Jessica: l’Australia mi ha insegnato che è possibile realizzare i propri sogni

A cura di Maricla Pannocchia

Girovaga e con molti lavori diversi nel curriculum a un certo punto Jessica, originaria della Brianza, ha colto l’occasione di lasciare l’Italia quando, a luglio del 2022, ha scoperto che il Working Holiday Visa per l’Australia sarebbe stato accessibile non più a chi aveva massimo 30 anni, ma fino al compimento del 35esimo anno di età.

“Io di anni ne avevo 33 e avevo ormai abbandonato questa idea” spiega Jessica, che ha sempre ricevuto supporto più dalla famiglia che dagli amici e, approfittando di questa opportunità, è partita alla volta del continente australiano, dove ha svolto diversi lavori e ha avviato la sua attività di creator, scrivendo sul suo blog e creando video per il suo canale YouTube.

Anche se ancora non riesce a mantenersi solo con questo lavoro, Jessica viaggia anche grazie alle collaborazioni con le strutture. Oltre a questo, la donna ha sfruttato spesso coach surfing, autobus e ha condiviso viaggi in macchina o pezzi di strada con altri. “La mia esperienza qui mi ha insegnato a fidarmi di più delle persone” racconta Jessica, “Ce ne sono ancora molte che sono buone.”

A chi punta all’Australia, Jessica consiglia d’inseguire i propri sogni perché lì è molto facile trovare lavoro, se si è disposti a mettersi in gioco. I suoi progetti futuri includono lavorare sempre di più come content creator, riuscendo a mantenersi solo con questo lavoro, e continuare a viaggiare. “Esplorerò l’Australia per i prossimi due anni” dice Jessica, “Non ci penso neanche a fermarmi o stabilirmi da qualche parte!”

JESSICA PIGNATELLI

Ciao Jessica, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Jessica, sono nata e cresciuta in Brianza. Sono sempre stata una persona curiosa e incline al cambiamento. Ho sempre amato studiare, tanto è vero che mi sono laureata a pieni voti in organizzazione aziendale, pur sapendo che non avrei voluto fare un lavoro d’ufficio.

Negli anni ho studiato e cambiato innumerevoli lavori. Ho lavorato in palestra, come agente di commercio, nel mondo dell’estetica come make-up artist e onicotecnica. Per fortuna durante la quarantena è cambiato tutto, ho iniziato a studiare digital marketing e ad appassionarmi al mondo dell’editing e a quello della scrittura. Perdere tutto mi ha fatto capire che potevo ricominciare, che ero libera e che dovevo smettere di lasciare i miei sogni chiusi in un cassetto.

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Quando e perché hai deciso di lasciare l’Italia?

Durante la pandemia ho capito di voler viaggiare sempre di più così, nel 2022, mi sono fissata come obiettivo 1 viaggio al mese. A luglio, durante uno dei miei viaggi, è arrivata la buona notizia: il Working Holiday Visa per l’Australia sarebbe stato esteso anche a chi ha superato i 30 anni, precisamente fino ai 35 compiuti! Io di anni ne avevo 33 e avevo ormai abbandonato questa idea.

Questo però era un chiaro segnale, la possibilità c’era, stava solo a me decidere! Perché l’Australia? Perché è la soluzione perfetta se vuoi viaggiare ma hai bisogno di lavorare per mantenerti. È molto semplice lavorare per un periodo, poi viaggiare, spostarti e trovare lavoro da un’altra parte.

Trovare lavoro qui è piuttosto facile anche se, come me, non sai bene l’inglese. Considera che lo parlerai giorno dopo giorno quindi, anche se all’inizio non lo sai bene, questo non è un limite. In più sapevo che avrei avuto quest’opportunità solo fino ai 36 anni e sarebbe stato il modo perfetto, per me, per essere libera di lavorare e viaggiare.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti quando hai comunicato loro la notizia?

