Vincenzo, chef siciliano ad Alice Springs

Ha cominciato a fare il giramondo nel 2005. Allora, Vincenzo Sima, 25 anni, originario della provincia di Messina, fresco di diploma alberghiero, pochissimi viaggi in Italia,   aveva tanta voglia di esplorare nuovi posti.

Così, decise di lasciare Sinagra, un piccolo paesino di quattromila anime, situato nel cuore dei Monti Nebrodi.

“Lavorai- racconta- come chef per un annetto in alcune cucine del nord Italia. Lì, vidi che le cose non andavano per il verso giusto. Spinto dal mio spirito avventuriero, che mi accompagna da sempre, feci le valige  con destinazione finale Parigi.

Mi ero spostato di circa mille chilometri e già mi trovavo in una città, dove quasi tutto funzionava alla perfezione. Nella capitale francese il lavoratore è trattato con rispetto e pagato per quello che vale. I servizi pubblici sono efficienti. Quella città mi ha dato modo di crescere in campo professionale e personale”.

Vincenzo Sima chef alice springs

Nei quatto anni spesi nella “ville lumière”, Vincenzo ha potuto visitare, oltre che il resto della Francia, alcune nazioni come: Spagna, Germania e Olanda.

“Una delle tante volte- continua-  in cui volevo allontanarmi per un po’  dai ritmi della città, decisi di volare fino alla lontana Asia ed, esattamente, verso la Thailandia, dove mi ferai a lavorare.  Sin da bambino questo continente misterioso e con una cultura completamente diversa dalla nostra, mi ha sempre affascinato. Ad accrescere la mia curiosità nei confronti di quel mondo sono stati soprattutto alcuni libri di Tiziano Terzani.

Davvero affascinanti. Fu allora che realizzai uno dei miei sogni nel cassetto. Tornando in Europa, qualche cosa in me era cambiata. Non avevo più voglia di restare. Desideravo partire alla scoperta di nuove terre. Dopo un secondo viaggio lungo la stessa rotta, decisi di lasciare in modo definito Parigi. E di trasferirmi in Australia, abbagliato dallo stile di vita “easy going” del posto”.

Per quattro mesi Vincenzo è stato a Perth. Poi, grazie ad un meraviglioso viaggio con l’Ocean Express (il treno che da Perth attraversa il deserto del Nullabor per poi arrivare fino a Darwin o Sydney) si è spostato  ad Adelaide.

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Alice Springs, Australia

“In questa città- spiega- ero di fronte ad un bivio: proseguire verso Melbourne, o avventurarmi nel territorio australe. Optai per quest’ultima scelta, un po’ per curiosità, un po’ per andare fuori dai classici itinerari che la maggior parte della gente segue. Arrivai ad  Alice Springs. Non avevo assolutamente idea di come fosse  il posto”.

Lì ha trasferito la sua residenza già da qualche mese.

E com’è?

“Questa cittadina- replica- antica sede di un telegrafo per le comunicazioni fra Adelaide e Darwin, è meta di transito turistico e non solo per coloro che vanno verso l’Ayers Rock e dintorni o  proseguono verso il Nord”.

A sentire il cuoco, a caratterizzare Alice Springs, sono: il paesaggio arido, la terra di colore rosso e i tanti aborigeni che si trovano ovunque e che “rappresentano di notte un pericolo per chi cammina da solo nelle vie fuori dal minuscolo centro della città”.

Le feste e le tradizioni del posto più importanti sono: l’annuale Camel cup (la corsa con i cammelli, importati parecchi anni fa dall’Africa), il classico mercatino domenicale, il rally con  fuoristrada 4 x 4 e il Rodeo. Il clima è molto caldo, con temperature che arrivano fino ai 45 gradi durante la giornata per poi scendere in maniera drastica nelle ore notturne.  Alcune volte si tocca lo zero.

Alice Springs, Australia

“I cittadini di Alice Springs – ancora Vincenzo- come del resto tutti gli australiani, sono molto alla mano, disponibili e fanno di tutto per non complicarsi la vita.

Di connazionali ne ho incontrati ben pochi da queste parti, e a quanto pare non ce ne sono tanti. Quei pochi che ho conosciuto lavorano come me nel settore della ristorazione e nessuno ha voglia di rientrare in patria, anche se, spesso, nelle conversazioni, si finisce per arrivare alla conclusione che l’Italia è sempre l’Italia”.

E c’è lavoro?

