Autoipnosi e cambiamento interiore

In molti casi, quando si sente pronunciare la parola ipnosi si arriccia il naso: si tende ad essere spaventati e spesso la si associa a truffe, ciarlatani e sistemi di auto-aiuto poco professionali.

E se vi dicessimo che l’ipnosi, e in particolare l’autoipnosi, è invece un ottimo strumento per poter dialogare con il vero sé e in qualche modo modificare le parti meno “funzionali” di noi stessi, migliorando di conseguenza la nostra vita?

Prima di scendere nel dettaglio e raccontarvi tutti i benefici di questa pratica, vi spieghiamo meglio cos’è l’autoipnosi.

Autoipnosi e ipnosi “classica”: sono davvero pratiche simili?

Quando si definisce cos’è l’autoipnosi, è importante specificare da dove deriva. L’ipnosi è uno stato di rilassamento fisico e mentale talmente profondo, che ci permette di creare un dialogo con il nostro inconscio, con la possibilità di portare alla luce incertezze, blocchi emozionali, dilemmi e comportamenti interiorizzati da anni, con lo scopo di risolverli e, attraverso una pratica costante, persino modificarli.

La pratica autoipnotica infatti deriva dall’ipnosi, ma differisce da essa in quanto non necessita di una terza persona. L’ipnosi “classica” viene eseguita da un terapeuta, che guida il paziente verso uno stato di sonno profondo senza fargli perdere la concentrazione: una volta che è entrato in trance, attraverso domande e affermazioni che verranno “assorbite” dal suo inconscio, essa lo aiuterà a eliminare ferite del passato e convinzioni limitanti e a raggiungere gli obiettivi prefissati.

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Si è scoperto però che la parte cruciale, cioè il passo decisivo che porta al cambiamento, viene comunque sempre eseguito dal paziente. Proprio grazie a ciò è nata l’autoipnosi: sarà dunque il paziente in prima persona a guidarsi e ad andare in trance, mantenendo sempre ben presente l’obiettivo finale.

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Autoipnosi: i metodi più famosi

Molti sono gli studiosi che hanno elaborato tecniche di autoipnosi specialmente negli anni ’70, periodo in cui si è cominciato a considerare questa pratica dal punto di vista scientifico. Esistono numerosi metodi di autoipnosi, studiati da diversi terapeuti. Ecco i più famosi e le loro caratteristiche principali.

Autoipnosi ericksoniana

Lo psichiatra e psicoterapeuta Milton Erickson, sosteneva che lo stato di trance non è altro che uno stato naturale dell’essere umano. La tecnica che prende il nome di autoipnosi ericksoniana, consiste nel depotenziare la relazione con l’ambiente esterno, per raggiungere uno stato di “dormiveglia riposante”. Attraverso l’autoipnosi regressiva e le fantasie guidate, è possibile raggiungere ricordi presenti nel nostro inconscio e lavorarli attraverso la percezione che abbiamo di essi, piuttosto che attraverso il loro ricordo passato.

Autoipnosi regressiva di Brian Weiss

Brian Weiss è uno psichiatra statunitense che si è spinto un po’ più in là con i suoi studi sull’autoipnosi. A differenza di Erickson, Weiss sostiene che attraverso l’auto ipnosi regressiva, si possa raggiungere uno stato psico-spirituale, che può portare a retrocedere a vite passate e rielaborare così situazioni emozionali, che migliorerebbero la vita attuale.

Ovviamente questi “viaggi temporali” sono solo mentali, ma portano comunque ad affrontare traumi e momenti dolorosi. Per questa ragione bisogna essere cauti.

Le tecniche pseudoscientifiche di Angelo Bona e le connessioni con il mondo orientale.

Lo psicoterapeuta bolognese Angelo Bona condivide gli stessi ideali di Weiss riguardo l’autoipnosi regressiva. Basandosi infatti sui risultati ottenuti attraverso tale pratica, affermava che i suoi pazienti si erano effettivamente ricordati di vite precedenti. Bona inoltre si ricollega alla filosofia dell’antica India chiamata Upanishad, risalente al 900 a.C., che è basata sulla cosiddetta legge karmica emozionale. Secondo questa filosofia, le patologie vissute nella vita attuale non sono altro che stati emotivi indotti a noi stessi e agli altri nelle vite passate.

