Carmine Carlo, parla il primo difensore patrimoniale da Equitalia

di Giorgio Nadali

Carmine Carlo è il primo difensore patrimoniale in Italia. Assiste quotidianamente i propri clienti nelle problematiche di diritto civile con specializzazione in consulenza legale su tutti gli aspetti relativi ai procedimenti contro Equitalia. È portavoce del Garante del Contribuente. Ha scritto il libro “Liberati da Equitalia”. Si occupa di difesa del patrimonio e annullamento delle cartelle esattoriali.

Nel 1835 il presidente americano Andrew Jackson – quello che la faccia sulla banconota da 20 Dollari – disse che “La saggezza dell’uomo non ha ancora escogitato un sistema di tassazione che possa operare con perfetta uguaglianza”. In Italia c’è uguaglianza fiscale?

Oggi si parla di flattax con due aliquote proporzionali. Siamo abituati ad un sistema progressivo. Più si guadagna, più aumentano le aliquote. A mio avviso, comunque, anche in tema proporzionale, la flattax restituirebbe un sistema di uguaglianza fiscale in quanto chi guadagna di più paga di più anche perché, ormai, tantissimi redditi sono già tassati con aliquote proporzionali e non più progressive.

Dottor Carlo, qual è la situazione attuale dei cittadini con Equitalia?

In Italia esistono più di 22 milioni di cartelle esattoriali emesse per un valore complessivo di oltre 800 miliardi di euro. La stragrande maggioranza Equitalia non può più recuperarle (società fallite, persone decedute, ecc.). Spesso si confonde il debitore di Equitalia con qualcuno che non voleva pagare le imposte. Ci si dimentica che dal 1929 siamo nella più grande crisi economico finanziaria. Spesso le persone non hanno pagato perché hanno avuto grosse difficoltà finanziarie. Tantissimo credito di Equitalia è scaduto. I crediti di Equitalia di prescrivono in 5 anni. Oggi ci sono tante persone che stanno versando soldi non dovuti.

Cosa significa esattamente “Liberati da Equitalia”?

Vuol dire liberati da un procedimento oppressivo che non va incontro alla realtà, spesso per colpa della pubblica amministrazione

Quante cartelle esattoriali errate esistono in Italia e perché?

Esistono due macro categorie di errori. La prima è dovuto al tempo in cui Equitalia può esigere i crediti: oggi dopo 5 anni non sono più incassabili, mentre prima il termine era di 10 anni. Ancora oggi vengono richiesti crediti già prescritti da tempo. La seconda è che il sistema di Equitalianon viene aggiornato. Ci sono cartelle inviate a vecchi indirizzi all’insaputa del contribuente che si è trasferito. In questo caso un pignoramento può essere annullato.

William Frank Buckley Jr. ha scritto: “Vorrei mandare sulla sedia elettrica chiunque usa la parola ‘giusta’ in connessione con la politica fiscale sul reddito”. Lei è d’accordo?

Non si può parlare di una giustizia fiscale se verso un’aliquota teorica del 24%, ma a seguito di costi che posso dedurre, mi diventa del 70%. Se tutto mi va bene come imprenditore io porto a casa al massimo il 30% ed è incredibile.

Secondo Lei quando si può definire equa una tassazione?

È giusta se il contribuente a fronte delle imposte che paga riceve dei servizi. In questo momento è troppo sbilanciata a favore delle tasse rispetto ai servizi che riceviamo.

Perché in Italia c’è una tassazione così forte?

Siamo all’ultimo posto in ambito europeo. Abbiamo una tassazione complessa. In Italia non è solo quella che si vede secondo l’aliquota, ma esistono tutta una serie di tasse che siamo costretti a pagare giornalmente. C’è una tassazione forte perché abbiamo un debito pubblico enorme e un tasso di spreco importante. Vanno ridotti gli sprechi e ridotto l’imponibile.