European Solidarity Corps

A cura di Maricla Pannocchia

Originaria di Besana, piccolo paesino in provincia di Monza e Brianza, a un certo punto Marta ha deciso di voler vivere un’esperienza all’estero, “perché nella mia realtà mi sentivo molto stretta.” Dopo aver fatto domanda per diversi progetti tramite l’European Solidarity Corp, un programma di finanziamento dall’UE per i giovani che desiderano impegnarsi in realtà di solidarietà all’estero, la ragazza è stata scelta per partecipare al progetto che preferiva, quello a Cracovia, in Polinia.

“Grazie al supporto dell’European Solidarity Corps, non ho dovuto pensare a niente. I voli a/r sono pagati da loro, si sono occupati di vitto, alloggio, City Card e assicurazione” racconta Marta, “ma, parlando con delle persone che lavorano o studiano qui, posso dire che i prezzi stanno aumentando anche se, al momento, Cracovia è ancora vivibile.”

Nel futuro di Marta, che finirà questo progetto a metà settembre, potrebbero essercene altri simili, magari in un Paese estero caldo, oppure “potrei trovare lavoro qui, ma non c’è ancora niente di certo.”

Ciao Marta, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Mi chiamo Marta Redaelli, ho quasi 25 anni e abito a Besana, un piccolo paese in provincia di Monza e Brianza. Sono una persona solare, determinata e molto curiosa. Mi piace cucinare, fare sport, leggere, ballare e uscire con gli amici.

Quando e perché hai deciso di partire per fare volontariato in Europa?

Dopo una laurea triennale in Beni Culturali e un diploma al Master di produzione e management dei prodotti radiofonici e qualche esperienza lavorativa, sentivo la necessità di cambiare qualcosa della mia vita e del mio quotidiano. Abitando in un paese piccolo ed essendo una persona molto socievole e con tanta voglia di conoscere persone nuove, mi sentivo (molto) stretta.

Lo scorso aprile, ho iniziato a curiosare su siti Internet e sui social media per trovare un’esperienza all’estero che potessi fare nell’ambito in cui ho studiato. Una sera, scrollando Tik Tok, mi è apparso un video di una ragazza che stava facendo un’esperienza di volontariato. Nel video, la ragazza dava consigli su come trovare l’esperienza giusta, così mi sono subito messa alla ricerca di qualcosa che potesse interessarmi.

Il sito che ho maggiormente utilizzato è stato quello di European Solidarity Corps, un programma di finanziamento dell’UE per i giovani che desiderano impegnarsi in attività di solidarietà in una varietà di settori. Nel giro di due mesi mi sono candidata per diversi progetti a lungo termine in Francia, in Grecia, in Spagna e in Polonia, e quello che mi ha più interessato e per cui fortunatamente sono stata presa, è stato proprio quest’ultimo.

Stai facendo quest’esperienza a Cracovia. Come mai hai scelto proprio questa città?

Il 1 ottobre 2022 ho preso l’aereo per iniziare questa nuova avventura a Cracovia. Ho scelto questa esperienza non in base alla città ma in base al progetto, ma sono contentissima di essere qui. Cracovia è una bellissima città, spesso sottovalutata, piena di giovani, studenti, ma anche ricca di cultura.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Prima di accettare la proposta non tutte le persone erano d’accordo all’idea che io partissi (ringrazio invece chi mi ha sostenuta) e questo mi ha ostacolato molto perché ciò di cui avevo bisogno era supporto, e anche una sola frase avrebbe potuto scoraggiarmi. Avevo paura di star facendo la scelta sbagliata e che forse era giusto accontentarsi e stare in un posto che non mi dava nulla. Poi, con il tempo, è scattato qualcosa, sentivo che uscire dalla mia comfort zone era l’unica soluzione, infatti, le settimane precedenti alla partenza tutte le paure erano sparite.

In cosa consiste, precisamente, la tua esperienza?

Il progetto di cui faccio parte si chiama IntegrART: siamo 6 ragazzi provenienti da tutta Europa, cinque di noi lavorano in cinque centri culturali diversi, mentre una ragazza lavora per una scuola superiore. Nel centro culturale dove sono io, che si chiama Dworek Białoprądnicki, ho un programma radiofonico una volta a settimana, insegno italiano base e intermedio ad alcune persone polacche interessate alla lingua (sono bravissime), organizzo eventi e workshop culturali e partecipo agli eventi che vengono organizzati.

Come ti sei organizzata prima della partenza?

