Vivere a Malaga

In quale città d’Italia vivevi prima di trasferirti a Malaga?

Sono nata ad Alessandria. Ho vissuto li i primi anni della mia vita, poi ci siamo trasferiti a Valle San Bartolomeo, un piccolo paese della stessa provincia.

Quando hai deciso di trasferirti definitivamente?

Ero una ragazzina, avevo 21 anni. Decisi di trasferirmi a Málaga per seguire il mio cuore. Mi innamorai di un ragazzo malagueño che conobbi proprio ad Alessandria.

Quali sono state le reazioni dei tuoi familiari davanti a tale scelta?

Ovviamente, i miei genitori e il resto della famiglia non sono stati contenti all’inizio. Infatti, non ebbi neppure il coraggio di dirlo a parole. Il mio carattere introverso mi ha spinto a scrivere una lettera, per poi parlarne piú tranquillamente a fatti esposti. Noi siamo sempre stati molto uniti e sono consapevole che questa decisione ha fatto soffrire molte persone, anche se la loro reazione é sempre stata positiva e non hanno mai smesso di appoggiarmi, a prescindere dall’etá che avessi.

Hai trovato molte difficoltà ad adattarti al nuovo stile di vita?

Se lo stile di vita migliora, é sempre facile adattarsi. Non sto parlando di benessere economico, ma di uno stile di vita migliore. La gente qui ti fa sentire a casa, tutti sono gentili. La loro filosofia di vivere la vita al momento, godendosi i piccoli piaceri di ogni giorno, fa si che sia un po’ piú facile raggiungere un equilibrio esistenziale. Nessuno ti giudica per come vesti, parli o mangi, qui ci si sente un po’ piú liberi e non condizionati cosí tanto dal materialismo.

Hai trovato molte difficoltà ad apprendere la lingua diversa?

All’inizio mi sentivo sola e “diversa” in mezzo a un gruppo di gente. Tutti ridevano ed io lo facevo senza sapere il perché. Peró, poi, grazie ad un corso intensivo di lingua spagnola all’Universitá di Málaga, sono riuscita a superare i primi ostacoli, iniziando a parlare senza aver piú paura di sbagliare, migliorando nettamente giorno per giorno.

Per quale motivo hai deciso di lasciare l’Italia?

Senza aver conosciuto Javier, non credo mi sarei mai mossa dalla mia cittá. Avevo tutto: una famiglia che mi adorava, un buon lavoro, le mie passioni a portata di mano, ecc… o credevo di averlo. L’amore fa miracoli.

Da quanti anni vivi a Malaga?

Sono arrivata a Malaga ad aprile del 2004. Quest’anno sono 7 anni.

Vivere a Malaga

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Che attività svolgi?

Lavoro come impiegata in un’azienda privata che si occupa dei controlli sanitari sullo stato di salute dei lavoratori (tipo INPS – INAIL).

E che lavoro svolgevi in Italia?

In Italia, lavoravo nella redazione di una famosa guida gastronomica.

Quali erano le tue aspirazioni e i tuoi progetti al momento del trasferimento?

In realtá l’unico progetto che avevo in mente, era il motivo per il quale stavo mollando tutto, cioè poter stare con il mio ragazzo, cercando di raggiungere la felicitá e una vita stabile. Non é facile avere le idee chiare in un momento cosí triste come quello in cui si abbandonano tutto e tutti, ma il desiderio di iniziare una nuova vita con la persona che amavo, mi ha dato coraggio.

Sei riuscita a realizzare ciò che desideravi?

Oggi potrei affermare con piena certezza di si. Ho un buon lavoro, la casa che ho sempre desiderato, un cane, e il 18 giugno mi sposo. Sono felice, anche se continuo a sentire tantissimo la mancanza della mia famiglia. Grazie al cielo, con le nuove tecnologie come internet, riesco a rimanere in contatto con loro giornalmente e ad alleviare un po’ quel vuoto che sempre rimarrá.

Ti senti ancora un po’ italiana?

Mi sento completamente italiana e orgogliosa di esserlo. Saró italiana per sempre, anche quando avró la nazionalitá spagnola. Sono anche fiera del 40% delle mie origine libiche.

Qualche volta desideri tornare in Italia?

Certo. Torno ad Alessandria 3 volte l’anno. Con le compagnie lowcost, é un piacere viaggiare spesso e poter abbracciare le persone care che distano 2.100 Km.Ti senti più spagnola o più italiana?

Mi sento italiana, anche se il mio carattere, da quando sono qui, si é un po’ plasmato alla filosofia di vita spagnola. Comunque in gruppo di spagnoli, io sono “la italiana” o come dicono loro qua “la spaghetti”, e questo mi piace.

Vivere a Malaga

Cosa ti manca dell’Italia?

Della mia Italia, mi mancano le colline verdeggianti del Monferrato, a volte la neve e il freddo secco in inverno, gli amici, la famiglia, la mia casa, il Grana Padano, la pizza fine e gli agnolotti (quelli veri). Meno male che mamma e papá mi riempono la valigia ogni volta che torno.

Rifaresti le stesse scelte?

Si rifarei le stesse scelte, soprattutto sapendo dove sono arrivata e dove potrei arrivare.

Quali sono gli aspetti di Malaga che cambieresti?

Malaga é una spendida cittá di mare, il clima é stupendo e la vita non é carissima. Gli orari sono totalmente diversi dai nostri, ma ci si abitua. Non cambierei molte cose, anche se credo che il traffico e la difficoltá di parcheggio siano i maggiori problemi che la caratterizzano, insieme a quelli della sanitá, educazione ed uffici pubblici (questi ultimi legati alla crisi e ai pochi fondi che non possono garantire un buon servizio).

