Antonella: vivo nella città natale di Shakespeare

A cura di Maricla Pannocchia

Quando è partita per il Regno Unito, precisamente per una cittadina di nome Coventry di cui non sapeva neanche la posizione, Antonella aveva in mente d’imparare l’inglese e di tornare in Italia per lavorare come guida turistica. Iniziata la nuova vita, invece, i suoi piani sono cambiati.

Adesso la donna, sposata e madre di 2 bambini, vive a Stratford upon Avon, la città in cui William Shakespeare è nato ed è sepolto. “Stratford è una città molto piccola, i cui abitanti sono principalmente anziani”, racconta Antonella, ma a lei piace così, con il suo canale in cui affittare una barca e uno stile di vita sereno e lontano da quello del caos delle grandi città.

“Ho scoperto che anche gli inglesi tengono alla famiglia”, dice Antonella, “cosa che potrebbe essere difficile notare in città”.

La donna spera che presto le restrizioni causate dalla Brexit saranno diminuite o eliminate visto che “molte industrie faticano a trovare personale”, così lei potrebbe ricambiare il favore e accogliere una ragazza alla pari come, a suo tempo, una famiglia ha accolto lei.

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Ciao Antonella, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Sono Antonella e vengo da Castellana Grotte, in provincia di Bari. Sono arrivata in Inghilterra il 15 Aprile 2015. Ho deciso di trasferirmi qua con l’intenzione d’imparare la lingua e tornare in Italia a lavorare come guida turistica, visto che era molto difficile trovare altri lavori che mi permettessero di vivere in maniera indipendente. Ho deciso d’iniziare facendo la ragazza alla pari e, dopo aver respirato l’aria del Regno Unito, i miei piani sono del tutto cambiati…

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Dove abiti precisamente?

Al momento vivo a Stratford upon Avon.

Cosa ti ha spinta a trasferirti proprio a Stratford upon Avon?

La mia avventura è iniziata a Coventry. Ho cercato una famiglia che mi ospitasse come au pair online dall’Italia e non avevo idea di dove fosse questa cittadina, visto che non ero mai stata fuori dal mio Paese. Coventry è stata la mia amata casa fino al 2020, l’ho adorata ma a un certo punto non era più adatta al mio progetto di vita, quindi ho optato per Stratford upon Avon, che è a soli 30 minuti da Coventry. È una cittadina molto tranquilla e piccolina piena di eventi, mercatini e con poca criminalità (specialmente rispetto a Coventry). Insomma, è un posto che ritengo perfetto per farvi crescere i miei bambini.

Com’è la tua vita quotidiana e di cosa ti occupi?

Da quando sono arrivata ho avuto moltissime esperienze lavorative. Ho lavorato in un asilo, in un club, al McDonald’s, in 2 hotel e in care. Al momento sono in maternity leave del mio secondo bambino. Ho avuto una bambina il 21/01/2022 e un bambino il 18/01/2023. Sono anche al mio ultimo anno di università qui nel Regno Unito. Le mie giornate passano tra bambini, studio e faccende domestiche.

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È facile trovare alloggio? Quali sono i costi medi?

Nel 2021 siamo stati sfrattati dalla casa dove eravamo e trovare una nuova casa è stato abbastanza complicato. In quel momento ero incinta quindi necessitavo di una casa che avesse abbastanza spazio e che fosse “ben in piedi” (chi vive nel Regno Unito capirà cosa intendo). Ne abbiamo visitate moltissime e siamo stati molto fortunati. Al momento viviamo in una casa 3 stanze e 2 bagni per 850£ al mese (solo affitto, escluso tutto il resto). In media i prezzi per una casa come la mia sono di almeno 900/1000£.

Come valuteresti, in generale, il rapporto costo/qualità della vita?

Al momento penso sia tutto troppo costoso ma credo questo sia un problema generale. Stratford upon Avon è un posto turistico, quindi supermercati e cibo da asporto costano di più rispetto a zone meno gettonate.

Come sei stata accolta dalla gente del posto?

Generalmente ho avuto una splendida esperienza con le persone che ho conosciuto durante la mia avventura. Di sicuro non sono d’accordo con chi dice che gli inglesi sono freddi. Certamente anche io ho trovato persone non molto amichevoli o “razziste”, ma non posso lamentarmi. Ho trovato splendidi vicini e tante belle persone, specialmente tra i gruppi dei bambini che frequento settimanalmente.

