Angelo, sono arrivato a Londra facendo il cameriere

A cura di Maricla Pannocchia

Nel Regno Unito da più di 20 anni, Angelo ne ha visti di cambiamenti, “gli ultimi 10 anni sono stati particolarmente ‘caotici’, con dei peggioramenti importanti.”

L’uomo è arrivato a Londra grazie a un lavoro come cameriere offertogli dal cugino, che viveva già lì e aveva un suo ristorante. La casa del cugino è stata anche il primo alloggio di Angelo, “poi ho cercato una stanza. Il mio consiglio è di non guardare alla bellezza della stanza, ma di trovare un tetto sotto cui vivere.”

Londra è sicuramente una città cara, tuttavia, con i giusti accorgimenti, è possibile trovare degli alloggi adatti al proprio budget, “molte persone non pianificano bene e questo può essere un problema. Fissarsi sul voler vivere in una determinata zona, quando non si hanno i fondi necessari per farlo, può portare a dei problemi.”

Dopo la Brexit, Angelo ha assistito a diversi episodi di discriminazione nei confronti di persone che parlavano una lingua straniera. Per un turista, tuttavia, Londra resta ancora una meravigliosa città tutta da scoprire e, per un expat, un posto come, in fondo, lo sono tutti, con pro e contro.

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Angelo Luca Londra

Ciao Angelo, raccontaci qualcosa di te. Chi sei, da dove vieni…

Ciao, sono Angelo e sono venuto a Londra nel febbraio 2001 per una vacanza di 3 mesi, per poi rientrare in Italia e trovare un lavoro.

Come mai hai scelto di trasferirti proprio a Londra?

Nel Natale 2000 un mio cugino, che vive a Londra e aveva un ristorante a Richmond, venne in vacanza in Sicilia e, scherzando, gli chiesi se avesse bisogno di aiuto nel suo locale, premettendo che non avevo mai lavorato come cameriere. Lui mi disse di sì e, dopo meno di 2 mesi, sono partito.

Vivi lì da più di 20 anni. Che cambiamenti hai visto nella città?

Londra ha vissuto periodi di alti e bassi. Gli ultimi 10 anni sono stati molto “caotici”, con dei peggioramenti importanti.

Come hanno reagito amici, parenti e conoscenti davanti alla tua scelta?

Mia madre era contraria, i miei amici contentissimi e gelosi.

Torni spesso in Italia?

Sì, il più che posso. Vado molto spesso a Roma per via di mia madre, ormai anziana. Passo più tempo che posso con lei.

Di cosa ti occupi?

Gestisco uno studio contabile insieme a mia moglie. Abbiamo 2 uffici a Londra.

Puoi raccontarci una tua giornata tipo?

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La mia giornata lavorativi comincia alle 5.30, mentre mia moglie dorme ancora. Dopo un po’ di stretching, inizio a lavorare sulla lista di cose da fare creata la sera prima, di solito 10 tasks. Inizio presto così da non essere disturbato da chiamate/messaggi di clienti e HMRC. Alle 9.00 sono “raggiungibile” per tutti. Quando non ho molto lavoro mi dedico allo studio per un’ulteriore qualifica.

Adesso, per via della Brexit, lavorare e vivere nel Regno Unito non è più semplice come un tempo. Che consigli daresti a chi continua a sognare un trasferimento a Londra?

Il suggerimento più importante è quello d’informarsi da fonti attendibili e mai per sentito dire. Avere un piano facilita la realizzazione del progetto, sia esso trasferirsi nel Regno Unito o in qualsiasi altra nazione.

Come ti sei mosso per cercare un alloggio?

Al mio trasferimento mi appoggiai a mio cugino. Ho vissuto da lui per circa 5 mesi, poi ho cercato una stanza. Ho cambiato numerosi alloggi, sino a comprare il primo immobile nel 2015.

Quali sono i prezzi medi e le zone in cui, secondo te, è possibile vivere bene spendendo il giusto?

In tutte le zone si può vivere bene e spendere il “giusto”, dipende dalle proprie disponibilità. Ho visto numerose persone voler vivere per forza in una zona specifica, senza creare un proprio budget. Questo è un errore che si vede molto spesso. Ogni zona ha dei pro e dei contro, basta fare due conti. Fra le zone che, in linea di massima, sono più accessibili, suggerisco Clapham, Wandsworth, Putney, Battersea, Bayswater e Willesden Green.

Angelo Luca Londra

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Che suggerimenti daresti ad altri italiani in cerca di una stanza, un appartamento o una casa?

Iniziare con un budget realistico, quindi usare tra il 30% e 40% dello stipendio percepito per il pagamento dell’affitto. Non c’è nulla di male a iniziare prendendo in affitto una stanza singola. L’obiettivo non deve essere avere una stanza bella, ma avere un tetto sotto cui vivere. Con la Brexit e l’inflazione che attanagliano il Regno Unito, risparmiare è importantissimo.

Come valuteresti servizi quali la sanità, la burocrazia e i mezzi pubblici?

