da parte iniziano a scarseggiare puoi ripiegare su uno dei numerosi casual job e continuare a cercare: prima o poi l’Australia sapra’ darti le tue meritate opportunità (un saluto al mio amico Manuel, che dopo quasi 2 anni in Australia e diversi lavori saltuari e’ finalmente riuscito a trovare lavoro in uno studio di architettura).

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AGGIORNAMENTO Febbraio 2012

Sono passati 3 anni da quando sono arrivato in Australia la prima volta e alcune cose sono cambiate, altre no: l’Australia rimane ancora un paese dove la qualità della vita e paghe e stipendi sono invidiabili, sopratutto se paragonati a quelli dell’Italia.

Tuttavia si stringe un po’ la morsa dell’Immigration, che rende sempre più difficile riuscire a trovare una sistemazione permanente.

Ma sopratutto… il Dollaro Australiano ha acquistato molta forza rispetto all’Euro: se quando sono arrivato io con 1 Euro ci prendevi quasi 2 Dollari, oggi con 1 Euro ci prendi 1 Dollaro e qualche spicciolo. Per questi motivi mi sentirei di aggiornare il mio piano: invece che andare a Sydney o Melbourne consiglierei, a chi vuole venire in Australia a studiare inglese e a “fare un sopralluogo, di iscriversi ad una scuola di inglese a Brisbane, una città con le stesse opportunità delle 2 sorelle maggiori ma molto meno cara… Senza contare che in Queensland il lungo braccio dell’Immigration potrebbe essere un po’ meno lungo: i posti disponibili per gli immigrati sono su base nazionale e potrebbe essere che nello stato del Queensland ci siano più possibilità che in Victoria (lo stato di Melbourne)o in New South Wales (lo stato di Sydney) in quanto la maggior parte degli immigrati finiscono di solito a Sydney o a Melbourne.

Jonathan Pochini