Elisa: sono sposata con un marocchino e viviamo tra l’Italia e il Marocco

A cura di Maricla Pannocchia

Elisa, originaria di Rovigo, ha conosciuto Rachid nella primavera del 2018 e, un anno dopo, è diventata sua moglie. L’uomo appartiene all’etnia berbera e, con la sua Morocco Berber Experience, permette ai clienti di visitare lati poco esplorati del Marocco, oltre a quelli più gettonati.

Elisa, invece, è un’agente immobiliare, innamorata del Paese del marito, così come lui è felice di andare in Italia. “Di solito, Rachid viene in Italia almeno una volta il mese, perché capita spesso di dover accompagnare i clienti direttamente da lì”, racconta la donna.

All’inizio, la famiglia di Elisa era un po’ preoccupata all’idea che lei sposasse Rachid, “ma solo perché non lo conoscevano. Quando l’hanno fatto, e hanno visitato il Marocco, si sono ‘innamorati’ di entrambi”. Adesso le due famiglie si adorano a vicenda.

“Molte persone pensano che i marocchini siano solamente cattivi, perché magari hanno letto la storia di qualche marocchino che ha fatto danni in Italia” dice Elisa, “Ma la comunità qui è molto unita, ho conosciuto donne che portano il velo per scelta e mogli e mariti che collaborano. Personalmente, io non mi sono mai sentita in pericolo e questo è un Paese abituato ad accogliere i turisti, anche le donne che viaggiano da sole.”

ELISA CECCHETTO MAROCCO

Ciao Elisa, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, mi chiamo Elisa Cecchetto, sono nata e cresciuta a Rovigo e sono un’agente immobiliare. Sono sempre stata appassionata di viaggi e della scoperta di nuove culture.

Sei sposata con un marocchino e vai spesso in Marocco. Quando e com’è avvenuto l’incontro?

Ho conosciuto Rachid nella primavera del 2018. Io ero in viaggio con due amiche e lui lavorava già nel settore turistico da diversi anni, in particolare nei riad, tipiche strutture di accoglienza presenti in Marocco. Da lì non ci siamo più lasciati e, nel 2019, ci siamo sposati.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

All’inizio erano un po’ pensierosi perché non conoscevano Rachid e non erano mai stati in Marocco ma è bastato poco per farli tranquillizzare. Dopo aver conosciuto Rachid e dopo il primo viaggio in Marocco, si sono “innamorati” di lui e di questo Paese.

Quando vai nel Paese, suddividi il tuo tempo tra Ouarzazate e Marrakech, puoi parlarci meglio di queste due località?

Ouarzazate è la città in cui è cresciuto mio marito Rachid, è chiamata la “Hollywood dell’Africa” perché ci sono molti set cinematografici di grandi produzioni internazionali. È una città a misura d’uomo, vicina al deserto di Merzouga e al villaggio di Ait Ben Haddou, che è il più antico villaggio berbero del Marocco. Marrakech è la città punto di partenza di chi viaggia in Marocco. È detta “la città rossa” per il colore ocra rosso delle sue case ed è piena d’intrecci di culture e di cose da vedere.

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Di cosa si occupa tuo marito?

Rachid lavora nel settore turistico e ha creato la Morocco Berber Experience, una società che organizza e pianifica viaggi in Marocco. Si occupa di organizzare tutti gli aspetti, dalla struttura in cui soggiornare, ai trasporti, alle guide, fino alle escursioni. Mio marito appartiene alla cultura berbera quindi il suo obiettivo è quello di far conoscere questa etnia poco nota ma che è presente da migliaia di anni nel territorio marocchino.

Quando sei lì, lavori con lui?

No, ognuno ha il proprio lavoro e preferiamo sia così. Io condivido con lui la passione per i viaggi e, se serve, aiuto nella pianificazione. Amo il Marocco e faccio avanti e indietro quando posso, anche perché ho parte della famiglia lì, però lascio a Rachid l’organizzazione dei viaggi.

ELISA CECCHETTO MAROCCO

Tuo marito viene spesso con te in Italia?

Sì, almeno una volta il mese perché capita di dover accompagnare i turisti direttamente dall’Italia al Marocco per seguirli al meglio e poi l’Italia è diventata casa sua ormai, come per me il Marocco, quindi ci spostiamo secondo le esigenze lavorative.

Ci sono mai dei momenti in cui questo continuo “dividervi” fra due Paesi diventa sfiancante?

Non è facile ma, provenendo da Paesi diversi, è stato così fin da subito quindi siamo abituati a vivere con le valigie in mano. Credo sia un po’ la cosa bella del nostro rapporto, almeno per come lo intendiamo noi, e questo ci permette di godere di due Paesi allo stesso modo.

Quali sono state le principali difficoltà da superare e come le hai affrontate?

All’inizio sicuramente la lingua ma, per fortuna, mio marito parla perfettamente 5 lingue quindi ha imparato l’italiano con facilità. Un’altra difficoltà per me è stata conoscere la cultura marocchina e, per mio marito, quella italiana.

E quali, invece, i momenti di gioia e le soddisfazioni?

Entrambi siamo stati accolti bene dai reciproci ambienti e il fatto di appartenere a culture diverse ci ha permesso di sposarci con il rito marocchino ma seguendo anche le tradizioni italiane ed europee con la classica proposta di matrimonio. Diciamo che siamo riusciti a creare un equilibrio non solo tra di noi ma anche tra le nostre famiglie, che si adorano.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Sono stata accolta molto bene dalla famiglia di mio marito e dai suoi amici, e questo fin da subito. Non ho trovato particolari difficoltà con la gente del posto, che si è sempre dimostrata rispettosa e accogliente.

