Salvatore e il suo ristorante pizzeria a Bali

Paesaggio bellissimo, terrazze di riso in coltura, alberi di tutte le tonalità di verde,  piante grasse, rampicanti e pendenti, tante specie animali: dalla “chicca”, la lucertolina bianca, a volte di colori trasparenti, al geko, che emette un verso particolarissimo. E poi manguste, rane di tutte le dimensioni. Una terra vulcanica e meravigliosa, dove ti sembra di vivere in simbiosi con la natura. Questa è Bali, agli occhi di Salvatore Marzano, detto Sasà, che nella magica e coloratissima isola indonesiana ha trasferito la sua residenza e aperto un ristorante pizzeria: www.sasabali.com.

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VIVERE A BALI ristorante pizzeria

“Nel 1990 -racconta- ho lasciato l’Italia, ero insoddisfatto e avevo tante paure. Il Belpaese non mi metteva tranquillità. Eppure un lavoro ben retribuito ce l’avevo. Ero protesista odontotecnico in una clinica rinomatissima in via Manzoni a Napoli. Poi un giorno un’amica, che ora non c’è più, mi raccomandò Bali. Fui subito catturato dal fascino dell’Oriente. Sono rimasto per amore. Cosa ha di bello? E’ un posto ricco di coste, monti, laghi. Mi ricorda per alcuni versi Ibiza. L’impatto è stato meraviglioso. Ricordo ancora l’odore intenso di incenso, quando arrivai. Viene bruciato ogni giorno come offerta agli Dei”.

Ma quello che balza subito agli occhi?  “Beh -risponde- le persone. Il sorriso gratuito e naturale, smagliante. E poi ci sono tante tradizioni, poiché innumerevoli sono le religioni che si praticano.  In genere, alcuni vivono in modo semplice, altri sono stati assorbiti dal vortice del consumismo. Le nuove generazioni sono a dir poco inavvicinabili e irascibili. Tanti i giovani  invidiosi e dispettosi, non raccomandabili”.

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E gli italiani?   “Per demerito di alcuni connazionali, fa sapere, non godiamo di tanta simpatia. E’ ovvio, ci sono le eccezioni. Siamo circa trecento, almeno i censiti. Ci occupiamo di arte, moda. Molti di noi hanno gioiellerie, ristoranti”.

Le donne? Alcune sono molto belle con dei bei tratti, altre un po’ meno, si vestono con sarongs e t-shirt o anche con jeans. Parlo di quelle più giovani”.

 ristorante pizzeria

Il clima è sempre mite, secco ad agosto per i venti freddi che arrivano dall’Australia. Poi diventa caldo umido verso ottobre fino a marzo.

“Qui si vive bene -dice- Meglio farsi comunque subito un’assicurazione. Tra i lato negativi, la mancanza di vita culturale. Però, si vive a contatto con la natura. Si può ancora dormire senza chiudere a chiave la porta di casa. Di sera cosa si fa? Ci sono club, discoteche. In genere si cena con amici, o si fanno tour in barca. Io vivo in una bella casa con piscina e grande giardino e tanti fiori. Mi mancano molto la mozzarella di Bufala e la mia mamma, che ormai e’ molto anziana. La vedo una volta l’anno. In  Italia ci vengo solo in vacanza”. Tanti i piatti tipici, quasi tutti a base di “nasi” riso, “goren” fritto o “champur” ossia misto, carne, pesce, vegetali, mais germogli, suino, vitello, frutta, zuppe. C’è un po’ di tutto.

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Il mio ristorante offre cucina mediterranea: pizza buona, forno a legna e ottimo caffè espresso. E poi: guazzetto di vongole, pasta e fagioli,  “friarielli”- verdura di cime di foglie saltati con peperoncini, ravili, le fettuccine,  tortelli”.

Secondo Sasà Bali era economica, non lo e’ più. “Si pensi -aggiunge- che il fitto del locale del ristorante era di settemila dollari l’anno. In quattro anni e’ salito a trentamila”. Anche i collegamenti con l’Italia sono parecchio cari.

Per scrivere a Sasà:

sasarestobali@yahoo.com