Riviera Maya: il caribe messicano (Roberto)

Riviera Maya: la storia di Roberto

Questa vuole essere una semplice testimonianza della mia esperienza per dire, a chi é lí, a punto di fare il passo per il salto verso una nuova avventura, ma che i dubbi e l’ incertezza di quello che troveranno non gli permettono di liberarsi, che con la motivazione giusta e un pó di spirito di avventura e di adattamento é piú facile di quello che sembra. Il mio desiderio di cambiare é nato da una insoddisfazione di fondo, generata da una routine che non mi dava piú quello che cercavo, avevo bisogno di stimoli, persone, posti nuovi, la sensazione che avevo era come se il mio ciclo l’avevo compiuto e non avevo piú niente da dare ne da ricevere.

Il mio sogno è stato sempre i caraibi quindi nel 1997 ho deciso di fare il primo viaggio a Cuba: un mese. Bhé posso dire che ancora ricordo gli odori, i colori, la gente, le sensazioni appena sbarcato all’ aeroporto dell’ Habana, un viaggio che mi ha cambiato la prospettiva della vita ed ha innescato tutta quella serie di meccanismi inconsci che poi mi hanno portato a lasciare l’Italia piú tardi nel 2001. Il rientro dal primo viaggio a Cuba é stato traumatico, nel senso che ancora meno riuscivo ad accettare la mia vita in Italia, avevo perso definitivamente l’interesse per tutto quello che mi circondava, ed é iniziato un duro periodo in cui mi sentivo isolato, incompreso e senza stimoli, piú tardi mi sono reso conto che é stato proprio grazie a questo duro momento che ho trovato l’ imput per prendere la decisione.

Al sesto viaggio a Cuba di due mesi, con biglietto di solo andata, ho deciso di fare un salto a Cancun, dove sono arrivato con 1.000 dollari e senza conoscere nessuno ma con un gran entusiasmo e serenitá derivata dal fatto che stavo iniziando una nuova avventura, come un bambino che inizia a scoprire la vita e tutto é nuovo e fresco. Non ricordo chi, filosofo importante, ha detto che la fanciullezza e l’adolescienza sono tappe felici della vita perché stai scoprendo e facendo cose nuove. Io mi sentivo proprio cosi, un ragazzino iniziando una vita piena di esperienze e stimoli nuovi.

Una volta arrivato a Playa del Carmen mi sono accorto di quanti stranieri e quanti Italiani vivevano qui, impressionante.

Ho iniziato a conoscere gente che molto solidale ti dava consigli e aiuti ed ho trovato il mio primo lavoro in messico come guida turistica per un tour in jeep in una riserva naturale, l’ agenzia che organizzava il tour era italiana nemmeno a dirlo. Poi ho lavorato in una reception di un piccolo hotel, anche questo di un romano, dopo di che mi sono rimesso a fare la guida per lo stesso tour che facevo prima però per un’altra impresa, poi sempre la guida per un’altra escursione e poi ho deciso di mettere a frutto l’esperienza fatta in quasi 4 anni come guida e ho iniziato io ad organizzare un’ escursione nella biosfera di Sian Ka’an in barca tra delfini tartarughe, stelle marine e uccelli un vero paradiso.

Il tour si é consolidato e mi ha consentito di vivere bene crearmi una stabilitá comprare casa, macchina e sposarmi con una messicana che amo.

Ci tengo a dirlo sono Italiano e orgoglioso di esserlo, ma, lo dico con tristezza, ci sono molti altri posti al mondo migliori dell’ Italia attuale, dove non torneró se non per ritrovare i miei che dopo una diffidenza iniziale hanno capito e accettato la mia scelta. Quello che posso dire a quelli che ci stanno pensando, non pensateci troppo la vita scappa ed é meglio provarci che vivere con il rimpianto, non date retta a chi chiuso nei sui limiti mentali vi giudica per i vostri desideri di uscire dagli schemi, gli stessi che nel mio paese mi prendevano per pazzo e non capivano, adesso sono quelli che mi invidiano, seguite solo il vostro istinto e l’unico che conta é la voglia e la motivazione piú dei soldi. Se ce l’ho fatta io e 8000 italiani che vivono qui a Playa del Carmen, dimmi una cosa, perché non puoi farcela tu?

Un saluto a tutti

ROBERTO