Erica e la sua Kombucha Queen

Di Enza Petruzziello

Da Pietramurata, in Trentino, alla conquista degli USA. Erica Chemolli sta vivendo il suo sogno americano. Laureata in psicologia cognitiva applicata presso l’università di Rovereto, la sua vita cambia improvvisamente quando a soli 20 anni perde la madre in un incidente stradale. La svolta per lei arriva nel 2011 quando decide di prendere quel volo che la porterà a scalare le vette del successo.

Imprenditrice di successo, simbolo della self-made woman, Erica è oggi la fondatrice del brand “Kombucha Queen” con cui produce la sua linea di Kombucha, un tè fermentato ricco di probiotici e benefici conosciuto anche come “te’ dell’immortalità” o “elisir della giovinezza “. Negli Stati Uniti è attualmente in vendita a Miami, su Amazon USA, in più di 300 posti in Italia e nelle basi militari Americane situate in Europa.

Attenzione, però, Kombucha Queen non è solo una bevanda, per Erica è soprattutto una missione. Una percentuale delle vendite, infatti, viene devoluta ad ADIVIT, associazione italiana che si occupa della ricerca di nuovi trattamenti per la vitiligine di cui lei stessa è affetta. Ecco la sua storia.

Kombucha Queen - Erica Chemolli

Erica, partiamo dal principio. Originaria di Trento, decidi nel 2011 di partire per gli Stati Uniti. Di che cosa ti occupavi a quel tempo?

«Dopo la laurea e dopo aver partecipato al programma Erasmus per 6 mesi in Belgio a Leuven presso l’Università cattolica di Psicologia, ho iniziato a lavorare in un ristorante della mia zona con il mio ex fidanzato. Qui è nata la passione per il mondo del food and beverage. Appena ho iniziato non sapevo nemmeno riconoscere un vino bianco da quello rosso, dovevo mettere in controluce le bottiglie per vedere il colore. Da qui nasce l’idea di sviluppare la mia tesi di laura sulla percezione del colore di un vino (può il colore di un vino con un colorante alimentare neutro influenzare il gusto e l’olfatto del vino stesso in soggetti esperti quali sommelier?)».

Perché la decisione di mollare tutto e trasferirti all’estero?

«Al ristorante veniva gente da tutto il mondo ed un giorno si è presentata una coppia italo americana, Larry e Carol. Lui è nato in Italia (a soli 10 minuti da casa mia!) mentre lei è americana al 100%. Mi lasciano il loro biglietto da visita. Dopo qualche anno decido di cercare il loro nominativo online e di scrivere la mia prima e-mail. Quella e-mail mi ha effettivamente cambiato la vita!».

Così valigia in mano, prendi quel volo che cambierà la tua vita. Destinazione Florida, prima Miami e poi Tampa. Ricordi gli inizi negli USA?

«Larry e Carol, che vivevano negli Stati Uniti, mi hanno dato la possibilità di ambientarmi facilmente. E’ stato un percorso lungo che riassumo brevemente: da un visto turistico sono passata a un visto professionale H-1B, durante il quale ho dovuto convertire gli esami sostenuti in Italia nella facoltà di Psicologia Cognitiva Applicata, conseguendo una seconda laurea presso l’Università del Maryland, ecc. Questo mi ha poi permesso di ottenere la Green Card e, il prossimo anno, concluderò il percorso diventando cittadina americana».

Da poco hai lanciato il tuo brand Kombucha Queen, com’è nata l’idea?

«All’età di 20 anni, sfortunatamente, ho perso mia madre in un incidente stradale. Dopo questo evento traumatico e improvviso, ho iniziato a sviluppare una malattia della pelle chiamata vitiligine. Circa l’1% della popolazione mondiale ne soffre. La modella di colore Winnie Harlow è diventata un pilastro della moda proprio grazie a questa sua particolare condizione, portando così più informazione e consapevolezza nel mondo. Volevo cercare di trovare un rimedio naturale per curare questa malattia della pelle, seguendo un po’ la filosofia di Ippocrate: “Fai che il cibo sia la tua medicina”. Nelle mie letture, ho scoperto l’importanza dei probiotici, che possono aiutare a rafforzare il nostro sistema immunitario mantenendo un intestino sano, pelle e capelli forti. Da qui, ho scoperto il mondo del o della kombucha, un tè fermentato ricco di probiotici e benefici, chiamato anche il “tè dell’immortalità” o elisir della giovinezza. Questo tè viene bevuto in Oriente da oltre duemila anni fa e lo “scoby”, il lievito necessario per far fermentare il tè, veniva tramandato di casa in casa. In America, questa bevanda è molto popolare, occupa grandi spazi sugli scaffali e nei banchi frigo, tanto che la si può trovare anche presso i distributori di benzina. Ho iniziato a bere la o il kombucha che trovavo nei supermercati, ma aveva troppo zucchero e calorie e, essendo una “fitness entusiasta “, volevo bere questa bevanda con i probiotici ma senza tutto lo zucchero e i carboidrati. Quindi ho iniziato a produrla a casa, effettuando una fermentazione più lunga per far evaporare la maggior parte dello zucchero, che è necessario per la fermentazione. Così, ho deciso di creare quella che per me è la kombucha perfetta! Non troppo acidula, ricca di probiotici e fermenti vivi, dal gusto piacevole, adatta a tutti e a basso contenuto calorico: KOMBUCHA QUEEN!».

