Come valorizzare la propria casa con l’obiettivo di venderla o affittarla

L’occhio, si sa, vuole la sua parte. E molto spesso quella parte può essere determinante soprattutto se si tratta di dover vendere qualcosa a qualcuno. Presentare un prodotto nel migliore dei modi possibili, infatti, è fondamentale per persuadere il potenziale acquirente. Lo sa bene Sanja Radovanovic, 36 enne originaria di Belgrado, ma girovaga da sempre. Nella sua vita ha cambiato molte case, città e Paesi. Ha girato felice per il mondo insieme alla famiglia e all’inseparabile amico a quattro zampe Pepe. Alla fine ha scelto Roma, città preferita da sempre, per scrivere un nuovo capitolo della sua vita: The Art of Staging.

Diplomata all’Interior Design Institute di San Francisco decide di unire il sapere e le competenze alla sua più grande passione, l’home staging, una tecnica di valorizzazione immobiliare con cui vengono esaltati i pregi di un immobile e nascosti i difetti. Nuove luci e colori, pulizia, un arredo rinnovato, l’eliminazione del disordine o degli elementi di personalizzazione del precedente inquilino, così come piccoli interventi di restyling possono contribuire a fare un’ottima prima impressione, facilitando e velocizzando il processo di vendita o di affitto. Nasce così nella primavera del 2013 a Chicago, “The art of Staging” con l’obiettivo di prestare servizi di Home Staging & Interior Design, attraverso un design creativo e una comunicazione vincente. Una tecnica che negli Stati Uniti è molto utilizzata e ha dato vita anche a numerose trasmissioni televisive. Spinta dalla grinta e dalla passione per il suo lavoro, Sanja a luglio del 2016 torna nella Capitale mettendo a frutto le tecniche imparate negli Usa. Oggi è l’unica accreditata master stager professionista presente sul territorio nazionale e solo seconda in Europa. Il titolo gli è stato direttamente assegnato dal leader mondiale dell’industria di Home Staging, StagedHomes.com e dalla creatrice di questo rivoluzionare concetto, Barb Schwarz. È inoltre referente internazionale presso l’associazione Professionisti Home Staging Italia che si pone come obiettivo la qualifica di eccellenza.

Interior of a modern apartment, comfortable living room

Sanja quando hai iniziato a viaggiare e a interessarti dell’interior design?

«Fin da piccolissima da quando con i miei genitori ci siamo trasferiti da Belgrado a Londra. In Inghilterra ho frequentato le boarding school, e nel ’94 poi siamo arrivati in Italia. Ho iniziato a girare il mondo a partire dal ’98 dopo aver conosciuto mio marito. L’interior design è sempre stata una mia passione, mi sono formata e specializzata in questo ambito frequentando importanti istituti, in particolare negli Stati Uniti. Penso di aver fatto staging nel corso di tutta la mia vita iniziando ad allestire la casa delle bambole. Spostarmi in continuazione mi ha aiutato molto, portandomi a rivedere continuamente la mia abitazione in base alle esigenze della mia famiglia che nel corso del tempo è cambiata. È diventato un lavoro vero e proprio nel 2013 quando ancora mi trovavo a Chicago. Fin da subito ho formato The Art of Staging, e in tre anni sono riuscita ad affermarmi in questa professione. In America si lavora molto perché il servizio che offriamo viene riconosciuto come indispensabile ed è molto richiesto».

Per 5 anni hai vissuto a Chicago dove appunto hai avuto la tua formazione professionale e dove hai iniziato a lavorare in questo settore. Come mai hai deciso di tornare?

«Perché sono sicura di poter portare un valoroso contributo al settore immobiliare con la mia esperienza e le mie qualifiche e diffondere così i servizi che gli home stagers offrono. Per educare inoltre gli agenti immobiliari e i privati sull’importanza di preparare la propria abitazione e le loro case per la messa sul mercato di riferimento, sia per la vendita che per l’affitto».

Da qualche mese hai aperto “The art of staging” a Roma. Come funziona esattamente?

«Si tratta di una tecnica di marketing vincente che favorisce, facilita e soprattutto accelera la vendita o la locazione degli immobili. Consiste nella preparazione professionale e adeguata delle abitazioni. Si migliora l’aspetto generale della casa – fuori e dentro -, si ottimizzano gli spazi, e si mettono in risalto i punti chiave dell’immobile. Il fattore emotivo gioca un ruolo importante durante la compravendita ed è per questo che l’obiettivo principale dell’Home Staging è di rendere l’abitazione attraente ed esteticamente piacevole al maggior numero di potenziali acquirenti suscitando e creando un amore a prima vista. Le case professionalmente preparate e valorizzate adeguatamente, hanno spesso una breve permanenza sul mercato e si vendono con massimo profitto».

Che tipo di servizi offrite ai vostri clienti?

«Sono veramente molteplici. Ogni progetto di intervento è veramente unico e studiato su misura del cliente. Ogni casa, infatti, può presentarsi in una determinata maniera. Noi offriamo l’innovazione della consulenza verbale che in Italia non è molto conosciuta. Non faccio altro che incontrare il cliente e in un’ora o due, dipende dalla grandezza dell’abitazione, gli illustro le soluzioni che potrebbe adottare per preparare l’immobile al meglio. Lavoro anche con clienti all’estero. Ho un agente immobiliare con cui ho collaborato molto negli Stati Uniti. Se ha necessità di farmi parlare con il suo cliente che sta cercando di vendere casa utilizzo Skype: ci si vede e si fa una consulenza online audiovisiva dove riesco a dargli degli indizi e delle idee per presentare la sua casa e venderla. Naturalmente ci sono tante altre varianti dell’home staging come gli interventi che si fanno sulle abitazioni vuote. In questo caso ci occupiamo di arredarle completamente, al contrario l’intervento sulla casa già abitata è diverso perché la proprietà occupata è ovviamente ammobiliata, e quindi i servizi offerti saranno altri. Penso a un cambio dell’arredo, a una tinteggiata oppure a una spersonalizzazione degli ambienti per renderli appetibili a più acquirenti possibili. Poi ci sono i lavori di restyling, di home shopper fino a quelli di ristrutturazione. Molto dipende anche dal budget a disposizione».

