Sarah: aiuto i pensionati a trasferirsi in Tunisia
A cura di Maricla Pannocchia
Dopo aver fatto avanti e indietro fra l’Italia e la Tunisia per diversi anni, Sarah e il suo compagno Mirko hanno deciso di trasferirsi in pianta stabile ad Hammamet. Sarah ha registrato il marchio del suo brand “TocTocTunisia”, un’agenzia che è specializzata nell’offrire assistenza al trasferimento ai pensionati. “Il mio lavoro mi piace molto”, racconta Sarah, “E poi i miei clienti hanno tutti l’età dei miei genitori o dei miei nonni, mi trattano come una figlia ed io mi sento molto ricca ogni giorno grazie all’affetto che mi dimostrano”.
La vita in Tunisia è meno cara rispetto a quella in Italia e Sarah reputa la qualità buona, trattandosi di un Paese africano. “La cosa più importante che ho imparato dai tunisini è a vivere e rilassarmi” continua la donna, “Spesso da noi c’inculcano che bisogna avere dei ritmi estremi, che però ci portano lontano dall’unica risorsa che non tornerà mai, il tempo.
Qui viviamo in maniera più calma e serena e la gente per strada ti sorride sempre”. La Tunisia non è per tutti, dice Sarah, ma per chi vuole fare un vero e proprio percorso di vita. I criticoni e i polemici, conclude Sarah, possono starsene anche a casa, perché in Tunisia si è troppo impegnati a vivere per perdere tempo a lamentarsi!
Ciao Sarah, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Un saluto a tutti gli Amici di Voglio Vivere Così! Sono Sarah Marturana di TocTocTunisia e sono siciliana, precisamente di Augusta (SR). Ho 36 anni e vivo e lavoro ad Hammamet.
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Dopo aver passato diversi anni “divisa” fra Italia e Tunisia adesso vivi lì in pianta stabile con il tuo compagno, Mirko. Quando e perché avete deciso di trasferirvi definitivamente in Tunisia?
Abbiamo deciso di trasferirci definitivamente in Tunisia nel 2019, dopo 3 anni di viaggi saltuari nel settore assistenza e turismo. Mi sono specializzata in servizi per pensionati italiani che vogliono cambiare vita e trasferirsi qui. Oggi, a distanza di 5 anni, siamo una realtà solida e in continua crescita.
Com’è la tua vita quotidiana e di cosa ti occupi?
La mattina il mio compagno ed io ci rechiamo presso la nostra agenzia ubicata ad Hammamet e iniziamo le attività di assistenza per i trasferimenti ai fini della detassazione della pensione e ci occupiamo dei servizi burocratici ai già residenti. Mirko si occupa in prevalenza del settore viaggi e quindi prepara pacchetti vacanze e vacanze prova/ soggiorni pre-trasferimento mentre io mi occupo, insieme al nostro staff, della prima assistenza e dei vari adempimenti fiscali. Il nostro lavoro consiste non solo nel disbrigo delle pratiche ma anche nell’inserimento dei nostri clienti nel tessuto sociale locale tunisino fornendo loro supporto per la vita quotidiana, al fine di renderli autonomi. Ci occupiamo anche della parte dell’aggregazione, organizzando settimanalmente eventi conviviali, ludici e culturali che coinvolgono sia la comunità italiana sia quella tunisina. Sul mio canale YouTube ci sono diversi video che ritraggono gli italiani, il loro inserimento qui e la loro vita quotidiana.
Quali sono le principali difficoltà riscontrate dagli italiani al momento del trasferimento?
Le principali difficoltà sono quelle legate alla lingua, anche se dopo la prima settimana tutti si accorgono di quanto sia semplice interfacciarsi con il popolo tunisino, in quanto quest’ultimo è sempre cordiale, disponibile e molto spesso parla l’italiano. Districarsi negli uffici pubblici è una “mission impossible” per chi non mastica la lingua locale o il francese, in quanto la burocrazia è meno digitale di quanto ci si possa immaginare ed è molto cartacea, quindi spesso chi arriva ha necessità di un vero supporto logistico e burocratico.
Come hai superato le difficoltà riscontrate in questo percorso?
Per carattere sono una persona molto positiva e determinata quindi non mi sono mai lasciata abbattere dalle difficoltà, a cominciare dalla lingua e dall’apertura dell’azienda, considerato che ho dovuto studiare le normative vigenti e contare solo sulle mie forze. Ho creato un marchio registrato in tutta Europa, “TocTocTunisia”, e ho aperto l’azienda in poche settimane. Ho anche aperto un canale YouTube dove racconto la vita giornaliera. Il primo anno è stato molto difficile perché si è sempre in un Paese straniero ma ho conosciuto delle bellissime persone che oggi fanno parte della mia vita e del mio staff, che ritengo come la mia seconda famiglia e, grazie anche al supporto del mio collega Mohamed Ouali, oggi siamo un’azienda a 360 gradi.
Come valuteresti il rapporto costo/qualità della vita ad Hammamet?
Il costo della vita è un terzo rispetto all’Italia. Il Dinaro vale 30 centesimi di Euro e chi ha l’Euro ha un enorme potere di acquisto, nonostante Hammamet sia la meta turistica per eccellenza e la più europeizzata insieme a Gammarth e la Marsa. Per quanto concerne la qualità della vita è abbastanza alta per essere un Paese africano, anche se ovviamente ci sono pro e contro. Ad Hammamet vivono oltre 7000 italiani e questo la dice lunga sull’importanza di risiedere in un posto in cui l’assistenza e i servizi sono alla portata di tutti, soprattutto di chi ha difficoltà con la lingua.