Facendo parte di questo progetto europeo, vitto, alloggio, city card, assicurazione e volo di andata e di ritorno sono pagati, e inoltre ricevo ogni mese un pocket money che uso per comprare da mangiare e uscire durante la settimana. Non dovendomi occupare di tutto ciò, tipo la ricerca di un alloggio, non ho dovuto fare molto prima di partire, se non far stare tutti i miei vestiti pesanti in due valigie (confermo che la Polonia è tanto fredda e l’inverno è lunghissimo) ma, parlando con altre persone che lavorano o studiano qui, i prezzi delle case sono in aumento, e, anche in seguito all’inflazione, si spende di più per tutto. Ovviamente essendoci gli Zloty, i prezzi non raggiungono quelli delle grandi città italiane.

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Avevi dubbi o paure? Si sono rivelati fondati?

Erano più mi insicurezze e la paura che questa esperienza non potesse portarmi nulla di positivo per la mia crescita personale e professionale: si è rivelato l’opposto! 😊

Come valuteresti servizi come la sanità e i mezzi pubblici?

Ho (sfortunatamente) avuto occasione di andare in Pronto Soccorso: i medici parlavano tutti inglese e ho aspettato circa una o due ore. Ovviamente, dipende da dove si va e in quale ora della giornata. Alcune persone che conosco hanno aspettato più di tre ore per parlare con un medico. Per quanto riguarda le visite di controllo, sono sempre andata da medici privati per questioni di tempistiche, ho sempre scelto medici che parlano inglese e non ho mai avuto grossi problemi. Ho notato però che i prezzi sono alti, a volte più che in Italia, ma anche in questo caso dipende dal tipo di visita e di struttura che si sceglie.

Mi muovo sempre con i mezzi pubblici, nelle ore di punta ci possono essere ritardi, Cracovia è una città molto trafficata e c’è molto smog, ma funziona tutto.

Che consigli daresti alle persone che vorrebbero fare un’esperienza come la tua?

Scegliete questa esperienza solo se pensate possa essere utile per la vostra crescita. Non è un lavoro, ma non prenderla seriamente e pensare solo a divertirsi non vi fa apprezzare tutto il bello del mondo del volontariato. E’ giusto godersi questi mesi ma anche impegnarsi in quello che viene chiesto di fare.

Ricordi cos’hai provato appena atterrata a Cracovia?

Ero calma. Mi sono ambientata abbastanza in fretta.

Durante quest’esperienza, hai conosciuto persone che ti hanno lasciato qualcosa d’importante?

Ogni giorno sono a contatto con i miei amici che fanno parte del progetto, ma anche con i volontari di altre organizzazioni. Sto conoscendo tantissime persone e ognuno di loro, chi più chi meno, mi sta lasciando tantissimo. Sto scoprendo realtà di persone che hanno una cultura completamente diversa dalla mia con cui ho occasione di parlare e discutere: è molto interessante!

E, per quanto riguarda i miei amici stretti, sono come una famiglia. Ci stiamo godendo gli ultimi mesi insieme.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Onestamente all’inizio ho fatto fatica a legare con le persone del posto perché sono molto diverse da noi dei Paesi mediterranei. Ho più amici internazionali che polacchi, ma, ad esempio, al lavoro sono tutti molto aperti con me. Nei supermercati e nei ristoranti sono un po’ freddi ma comunque gentili.

Cracovia è famosa per essere una città economica, sei d’accordo?

Direi di sì, quando amici e famiglia vengono a trovarmi, sono stupiti dai prezzi. Ovviamente, per chi guadagna in Zloty, la città non è così economica e l’inflazione non aiuta di certo, ma, in generale, si riesce a non spendere molto.

Quali visite consiglieresti a chi sta pianificando un viaggio lì?

Centro storico, Miniere di Sale, Auschwitz, Wawel Castel, passeggiata vicino al fiume Vistula. Ci sono tanti tours gratuiti e tantissimi turisti italiani.

Hai avuto modo di esplorare luoghi meno conosciuti dai turisti?

Sì, ma questa estate vorrei visitare più posti fuori dal centro. Ci sono tanti luoghi nella natura (laghi, spiagge, boschi).

Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?

Ho cambiato tanto la visione delle relazioni (amicizie, amore, rapporto con la famiglia, sul lavoro…) e ho imparato a stare bene da sola. Sto anche imparando un po’ di polacco, ma è difficile!

Progetti futuri?

Finirò l’esperienza a fine settembre e a ottobre tornerò a casa per qualche settimana per godermi la mia famiglia e i miei amici ma mi piacerebbe fare un’altra esperienza all’estero che mi porti a stare a contatto con le persone, magari in un posto caldo. Mi piacerebbe lavorare nel mondo degli eventi e del turismo e spero di trovare qualcosa in questo settore.Sto tenendo anche in considerazione l’idea di trovare lavoro qui, ma non c’è ancora niente di certo.

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