L’autoipnosi può essere pericolosa? Rischi e controindicazioni

Non ci sono particolari controindicazioni quando si parla di autoipnosi. Ovviamente, attraverso lo stato di trance, ci auto influenziamo in qualche modo a livello mentale (per raggiungere poi gli obiettivi che ci prefiggiamo prima di iniziare la pratica). Durante l’autoipnosi di tipo regressivo potremmo imbatterci dunque in ricordi ed emozioni dolorose del nostro passato: in quel caso è meglio procedere con cautela. Per il resto non ci sono particolari rischi nè controindicazioni.

Autoipnosi e meditazione: qual è la differenza?

C’è sempre un po’ di confusione quando si paragona la meditazione con l’autoipnosi (o l’ipnosi): entrambe infatti vengono considerate tecniche di rilassamento e possono essere guidate da una terza persona o eseguite individualmente, ma sono comunque molto diverse tra loro.

La meditazione fa parte di uno stile di vita vero e proprio: chi pratica meditazione regolarmente sa che è parte di un percorso spirituale alla ricerca del proprio Io, attraverso il quale si possono raggiungere molteplici benefici. Tra i più immediati troviamo la riduzione dell’ansia e dello stress.

L’autoipnosi invece, a differenza della meditazione, non ha scopi spirituali o mistici, bensì è una pratica che si impegna a risolvere un problema concreto e preciso. Chi pratica l’ipnosi o l’autoipnosi dunque non lo fa per raggiungere un’illuminazione personale, ma per eliminare un problema dalla propria vita, come ad esempio il vizio del fumo o la balbuzie.

L’autoipnosi spesso impiega la tecnica della visualizzazione (visualizzare oggetti, situazioni, scene del passato, eccetera), e per questa ragione può essere utilizzata con gli stessi scopi della legge d’attrazione e della PNL. Possiamo dunque descriverla come un atto di autopersuasione.

Moltissime persone si rivolgono a questa pratica per cambiare stile di vita, incorporare o eliminare abitudini e dipendenze dal quotidiano, combattere le convinzioni limitanti, il vittimismo e molto altro.

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Autoipnosi: benefici e applicazioni

La comunicazione con noi stessi che attuiamo quando andiamo in trance è abbastanza profonda da permetterci di modificare e migliorare le nostre abitudini e credenze: eliminare vizi, mantenere uno stile di vita sano e dimagrire, eliminare blocchi con la sessualità, vincere la fobia sociale, combattere l’ansia, eccetera. I benefici della pratica autoipnotica sono potenzialmente infiniti, poiché siamo noi stessi a dare l’obiettivo alla nostra ipnoterapia.

Vediamo quali sono i più famosi e la sua applicazione negli ambiti più comuni.

Per dormire bene

Molte persone fanno un’enorme fatica ad addormentarsi o hanno un sonno di scarsa qualità. In questo caso l’autoipnosi può essere la risposta per riuscire a dormire bene, poiché porta il nostro cervello ad uno stato di rilassamento superiore bypassando le resistenze cognitive e permettendoci finalmente di dormire profondamente. Potrebbe essere utile, in particolare per i principianti, ascoltare degli audio di autoipnosi guidata (se ne trovano tantissimi su YouTube), mantenendo gli occhi chiusi.

Autoipnosi per dimagrire

In questo caso l’autoipnosi può essere usata per dimagrire solo a livello complementare. Entrare in trance non è ovviamente sufficiente per perdere peso, ma può aiutare ad accrescere la motivazione e superare la paura di fallire. Se la uniamo ad una dieta sana e ad un’attività fisica regolare, può sicuramente essere d’aiuto.

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Per credere in se stessi ed esprimere il proprio potenziale

Essendo una pratica psicosomatica, l’autoipnosi può essere usata come trattamento d’eccellenza per i blocchi emozionali ed emotivi, che ci impediscono di credere in noi stessi e di conseguenza di raggiungere i nostri obiettivi e desideri.

