Alberto e la sua vita a Cork, Irlanda

 

La verde cittadina di Cork, Irlanda, con i suoi ritmi di vita rilassati, l’ambiente internazionale e le opportunità di lavoro che offre, è l’ideale per chi ha intenzione di iniziare a lavorare in un paese di lingua inglese, come ha fatto Alberto Venturini, che è stato spinto “principalmente da una forte curiosità di vivere, studiare e lavorare in un paese straniero, di vedere com’è la vita in un posto lontano dal quale sono nato, e dal desiderio di migliorare il mio inglese”.  Alberto, giovane ingegnere informatico, non ha faticato a trovare lavoro per una multinazionale di IT, che gli ha permesso di vivere nella “real capital” irlandese.

Quanti anni avevi quando ti sei trasferito a Cork?

Mi sono trasferito due volte dall’Italia a Cork: la prima volta, per studio, a 26 anni; la seconda volta, per lavoro, a 27 anni.

È stata una scelta ponderata o avventata? Nemmeno un po’ di paura all’inizio?

Direi che la scelta e’ stata avventata! Prima di partire per Cork non sapevo nulla di questa città, e sapevo poco dell’Irlanda in generale. Quindi avevo una buona dose di paura, sia prima della partenza che durante i primi giorni, anche perché non avevo mai vissuto lontano dalla mia città natale fino ad allora.

Così giovani, la prima cosa a cui si pensa prima di partire per un lungo viaggio è la nostalgia che si sentirà dei propri amici..

Sì, la nostalgia degli amici e della famiglia si fa sentire ogni tanto, ma fortunatamente abbiamo Facebook, email, skype e altri mezzi tecnologici per non perdere i contatti. Inoltre l’Irlanda e’ relativamente vicina all’Italia, quindi si può tornare abbastanza facilmente e i rapporti con gli amici più stretti si riescono a mantenere.

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Perché la scelta è finita proprio su Cork?

Al mio ultimo anno di studi universitari (circa 4 anni fa) mi era venuta voglia di svolgere la tesi all’estero. Ero andato quindi da una mia professoressa e le avevo chiesto se conosceva professori all’estero che potessero ospitarmi nei loro dipartimenti per qualche mese. La mia insegnante conosceva un professore di Cork, il quale accettò di fare da supervisore per la mia tesi, ed ecco come sono capitato qui. Dopo 5-6 mesi, avendo terminato la tesi, rientrai in Italia e mi laureai. Nei mesi successivi alla laurea ho maturato il desiderio di tornare all’estero, questa volta per lavoro. La scelta finale è ricaduta ancora su Cork perché avevo amici lì e conoscevo già la città, quindi sapevo che mi sarei trovato bene.

Hai avuto problemi con la lingua all’inizio?

In realtà devo dire che il mio inglese era già abbastanza buono prima di partire, quindi non ho avuto particolari problemi iniziali. Fin da subito sono riuscito a capire e farmi capire nelle conversazioni, che e’ la cosa più importante. Certo, a volte possono capitare situazioni, all’inizio, in cui si deve chiedere all’altra persona di ripetere due o tre volte; ma e’ normale, e’ da mettere in conto e col tempo queste situazioni diventano sempre più rare. Per quanto riguarda Cork in particolare, un problema e’ abituarsi all’accento locale che può risultare difficile perfino agli irlandesi stessi: ad esempio, un irlandese di Dublino potrebbe avere problemi a capire un irlandese di Cork, se quest’ultimo parlasse con un accento stretto.

Hai subito trovato lavoro?

Quando mi sono trasferito per lavoro, sono stato fortunato perché sapevo già di avere un impiego prima di lasciare l’Italia. Trovai questo posto di lavoro tramite un sito di annunci di lavoro: un giorno, quasi per caso, vidi che c’era una posizione interessante in una multinazionale di IT proprio a Cork. Mandai il mio curriculum e quasi subito fui ricontattato per un primo colloquio telefonico. Superato questo, mi chiesero di andare a Cork per un colloquio di persona. Infine, qualche giorno dopo il colloquio, mi comunicarono che ero stato preso. Diciamo che sono stato fortunato, visto che praticamente ho trovato lavoro al primo colpo. In realtà in Irlanda (come nel resto del mondo) non e’ così facile trovare lavoro, e in generale penso sia meglio essere già sul posto se si cerca un lavoro.

Appena partito, avevi l’intenzione di stabilirti in Irlanda o pensavi di tornare presto in Italia?

Ero sicurissimo di tornare in Italia! L’idea iniziale era di rimanere in Irlanda solo per 5-6 mesi, cioè il periodo della tesi. Invece sono qui da 4 anni, ormai. Se me l’avessero detto prima di partire, non ci avrei creduto. Questa comunque e’ una storia comune: conosco tante persone (inclusi molti italiani) che sono venuti qua in cerca di un’esperienza breve, di qualche mese, magari per migliorare l’inglese, e poi si ritrovano dopo 5 anni ancora qua.

Hai nostalgia dell’Italia?

Sì, l’Italia rimane sempre la mia casa quindi ogni tanto e’ normale avere un po’ di nostalgia: della famiglia, degli amici, dei posti familiari in cui si e’ cresciuti, del cibo, del clima… Però tutto sommato e’ una nostalgia facilmente superabile. Come ho detto, ci sono i mezzi per tenersi in contatto, e ci sono le compagnie aeree low-cost che permettono di tornare abbastanza spesso di persona. Inoltre qui a Cork c’e’ una discreta comunità di italiani, e’ bello trovarsi insieme, parlare italiano e mangiare il buon cibo del nostro paese.

