Enrico, Londra è il posto migliore al mondo per imparare l’inglese!

Enrico è un uomo che non si arrende. Dopo aver conseguito la laurea in Lingue e Letterature Moderne, decide di trasferirsi a Londra (quando trovare lavoro, per un italiano, era ancora relativamente semplice) e accetta di svolgere vari tipi di lavoro fino ad arrivare a ottenere la laurea alla Westminster University e a lavorare come interprete, realizzando il suo sogno.

Come in ogni caso, anche Enrico ha dovuto superare le difficoltà ma, perseverando, c’è riuscito. Purtroppo, come ben sappiamo, adesso non è più così facile vivere e lavorare nel Regno Unito, tanto che Enrico sconsiglia di andare a Londra o nel Paese in generale.

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“Se volete imparare l’inglese, scegliere un altro Paese”, suggerisce Enrico, “Qui ormai accettano solo gli skiller workers”.

Lui, però, ha intenzione di tornare a Londra, quantomeno per le vacanze, perché “in fondo, è la mia casa”.

Ciao Enrico, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Enrico e sono nato il 24 gennaio 1976 ad Acquapendente, dove ho sempre vissuto. Dopo le scuole dell’obbligo ho frequentato l’I.P.S.I.A. ad Acquapendente e, una volta diplomato, ho iniziato a lavorare come manovale edile poi, nel 1996, ho fatto il servizio militare. A quel punto ho iniziato a lavorare in una fabbrica di caravan. Dopo qualche anno ho deciso d’iscrivermi all’università pur continuando a lavorare in fabbrica. Nel frattempo ho cambiato un altro paio di lavori, pur rimanendo sempre in fabbrica, e, nel maggio del 2013, mi sono laureato in Lingue e Letterature Moderne.

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ENRICO PRUDENZI LONDRA

Cosa ti ha spinto a lasciare l’Italia?

Dopo la laurea (triennale) ho pensato che l’unico modo di mettere a frutto il titolo conseguito fosse quello d’imparare l’inglese.

Perché hai scelto proprio Londra?

Qual è il posto migliore al mondo per imparare l’inglese se non Londra? Oltretutto, all’epoca, molti italiani andavano là per trovare un lavoro e ciò mi avrebbe permesso di continuare a lavorare e studiare proprio come facevo già in Italia.

In città hai svolto diversi lavori, ti va di raccontarci di più al riguardo?

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Tramite un’agenzia ho iniziato lavorando come kitchen porter (lavapiatti) in vari alberghi e ristoranti, poi sono passato a fare qualche servizio come cameriere, sempre con la stessa agenzia, fino ad arrivare a lavorare in pianta stabile come cameriere in un albergo (sempre tramite la stessa agenzia) e, dopo un anno, stufo dei viaggi interminabili in metropolitana, ho iniziato a lavorare come lavapiatti in un ristorante abbastanza vicino a casa, tanto che ci andavo in bicicletta. Dopo qualche mese ho realizzato uno dei miei sogni iniziando a fare il pizzaiolo.

Come sei stato accolto dagli inglesi?

Devo dire bene. Gli inglesi in generale sono gentili, disponibili e ironici, cos’altro c’è da aggiungere?

Quali sono le principali difficoltà che hai riscontrato e come le hai superate?

Le difficoltà iniziali sono state tutte di natura burocratica, tenuto conto che il mio inglese non era ancora buono e questo non ha aiutato poi, con il tempo, l’impegno e la pazienza le difficoltà si sono dileguate.

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Quali sono i momenti più belli che hai vissuto a Londra?

Ho frequentato il corso ESOL per tre anni e ogni volta che terminava il corso e superavo i test era una grande gioia. Il primo lavoro da interprete è stato una soddisfazione indescrivibile, ero partito con l’obiettivo prefissato di mettere a frutto i miei studi linguistici e questa era la meritata consacrazione, poi quando mi sono laureato alla Westminster University ho potuto aggiungere un altro tassello al mio progetto, pur tenendo conto del fatto che il primo anno sono stato bocciato.

Londra è nota per l’elevato costo della vita, che consigli hai per tenere sotto controllo il budget sia in caso di una vacanza sia per chi aspira a viverci?

Bisogna adattarsi, imparare a cucinare permette di risparmiare soldi pur mangiando bene, acquistare prodotti durante i periodi di saldi e cercare di non usare troppo i mezzi pubblici, quando possibile.

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La Brexit ha reso le cose molto più complicate per gli italiani che sognano di vivere e lavorare nel Regno Unito. Che consigli daresti in merito a chi ha ancora questo sogno?

Di andare in altri Paesi, non è più possibile andare a lavorare nel Regno Unito, a meno di non essere “skilled worker” quindi, se volete imparare l’inglese, potete sempre andare in Irlanda.

enrico prudenzi

Com’era la tua vita quotidiana a Londra?

Lavoro/studio e piscina durante la settimana, poi nel weekend uscivo con qualche amico in uno dei miei luoghi preferiti di Londra (Camden, Portobello’s Road, Shoreditch, parchi, musei ecc …).

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Quali pensi che siano i punti in comune, e quali le differenze, fra lo stile di vita inglese e quello italiano?

Come esempio per la vita inglese Londra non è l’ideale dato il suo cosmopolitismo, bisognerebbe conoscere la realtà dei piccoli centri per poter fare un confronto, comunque il tratto che secondo me accomuna inglesi e italiani è la tendenza a essere goderecci. La differenza che invece salta all’occhio è la rumorosità degli italiani rispetto alla riservatezza dei britannici.

Che cos’hai imparato da questa tua esperienza all’estero?

“Tutto il mondo è paese” recita un vecchio detto! Scherzi a parte, ho imparato che se vuoi fare qualcosa di buono devi rischiare, essere intraprendente e metterti in gioco, cosa che spesso gli italiani che restano a casa non capiscono adducendo la scusa che in Italia è difficile fare tutto quello che vuoi. In parte è vero ma spesso è una scusa che serve a molti per non fare nulla.

Pensi che, un domani, potresti tornare a Londra o magari ti piacerebbe vivere in un’altra città straniera?

Penso proprio che tornerò a Londra sia perché devo fare delle cose sia perché in qualche modo è casa mia e ci voglio tornare assolutamente per le vacanze.

Quali sono, secondo te, le doti che una persona deve avere o sviluppare per trasferirsi con successo a Londra?

Capacità di adattarsi, intraprendenza e tenacia.

Quali luoghi consiglieresti di visitare a chi arriva in città per la prima volta e quali sono, invece, quei posti poco conosciuti che ti senti di suggerire?

Il centro, Piccadilly, Camden, Portobello, i parchi, i musei nonché i luoghi in cui si fa musica dal vivo.

Progetti per il futuro?

Sviluppare il mio lavoro da linguista da casa con la possibilità di viaggiare senza lasciare il lavoro.

Per seguire e contattare Enrico:

Facebook: https://www.facebook.com/enrico.prudenzi.5/