Quali sono, secondo te, le principali differenze e gli eventuali punti in comune fra lo stile di vita marocchino e quello italiano?

Il concetto di tempo è sicuramente diverso, la vita in Marocco scorre più lentamente e in modo meno frenetico di quanto non faccia in Italia. In Marocco c’è molta attenzione al prossimo e condivisione, cosa che in Italia vedo meno nelle nuove generazioni. In comune ci sono la cultura della famiglia e quella del lavoro, nonché l’attaccamento alle proprie origini.

Molte persone, specialmente donne, pensano che il Marocco sia pericoloso da esplorare da sole. Cosa diresti loro?

Io, onestamente, non ho mai percepito nessun pericolo, nemmeno muovendomi da sola. Credo che, come ovunque, ci siano posti e situazioni che possono far correre qualche rischio in più ma devo dire che il popolo marocchino è abituato ai turisti, anche alle donne sole, quindi sono molto attenti ad aiutare chi può sentirsi in pericolo.

ELISA CECCHETTO MAROCCO

Quali sono, secondo te, alcuni dei pregiudizi più diffusi su questo Paese e i suoi abitanti?

Purtroppo molta gente pensa che i marocchini siano tutti come quelli che commettono reati in Italia e di cui leggono sul giornale, con poco rispetto per le donne e per le altre culture. La verità è che io ho visto tantissime coppie in cui marito e moglie prendono decisioni insieme e si rispettano a vicenda. Ho conosciuto donne che portano il velo per scelta personale, coppie miste che, come noi, vivono nel rispetto e nella condivisione delle culture e musulmani praticanti con cui ho potuto avere scambi d’idee sulla religione e sulla libertà personale.

Puoi raccontarci qualche aneddoto divertente accaduto durante le tue numerose permanenze in Marocco?

Ho potuto partecipare a un paio di matrimoni che, mediamente, durano 3 giorni ed essendo io vestita con abiti locali ma avendo molti tatuaggi e non avendo il velo ero oggetto di curiosità dei bambini, che mi toccavano i tatuaggi e i capelli come fossi una bambola. Mi hanno fatto ballare le loro danze ed è stato veramente divertente.

Ci sono mai stati momenti di vera incomprensione o di fraintendimento fra te e le persone del posto?

No, mai.

Che consigli daresti a una persona che, come te, decide di “dividersi” fra l’Italia e un Paese estero?

Consiglio di rispettare le tradizioni del Paese in cui si è, senza pretendere di cambiarle. Ci deve essere spirito di adattamento, non si può pensare di essere a casa propria. È necessario immergersi nel Paese in cui si è e apprezzarne le diversità.

E quali a chi, invece, vorrebbe andare in vacanza in Marocco?

Il mio consiglio è di godersi un Paese meraviglioso, dalle mille sfaccettature e che può regalare molto in termini di emozioni, di cultura millenaria, di cibo e di posti da visitare. Non ho visto nessuno dei clienti di mio marito tornare a casa deluso dal viaggio, anzi, ho visto gente arrivare con delle aspettative basse e andare via con il cuore pieno di gioia per quello che aveva visto e conosciuto. E, ovviamente, il consiglio numero uno è di viaggiare con noi, la Morocco Berber Experience vi farà vedere il vero Marocco con itinerari autentici e un po’ diversi dal solito.

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Durante un viaggio, quali sono i luoghi del Paese da non perdere assolutamente?

Tutto il Marocco vale la pena di essere visitato. Sicuramente non si può perdere Marrakech, il deserto, Ouarzazate, le 4 città imperiali. Ce n’è per tutti i gusti, dal mare ai monti, dal deserto alle città.

E quali quelli poco conosciuti che, secondo te, meritano una visita?

Sicuramente i piccoli villaggi della tradizione berbera a cui appartiene mio marito e che sono gli itinerari meno turistici ma dove si respira il vero Marocco, così come la “città delle rose”, famosa per un festival dei fiori molto caratteristico, che si svolge una volta l’anno. Ci sono anche alcuni scorci ricchi di storia e cultura e quelli sono i posti in cui mio marito preferisce accompagnare i clienti perché lì si possono fare delle autentiche esperienze di vita locale.

Cos’hai imparato, finora, dal Marocco e dalle persone che vi vivono?

Ho imparato che è un Paese ricco di storia e di cultura, un Paese pieno di cose da scoprire, dove non ci si annoia mai, dove si passa da scenari come il deserto arido a città moderne sul mare. La gente marocchina ha un senso di ospitalità che ho trovato raramente nei miei viaggi e un senso di appartenenza e condivisione veramente invidiabili.

Se potessi tornare indietro, faresti qualcosa diversamente?

No, sono felice delle mie esperienze e della mia vita tra Italia e Marocco. Forse, se tornassi indietro, imparerei prima la lingua araba perché è l’unica cosa che mi “allontana” ancora dalla gente. Per fortuna, in Marocco parlano quasi ovunque inglese e francese quindi non ho difficoltà a farmi capire ma il sapere la lingua locale toglierebbe anche le ultime barriere.

Progetti futuri?

L’obiettivo di mio marito e della sua azienda è quello di far conoscere il Marocco e di far innamorare i clienti di questo Paese attraverso itinerari inusuali ed esperienze uniche. La maggior parte dei turisti che visita il Marocco conosce poco o nulla della cultura berbera, che però è una parte fondamentale del Paese. L’obiettivo della Morocco Berber Experience è quello di accompagnare i turisti in un percorso di conoscenza di questa etnia attraverso esperienze in tipici villaggi berberi, cucinando cibi della tradizione assieme alle donne del luogo e scoprendo posti poco visitati ma pieni di cose meravigliose. Ci auguriamo, quindi, che il nostro progetto cresca sempre di più.

Per seguire e contattare Elisa:

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