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Quali sono, secondo te, i luoghi della città che vale la pena visitare?

Stratford è molto piccola quindi è semplice visitarla in veramente poco tempo. Penso che il mio posto preferito sia il canale. C’è la possibilità di affittare della barche ed è un’esperienza molto divertente. Poi ci sono vari musei su Shakespeare che non ho ancora visitato.

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Come hai superato le difficoltà?

Onestamente penso di aver avuto sempre fortuna, ho avuto delle persone splendide accanto che mi hanno aiutata nei momenti difficili. A parte il mio attuale marito, che ho conosciuto nel 2016 e con cui sono andata a convivere fin da subito, ero circondata di tanti amici (soprattutto europei) che mi hanno aiutata nei momenti di difficoltà. Quando ho lasciato la famiglia da au pair, stavo per lasciare l’Inghilterra perché non avevo abbastanza soldi per poter affittare una stanza da sola. Sono stata ospitata da un mio grande amico italiano (conosciuto solo 1 anno prima) per 3 settimane mentre lui era fuori per lavoro. Non ha voluto pagassi nulla. Se non fosse stato per lui adesso la mia vita sarebbe diversa. Ho sempre avuto anche il supporto della mia famiglia che, anche se da lontano, mi ha sempre aiutata.

Hai mai pensato di aver fatto una scelta sbagliata?

Molte volte sì, specialmente in momenti di nostalgia, ma tutto è legato alla mancanza della mia famiglia.

Soprattutto quando penso che i miei bambini non possono andare a trovare la nonna tutti i giorni come facevo io. È tutto legato alla famiglia, forse anche un po’ al cibo  Tuttavia, credo che non tornerei mai a vivere in Italia…

Cosa consiglieresti a chi sogna di cambiare vita ma non sa da che parte cominciare?

Io penso che nella vita bisogna provarci. Quando ero adolescente non avrei mai immaginato questa vita per me. Tutto è successo all’improvviso, sono partita nel giro di 3 settimane. Consiglio a tutti di seguire l’attimo.

Penso che tutto andrà come deve andare. Fare l’au pair mi ha molto facilitato le cose quindi probabilmente è un buon primo passo.

Cos’hai imparato vivendo a Stratford upon Avon?

Ho capito che anche qua nel Regno Unito c’è un senso di famiglia, aspetto che non avevo notato in città.

Pensi di aver insegnato qualcosa alle persone del posto?

Penso di aver portato un pizzico della mia cultura qua. Confrontandomi con la gente ho potuto raccontare dell’Italia.

Per via della Brexit è diventato quasi impossibile, per un italiano, trasferirsi nel Regno Unito. Che consigli  daresti ai connazionali che ancora hanno questo sogno?

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Probabilmente suggerirei loro di studiare per provare a prendere il visto necessario, anche se penso vi siano moltissimi posti in Europa belli come l’Inghilterra. Penso, tra l’altro, che le cose potrebbero cambiare presto visto che troppe industrie non trovano personale. Spero questo porti l’Inghilterra a fare un passetto indietro. Ho sempre voluto “ricambiare il favore” assumendo una ragazza alla pari come hanno fatto con me ma pare che al momento non sia possibile per gli europei fare l’au pair nel Regno Unito.

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Suggeriresti di venire in vacanza a Stratford upon Avon? In tal caso, cosa c’è da fare e da vedere?

Diciamo che Stratford potrebbe essere uno stop di massimo un giorno. Io suggerirei di affittare una barca, visitare il famoso teatro e il vecchio treno adibito ora a bar. E, per finire, di partecipare a un bel ghost tour. Stratford è una cittadina in cui vivono molti anziani, infatti la maggior parte dei locali chiude al massimo all’una di notte.

Progetti futuri?

Spero di finire l’università e magari lavorare come detective o solicitor. Ho anche sempre sognato di avere un business tutto mio e spero che un giorno riuscirò a realizzare questo mio sogno. Mi piacerebbe anche fare un corso di pasticceria e magari aprire un bar all’italiana, un progetto definitivamente troppo costoso per me al momento. Spero anche di comprare casa qui nel Regno Unito (non necessariamente a Stratford) e di prendere la cittadinanza inglese. Probabilmente il futuro potrebbe portarmi ancora due bambini.

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