▶ Quali sono i paesi dove scelgono di vivere i pensionati all'estero? ◀
È facile trovare alloggio? Quali sono i costi medi e puoi consigliare dei quartieri in cui vivere bene risparmiando un po’ sull’affitto?
Sì, è abbastanza facile trovare casa, i prezzi variano dai 650/700/800 DT ( 180/240 Euro) per un monolocale ai 1000/1200 DT ( 300/380) per gli appartamenti con due camere. Si arriva anche a ville arabeggianti con piscina ma i costi sono sempre oltre i 2500 dinari ( 800 Euro al mese).
Esistono diverse zone ed io personalmente consiglio quella Nord, la Corniche, zona teatro e anche il nuovo quartiere di Mrezga, tra Hammamet Nord e la città di Nabeul, famosa per il suo bel mercato giornaliero.
È facile, per un italiano, trovare lavoro o avviare un’impresa ad Hammamet?
Per aprire attività commerciali in Tunisia bisogna avere un socio tunisino con quota al 51% quindi io consiglio di andare cauti perché bisogna fidarsi di soci che alcune volte non si conoscono bene. Invece, per le aziende di import/export bisogna avere un capitale di 150 Mila dinari ( circa 50.000 Euro).
Sicuramente, se si conosce la lingua e si ha un mestiere tecnico, è abbastanza facile trovare lavoro, ma se vogliamo farci assumere, dobbiamo adeguarci alle paghe locali, che variano dai 150 ai 300 Euro al mese.
Che consigli daresti, anche dal punto di vista burocratico, a chi sogna di trasferirsi in Tunisia?
Consiglio di avere un approccio conoscitivo, che di fatto è alla base di qualsiasi trasferimento.
Conoscere i luoghi, gli usi, i costumi e i vantaggi fiscali è fondamentale per decidere di cambiare vita e trasferirsi in un Paese dai mille colori e dalle mille sfumature, qual è la Tunisia.
Pensi che la Tunisia sia adatta a chi…
Penso che la Tunisia non sia adatta a tutti. I miei clienti mi dicono che somiglia all’Italia degli anni Sessanta. La frutta, la verdura e la carne hanno un sapore diverso, senza retrogusto chimico. Si trova abbondante pesce a costi molto inferiori rispetto ai prezzi in Italia.
Quello tunisino è un popolo con un’enorme umanità, quella che nelle società all’avanguardia abbiamo perso.
Sicuramente non consiglio la Tunisia a chi vuole vivere di staticità e mangiando solo cibo italiano o a chi ama fare polemica, quelli possono benissimo stare in Italia e continuare a lamentarsi… Qui si vive e ci si rilassa.
Il trasferimento è in primis un’esperienza di vita, una nuova avventura da fare in coppia o da soli ed è l’opportunità di ampliare le proprie conoscenze e di migliorare sé stessi e gli altri, di vivere e di condividere.
Noi cerchiamo di fare questo anche nelle piccole cose e chi sceglie noi sa che questo non è un semplice trasferimento ma un nuovo percorso di vita.
E poi lo dico: hanno tutti l’età dei miei genitori e nonni e mi coccolano come se fossi la loro figlia. Questo mi fa sentire come in famiglia ed io sono molto contenta del lavoro che faccio e del bene che ricevo da ognuno dei miei clienti, che mi arricchisce giornalmente.
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Come sei stata accolta dalla gente del posto?
Io mi chiamo Sarah ed il mio è un nome Arabo. Tutti mi dicono: “tu araba?” Io sorrido e dico sì, sono l’araba dell’isola accanto
I tunisini sono sempre gentili e sorridenti, qui tutti ti salutano per strada e sono pronti ad aiutarti. Anche nel lavoro e negli uffici pubblici mi trattano molto bene e sono molto precisi nel lavoro e nel rispetto degli orari.
Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?
Questo popolo mi ha insegnato a sorridere di più e a vivere senza frenesia.
Il nostro mondo ci obbliga a ritmi che spesso ci avviliscono e ci allontanano dal tempo, quello che passa e non torna più.
Chi viene qui spesso mi dice di aver ritrovato la serenità e la pace… questa è una grande vittoria che va oltre ogni pregiudizio e ignoranza che la società di oggi vuole inculcarci.
Ci sono, secondo te, delle differenze e dei punti in comune fra lo stile di vita tunisino e quello italiano?
I punti in comune sono più verso il popolo del Sud Italia, lo stare assieme in lunghe tavolate, le ricorrenze interminabili, le grandi abbuffate e la disponibilità nell’aiutare chiunque.
Progetti per il futuro?
Ne abbiamo tanti. Tra poche settimane amplieremo i servizi fornendo anche la vendita di polizze assicurative sanitarie e di viaggi medico/dentali.
Ho tanta strada ancora da percorrere e mi auspico di farla sempre con il sorriso sulle labbra perché, come si suol dire, il sorriso è il sale della vita
Per seguire e contattare Sarah:
Siti internet
Canale youtube
https://www.youtube.com/@TocTocTunisia
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https://www.instagram.com/toctoctunisia/