La mia famiglia ha reagito molto bene, a parte un po’ di scompiglio iniziale. Ho la fortuna di avere due genitori che hanno come priorità il sapermi felice e che mi hanno sempre lasciata libera, fidandosi di me e appoggiando le mie decisioni. Mio fratello era addirittura più entusiasta di me!

Per quanto riguarda gli amici, invece, a primo impatto, a parte qualche rara eccezione, mi sono sentita dire “rimani con i piedi per terra”, “cosa pensi che possa cambiare? Vita e lavoro sono la stessa cosa ovunque”, “ci abbandoni”, “pensa alla famiglia, alla stabilità, ormai sei grande” e altre frasi simili.

Chi mi conosceva nel profondo e mi voleva bene in modo costruttivo, però, mi ha detto “vai, qualsiasi cosa accadrà, io sarò sempre qui e, se vorrai tornare, la porta di casa mia sarà sempre aperta”. Ecco, diciamo che la mia forza più grande è stata sicuramente la mia famiglia.

Cosa ti ha spinta a scegliere proprio l’Australia?

Come dicevo prima, c’è un limite di età per godersela con la libertà che offre un WHO e ho voluto approfittarne. In secondo luogo ho scelto l’Australia perché non sapere bene l’inglese qui non è un limite ed è possibile impararlo facilmente lavorando. Trovare lavoro, in più, non è un problema e, se dopo un po’ vorrai lasciarlo per viaggiare, ne potrai trovare un altro altrove nel Paese. Qui è normale fare così. I locals sono abituati ai backpackers che vengono per cogliere il meglio dell’opportunità offerta dal Working Holiday Visa.

Ci sono, poi, molti lavori stagionali ed è possibile spostarsi in base alla stagione. L’Australia, infine, è bellissima, con uno stile di vita molto più leggero rispetto a quello italiano, che regala tante lezioni da apprendere.

Puoi parlarci meglio della tua vita professionale?

Come ho raccontato prima, nella vita ho cambiato tanti lavori e, negli ultimi anni in Italia, avevo iniziato a occuparmi di digital marketing. Da quando sono partita ho continuato a creare contenuti, portare avanti il mio blog e ho anche aperto il mio canale YouTube, che sta superando ogni aspettativa. Qui racconto la mia esperienza e cerco di dare più informazioni possibili attraverso la mia storia, a chi, come me, ha questo sogno di viaggiare, anche se ha superato i 30 anni e come me non ha viaggiato molto prima. Del resto, come dico io, non è mai troppo tardi per iniziare!

Qui in Australia viaggio anche grazie a qualche collaborazione con le strutture che mi ospitano in cambio di contenuti. Purtroppo non riesco ancora a mantenermi soltanto con questo lavoro e, in più, per poter rinnovare il visto qui, è necessario fare lavori specifici. Ho lavorato in una farm dove mi occupavo d’impacchettare mandarini e poi, fortunatamente, in hospitality, in un cafe e in un fish& chips.

Ammetto di essere stata super fortunata, ho sempre trovato ambienti splendidi in cui lavorare e persone che mi hanno aiutata tantissimo.

Pensi che sia facile, per un italiano, trovare lavoro in Australia?

Penso che qui, per chi ha voglia di fare ed è disposto ad adattarsi, è assolutamente possibile trovare lavoro ed è più facile che in altri Paesi, anche se non si ha un buon livello d’inglese.

Quali sono i settori in cui è più facile essere assunti?

Sicuramente all’inizio ristorazione, farm, lavori manuali, insomma, tutti quelli che richiedono poche skills e che gli australiani non vogliono fare!

Molti ragazzi come te vanno in Australia sfruttando il già citato Working Holiday Visa. Puoi spiegare ai nostri lettori di cosa si tratta?