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Com’è Cork?

E’ una città di discrete dimensioni (poco più di 100 mila abitanti), la seconda città della repubblica irlandese, dopo Dublino. Il centro città e’ molto piccolo e contiene i negozi e i locali principali. Il resto della città si sviluppa intorno al centro ed e’ composto da quartieri residenziali. Gli abitanti locali la chiamano “the real capital”, la vera capitale, perché a detta loro Cork e’ molto più irlandese di Dublino: e’ piccola, amichevole, senza troppe pretese, con tanto verde… insomma racchiude in sé le caratteristiche tipiche dell’Irlanda. E’ anche però una città internazionale e si può incontrare gente un po’ da tutto il mondo. Infatti a Cork, come nel resto d’Irlanda, c’e’ stata negli ultimi anni una grossa crescita di aziende multinazionali, provenienti soprattutto dagli Stati Uniti. Queste aziende impiegano personale internazionale per servire i mercati europei e a volte anche asiatici, africani e addirittura americani.

In effetti, qui in Irlanda sapere una o due lingue europee (oltre all’inglese ovviamente) e’ un grande vantaggio per la ricerca del lavoro. Rispetto a molte altre città europee, Cork e’ una città facile da vivere: i ritmi (sia di lavoro che di vita in generale) sono rilassati, in media si guadagna abbastanza bene, tutti i negozi e i pub sono a portata di mano. Per esempio, se si vive sufficientemente vicino al centro, non e’ neppure necessario avere una macchina perché tutto e’ raggiungibile a piedi.

Molti ragazzi all’estero fanno gli schizzinosi col cibo, e gli irlandesi non sono certo famosi per la buona cucina..

E’ vero, la cucina tradizionale irlandese non ha molti sapori ne’ molta varietà, e i cibi sono piuttosto grassi (per esempio, fish and chips o burger); però le cose stanno migliorando e ci sono vari ristoranti che cercando di proporre piatti tradizionali in maniera piu’ gustosa. Ci sono anche molti ristoranti internazionali (italiani in testa, con un crescente numero di pizzerie), quindi la scelta e’ piuttosto vasta. Al supermercato inoltre si può trovare cibo da tutto il mondo, per cui gli schizzinosi possono cucinare a casa!

Che mi dici del tempo?

Il tempo e’ sicuramente più piovoso che in Italia. Qui in Irlanda arrivano frequentemente perturbazioni dall’Atlantico che portano vento, nuvole e pioggia. Però c’e’ anche un lato positivo: qui non esistono l’afa e il caldo opprimente delle estati italiane. Le temperature si aggirano intorno ai 10-20 gradi d’estate e 0-10 gradi d’inverno, quindi e’ sempre abbastanza mite, senza estremi positivi e negativi.

Una caratteristica tipica del tempo irlandese è la grande variabilità. Io mi ricordo ancora il momento in cui ho realizzato questa cosa: stava piovendo a dirotto e il cielo era totalmente coperto di nuvole; mezz’ora dopo il sole splendeva e il cielo era completamente azzurro, senza più una nuvola, poi di nuovo ha ripreso a piovere come prima, poi di nuovo sereno, e via dicendo. In sostanza non si sa mai cosa aspettarsi dal tempo e in un giorno può capitare di tutto!

Le opportunità per studiare e lavorare, sono più ricche in Irlanda?

Secondo me in questo momento sì, anche se si tratta di opportunità diverse. Per noi italiani in Irlanda le grosse opportunità di lavoro sono date dalle grandi multinazionali americane (soprattutto operanti nell’IT e nell’industria farmaceutica) che spesso cercano personale con due o più lingue. In maniera simile, ci sono parecchi call-centre (per il supporto clienti) in cui spesso si trova una posizione. In queste aziende a volte e’ sufficiente conoscere la propria lingua madre per ottenere un posto. Altre volte invece bisogna avere competenze specifiche, e in diversi casi e’ richiesta una laurea. Per quanto riguarda lo studio, le università irlandesi sono all’avanguardia e impiegano ricercatori e professori da tutto il mondo. Conosco diversi italiani che sono qui per un dottorato di ricerca (PhD), anche perché qui le borse di studio di dottorato sono più elevate rispetto all’Italia.

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La qualità della vita?

Direi che la qualità della vita e’ tutto sommato alta, nonostante la crisi economica. Gli irlandesi sono un popolo con un’educazione mediamente elevata e un senso di civiltà e rispetto delle cose secondo me superiore a quello italiano. Il sistema di welfare e’ buono e si pone una grande attenzione alle famiglie e ai bambini (l’Irlanda e’ il paese europeo con il più alto tassi di crescita demografica). Gli stipendi sono mediamente superiori a quelli italiani, soprattutto per lavori entrylevel, quindi ci si può permettere qualche lusso in più.

Come passi i sabato sera?

Nulla di speciale, normalmente in qualche pub e/o disco-pub, oppure a casa di qualche amico che magari organizza una festa. A volte vado al cinema o a qualche concerto, ma tendo a fare queste cose durante la settimana, non il sabato. Sicuramente la vita notturna qua e’ dominata dai pub. Spesso questi pub propongono musica dal vivo o hanno un DJ, quindi da una certa ora in poi si trasformano in piccole discoteche. Una curiosità: qui tutti i locali chiudono alle 2 di notte, per cui dopo quell’ora o si va a casa o si continua la serata a casa di qualcuno.

Per scrivere ad Alberto:

aventurini@gmail.com

A cura di Giulia Rinchetti

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