La ritrovata consapevolezza di noi stessi può anche aiutarci a sfruttare al meglio il potenziale della nostra mente. Uno dei metodi più conosciuti per ottenere questo tipo di risultato è la Deep Trance Identification (DTI). L’assunto di base di questa tecnica è la capacità di appropriarsi dei comportamenti vincenti di grandi artisti, personaggi famosi e persone di successo mediante la cosiddetta “fusione ipnotica”.

La paternità della DTI è attribuibile agli studiosi americani che costituirono il primissimo nucleo della PNL, ma fu sperimentata anche da un neuropsicologo russo, il dott. Vladimir Raikov. Egli utilizzò questa tecnica come strumento di apprendimento ipnotico.

A quanto pare, Raikov utilizzò con successo la tecnica con alcuni studenti del Conservatorio di Mosca, facendoli identificare mediante trance profonda con grandi musicisti del passato. Lo studioso riuscì a registrare dei progressi negli studenti, sia in termini di capacità tecnica che di interpretazione.

Autoipnosi per smettere di fumare

Se il vostro obiettivo è smettere di fumare o eliminare un’altra cattiva abitudine o dipendenza lieve dalla vostra vita, l’autoipnosi potrebbe essere una grande risorsa.

L’errore più comune quando si vuole cambiare vecchie abitudini o eliminarle è proprio il modo in cui ci parliamo a noi stessi. È infatti dimostrato che le possibilità di fallire aumentano quando ci facciamo domande (ad esempio: “Perché fumo?”). Dobbiamo sostituire queste domande con delle affermazioni solenni, e amplificarle nel nostro inconscio grazie allo stato ipnotico.

Autoipnosi per vincere il dolore

Questa tecnica può essere sperimentata dalle future mamme, come una sorta di allenamento durante la gravidanza, per superare con più serenità i dolori del parto, .

La futura mamma si preparerà dunque a raggiungere uno stato di rilassamento fisico e mentale, concentrando la sua mente sull’anestetizzare la parte interessata. Solo recentemente la sua applicazione si è estesa nel mondo della chirurgia, attraverso l’anestesia ipnotica. Da poco questa innovativa tecnica é stata usata anche in Italia per operare pazienti allergici ai farmaci, con ottimi risultati.

Risorse per praticare l’autoipnosi

Mantenendo il nostro obiettivo bene a fuoco durante la pratica dell’autoipnosi, possiamo acquisire quella motivazione in più che fa la differenza. L’uso di strumenti come audio, video, tracce di musica e corsi pratici di autoipnosi online può potenziarne gli effetti positivi e fare risparmiare tempo ed energie, soprattutto a chi si approccia a questa tecnica per la prima volta.

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Si può iniziare con dei video o audio di autoipnosi guidata specifici per il nostro problema (ad esempio, la mancanza di autostima o l’insonnia), per poi registrare le nostre tracce di autoipnosi personalizzate, che ci permetteranno di andare più a fondo ed eliminare blocchi e convinzioni che ci limitano.

Online si possono trovare moltissimi contenuti sull’autoipnosi: su YouTube Italia è molto conosciuto il canale di Lorenzo Grandi, che con i suoi video trasporta gli spettatori nello stato di trance attraverso messaggi subliminali, frasi motivazionali e audio coinvolgenti.

Per i più curiosi, esistono anche numerose app per l’autoipnosi (principalmente in lingua inglese) che offrono percorsi per risolvere diversi tipi di problemi, attraverso voci guidate e musica rilassante.