Quali sono le maggiori sfide che hai affrontato durante la creazione e la gestione di Kombucha Queen? Come sei riuscita a superarle e a far crescere il tuo marchio?

«Gradualmente, ho registrato il marchio e ho deciso di creare un logo rappresentante un panda, poiché, per me, simbolo della vitiligine con le sue macchie. Chi ne soffre sa di cosa sto parlando. Quando realizzi qualcosa e ci credi così tanto, a volte non comprendi nemmeno cosa stia accadendo, perché sei concentrato sul passo successivo. Ovviamente, sono estremamente felice di vedere quella che era, inizialmente, solo un’idea, trasformarsi e diventare un prodotto tangibile, tanto che lo ritrovo anche nei supermercati di casa! Diciamo che sì… fa un certo effetto! Ricordo ancora un giorno, mentre camminavo nel più grande negozio militare in Germania, a Ramstein, e c’erano pallets interi di Kombucha Queen in mezzo alle corsie del negozio. Ho ancora le foto!».

A proposito di questo, dove è possibile acquistare la tua bevanda?

«Kombucha Queen è presente in più di 300 negozi in Italia con la bottiglia in vetro. Disponibile in 4 gusti, si può trovare presso alcune delle più importanti catene di distribuzione: DM Italia, Coop Alleanza, Iper Poli, in alcuni Natura Sì e farmacie. Ha fatto il suo debutto nella categoria “prodotti innovativi” in Italia dal 7 al 10 settembre 2023, partecipando al primo SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale, in collaborazione con il gruppo Probios, ottenendo un positivo riscontro. Mi ha fatto piacere vedere persone che non conosco taggare il mio prodotto in vari video su Instagram. È possibile, inoltre, acquistarlo online in molteplici negozi! Si trova nelle basi militari americane (mio principale lavoro) e negli Stati Uniti, su Amazon Usa e nei negozi biologici etc. Kombucha Queen ha fatto il suo debutto a Dubai in occasione del Free From Food Dubai, tenutosi il 20 e 21 settembre. Per l’occasione ho creato “Kombucha Queen Dubai Edition” senza alcol ed ingredienti Hallah, e sarà presto in Olanda nel corso di una fiera del bio chiamata “Free from food”. Infine c’è il formato lattina destinato a bar, hotel ristoranti e tutto il settore Horeca».

Oltre alla tua professione, ti sei dedicata alla scrittura pubblicando Keep Calm È Solo #Vitiligine. Che cosa racconti nel tuo libro?

«Una volta arrivata in America ho provato a digitare vitiligo anziché vitiligine e da lì mi si è aperto un mondo che mi ha affascinato talmente tanto che ho pubblicato un libro su Amazon sull’argomento Keep Calm è solo #Vitiligine che racchiude le mie esperienze e ricerche. Il libro raccoglie le mie letture sulla vitiligine ed è disponibile su Amazon».

Quali sono i tuoi progetti futuri per Kombucha Queen e per il tuo impegno con ADIVIT? Hai in programma nuove iniziative o partnership che desideri condividere?

«Kombucha Queen con parte delle sue vendite supporta l’associazione ADIVIT che si occupa della ricerca di nuovi trattamenti per la vitiligine. Il suo direttore scientifico, Matteo Bordignon, è specializzato in vitiligine e dermatologia a livello internazionale. Kombucha Queen non è solo una bevanda ma ha proprio una missione che è la cura della vitiligine. L’obiettivo è di crescere con Kombucha Queen a livello internazionale cercando di portare “awareness “ anche su questo skin disorder. Il panda come logo rappresenta proprio la vitiligine con le sue macchine».

Come bilanci il tuo ruolo di imprenditrice di successo con gli impegni personali? Quali sono le tue strategie per mantenere l’equilibrio tra lavoro e vita privata?

«Organizzazione is the key. Lavorando da casa riesco a gestire il mio tempo molto bene. Pratico anche molto sport che ritengo necessario non solo da punto di visita fisico (quello è una conseguenza) ma proprio a livello mentale. Generalmente mi sveglio e faccio 45 min di fasted cardio (a stomaco vuoto) ascoltando dei podcast motivazionali e un po’ di bella musica che mi carica. È un boost di energia pura. Una botta di adrenalina che ti fa iniziare bene la giornata!».

Quali consigli daresti a coloro che desiderano intraprendere un percorso imprenditoriale simile al tuo, specialmente a coloro che si trovano ad affrontare sfide personali significative?

«Accettati, lavora su quello che può cambiare e accetta quello che non puoi. Trasforma le tue debolezze nei tuoi punti di forza. Impara ad avere un’attitudine positiva, non confrontarti tanto con gli altri, ma cerca di capire quali sono i tuoi obiettivi. Quando hai capito che cosa vuoi raggiungere, lavoraci ogni giorno con determinazione e disciplina. Smettila di pensare che gli altri siano più fortunati di te perché non è vero. Se ci pensi puoi essere più fortunato di molti di altri. Alla fine, tutto dipende dalla prospettiva da cui guardiamo le cose».