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Il WHV è un visto rinnovabile per massimo 3 volte, fino ai 35 anni compiuti, che ti permette di lavorare e studiare qui. La sua durata è di un anno e, per rinnovarlo, nel primo anno devi fare lavori specifici, in zone regolamentate, per almeno 3 mesi. Il secondo rinnovo, invece, prevede 6 mesi di questi lavori!

Se una persona, invece, ha più di 35 anni, come può fare per vivere e lavorare in Australia?

Ci sono diversi modi, non tutti semplici e diversi in base alle singole situazioni personali. Di solito a chi mi fa questa domanda passo sempre il contatto della mia agenzia d’immigrazione di fiducia.

Adesso stai viaggiando per il Queensland. Come mai hai deciso di spostarti ogni settimana piuttosto che fermarti in una zona più a lungo?

Io sono qui con l’obiettivo di esplorare il più possibile l’Australia e nei miei programmi non c’è quello di stabilirmi da qualche parte. Inoltre, questa esperienza è interamente basata sul seguire il flow giorno per giorno, senza fare programmi a lungo termine.

Quali città hai visto per ora?

Diciamo che in questi 8 mesi ho viaggiato da Sydney a Port Douglas, facendo tutte le tappe possibili.

Ce n’è una che ti ha colpito particolarmente e in cui ti piacerebbe vivere in pianta stabile in futuro?

Come dicevo, fermarmi stabilmente da qualche parte non rientra tra i miei obiettivi ma, se dovessi scegliere, opterei senza dubbio per Noosa!

Come ti organizzi per gli spostamenti?

Finora ho utilizzato il bus che copre tutta la costa est oppure mi sono aggregata ad altri viaggiatori conosciuti negli ostelli, nei gruppi Facebook o su applicazioni per condividere tratte in auto.

Che consigli daresti a chi vorrebbe fare un’esperienze simile, magari stando attento al budget?

Consiglierei di essere aperti, avere fiducia negli altri, non aver paura a chiedere e soprattutto di avere tanto spirito di adattamento! Io, con il bus e con CouchSurfing, ho viaggiato per quasi un mese e mezzo con meno di 2000$.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Benissimo, tutti sono sempre stati disponibili, gentili e pronti ad aiutarmi.

In Australia c’è una community d’italiani? Ne fai parte?

Diciamo che io mi sento parte più di una community online d’italiani in Australia che di una fisica anche perché, appunto, sono sempre in viaggio.

Come descriveresti la vita nel Queensland?

Sicuramente i ritmi sono diversi da quelli a cui siamo abituati nel nostro Paese ma il Queensland è grande, forse più dell’intera Italia, e ogni posto è molto diverso dall’altro. Ci sono zone più lente e tranquille e poi ci sono le città…

Come valuteresti servizi come sanità, burocrazia e mezzi pubblici?

Anche qui c’è moltissima differenza. Per quanto riguarda l’assicurazione, i primi 6 mesi si è coperti gratuitamente dalla Medicare, poi o si esce dal Paese e la si rinnova al ritorno o ci si fa un’assicurazione privata. Per fortuna, non ho mai avuto bisogno del servizio sanitario, ma funziona in modo diverso dall’Italia. La burocrazia invece è molto semplificata e accessibile a tutti!

La qualità dei mezzi pubblici dipende dalle zone, alcune ne sono totalmente sfornite, altre città, come Sydney, sono perfettamente collegate e i mezzi sono molto puntuali.

L’Australia è famosa per essere cara. Hai scoperto qualche “trucco” per viverla spendendo meno?

Io, onestamente, rispetto al mio ultimo anno in Italia, non la trovo per nulla cara. Fare la a spesa costa quanto in Italia, alcuni prodotti sono addirittura più economici che da noi. La benzina costa meno che in Italia così come le bollette sono meno care. Inoltre, qui gli stipendi sono più alti. Direi che quello che costa tanto sono eventuali vizi, quindi, è sufficiente muoversi con giudizio.

Ti sei mai detta “mollo tutto e torno in Italia”?

Non l’ho mai nemmeno pensato.