“Dopo pochissime ore dal mio arrivo- racconta- ho trovato lavoro nel ristorante di un hotel come chef di cucina. Di cuochi da queste parti, è difficile trovarne, in quanto non tutti sono disposti a vivere nel deserto per lungo tempo.

Diciamo quindi che  da questo aspetto sono stato avvantaggiato”. Per il resto, aggiunge il siciliano,  “la clientela che mi ha lasciato l’ex chef non aveva idea di cosa fosse la cucina italiana. Ho visto chiamare “minestrone”, “ linguine alla marinara”, “ragù” o “bruschetta”  piatti che non erano degni di tale nome.

Con tanta pazienza ho creato un mio menù, in cui propongo alcuni classici della nostra cucina, abbinati a piatti del posto, come: ravioli di coccodrillo,  bistecche di cammello o spiedini di canguro. Ho imparato a preparare anche qualche specialità asiatica. Nel complesso, i piatti più richiesti e apprezzati  sono quelli italiani, per i quali ricevo tanti complimenti”.

Alice Springs, Australia

Ma come si trascorrono le giornate?

Per Vincenzo, nella più assoluta tranquillità.  Le attività commerciali e gli uffici sono aperti fino alle cinque del pomeriggio, i ristoranti fino alle dieci e trenta della sera e i pochi locali notturni fino alle tre del mattino.

In linea di massima non c’è tanta vita notturna, tranne nel fine settimana. Nei vari ostelli, molto diffusi, si trovano dei piccoli pub annessi, ritrovo di molti viaggiatori.

“Il posto- aggiunge- offre un sacco di attrattive per persone di tutte le età: il centro rettili, dove si scoprono tante cose su queste creature che non hanno mai fatto parte della nostra cultura. Per quelli più coraggiosi c’è la possibilità di toccare serpenti e iguane sotto la guida del personale. L’Anzac Hill,  dove si possono ammirare tramonti spettacolari.

Tutte le agenzie di viaggio locali propongono tour in mongolfiera o elicottero per una vista dell’Outback dall’alto.  Spostandosi dalla città, dopo appena 40 chilometri, si trova il Larapinta Drive, un sentiero scavato in modo naturale in mezzo a rocce gigantesche.

Nei dintorni, ci sono numerosi parchi e riserve naturali. Imperdibile è sicuramente il tour ad Uluru (Ayers Rock), un gigantesco monolite di roccia tipica australiana, considerato sacro dagli aborigeni”.

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Alice Springs, Australia

L’aeroporto, vicinissimo al centro città, offre voli giornalieri e solo continentali. “Da quello che ho sentito dire- dichiara- opera una sola compagnia aerea.

Quindi la maggior parte delle volte è difficile trovare voli economici, se non si prenota con largo anticipo. Ogni giorno partono dei bus verso Darwin o Adelaide e il costo del biglietto si aggira sui circa 200 dollari. In alternativa, due volte a settimana è possibile prendere il treno per lo stesso tragitto”.

Lati negativi?

“Come del resto in tutto il mondo- ammette- anche qua esistono problemi di alcolismo, droga, integrazione sociale delle comunità aborigene”.

In genere come sono gli australiani? Per il cuoco siciliano, sono molto “praud” ovvero “fieri” e non si interessano di quello che accade nel resto del mondo o addirittura del continente. “Ogni Stato- dice- ha stampa e tv locali che diffondono solo notizie relative all’Australia. La sanità é un tantino costosa, ma di grande efficienza.

Le grandi città sono pulite,  le forze dell’ordine sempre presenti e vigili su quello che accade. I trasporti, ben organizzati,  funzionano fino alle otto di sera, dopo di che, se non si ha un mezzo proprio, è impossibile spostarsi. Serve un taxi. Le scuole inseriscono i giovani nel mondo del lavoro a partire dai quindici anni.

Le Università sono alla portata di tutti e, quello che mi ha colpito di più, è che inizialmente sono gratis. Il governo australiano ti permette di studiare, anche se non hai le risorse economiche e, una volta laureato e inserito nel tuo settore, hai delle detrazioni sul salario, che serviranno a coprire i costi degli anni di studio precedenti.

Qua il tasso di disoccupazione è bassissimo”.

Vincenzo Sima in Australia, Alice Springs

Per concludere?

“Dell’Italia e della Sicilia – risponde-  non sento affatto la mancanza, ma sono due le cose che porto sempre nel mio cuore. Voglio viverla così questa vita, come un viaggio di sola andata in treno, fermandomi ad ogni stazione piccola o grande che sia e approfittando al massimo di ogni sosta”.

A cura di Cinzia Ficco