L’Avventura di Laura e Alessandro in Inghilterra

A cura di Maricla Pannocchia

La prima a lasciare definitivamente l’Italia è stata Laura, nell’inizio del 2017, e il suo fidanzato Alessandro l’ha seguita dopo aver risparmiato per un anno. “In realtà, in quell’anno sperava che avrei cambiato idea” racconta la donna, “Alessandro mette radici ovunque si trova ma adesso è felice di vivere all’estero.”

La vita nel Regno Unito è, per la coppia, sicuramente molto interessante e diversa da quella in Italia, “dove sentivo di non essere abbastanza”, dice Laura.

Anche se la cittadina è pressoché sconosciuta – “la definirei ‘terribili’ ma a persone più grandi, come i miei genitori, è piaciuta” – il costo di un alloggio qui spesso è piuttosto elevato, data la vicinanza con Londra, “basta pensare che a Cheltenham affittavo una casa con tre camere da letto con la stessa cifra con cui qui ho una camera in una casa condivisa con sette persone.”

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Fra i progetti futuri di Laura ci sono quello di andare nei Paesi scandinavi, “dove tutto funziona bene”, o di mollare tutto e andare a vivere in un cottage in Cornovaglia.

Laura Laurenti e Alessandro Regno Unito

Ciao ragazzi, raccontateci qualcosa di voi. Chi siete, da dove venite…

Ciao a tutti!

Mi chiamo Laura e sono originaria di Grosseto, in Toscana.

Il mio fidanzato Alessandro invece è di Bottrighe, un paesino in provincia di Rovigo, in Veneto.

Quando e perché avete deciso di lasciare l’Italia?

Ho lasciato l’Italia in via definitiva all’inizio del 2017, principalmente per motivi lavorativi (non riuscivo a reinventarmi e sarei stata destinata per sempre a lavorare come receptionist alberghiera, un lavoro che ho amato molto ma che mi ha tolto anche molta serenità). Avendo vissuto e lavorato all’estero per due anni non riuscivo ad abituarmi nuovamente alla realtà italiana, un’agenzia interinale mi ha detto che a 31 anni nessun’azienda avrebbe investito su di me in quanto donna in età fertile mentre nel Regno Unito nessuno si permette di chiederti quanti anni hai o che progetti di vita hai perché sanno di essere passibili di denuncia.

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In secondo luogo perché ero stanca, esaurita dalla realtà italiana in cui tutti ti giudicano per qualsiasi decisione tu prenda.

Abitate a Basingstoke, una cittadina a 50 minuti da Londra. Come mai avete deciso di vivere proprio lì?

Sempre per motivi lavorativi. Quando ho inviato il mio curriculum ad aziende inglesi ho semplicemente scelto quella che mi dava condizioni migliori. Non sapevo ancora che al Sud gli stipendi sono più alti perché, essendo vicini a Londra, il costo della vita è più elevato.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla vostra scelta?

I miei genitori a 12 anni mi hanno spedita in vacanza studio senza tanti complimenti (ah ah) e da quella prima volta ho capito che avrei voluto vivere nel Regno Unito per il resto della mia vita. A 19 mi hanno vista partire per Forlì per frequentare la Scuola per Interpreti, poi di nuovo Regno Unito, Irlanda e Russia… insomma, erano abituati a non avermi tra i piedi  Per quanto riguarda gli amici… mah… non sono mai stata particolarmente popolare ma ho pochi buoni amici con cui mi vedo ogni volta che scendo in Italia. C’è anche da dire che da quando vivo in Inghilterra ho più amici in Italia di quanti ne avessi quanto ci abitavo.

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Il vero “problema” è stato il mio fidanzato che è un tipo che mette radici ovunque vada e che lavorava da dieci anni in un ristorante vicino al paesino dei suoi. Per amor suo sono tornata in Italia dall’Irlanda dopo tre mesi di lavoro e, sempre per amor suo, sono rientrata dal Regno Unito dopo 15 mesi di lavoro.

Per amor mio, lui mi ha raggiunta nel 2018 e… adesso è più felice di me di vivere all’estero!

Di cosa vi occupate?

Io sono addetta all’import export per una grande catena di supermercati, Alessandro matura banane (è una storia lunga…).

Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le avete superate?

Sono la persona meno indicata per dare un’ opinione oggettiva sul Regno Unito perché lo amo in modo viscerale, come si ama la mamma da piccoli.

Quando vivevo a Cheltenham (una cittadina vicina a Bristol) ho avuto molti problemi con la mia coinquilina e l’agenzia immobiliare da cui avevo affittato la casa in cui vivevo, qui a Basingstoke sono stata molto fortunata. Ho trovato subito una camera in una casa in condivisione poi, sempre tramite la stessa proprietaria, quando Alessandro mi ha raggiunta abbiamo affittato un appartamento e, nel 2022, ci siamo trasferiti a casa nostra!

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Ci sono stati fattori che vi facevano preoccupare e che poi, una volta sul posto, si sono risolti prestissimo o non hanno causato alcun problema?

Uno dei fattori che non avevano permesso ad Alessandro di raggiungermi prima era il fatto che non sapesse spiccicare una parola in inglese e temesse di non trovare lavoro (lui lavora da quando aveva 13 anni e mezzo e con le mani in mano non ci sa proprio stare!) invece, tramite un’ agenzia interinale, siamo riusciti a trovargli lavoro a tre giorni dal suo arrivo…

Laura Laurenti e Alessandro Regno Unito

Come vi siete organizzati, prima della partenza?

