Salvatore e Matteo Aloe: ristoranti Berberé

A cura di Matteo Melani

Con la pizza si può mangiare, aprire un’attività o addirittura espandersi fuori dai confini italici. Lo sanno bene Salvatore e Matteo Aloe, due fratelli di Maida, provincia di Catanzaro, proprietari della catena di ristoranti Berberé, che oggi vanta una pizzeria in Gran Bretagna.

Il cibo accompagna i due fratelli dall’infanzia trascorsa nel piccolo paese della Calbabria fino all’età adulta quando si trasferiscono a Bologna per studiare Economia. “Ho sempre desiderato cucinare e da piccolo passavo molto tempo tra i fornelli o nell’orto. Quando ci siamo spostati entrambi abbiamo continuato a coltivare la passione per il cibo”, dice Matteo Aloe. Infatti per mantenersi i gli studi e l’appartamento ha lavorato in diversi ristoranti bolognesi, mentre Salvatore ha spesso organizzato gare di cucina con gli amici.

Salvatore e Matteo Aloe

Dopo aver superato un esame o per festeggiare il compleanno di un amico, un piatto di tagliatelle al ragù e un bicchiere di lambrusco sono perfetti e Salvatore e Matteo capiscono che la cucina è più di una passione o di un lavoretto. I due si laureano in Economia con tesi proprio sul marketing nella ristorazione e nel 2010 aprono il lo primo ristorante a Castel Maggiore, comune del capoluogo emiliano. “Il giorno dell’inaugurazione la pizza non è venuta e abbiamo improvvisato un servizio alla carta per tutti i partecipanti. E stato un disastro ma ci hanno perdonato subito”, ricorda Salvatore Aloe.

Hanno realizzato il loro sogno facendo della cucina la propria professione e mettendo in pratica le nozioni imparate durante l’università. Insieme a Matteo (il fratello Salvatore all’epoca dà una mano solo nella parte amministrativa) lavorano sei persone. Il punto di forza di Berberé è la composizione della pizza, del tutto artigianale e naturale: per cuocere viene usato solo il lievito madre vivo che per essere impastato impiega 24 ore; per l’impasto si affidano alle farine semi-integrali. La pizza è croccante fuori e morbida dentro e anche nella farcitura si nota l’attaccamento alla natura dei fratelli Aloe. Usano infatti prodotti bio di tutta Italia e il menù cambia a seconda dei della stagione.

Ormai Berberè è un riferimento per chi nei fine settimana, nel pomeriggio o la sera vuole mangiarsi una pizza. Così nel 2013 portano il loro marchio a Torino e Firenze (San Frediano), città dove turisti e studenti non mancano e ogni momento è buono per gustare. “Per noi la formazione del nostro staff è fondamentale. Come in una vecchia bottega, ognuno segue un preciso percorso professionale volto ad accrescerne competenze, capacità ed esperienza direttamente sul campo”, afferma Matteo Aloe. “Per ogni area di gestione-continua-, dalla cucina, alla sala, al rifornimento della materie prime, ognuno ha possibilità di crescere”.

Salvatore e Matteo Aloe pizzerie Berberè

Dalle famiglie ai gruppi di amici, la pizza dei locali Berbere è un must per. Gli affari vanno bene e la voglia di espansione cresce sempre più. Conoscono bene Londra, città che hanno visitato da turisti e nel 2015 decidono di aprire lì un locale dal nome “Radio Alice”, in onore dell’omonima radio libera bolognese nata nel 1977. Si tratta di un nome fuori dal comune per un ristorante italiano e all’estero, come del resto è unica la loro pizza.

Si affidano alla fondatrice della catena di forni Emma King, conosciuta nel locale di Bologna, che ha fatto della Gail’s artisanal Bakery un’istituzione del cibo nella capitale britannica. Da sempre Londra attrae cittadini stranieri in cerca di lavoro. Salvatore e Matteo Aloe sono due imprenditori affermati che vogliano conquistare un mercato poco facile sia per la lingua che per cibo, elemento quasi ultimo degli inglesi.

I due comunque vanno dritti al sodo e nel 2016 inaugurano il primo Berberè londinese nel quartiere di Shoreditch dove arte e commercio si uniscono in un’atmosfera stimolante. Per le strade intorno ai parchi si vedono musicisti e disegnatori che intrattengono i passanti e anche il palato si soddisfa. Nel giro di poco tempo ne aprono un altro nella zona di Clapham, più tranquilla rispetto a Shoreditch ma comunque dinamica.

“Gli inglesi sono incuriositi dalla cucina italiana, la amano ma ne hanno spesso una conoscenza un po’ superficiale, soprattutto sulla qualità dei prodotti e quindi abbiamo varato qualche accortezza”, spiega Matteo Aloe. Anche Oltremanica Matteo e Salvatore hanno fatto centro, ma l’Italia rimane comunque nei loro cuori.

Lo scorso 9 aprile hanno battezzato una pizzeria a Verona, raggiungendo la cifra di 8 locali nel Belpaese. Matteo il creativo e Salvatore il razionale si compensano e mantengono in comune gli obiettivi. “Non vogliamo forzare le aperture dei altri negozi. Ci interessa -conclude Salvatore- far crescere il progetto, pensiamo che una ristorazione moderna e diffusa sia utile e possibile al nostro Paese e al nostro settore”.