In che modo pensi che il tuo percorso possa ispirare altre persone, in particolare quelle che stanno lottando contro difficoltà simili alle tue o che stanno cercando di realizzare i loro sogni imprenditoriali?

«Secondo me è importante alimentarsi di pensieri positivi. Per esempio ho la vitiligine sulle mani. Ovvio che non la vorrei, ma penso: “Wow sono fortunata perché le mani le ho!”. Posso scrivere, posso fare tutto, ho solo delle macchie. Adoro fare la check list to do: ogni sera, prima di andare a dormire, mi preparo la giornata del giorno dopo elencando i punti delle cose da fare. Dalla più semplice cosa alla più complessa. Mi aiuta molto e mi soddisfa tirare la riga sul punto fatto».

Gli Stati Uniti da sempre rappresentano per noi italiani, e non solo, quella terra promessa dove poter trovare fortuna e vivere bene. Tu ne sei un esempio. Ci sono ancora opportunità per gli italiani? E quali?

«Non è tutto ora quello che luccica ma “If you can dream it – you can do it”. Credo che negli Stati Uniti ci sia meritocrazia ed ovviamente un laureando può fare molta più strada qui che in Italia. Persone che hanno qualche tipo di specializzazione in un settore specifico a mio avviso possono inserirsi molto bene e crescere senza limiti. Giuste idee imprenditoriali posso anche essere finanziate da venture capitalists or hedge funds. Se una persona ha l’idea giusta, gli Usa sono senza dubbio il terreno fertile in cui coltivarla. Ma si fanno presto anche a perdere tanti soldi! Conosco ristoratori che hanno aperto ristoranti e chiuso nel giro di breve tempo. Gli Usa ti danno, sì, l’opportunità ma la competizione è forte!

Come è cambiata la tua vita da quando sei negli Stati Uniti?

«Sono cresciuta in un piccolo paesino del Trentino di soli 800 abitanti in mezzo alla campagna. Quando apro la porta della mia stanza da letto sono letteralmente immersa in vigneti! Esiste solo un piccolo mini market. Non ci sono servizi. Non esistono Uber. I taxi non sono cosa comune. Ora vivo a Miami Beach e ho tutto a portata di mano. Non mi serve nemmeno l’utilizzo della macchina. Ho tutto: palestra e piscina all’interno del palazzo dove vivo, cosa molto comune nei palazzi americani. Mentre in Italia dovevo guidare almeno per 35 minuti per raggiungere la palestra più vicina, anche se recentemente ne hanno aperto una vicino al mio paese. A Miami con un click mi arriva tutto fuori dalla porta di casa. Diciamo che ovviamente i servizi disponibili sono un grande plus. Forse se fossi nata e cresciuta in una grande città italiana la differenza si sentirebbe meno. Tutti questi servizi, oltre ad essere comodi, ti permettono di ottimizzare il tuo tempo e di diventare multitasking e di organizzare al meglio la tua giornata. Inoltre dalle montagne del Trentino al clima di Miami Beach con palme etc anche dal punto di vista visivo e climatico è sicuramente un grande cambiamento».

Ti manca l’Italia e ci ritorneresti stabilmente?

«Adoro l’Italia e il mio amato Trentino (con le sue montagne e suoi meravigliosi paesaggi), ci torno spesso ma per il momento non vorrei viverci stabilmente. L’Italia è magica – ogni regione ha le sue usanze, tradizioni, culture e prodotti enogastronomici. L’arte, i musei, la natura, il cibo, l’ospitalità. Ha davvero tanto da offrire: pensare che i più prestigiosi marchi sono made in Italy e sono riconosciuti in tutto il mondo».

Progetti per il futuro?

«L’idea, sicuramente, è quella di crescere con Kombucha Queen, cercando di espandermi, pian piano, nel mondo e portando avanti come sto facendo al meglio Gourmet Italia ( specializzata nella vendita di prodotti italiani e non solo nelle basi militari americane). Inoltre mi piacerebbe, avendo io anche un lato artistico, creare delle opere, sculture di panda pop art. Per me la vitiligine è una forma d’arte: chiazze bianche dipinte su un corpo, un tatuaggio naturale. Ho creato una prima scultura in collaborazione con un noto artista di Miami che ho conosciuto in occasione di Miami Art Basel, Pawel Borzym @borzikart_official. La scultura è un panda che tiene in mano una bottiglia di Kombucha Queen. È una cosa diversa che sicuramente richiama l’attenzione. Dal 8 al 10 Dicembre questa scultura sara’ esposta in occasione di Art Basel Miami 2023 unendo così arte, vitiligine e una bevanda sana “Kombucha Queen”, avendo sempre come missione la ricerca per nuovi trattamenti per curare la vitiligine.».

Per contattare Erica ecco i suoi recapiti:

Sito web: www.drinkkq.com

E-mail: info@drinkkq.com

Instagram: @drink_kombuchaqueen