Come andare in trance: le migliori tecniche di autoipnosi

Per raggiungere lo stato di trance, iniziate con questi cinque passi:

  1. indossate indumenti comodi;
  2. trovate un luogo tranquillo dove poter stare seduti e rilassatevi senza essere disturbati per almeno mezz’ora;
  3. usate una luce soffusa e accogliente;
  4. chiudete gli occhi e respirate profondamente, cercando di lasciare andare timori e paure che potrebbero arrivare in questo primo stadio di abbandono;
  5. trovate le resistenze del vostro corpo: cercate di ascoltarlo per trovare le parti che tendono ad irrigidirsi, una sorta di “body scan” partendo dai piedi ed arrivando ai muscoli facciali;
  6. concentrandovi ancora una volta sulla respirazione e su ciascuna delle parti del vostro corpo, rilassatele completamente una ad una.

A questo punto siete pronti a passare alla tecnica più specifica ed adatta alle vostre necessità. Vi riportiamo alcuni esempi di esercizi di autoipnosi semplici e adatti ai principianti.

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Tecnica delle fantasie ipnotiche

Attraverso la tecnica delle fantasie ipnotiche, possiamo immaginare e ripercorrere quelle situazioni passate che ci causano dolore, in modo tale da “modificare” le sensazioni ad essere associate e superare i problemi che ci creano nel presente.

Immaginatevi di bere del succo di limone, assaporandone la sua freschezza e acidità. Quando sentite l’acquolina in bocca, iniziate a pensare a quella sensazione legata al passato che vi sta facendo soffrire: immaginate quel problema scivolare via dal vostro corpo, come la schiuma scivola via sotto la doccia.

Raggiungere con successo i propri obiettivi

Dopo aver eseguito le cinque fasi per entrare in trance, immaginate di essere davanti ad uno specchio: analizzate il vostro riflesso nel modo più dettagliato possibile.

Ora che avete ben chiaro davanti a voi chi siete, iniziate a modificare lentamente ciò di cui avete bisogno per raggiungere il vostro obiettivo: immaginate il fisico che vorreste, gli abiti che indossereste se faceste il lavoro che tanto sognate, oppure le foto che vorreste fare durante la vacanza dei vostri sogni. Ricordate, l’efficacia sta nei dettagli, quindi non tralasciate nulla.

Training autogeno

Il training autogeno (TA) è una tecnica di auto rilassamento specifica, per combattere ansia e stress. Non si tratta di una vera e propria tecnica di autoipnosi, poiché a differenza di quest’ultima si “genera da sé” (da lì il nome “autogeno”), mentre l’autoipnosi è comunque indotta da qualcuno (noi stessi o la voce che ci guida, nel caso dell’autoipnosi guidata).

Nonostante ciò, il TA permette a chi lo pratica di raggiungere uno stato simile a quello di trance, detto “stato autogeno”. La tecnica si basa sulla successione di sei esercizi:

  1. il primo esercizio si basa sul sentire il corpo estremamente pesante, quasi come se fosse schiacciato da un peso esterno;
  2. il secondo esercizio consiste nel concentrarsi su una sensazione di calore: possiamo iniziare dal braccio destro per poi continuare lungo tutto il corpo;
  3. il terzo esercizio si concentra su cuore, iniziando ad ascoltare il battito e successivamente ripetendo mentalmente la frase “il mio cuore ha un battito regolare, tranquillo”;
  4. il quarto esercizio è uguale al terzo, ma l’attenzione si basa sul respiro;
  5. arrivati al quinto esercizio l’attenzione della nostra mente si sposterà sul plesso solare, ripetendo la frase “il mio plesso solare è piacevolmente leggero e caldo”;
  6. concludendo con il sesto esercizio, che si concentra sulla fronte, il mantra da ripetere sarà “la mia fronte è fresca e rilassata”;

Come dice il suo nome, il training autogeno è un “training”, cioè un allenamento: bisogna quindi ripeterlo con costanza per poter godere dei suoi effetti rilassanti.

Cambiare mentalità richiede di certo allenamento costante e determinazione: l’autoipnosi non fa magie, ma è una risorsa relativamente semplice (e spesso gratuita) alla quale possiamo ricorrere per aumentare le nostre possibilità di successo. Molti oggigiorno ne traggono notevoli benefici: perché non provare?

Tutte le tecniche ipnotiche s’incentrano innanzitutto sul dirigere l’attenzione del paziente all’interno di se stesso.”

Milton H. Erickson