Croupier: un mestiere che non conosce crisi

Di Alessandro Luongo

Ventottomila motivi per lavorare come croupier. Dopo quelli di S. Moritz, a Natale, e a Londra a Carnevale, sono i croupiers di Cannes, in Costa Azzurra, a festeggiare di recente. Hanno ricevuto, infatti, 28 mila euro di mance a testa, in un solo mese di lavoro: lo scorso agosto. Grazie a Mister X, uno dei maggiori giocatori d’Europa che ogni mese si trasferisce in un casinò e in una località diversa per la felicità soprattutto dei dipendenti del gioco d’azzardo. A fine agosto è difatti tornato a Londra questo super-giocatore multimilionario.

Un vero capodoglio nel gergo del settore, raro e d’altri tempi; simpatico e generoso in ogni situazione, anche se perde milioni” racconta Stefano Melani, 42 anni, veneto di origine, londinese di adozione (vive fra Londra e l’Italia; vanta una lunga esperienza ai tavoli da gioco di tutto il mondo), amministratore delegato del Centro Formazione Croupiers di Padova, unica scuola italiana riconosciuta a livello internazionale. “Il personale di questi casinò oltre confine è molto felice, ma in generale tutte le case da gioco fuori dall’Italia se la passano sempre abbastanza bene e non ci sono notizie di chiusure per fallimento”.

Professione Croupier

Anzi, ne continuano ad aprire di nuovi, come a Milton nel Regno Unito, dove è stato inaugurato un nuovo grande centro da poche settimane, e gran parte del personale è italiano. “I croupier nostrani sono i più richiesti all’estero perché gentili, predisposti all’accoglienza, pazienti con i giocatori difficili e più tecnici” spiega Melani. E’, fra l’altro, un mestiere antico, ma non riconosciuto in Italia (i quattro casinò presenti nel nostro Paese sono municipalizzati) dove tale profilo è assimilato a semplice impiegato generico.

Due sono le figure chiave: il dealer, vale a dire il mazziere, che è lo specialista del poxer texano; e il croupier, che è invece il professionista completo di tutti i giochi del Casinò. “ E’ comunque un lavoro duro e impegnativo, ma non mancano le opportunità di carriera e le soddisfazioni”. E il gioco non conosce crisi. Tutt’altro. Emerge difatti una nuova figura professionale: il croupier online. Chi gioca al computer ormai trova dall’altra parte un vero croupier che conduce il gioco da uno studio televisivo.

Croupier: Stefano Melani

Ecco alcune testimonianze interessanti, raccolte dal CFC, di giovani che hanno “svoltato” scegliendo un lavoro divertente, sicuro, e che permette loro di viaggiare. Una professione antica ma di grande attualità e che richiede passione e specializzazione.

Elisa Francini, 31 anni, di Roma, laureata in economia e commercio.

“Ho scoperto il Centro Formazione Croupier grazie a un servizio in televisione; ero alla ricerca di una professione stabile e gratificante e con opportunità di carriera. “Oggi sono difatti ispettrice in una sala da gioco”. Dopo aver preso appuntamento alla scuola di Roma in via XX settembre, e in seguito a un colloquio mi sono iscritta al corso. Una volta completata la formazione sono stata direttamente inserita in un Casinò inglese a Bristol, dove ho lavorato per due anni e mezzo. Adesso sono in Svizzera e sono molto contenta perché il lavoro mi permette di avere molto tempo libero e lo stipendio è gratificante. L’esperienza ai tavoli verdi è affascinante ma tra poco conto di riuscire a salire ancora di livello. L’ambiente è professionale e amichevole allo stesso tempo e mi sono sempre trovata benissimo. Qualche difficoltà s’incontra sempre, ma l’importante è che il lavoro piaccia e si sia fortemente motivati”.

Laura Lisato, 25 anni, di Venezia, laureata in scienze della comunicazione.

“Qui in Italia la laurea purtroppo non serve molto, e comunque c’è tantissima concorrenza in tutti i campi. Sono sempre stata affascinata dal Casinò, in particolare dai giochi di carte e soprattutto sono appassionata dei viaggi. A Venezia la casa da gioco rappresenta una primaria risorsa per l’economia locale e per l’occupazione, ma c’è troppa politica gestionale e le cose potrebbero andare meglio. Dopo il corso ad Abano Terme sono partita sulle navi da crociera della Royal Caribbean e ho viaggiato per più di tre anni per tutto il mondo. L’esperienza è stata fantastica. Ora lavoro in Francia e mi trovo molto bene, in un posto di mare, molto turistico, con buoni guadagni e vita sana. Ho realizzato un sogno e ne voglio realizzare degli altri”.

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Michela Sensi, 28 anni di Como, ex assistente di volo.

“Un mio amico ha fatto il corso ad Abano Terme ed è partito per l’Australia; ora lavora a Darwin da quattro anni. La cosa mi ha molto incuriosito e quindi mi sono decisa a provare. E’ stata molto impegnativa e professionale, e alla fine del periodo formativo sono stata indirizzata a trovare lavoro; sono stata subito assunta a Bruxelles, così ho lasciato il vecchio impiego. Fare il croupier ai tavoli è molto divertente e si guadagna bene ma tante volte occorre avere un buono spirito di sopportazione e tanto savoir faire verso i clienti. Le giocatrici più difficili da gestire sono proprio le donne perché in generale non accettano di perdere”.

Luigi, 20 anni di Catania, Liceo scientifico.

“Aspettavo di frequentare questo corso da quando avevo 16 anni; appena maggiorenne i miei genitori mi hanno appoggiato e pagato l’iscrizione. All’inizio erano un po’ perplessi ma quando hanno capito che non si trattava di un gioco ma di una vera professione sono diventati entusiasti. Sono salito a Milano a fare il corso e poi son partito. Questo lavoro mi ha permesso di diventare indipendente e di trasferirmi in Inghilterra a fare nuove esperienze professionali e di vita. Qui a Londra fare il croupier è molto affascinante ma al tempo stesso sicuramente impegnativo. La cosa che mi gratifica molto è che l’ambiente è molto professionale e viene riconosciuta la serietà”.

Michele, 32 anni di Lecce ex funzionario di Banca.

“Ero stanco della solita routine, del lavoro in ufficio e della precarietà che in questo momento è frequente. Ho mollato il mio lavoro e sono partito per la Spagna, dove ho lavorato per tre anni come croupier a Barcellona. In seguito mi sono trasferito a fare l’ispettore sulle navi da crociera e ora lavoro a Miami in Florida. La vita sulle navi è molto affascinante e divertente allo stesso tempo”.

Per finire, Stefano Melani stesso ha iniziato per caso questo lavoro, non si vedeva affatto chiuso in un ufficio qualsiasi per tutta la vita. “Cercavo qualcosa d’itinerante e avvincente” conclude, “e viaggiare è sempre stata la mia passione così come stare in contatto con il pubblico. Ho iniziato dalle navi da crociera, sono stato nel sud dell’America, Svizzera e ora sono a Londra, dove ho lavorato e lavoro con il Mint, il Maxim, The Empire, il Golden Nugget e il Palm Beach”.

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