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Il Percorso di Laura Pulita nel Mondo Immobiliare
A cura di Maricla Pannocchia
Laura, originaria di Milano, ha lasciato l’Italia nel 2010, quando è partita alla volta di Londra, convinta che vi sarebbe rimasta per un periodo di tempo limitato, quello necessario a migliorare l’inglese. Invece, Laura e il suo fidanzato hanno vissuto nella capitale inglese per diversi anni fino a quando non si sono trasferiti in Portogallo, precisamente in Algarve.
“C’ero già stata diverse volte in vacanza e me n’ero innamorata” racconta Laura che, dopo aver lavorato in banca, ora è una professionista del settore immobiliare. La donna, infatti, ha deciso di trasferirsi lì anche perché, durante le sue vacanze, lo aveva reputato un terreno fertile per investire nel settore immobiliare. “Ho passato circa 7 anni a vendere, comprare e affittare appartamenti per la mia società, ora sono entrata in una società francese per la gestione immobiliare. È una società internazionale e posso gestirmi come voglio. La loro idea è l’imprenditoria. Proprio quell’idea di imprenditoria che mi ha fatto crescere qui, negli ultimi anni” racconta Laura, la cui vita è arricchita anche dal volontariato.
In Algarve ci sono vari tipi di associazioni e Laura si è occupata o ha seguito diversi progetti per varie organizzazioni occupandosi, per esempio, della raccolta fondi o di quella di beni materiali per le famiglie bisognose.
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Ciao Laura, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…
Ciao a tutti, mi chiamo Laura e vengo da Milano. Ho studiato lingue ed economia e mi sono specializzata in gestione bancaria. Ho sempre viaggiato molto e ho fatto diverse esperienze all’estero per migliorare le lingue. Il mio sogno è sempre stato scrivere.
Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?
Dopo gli studi in Italia e dopo aver cominciato a lavorare in banca, nel 2010 sono andata a vivere a Londra. Pensavo di rimanervi per qualche mese, per migliorare il mio inglese, invece ho deciso di trasferirmi completamente lì.
Adesso vivi ad Albufeira, in Portogallo. Come mai hai deciso di spostarti proprio lì?
Il mio trasferimento in Portogallo, invece, è avvenuto nel 2017. Ero venuta un paio di volte in vacanza e me ne ero innamorata. In più, vi ho anche visto un’opportunità per investire nell’ambito immobiliare.
Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?
Il cambiamento da Londra al Portogallo, e in particolare all’Algarve, è stato preso con entusiasmo un po’ da tutti. Lasciare la vita frenetica di una grande città per trasferirmi nel Sud del Portogallo ha lasciato a bocca aperta quasi tutti quelli che mi conoscono. A Londra avevo una carriera ma lasciare tutto per creare la mia società e investire in appartamenti è stata vista come un’ottima idea da tutti.
Come ti sei organizzata prima della partenza?
Con il mio compagno all’epoca avevamo controllato tutti i servizi, prezzi generali, scuole, documenti, finanze, sanità, ecc. perché volevamo essere sicuri, prima di trasferirci, di poter avere la stessa qualità di vita che avevamo a Londra.
Puoi parlarci meglio del tuo lavoro?
Inizialmente ho aperto la mia attività di locazione ma, negli anni, ho anche comprato, venduto e ristrutturato diverse proprietà. Adesso ho cominciato a lavorare con una società francese di gestione immobiliare, IAD, che fa marketing su oltre 220 piattaforme nel settore.
È facile, per un italiano, trovare lavoro lì?
Se parliamo di lavori di assistenza al cliente/customer service, ce ne sono tanti, sia a Lisbona sia a Porto. Molte aziende, ormai, purtroppo considerano il Portogallo come destinazione di manodopera a basso costo. Questa è la realtà. Gli stipendi sono molto più bassi rispetto a quelli che ci sono in Italia o in altre nazioni, con lo stipendio minimo attualmente a 820€. Si possono poi avere stipendi un po’ più alti se si conoscono le lingue, se si raggiungono obiettivi e se si è molto specializzati. A volte ci sono incentivi per un alloggio ma rimangono comunque al di sotto di molte altre città in Europa. Nell’Algarve, invece, ci sono quasi esclusivamente lavori stagionali, durante la primavera ed estate sono in hotel, ristoranti o legati al settore del turismo.