La sanità sembra inesistente e chiaramente fuori controllo. La burocrazia è semplice, rispetto a quella di altre nazioni, mentre i mezzi pubblici sono buoni, anche se un tempo erano eccellenti.

Puoi dirci il costo di alcuni beni e servizi di uso comune?

Dipende da quello che si vuole, ad esempio a me piace mangiare, almeno una volta al mese, all’italiana, quindi facciamo la spesa di prodotti italiani presso siti o negozi tipici. Lì spendiamo abbastanza, ma è normale.

I costi ovviamente sono diversi da persona a persona. Nel mio caso per la spesa spendo tra £40 e £80 alla settimana, certe volte anche di più.

Come sei stato accolto dalla gente del posto?

Quando mi sono trasferito la città era più “socievole”. Dalla Brexit ho visto di persona scene di discriminazione verso chi parlava una lingua straniera. Questo è molto triste, specialmente per una nazione che è nata e si è sviluppata solo grazie agli stranieri.

Pensi che sia necessario sapere bene l’inglese sin da subito?

Per esperienza personale dico che io sapevo 5 parole d’inglese! Basta avere buona volontà per impararlo. Sapendo che volevo restare nel Regno Unito, ho imparato la lingua da solo, comprando un vocabolario tascabile e un quaderno, dove riportavo le parole inglesi che non conoscevo e di fianco scrivevo la traduzione e poi parlavo tanto, pur sapendo di sbagliare.

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Che consigli daresti a un italiano appena arrivato a Londra per aiutarlo a integrarsi/adattarsi al meglio?

Adeguarsi sin da subito, perché è l’unico modo per crescere.

Quali sono alcune delle caratteristiche della cultura dei londinesi che ti hanno stupito (in positivo e negativo)?

La loro “forza” è l’indifferenza, che ha due facce, una positiva, che ti permette di essere te stesso senza essere giudicato, e una negativa, che ti isola.

E quali sono, invece, le differenze e gli eventuali punti in comune fra lo stile di vita italiano e quello inglese?

Beh, diciamo che un punto in comune è l’aggregazione, a noi piace incontrarci con gli amici davanti a un Aperol Spritz e agli inglesi davanti a un calice di birra 

Le differenze sono molte, in primis il valore della famiglia che, qui, è vissuta in maniera diversa rispetto all’Italia, dove c’è il momento intorno al tavolo per parlare e stare insieme.

Hai notato delle differenze nell’ambiente lavorativo inglese, se comparato a quello italiano?

Moltissime! Qui si progredisce con l’impegno e la dedizione, in Italia, purtroppo, si va avanti solo con età avanzata e le conoscenze.

Cosa si fa, a Londra, in ambito artistico, ricreativo e culturale?

Vi sono continuamente eventi di vari generi in molte zone di Londra. Esistono siti specifici dove vengono elencati tutti gli eventi, zona per zona. C’è solo l’imbarazzo della scelta.

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Puoi raccontarci qualche incontro particolare, che ti è rimasto nel cuore?

Quando lavoravo come cameriere, durante i miei primi anni a Londra, ho incontrato John Hannan, David Beckham e consorte e anche Tony Blair.

Di recente ho incontrato Stanley Tucci e Arnold Schwarzenegger a un evento dedicato ai sigari cubani.

Hai avuto modo di visitare anche altri luoghi dell’Inghilterra?

Sì, ho vissuto a Reading per quasi 3 anni, prima di rientrare a Londra. Ho visitato Cardiff in Galles, Annan e Aberdeen in Scozia e poi Cheshire, Canterbury, Windsor, Manchester e Northampton.

Appurato che una persona italiana abbia i documenti in regola e voglia aprire un’attività a Londra, quale le suggeriresti?

Tutte le attività possono essere redditizie, basta metterci passione e impegno.

In quali settori, invece, è più facile essere assunti?

Con la Brexit vi è carenza di personale ovunque, quindi, se si hanno i documenti in regola, è possibile essere assunti in qualunque settore.

Cosa bisogna avere, secondo te, per aumentare le proprie possibilità di trovare un lavoro (a parte i documenti in regola)?

Io faccio corsi di aggiornamento, volontariamente, ogni 2 anni circa, così da tenere la mente attiva. Consiglio quindi di aggiornarsi con costanza.

Che consigli daresti a chi vorrebbe visitare Londra?

Per un turista tutta la città è stupenda, quindi consiglio solo di godersela il più possibile!

Puoi suggerire ai nostri lettori dei posti poco conosciuti che, secondo te, meritano una visita?

Un posto che molti non conoscono, e che ho visitato alcune volte per lavoro, e’ l’Honourable Society of the Inner Temple. Lì vi è la Temple Church, che vale veramente la pena di visitare.

Cosa ti manca di più dell’Italia?

Il cibo e la famiglia.

Progetti futuri?

Dal punto di vista lavorativo, far crescere l’azienda, mentre dal punto di vista personale far crescere la mia famiglia.

Per seguire e contattare Angelo:

E-mail: angelo@jnmaccounts.co.uk

Sito web: www.jnmaccounts.co.uk