Spagna, aumenta lo stipendio minimo

 

Il nuovo anno per gli spagnoli si prospetta più ricco. Almeno per alcuni di loro. Dal 1° gennaio, infatti, nella Penisola Iberica il salario minimo aumenterà del 22,3%: per 1,3 milioni di lavoratori la busta paga passerà dagli attuali 637 euro a 900 euro su 14 mensilità.

A questi si aggiungono anche 700 mila lavoratori agricoli e 400 mila domestiche. In totale a beneficiarne saranno circa 2,5 milioni e più della metà sono donne (56,7%).

In tal modo il Governo guidato da Pedro Sanchez intende favorire la riduzione delle differenze di genere.

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Lo stesso premier socialista aveva annunciato la sua intenzione ad ottobre quando aveva firmato un accordo sulla legge di bilancio 2019 con il leader della sinistra radicale Podemos, Pablo Iglesias. «Un paese ricco non può avere lavoratori poveri», disse in quell’occasione Sanchez. E come promesso il provvedimento è stato approvato in Consiglio dei ministri il 21 dicembre.

Si tratta dell’aumento salariale più significativo dal 1977. Il salario minimo sarà pari a 30 euro al giorno, 900 al mese e 12.600 l’anno. Per i lavoratori stagionali e temporanei sarà, invece, più alto: 42,62 euro al giorno.

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In questo modo la Spagna non solo viene incontro ai lavoratori più svantaggiati, ma diminuisce anche la distanza con la media europea. Con questo provvedimento il salario minimo fissato a Madrid è adesso soltanto 1/5 più basso.

Presente in quasi tutti i Paesi europei, ma non in Italia, il salario minimo legale è infatti oggi adottato da 22 Stati dei 28 che fanno parte della UE.

In Spagna è fissato ogni anno dal governo con la pubblicazione di un real decreto, tenendo conto dell’indice dei prezzi e della produttività media del sistema e del lavoro.

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In base ai calcoli ufficiali, la misura costerà allo Stato 340 milioni di euro, che saranno ampiamente compensati dai contributi sociali stimati in 1,5 miliardi di euro.

L’aumento è però mal visto dall’imprenditoria spagnola, che non è stata consultata dall’esecutivo. Secondo gli imprenditori la decisione alimenterà ineguaglianze, disoccupazione e perdita di posti di lavoro.

Secondo alcuni analisti, l’aumento dello stipendio medio rappresenta invece un potente freno alle spinte populiste e xenofobe nelle regioni più depresse del Paese. Il partito di estrema destra Vox è in piena ascesa, dopo aver ottenuto l’11% dei consensi alle elezioni regionali dello scorso 2 dicembre.