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Nell’Algarve, a meno di non essere pensionati – con la pensione che arriva dall’estero – si avvia una propria attività o si lavora da remoto. Non consiglio di cercare lavoro come dipendente. Un’altra possibilità è mettersi nell’ottica di venire qui per godersi le belle spiagge e il clima favorevole per una stagione (o anche di più, se si è giovani e senza famiglia) e di fare lavori stagionali o di essere sì assunti ma a stipendi più bassi rispetto all’Italia (parlo delle città).
Pensi che gli stipendi siano in linea con il costo della vita?
La vita in Portogallo è abbastanza cara e non in linea con gli stipendi però ci sono sicuramente tanti modi per risparmiare, come credo si possa fare un po’ ovunque. Gli stipendi medi di qui non bastano per vivere bene e tante famiglie sono costrette a fare un lavoro e ad arrotondare con altri lavoretti. Lo stesso vale per molti giovani.
Sono a conoscenza di tante realtà problematiche, nelle quali giovani e famiglie non riescono ad arrivare a fine mese.
Tramite la mia associazione di volontariato raccogliamo spesso beni di prima necessità perché tante persone, famiglie con bambini e pensionati spesso non riescono a comprare neppure il cibo.
Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?
Benzina 1,704 Euro al litro
Latte 0,82 Euro
Pane 2.60/3 Euro al kilo
12 uova 2.50 Euro
Come funziona, invece, per avviare un’impresa lì come stranieri?
Per me è stato molto semplice ma i servizi qui nell’Algarve a volte sono lenti. Trovare un professionista preparato e che risponda in tempi brevi è sempre difficile, anche se ce ne sono molti che sono decisamente bravi.
Da quando abiti lì, hai notato dei cambiamenti nella città?
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Dal 2017 ho notato molti più servizi e più attività, soprattutto per le famiglie, e ci sono stati tanti lavori da parte del Comune (strade, rotonde, ecc.).
Cosa bisogna avere, dal punto di vista burocratico, per vivere e lavorare lì?
All’inizio bisogna fare la residenza temporanea e non si fa nulla senza il NIF (il nostro codice fiscale).
Come ti sei mossa per cercare un alloggio?
Un altro problema è l’alloggio. Noi siamo riusciti a comprare un appartamento già dall’inizio ma per chi deve affittare è molto difficile perché gli affitti sono spesso a breve termine (per sfruttare poi la stagione turistica, che va da aprile a ottobre) e i prezzi sono alti.
Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?
Direi le zone un po’ fuori. Le cittadine sono le migliori.
Come sei stata accolta dalla gente del posto?
I portoghesi sono persone affabili e fanno di tutto per aiutarti, quando entri nelle loro simpatie.
Come valuteresti servizi come la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?
Quando ho avuto bisogno di strutture sanitarie ho sempre trovato persone competenti.
La burocrazia a volte è molto lenta perché negli ultimi anni c’è stato un boom di expats ma ci sono anche tanti siti per smaltire le procedure.
Non uso i mezzi pubblici perché è molto più semplice utilizzare la macchina.
Fai anche volontariato. Ti va di parlarci di questa esperienza?
Collaboro con diverse associazioni e faccio anche eventi per conto mio.
Negli anni ho collaborato con enti che aiutano gli animali e con l’associazione Algarve Network for Families in Need (si occupa di aiuti a persone e famiglie bisognose, raccogliendo beni di prima necessità ma anche mobili, elettrodomestici, vestiti, ecc. e offrendo vari servizi).
Che consigli daresti ad altre persone che vorrebbero approcciarsi al volontariato?
Ci sono tantissime associazioni qui, che si occupano di aiutare persone o animali. Il volontariato è molto presente!