Puoi raccontarci qualche incontro interessante fatto finora?

Gli incontri interessanti fatti finora sono tantissimi dai compagni di viaggio a tutte le persone che mi hanno aiutata, anche solo dandomi un passaggio, e mi sono rimaste nel cuore. Penso ai miei capi e colleghi che mi hanno accolta come in una famiglia, ai couchsurfers, come Sheree, che è andato a cercarmi il mango più buono pur di farmelo assaggiare.

Tra tutti, però, direi che spicca soprattutto Nicole, una signora conosciuta in un bar alle 6 di una mattina piovosa. Avevo il check-out dall’ostello e non avevo dove dormire quella notte. Lei mi ha preparato una stanza a casa sua, abbiamo giocato a carte e cenato tutti insieme.

Come descriveresti una tua giornata tipo?

Ho dormito in van, in ostello, ho lavorato in farm, ho viaggiato spostandomi ogni giorno, ho venduto pesce e lavorato in un cafe… la cosa certa è che mi sveglio sempre presto, vado a letto molto presto rispetto a quando stavo in Italia e cerco di camminare tanto.

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Provo sempre a dedicare almeno un’ora al giorno a me e a parlare e conoscere più gente possibile.

In cosa, la Jessica australiana, è diversa da quella italiana?

Credo di essere cresciuta. Più che essere diversa, è come se avessi avuto delle conferme, nuove consapevolezze. Ho più fiducia negli altri e sento di potermela cavare in ogni situazione. Mi fido sia della vita sia del mio istinto e ho imparato a gestire le mie paure.

Che consigli daresti a chi vorrebbe trasferirsi in Australia?

Consiglierei di non fare troppi piani e lasciarsi sorprendere dalle opportunità ma anche di non farsi spaventare dalle difficoltà che sicuramente ci saranno.

jessica pignatelli australia

E quali a chi, invece, vorrebbe andarci in vacanza?

Suggerisco di godersela e girare il più possibile, perché ogni posto è diverso.

Puoi suggerire ai nostri lettori dei posti poco conosciuti che, secondo te, meritano una visita?

Il mio consiglio è quello di perdersi il più possibile nelle strade e nel cuore dei posti, senza fare solo le tappe turistiche. È così che si scoprono i veri tesori. Consiglio, poi, di affidarsi ai locali. Io ho sempre fatto così e ho evitato di condividere l’esatta posizione proprio per non contaminare questi posti. A volte sono semplici lookout o spiagge sconosciute che ti lasciano senza parole.

Cos’hai imparato, per ora, da questa tua esperienza?

Come accennavo, ho imparato ad avere fiducia nelle persone, perché ce ne sono ancora tante buone, ma anche nel mio istinto. Inoltre, ho imparato che la vita succede per noi, non a noi, e che c’è sempre un motivo per quello che ci accade.

Infine, ho appreso che, se siamo motivati e pronti ad adattarci, tutto è possibile. Ora ho molti meno limiti di quanti ne avessi prima di partire e ho anche imparato a convivere con le mie paure, con gli alti e bassi e con la solitudine. In breve, ho capito che è possibile realizzare i propri sogni.

Progetti futuri?

Continuare a viaggiare per l’Australia per almeno 2 anni, rimanendo aperta a ogni eventualità. Quello che sicuramente non è in programma è fermarmi o stabilirmi da qualche parte.

Il progetto, però, è quello di viaggiare sfruttando sempre di più il mio lavoro di creator oltre che ispirare sempre più persone a cambiare, se lo desiderano, e a rischiare per raggiungere i propri sogni, qualunque essi siano.

Per seguire e contattare Jessica:

E-mail: jes.pignatelli@gmail.com

Sito web: https://respiramondo.com

Instagram: https://www.instagram.com/respiramondo/,

Youtube: https://www.youtube.com/channel/UCXZSXICWPxYXvZtXZMSvtiQ.