Il mio ultimo giorno di lavoro in Italia è stato il 26 gennaio 2017 e il 30 gennaio ho iniziato quello nuovo nel Regno Unito… diciamo che quando mi hanno confermato il contratto sono partita all’avventura, senza sapere nulla di quello a cui sarei andata incontro.

Alessandro, invece, ha preferito aspettare un anno per risparmiare (e sperare di riuscire a farmi cambiare idea). Adesso se ne pente tutti i giorni e ha anche il coraggio di darmi la colpa perché non ho insistito abbastanza per trascinarlo via con me.

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Sinceramente, non ho mai sentito nominare Basingstoke e, nel caso in cui i nostri lettori siano nella mia stessa situazione, vi va di descrivercela un po’?

Beh… Basingstoke è orrenda! Mi dispiace ma è così…

Ha un’ architettura anni ‘70, non ci sono né bei negozi (solo catene o negozi di seconda mano) né buoni ristoranti (solo costose catene). Ci sono, tuttavia, molte aree verdi e tante opportunità lavorative.

Devo dire però che alle generazioni più mature (come i miei genitori) Basingstoke è piaciuta molto.

Logisticamente parlando, tuttavia, Basingstoke è molto comoda in quanto vicina agli aeroporti (40 minuti da Heathrow) e al centro di Londra.

La domanda viene spontanea. Perché non vivere a Londra?

Eh… magari… credo di amare Londra cosi tanto proprio perché non ci vivo!

So che Londra è molto costosa e la qualità della vita non è il massimo, proprio come succede in tutte le grandi metropoli.

Come valutereste servizi come la burocrazia, la sanità e i mezzi pubblici?

Sulla burocrazia niente da dire, è tutto molto veloce e accessibile, la maggior parte dei documenti sono da compilare online.

Non ho troppa esperienza di mezzi pubblici per potermi esprimere. Per andare al lavoro ho una navetta gratuita, quindi, non posso lamentarmi. I treni non sono male anche se spostarsi nei weekend e nei giorni di festività nazionale è molto difficile in quanto fanno sempre lavori sulla linea.

Ho volutamente lasciato la sanità per ultima perché…è tremenda.

Purtroppo vengo da un contesto privilegiato. Mia zia è una farmacista, mio zio il nostro medico curante, il pediatra veniva a casa a visitarti (so che adesso non è più così) quindi, quando sono venuta nel Regno Unito, è stato un vero e proprio shock perché qui devi andare dal medico con i sintomi e la cura (che di solito guardi su Google) e il medico ti dice se è giusta o no… hai solo 10 minuti di tempo per la visita, ultimamente poi se chiedi un medico ti danno appuntamento con un’infermiera e neanche ti avvisano quindi è frustrante.

I pediatri non esistono (sono solo specialisti) così come la prevenzione (hanno iniziato a fare prevenzione contro il cancro alla cervice solo da quando una partecipante del Grande Fratello è stata diagnosticata in diretta ed è diventata un caso mediatico).

D’altra parte però la sanità pubblica è completamente gratuita e – quando siamo riusciti ad accedere a cure ospedaliere – abbiamo sempre avuto esperienze positive.

È facile trovare un alloggio? Quali sono i costi medi?

La mia esperienza è vecchia di 6 anni ma posso dire di non avere avuto nessuno problema a trovare alloggio. Ci sono siti come Sparerooms per affittare camere o Rightmove per affittare appartamenti ed entrambi funzionano molto bene. I costi sono molto alti perche viviamo relativamente vicini a Londra. A Cheltenham affittavo una casa con tre camere da letto e con lo stesso budget qui a Basingstoke ho potuto prendere in affitto una camera singola in una casa in condivisione con altre sette persone.

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Come siete stati accolti dalla gente del posto?

Sinceramente bene. Avevo molti pregiudizi perché in Erasmus mi sono trovata male con gli studenti inglesi, completamente indifferenti a quelli stranieri. Qui a Basingstoke abbiamo trovato delle brave persone. Certo è un dare e un avere, che comunque in certe realtà non è cosi scontato.

Che cosa si fa, lì, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

Come dicevo Basingstoke non è particolarmente interessante ma mia sorella che vive qui è riuscita ad entrare in tre compagnie teatrali. Per tutto il resto c’è Londra 🙂

Che consigli dareste, soprattutto adesso che c’è la Brexit, a chi vorrebbe trasferirsi lì?

Il consiglio principale è di controllare bene il sito del governo – purtroppo è tutto cambiato. E’ importante anche non fare stupidaggini (non si può venire in Inghilterra con il solo passaporto e lavorare – si rischia l’espulsione).

E quali a chi, invece, vorrebbe visitarlo?

Di farsi il passaporto e di partire senza pregiudizi (questo vale per qualsiasi paese extra Italia 🙂 )

Basingstoke offre qualcosa, dal punto di vista turistico?

 

Non molto, purtroppo. Qui vicino ci sono Stonehenge, Winchester, Windsor e Ascot.

Cos’avete imparato, finora, vivendo lì?

A non accontentarmi mai più.

Che non sono io a non essere abbastanza – come mi ero convinta vivendo in Italia.

E che se vuoi qualcosa di meglio per te basta solo guardarti intorno senza piangerti addosso.

Progetti futuri?

Se fosse per me mi trasferirei a Nord (Paesi scandinavi) dove sembra che tutto funzioni alla grande oppure mollare tutto e andare a vivere in un cottage in Cornovaglia su una scogliera ahah…

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