Ci vuole molto coraggio a lasciarsi tutto alle spalle e a ricominciare una nuova vita in una realtà diversa. Hai avuto paura?

Si ho avuto paura, ma il mio motto é sempre stato: “Meglio avere rimorsi che rimpianti. A dire “no” c’é sempre tempo!” e cosí mi sono lanciata verso questa grande avventura.

Come è cambiata la tua vita dopo il trasferimento?

La mia vita é cambiata completamente. Sono passata dalla vita in casa con i miei, alla convivenza e ho dovuto lottare in gran parte da sola per raggiungere i miei obiettivi. Adesso mi sento una persona migliore. Riesco a vedere cose a cui prima non facevo caso e apprezzo molto di piú i gesti e le piccole cose.

Ti interessi ancora delle vicende italiane?

Poco. A parte le notizie che arrivano anche qui (soprattutto del nostro Presidente del Consiglio) e non essendo un’appassionata lettrice di giornali, sono rimasta un po’ indietro. Le vicende principali me le raccontano i miei per telefono, ma niente di piú.

In base alla tua esperienza, cosa consiglieresti ai giovani italiani disoccupati?

Considerando il fatto che vivo in un paese in piena crisi e che la situazione é davvero drastica (é triste vedere cosí tanta gente che cerca qualcosa nei bidoni della spazzatura), consiglio ai giovani disoccupati, di non demordere e di accettare tutte le offerte di lavoro anche se non si tratta di quello che desiderano, perché tutto serve ad arricchire la propria esperienza.

A Malaga arrivano molti italiani?

Si, tantissimi, sia turisti, sia persone che decidono di vivere qui. Nei ristoranti italiani, lavorano moltissimi compaesani ed é un piacere scambiare due chiacchiere. Esistono anche associazioni che organizzano incontri tra italiani, per stare un po’ in compagnia.

Ci sono possibilità di lavoro?

In questo momento, poche. Forse in estate é piú facile trovare un impiego a tempo determinato nel settore della ristorazione. Qui ci sono circa 5.000.000 di disoccupati in tutto il territorio Nazionale.

Quali sono le maggiori differenze tra la tua città natale e Malaga?

Come ho detto prima, anche se siamo latini, la filosofia di vita é la maggior differenza tra l’Italia del Nord e la Spagna del Sud. I brevi tempi di pausa che abbiamo noi, qui si cambiano per pause tranquille senza troppa fretta e il carattere chiuso dei piemontesi, si trasforma qui (anche grazie al clima), in un carattere aperto, amabile e generoso.

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MALAGA, Spagna

Se potessi creare una realtà perfetta, quali aspetti prenderesti di Malaga e quali della tua città?

  • Stipendi dell’Italia
  • Orari di Malaga
  • Cucina Piemontese
  • Clima di Malaga
  • Filosofia di vita di Malaga
  • Eleganza italiana
  • Cultura Italiana

Parlami un po’ delle bellezze di Málaga, di quello che c’é da vedere e di quello che puó offrire a chi ci vive.

Málaga é una cittá che puó offrire cose interessanti in qualsiasi campo. In ambito culturale, non sono da perdere i monumenti storici come la Fortezza dell’Alcazaba, il Mercato Atarazana, il teatro Romano, la Plaza de Toros, il Museo Picasso e l’appena aperto Museo Thiessen. La cosa strabiliante é che tutti questi monumenti si trovano in pieno centro e sono facili da raggiungere. Spostandosi un po’ c’è il Castello di Gibralfaro e il Giardino Botanico de la Concepción.

In ambito folkloristico, si rispettano abbastanza le tradizioni, soprattutto nel periodo della Feria (festa della Cittá, che si svolge ad agosto). Le vie si riempiono di gente che indossa gli abiti tradizionali e che intona canti tipici. Si possono vedere, in alcuni locali, esibizioni di flamenco. Altra tradizione si svolge nella settimana di Pasqua, chiamata “Settimana Santa”. Le confraternite della Chiesa Cattolica espongono su grandi piattaforme di legno chiamate “troni” (che pesano piú di 500 kili) le loro sculture religiose e le trasportano a spalla per tutta la cittá, sopportandone il peso, in segno di sacrificio. Alcuni percorsi durano anche piú di 6 ore.

La Gastronomia offre un’ampia gamma di ristoranti, “bar de tapas” (porzioni di piatti tipici) e “chiringutos”, che sono locali normalmente di legno costruiti sulla spiaggia, che offrono piatti tipici da non perdere, come il pesce fritto o gli spiedini di sardine. Da bere, il tinto de verano é il miglior accompagnamento.

Il turismo costituisce le basi fondamentali dell’economia malagueña. Le spiagge di Torremolinos, Benalmadena, Marbella sono quelle piú amate dai turisti, ma se si vuol vivere la vera vita da spiaggia, é consigliabile visitare anche la costa est. In alcune spiagge si può ancora vedere passeggiare un uomo anziano con il suo asinello, che vende il vino moscatel (tipico) e l’olio (prodotto nazionale).

A noi che viviamo qui, Málaga offre tutto quello che puó offrire una grande cittá costiera di piú di 1 milione di abitanti, ma soprattutto la grande opportunitá di godersi tutto l’anno quella che per la maggior parte delle persone è solo una meta turistica.

A cura di Nicole Cascione