Quali sono i vostri clienti tipo? A chi vi rivolgete?

«Privati certo, ma anche costruttori e investitori immobiliari per progetti di case o progetti pilota. Invece di presentare le abitazioni vuote, spoglie e prive di carattere, senza suscitare emozioni, noi diamo un’immagine e un’idea di come potrebbero essere una volta finite. In generale però mi rivolgo soprattutto agli agenti immobiliari perché sono tantissime le case in vendita e noi possiamo aiutarli nel loro intento».

Quanto influisce sulla vendita l’home staging?

«Tantissimo in quanto velocizza i tempi della compravendita. Innanzitutto le case stage si vendono molto prima, hanno infatti una permanenza sul mercato minore rispetto a quelle che non usano questa tecnica. Non bisogna vedere questi interventi come un costo da affrontare bensì come un investimento. Grazie a noi il valore dell’immobile sale e molto spesso non viene richiesta una riduzione del prezzo nella contrattazione. Nel caso in cui accade è molto più leggera e minore rispetto a un’abitazione non professionalmente preparata. La nostra mission è accelerare i tempi cercando contemporaneamente di difendere il prezzo di richiesta. Inoltre più tempo un immobile è sul mercato e più le spese da affrontare per il proprietario aumentano. Pensiamo alle utenze, alle tasse, al costo per il mantenimento».

Erroneamente l’home staging viene visto da tanti come un servizio molto costoso, quando in realtà basterebbe poco per rendere appetibile il proprio immobile.

«Esattamente. Ho lavorato anche con budget di 200 euro. Se si parla dei prezzi non c’è una listino uguale per tutti. Ogni nostro servizio è fatto su misura in base alla location della proprietà, alla grandezza, all’importanza stessa dell’immobile. È chiaro che il costo di un home staging per un appartamento ai Parioli non può essere lo stesso di uno in periferia. Bisogna valutare tantissime variabili per poi appunto intervenire nel migliore dei modi».

Certo presentare al possibile acquirente una casa in ordine e abbellita fa la differenza. Ma quali sono oggi le difficoltà del mercato immobiliare e del tuo lavoro in Italia?

«Personalmente incontro molta resistenza da parte degli agenti immobiliari a includere i nostri servizi. O comunque di proporci al cliente e persuaderlo a sostenere la spesa. In America funziona diversamente: sono gli stessi agenti a pagarci per le nostre consulenze per cui facilitano tutto il processo. Avendo l’home staging integrato nei loro servizi ci portano direttamente dai clienti. Si fanno quindi le consulenze a spese dell’agente e poi è direttamente il proprietario che, una volta capita l’importanza del servizio offerto, decide se proseguire oppure no. Dal tinteggiare le mura al sistemare adeguatamente la casa, togliere il mobilio se è eccessivo, spersonalizzare gli ambienti e renderli più luminosi. Noi diamo la nostra consulenza e poi è il possidente di quell’immobile a decidere se farlo da solo o rivolgersi a noi. Ma il filo diretto l’ho avuto dall’agenzia».

Sanja Radovanovic

Hai vissuto in tante città e tanti Paesi, occupandoti sempre del settore immobiliare. Che differenze ci sono in giro per il mondo? Penso all’approccio degli americani rispetto a quello degli italiani.

«Negli Stati Uniti, l’Home Staging viene visto e usato come uno strumento valido di supporto già dagli anni Settanta, da quando Barb Schwarz creò l’innovativo concetto. In America la statistica ci dice che le case che hanno avuto i servizi di staging riescono a essere vendute anche in meno di 20 giorni. C’è tanta offerta, ma anche molta domanda, probabilmente grazie a una circolazione di denaro maggiore e a agevolazioni da parte delle banche. Credo molto nei nostri servizi. Viviamo in un’epoca in cui l’immagine conta tantissimo e presentare l’immobile come si fa in Italia non è molto produttivo. Qui il concetto di home staging sta lentamente prendendo piede, ma non è ancora visto come uno strumento indispensabile per il settore immobiliare. Le agenzie stentano a usufruire di questo servizio aggiuntivo, chi già lo offre è perché ha deciso di distinguersi dalla concorrenza. Forse ha capito che non basta più inserire un annuncio di una casa servendosi di una descrizione a parole molto bella. Ci vuole il supporto della fotografia professionale e dell’immobile in questione ben presentato».

Diversi i giovani che si avvicinano a questa attività, che suggerimenti daresti loro?

«Agli aspiranti home stagers consiglio di fare un percorso formativo valido. La nostra professione non va improvvisata, occorre studio e preparazione. Importante poi è entrare in empatia con il cliente e trasmettere un’emozione nel momento in cui si prepara una casa alla vendita o alla locazione. L’immobile è un prodotto e come ogni prodotto per essere venduto deve distinguersi dagli altri e messo in vetrina. L’obiettivo è rendere quell’appartamento attraente e accattivante al maggior numero di potenziali acquirenti perché attraverso i nostri interventi miriamo a creare l’amore a prima vista».

Per ulteriori informazioni e per contattare Sanja questo il sito web di The Art of Staging:

www.theartofstaging.it.

Di Enza Petruzziello