Quali sono state le principali difficoltà da affrontare e come le hai superate?
Sicuramente fare i documenti e aprire il conto in banca ma, con calma e pazienza, si fa tutto
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E quali, invece, le gioie e le soddisfazioni?
Il clima è una delle principali ragioni che spinge le persone a trasferirsi qui. Sicuramente sono felice e soddisfatta di essere entrata a far parte di questa comunità così varia, fatta di portoghesi ma anche tanti stranieri. Mi sono immediatamente sentita come a Londra. Ho percepito subito questo ambiente internazionale del quale avevo bisogno e in qualsiasi momento della mi vita qui ho sentito di appartenere a un gruppo: di giovani italiani all’inizio, di mamme poi, di volontari, di nomadi digitali e di sportivi. L’ Algarve mi ha sempre offerto qualsiasi cosa, per ogni desiderio e ogni momento della vita.
C’è una comunità d’italiani? Ne fai parte?
Adesso di meno. Ho trovato tanti altri gruppi, principalmente di stranieri, anche se ho ancora molti amici italiani.
Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi lì?
Il Portogallo offre tanto ma è una realtà piccola per certi aspetti e, prima di pensare a un trasferimento, bisogna capire che cosa si vuole fare: rimanere qui per lavorare temporaneamente? Crearsi un’attività? Sono domande alle quali forse bisogna rispondere all’inizio. Poi si può anche partire senza un piano ma bisogna essere a conoscenza di quello che si vuole.
E quali a chi vorrebbe andarci in vacanza?
Quello che consiglio è di affittare una macchina e di girare un po’. La natura al sud, ma anche nella costa ovest, è spettacolare e anche girare per alcuni villaggi e cittadine del Portogallo – fino ad arrivare a Lisbona, Sintra, la valle del Douro e Porto – è bellissimo. Suggerisco di trascorrere almeno una settimana/dieci giorni qui, per poter avere un’idea del Portogallo..
Cos’hai imparato, finora, vivendo lì?
Ho imparato a essere molto flessibile e che spesso devi reinventarti. Soprattutto dopo il Covid e dopo le recenti nuove leggi sugli affitti a breve termine, ho dovuto cambiare rotta. Ho riorganizzato la mia vita e la mia attività diverse volte, sempre nell’ottica della gestione di progetti. Adesso, dopo 7 anni passati a vendere, comprare e affittare appartamenti per la mia società, sono entrata in una società francese per la gestione immobiliare. È una società internazionale e posso gestirmi come voglio. La loro idea è l’imprenditoria. Proprio quell’idea di imprenditoria che mi ha fatto crescere qui, negli ultimi anni.
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Anche fare volontariato mi ha aiutata a crescere molto. Ho gestito o seguito diversi progetti come la raccolta di fondi ma anche quella di beni di prima necessità, soprattutto durante il periodo del Covid. Da un anno sono diventata membro della commissione dell’associazione di volontariato Algarve Network for Families in Need che è la principale (ma non unica) associazione con la quale collaboro.
Adesso abbiamo in progetto di fare dei test visivi nelle scuole pubbliche per poter poi dare gratuitamente occhiali da vista ai bambini che ne hanno bisogno. Non è semplice perché, come in ogni cosa e in ogni Paese, a volte c’è un menefreghismo generale e nessuno vuole aiutarti.
Anche la scrittura mi ha fatto crescere tanto. Ho scritto un libro per bambini e una parte della storia è ambientata proprio in Algarve. Ho in progetto altre storie, alcune già scritte e che spero saranno pubblicate entro la fine dell’anno. La letteratura per bambini è la mia passione più grande, oltre allo sport. Faccio jiu jitsu e padel diverse volte alla settimana. Anche lo sport mi fa sentire parte di diversi gruppi e mi dà tanto.
Progetti futuri?
Scrivere e continuare con la mia attività immobiliare.
Per seguire e contattare Laura:
E-mail: laura.pulita@iadportugal.pt
Sito web:
